venerdì
18 Luglio 2025

Lavori sulla tratta Castel Bolognese-Russi per tornare alle condizioni pre alluvione

L’annuncio dell’intervento di Rfi da 20 milioni di euro per migliorare l’affidabilità della linea Bologna-Ravenna che è tra le peggiori d’Italia per ritardi e cancellazioni. Intanto la Regione prenderà in considerazione le proposte dei comitati dei pendolari e nelle stazioni ci sarà personale per informare i viaggiatori

240523 Lavori Fra Faenza E Forlì (1)La tratta ferroviaria Castel Bolognese-Russi sarà interessata da lavori di Rfi del costo di 20 milioni di euro tra metà maggio e inizio agosto 2024 per il rinnovo dei binari su circa 24 km e altri miglioramenti per riportare la linea, dopo i danni causati dall’alluvione del maggio scorso, alle condizioni di affidabilità preesistenti. È l’annuncio che arriva dopo l’incontro convocato ieri sera, 21 febbraio, dall’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, il cervese Andrea Corsini, per affrontare le criticità della linea Bologna-Ravenna che un report di Legambiente inserisce tra le peggiori d’italia con un treno su 5 in ritardo e uno su 10 soppresso.

Nella riunione è stato anche deciso di dislocare personale sui marciapiedi delle stazioni per dare informazioni ai viaggiatori in tempo reale quando si verificano ritardi e cancellazioni. Le istituzioni si impegnano a prendere in considerazione un’analisi delle proposte migliorative stilate dai comitati pendolari quali, ad esempio, la riprogrammazione degli orari di alcune corse.

L’incontro si è svolto alla presenza anche dell’assessore del Comune di Ravenna, Gianandrea Baroncini, dei vertici regionali di Trenitalia Tper, Rfi e dei rappresentanti dei comitati pendolari, Rombo e Crufer.

Corsini scriverà una nuova lettera al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, con la richiesta di dare copertura ai due accordi sottoscritti con la Regione nel 2020 e che il vicepremier, nell’incontro del 29 dicembre scorso a Roma alla presenza del presidente Bonaccini, si era impegnato a finanziare.

«Occorre dare risposte concrete ai viaggiatori perché i continui ritardi e le cancellazioni che abbiamo registrato nell’ultimo periodo non possono continuare – ha detto Corsini –. L’alluvione ha comportato senza dubbio un peggioramento del servizio che ancora non è stato completamente risolto, così come il nodo dei passaggi a livello con semibarriere che, con la nuova normativa per la sicurezza, impone un rallentamento dei convogli su una tratta a binario unico. Situazioni che solo attraverso opere infrastrutturali, quali il raddoppio della linea, e l’attuazione degli accordi sottoscritti col Governo potranno trovare una soluzione definitiva».

Parte la “Chiamata Pubblica” alla città per il Don Chisciotte delle Albe

La seconda parte del lavoro ispirato all’opera di Cervantes andrà in scena quest’estate al Ravenna Festival

Don Chisciotte Teatro Albe
Le prove del Don Chisciotte del 2023

Martedì 27 febbraio (ore 20.30), al teatro Rasi, si terrà la prima Chiamata Pubblica per il Don Chisciotte ad Ardere, opera in fieri 2024 di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, che vedrà cittadini andare in scena a fine giugno insieme agli attori delle Albe.

Il progetto, che si inserisce all’interno della programmazione del Ravenna Festival, è co-prodotto da Albe / Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri.

All’incontro – insieme a Martinelli e Montanari, che riprenderanno il lavoro con le cittadine e i cittadini portato avanti in questi anni – saranno presenti Matteo Marelli (FilmTV e Filmmaker Festival) e Fulvio Baglivi (Rai3, Fuori Orario Cose(mai)viste) per proseguire il percorso di visioni e dialoghi sul Don Chisciotte tra teatro e cinema che accompagnerà la creazione dell’opera dei due direttori artistici. Partecipazione gratuita. Info: 0544 36239.

Per i 25 anni della Maratona di Ravenna una medaglia ispirata alla pace

I monili in mosaico sono realizzati nel laboratorio di Annafietta, e per l’edizione 2024 richiameranno i celebri scudi “Pax”, con colori e dimensioni differenti in base alla difficoltà delle corse

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La maratona di Ravenna compie 25 anni e presenta le nuove medaglie destinate ai “finisher” della maratona, ovvero a tutti gli atleti che taglieranno il traguardo al termine della corsa. La tradizionale medaglia in mosaico sarà realizzata da Annafietta per il 13esimo anno consecutivo: dal 2011 infatti il laboratorio artigianale realizza a mano vere e proprie icone del mosaico ravennate che rappresentano uno degli elementi caratterizzanti della manifestazione organizzata da Ravenna Runners Club.

Dopo le “forme inusuali” utilizzate per le ultime edizioni, quest’anno si è scelto di tornare alla tipica forma ovale, ispirandosi a uno dei più celebri mosaici della Basilica di San Vitale, patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
L’idea del nuovo monile nasce del celebre corteo di Giustiniano, raffigurato insieme ad alcuni notabili, tra cui Massimiano Vescovo di Ravenna, seguiti da un gruppo di guardie d’onore armate con lo scudo bizantino decorato con il Chrismon, una combinazione di lettere dell’alfabeto greco che formano l’abbreviazione del nome di Cristo.
Questo dettaglio che risale all’epoca di Costantino che, a causa di un sogno fatto prima di un’importante battaglia, volle apporre sugli scudi dei soldati un segno celeste.

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L’importanza del simbolo divenne centrale, tanto da essere riportato in molte altre opere come “Pax”, pace, concetto quantomai attuale oggigiorno. L’ovale della medaglia 2024 è incorniciato da una greca tipica delle raffigurazioni bizantine. Infine, solo per la distanza regina, avrà al centro il numero romano XXV come riferimento alla 25esima edizione dell’evento.

Come per le precedenti edizioni, la medaglia verrà proposta in tre tagli diversi, ma per la prima volta presenterà anche tre colori diversi. La più grande, destinata agli atleti della maratona di 42km sarà colorata d’oro, una versione leggermente più piccola e di colore argento toccherà ai runner della mezza maratona. Infine, la versione minore e di color bronzo sarà creata per la Martini Good Morning Ravenna di 10km. È prevista una nuova versione anche per la medaglia della “Dogs & Run”, la maratonina a sei zampe per cani e padroni. Il piccolo gioiello, realizzato sempre da Annafietta, raffigura un cagnolino seduto, arricchito da tessere di mosaico assemblate a mano.

«Ogni anno – spiega Annafietta – è sempre più emozionante dar vita a questo piccolo gioiello che poi attraverserà tutto il mondo per essere conservato nelle case di tanti finisher. Per il 2024 siamo tornati dentro la Basilica di San Vitale e abbiamo trasformato il famoso scudo Pax nella medaglia. E scegliendo lo scudo, siamo anche tornati a una forma geometrica pura come l’ovale. Inoltre, grazie alla decorazione in Chrismon, porta con sé un simbolo che ritrae la parola Pace. Un messaggio di estrema attualità, importante da veicolare anche grazie a manifestazioni sportive internazionali come la Maratona di Ravenna».

Si può eliminare l’erba tra i filari di peri per fermare la maculatura bruna

Anche per il 2024 valgono le disposizioni della Regione in difesa delle varietà di pero particolarmente sensibili agli attacchi del fungo: Abate fetel, Angelys, Conference, Decana del comizio, Falstaff, Kaiser, Passa crassana

Agriculture Backyard Blur Close Up 296230La difesa della coltivazione delle pere in Emilia-Romagna passa anche attraverso la lavorazione del terreno tra i filari, per rimuovere la vegetazione spontanea presente, attraverso la rottura del manto erboso. È infatti nella vegetazione graminacea che cresce tra i filari che può annidarsi il fungo responsabile della maculatura bruna, una delle più pericolose avversità del pero, in grado di causare danni economici rilevanti colpendo le foglie, i frutti, i piccioli e i rametti.

Le indicazioni messe a punto dalla Regione per la campagna produttiva 2024 in difesa delle varietà di pero sensibili agli attacchi del fungo Stemphylium vesicarium (maculatura bruna) contengono la disposizione per la rottura e l’interramento del tappeto erboso tra i filari dei pereti e il mantenimento, attraverso lavorazioni superficiali, del terreno del frutteto sgombro da erbe spontanee. «È un provvedimento vitale tra le misure agronomiche preventive – ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – poiché l’inerbimento è considerato fonte di diffusione primaria della malattia.

La disposizione, temporanea, è indicata per la difesa delle varietà di pero Abate fetel, Angelys, Conference, Decana del comizio, Falstaff, Kaiser, Passa crassana, risultate particolarmente sensibili agli attacchi di maculatura bruna.

Le attività di ricerca e sperimentazione hanno evidenziato che la sola difesa con prodotti fitosanitari non garantisce di poter scongiurare il debellamento del patogeno fungino nelle varietà di pero suscettibili alla malattia, per le quali sono necessarie misure agronomiche preventive di sanificazione per ridurre il rischio infettivo.

Per prevenire le infezioni era stata emessa anche l’anno scorso la deroga per le aziende che aderiscono ai disciplinari di produzione integrata, che consente di effettuare la rottura del manto erboso della coltura del pero sull’intero territorio regionale. Ma l’abbattimento del patogeno per una singola stagione non è considerato sufficiente a garantire un efficace e duraturo controllo dell’avversità per la prossima stagione produttiva. Dunque, dato il carattere di eccezionalità delle infezioni causate dal microrganismo fungino Stemphylium vesicarium in Emilia-Romagna, e solo per le varietà di peri più soggette agli attacchi, tale intervento andrà rinnovato anche per la campagna produttiva 2024.

L’ex pm Gherardo Colombo dialoga sulla Costituzione con studenti e cittadini

L’ex magistrato del pool di Mani Pulite, Gherardo Colombo, a Ravenna per due incontri in cui esplorerà i temi della legalità e della giustizia partendo dal suo ultimo libro

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Gherardo Colombo a Ravenna per dialogare con cittadini e studenti su giustizia, rispetto delle regole, Mani Pulite e Costituzione a partire dal suo ultimo libro.

L’ex pm del pool milanese che negli anni ’90 indagò su Tangentopoli sarà in città per due incontri ravvicinati: il primo aperto alla cittadinanza, il 22 febbraio alle 20.30, alla sala Ragazzini di largo Firenze; il secondo la mattina dopo, 23 febbraio alle 9, riservato agli allievi dell’istituto Olivetti e del liceo scientifico Oriani, che hanno letto il libro “Anticostituzione. Come abbiamo riscritto (in peggio) i principi della nostra società” (Garzanti, 2023), discutendone in classe e preparando domande, con l’idea di seguire il metodo suggerito dall’ex magistrato, ossia quello di leggere, studiare, avere dubbi e fare domande, per essere cittadine e cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

Da primi anni del 2000, Colombo ha portato questo tipo di incontri a Ravenna in numerose occasioni. Dopo il fermo imposto dalla pandemia, è stato organizzato un dialogo in video conferenza con circa 300 allievi delle scuole superiori della città, a partire dal libro scritto a quattro mani con la senatrice a vita Liliana Segre, “La sola colpa di essere nati”.

L’ultimo volume di Colombo invece, interpella il lettore in prima persona a partire dal titolo, che con la parola “abbiamo” richiama tutti al dovere di interrogarsi, con sguardo sgombro da pregiudizi e stereotipi. Nel libro vengono trascritti numerosi articoli della Costituzione e, con testo a fianco, gli articoli vengono riscritti, fotografando come stanno in realtà le cose.

Entrambi gli appuntamenti sono organizzati dal Comitato in difesa della Costituzione e patrocinati dal Comune di Ravenna. Inoltre l’ incontro con le scuole del 23 febbraio è organizzato nel quadro del Piano Arricchimento Formativo del Territorio (Paft) del Comune di Ravenna, nell’ambito del progetto conCittadini dell’Assemblea Legislativa della Regione.

Raccolta fondi per restaurare un libro di 178 fogli del ‘700: servono 7.300 euro

Una campagna di raccolta fondi mira a raggiungere 7.300 euro per il recupero dell’antica Iconografia Camaldolese rilegata da un monaco nel ‘700 e conservata nella biblioteca Classense di Ravenna. Chi dona almeno mille euro può andare nel laboratorio di restauro

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È partita una raccolta fondi online per il restauro dell’Iconografia Camaldolese, un antico volume illustrato conservato alla biblioteca Classense di Ravenna, completato molto probabilmente alla fine del ‘700 e contenente anche alcune immagini risalenti a secoli precedenti.

L’iniziativa è stata lanciata dall’Associazione degli Amici della Biblioteca Classense, in collaborazione con la biblioteca stessa ed è possibile contribuire al finanziamento collettivo con una donazione sulla piattaforma ideaginger.it entro il 10 aprile. La formula per la raccolta fondi è all-or-nothing (“tutto o niente”): questo significa che il restauro verrà realizzato solo al raggiungimento del budget stabilito, ossia 7.300 euro. All’eventuale raggiungimento dell’obiettivo la piattaforma web trasferirà i fondi raccolti alla biblioteca, diversamente li restituirà ai sostenitori. Qualora venissero superati i 5.840 euro di colletta, la banca Bcc devolverà alla causa un importo pari al 20% dell’obiettivo di raccolta.

“Icones Ad Camaldulenses Spectantes”, questo il nome esatto del volume, un racconto per immagini della storia della Congregazione Camaldolese e, in particolare, del suo legame con la città di Ravenna. Un libro di grande formato, 178 fogli di 45×30 centimetri rilegati in cuoio, frutto di un lavoro di raccolta e di assemblaggio svolto probabilmente da un monaco camaldolese residente nell’Abbazia di Classe di Ravenna, l’odierna biblioteca in centro città. È composto da 178 carte (quindi di 356 facciate) e raccoglie in totale circa 850 stampe, le cui dimensioni vanno dalle immagini sacre di piccolo formato alle grandi tavole ripiegate.

L’opera presenta danni che per la maggior parte sono dovuti proprio alla sua particolare composizione. Per questo motivo, l’intervento di restauro è indispensabile per rendere possibile una migliore fruizione del volume o anche la sua consultazione da remoto grazie alla digitalizzazione, la valorizzazione attraverso momenti espositivi, e per tramandare questo manufatto, memoria della storia della città, alle generazioni future.

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Per incentivare i donatori, sono previste varie ricompense, il cui valore varia a seconda dell’entità dell’offerta fatta: dal caffè con un membro dell’Associazione Amici della Classense, che illustrerà il progetto di raccolta fondi, a una visita alla Sala Dantesca; dall’incontro con le bibliotecarie della Classense a quello ancora più esclusivo con le restauratrici nel loro laboratorio. L’iniziativa intende in questo modo coinvolgere chiunque voglia dare il suo supporto al restauro di un interessante e prezioso bene pubblico.

«Il restauro dell’Iconografia Camaldolese – aggiungono Patrizia Ravagli e Silvia Masi, presidente e direttrice dell’Istituzione Biblioteca Classense – consentirà il recupero di un importante frammento della memoria ravennate, valorizzando il legame tra la biblioteca, la città e la sua storia. La formula stessa del crowdfunding sollecita la partecipazione della comunità ravennate e di tutti coloro che intendono contribuire ad un’operazione culturale di alto profilo».

Ventiseiesima edizione per la stagione concertistica Mikrokosmi

Un cartellone che unisce artisti di fama internazionale e giovani emergenti

Gile Bae
Gile Bae

Organizzata dall’associazione culturale Mikrokosmos sotto la direzione artistica di Barbara Valli, prosegue l’edizione 2024 di “Mikrokosmi”, la ventiseiesima, stagione concertistica attesa e apprezzata per la capacità di unire linguaggi artistici diversi tra loro in proposte di grande caratura.

Fino al 28 aprile – nella sala Corelli del teatro Alighieri, la domenica mattina alle 11 – altri sette appuntamenti con artisti di fama internazionale e giovanissimi talenti che si sono distinti in masterclass e importanti concorsi, e il teatro di prosa con la compagnia teatrale Anime Specchianti, con la quale Mikrokosmos ha appena avviato una collaborazione.

Il 25 febbraio sala Corelli ospiterà una pianista di caratura internazionale: Gile Bae, olandese di origini coreane, si è perfezionata in Italia col Maestro Franco Scala (Accademia di Imola) e viene regolarmente invitata nei teatri più importanti del mondo.

Il 3 marzo ascolteremo il talento del giovanissimo pianista spoletino Edoardo Riganti Fulginei e il 10 marzo l’abituale appuntamento con Mikrokosmi Off vede protagonista l’Orchestra dei Giovani diretta da Marco Paganelli e Franco Emaldi.

Il 17 marzo la compagnia Anime specchianti porta in scena Basta Dante: trovarsi a spiare una compagnia teatrale nel flusso creativo della sala prove può essere un’esperienza esilarante. L’incontro delle menti di una secchiona bacchettona, una yogi zen e una creativa sopra le righe potrebbe risultare esplosivo, tra dubbi, sconforto ed entusiasmi, attraverso aneddoti, curiosità e testi del grande Poeta. Con Francesca De Lorenzi, Martina Cicognani e Giorgia Massaro.

Il 7 aprile torna Denis Zardi con un recital pianistico introdotto dalla giovanissima chitarrista Emma Sofia Zardi.

Il 14 aprile ci sarà Barbara Virtuosissima Cantatrice, concerto spettacolo dedicato a Barbara Strozzi, una sorta di rievocazione che tratteggia a tratti soffusi le atmosfere dei salotti veneziani di metà ‘600. Con la voce di Chiara Nicastro, Valeria Montanari al clavicembalo, la viola da gamba di Rosita Ippolito, la voce recitante di Francesca De Lorenzi e la danzatrice Giorgia Massaro.

Il 28 aprile, a conclusione della rassegna, il pianista di Sassuolo Federico Primiceri, 16 anni e un talento che già si è fatto notare.

Biglietti e abbonamenti presso la biglietteria del teatro Alighieri.

Info: 347 4310058.

Tornano le serate in biblioteca tra giochi da tavolo e letteratura

La Trisi rinnova la rassegna di incontri ludici inaugurando una collaborazione con la società ravennate Cobblepot Games che produce giochi in scatola. Venerdì 23 febbraio il primo appuntamento con sessioni guidate di “Penny Dreadfuls”. Introdotto da inizio anno anche un servizio di prestito dedicato

Giacomo Santopietro Cobblepot Games

Alla biblioteca Trisi di Lugo tornano le “Game Nights”, incontri serali dedicati ai giochi da tavolo che si svolgeranno a cadenza mensile per tutto il 2024. Quest’anno, la rassegna è caratterizzata da una collaborazione con Cobblepot Games, società ravennate che, con oltre undici anni di esperienza, ha ideato e prodotto giochi da tavolo pubblicati da editori nazionali e internazionali. Le “Game Nights” si propongono di evidenziare e rafforzare il legame intrinseco tra il gioco e il libro, nell’ambito di un progetto di promozione della lettura attraverso sperimentazioni innovative.

Il primo appuntamento si terrà venerdì 23 febbraio alle 20.30 (altri appuntamenti già previsti il 15 marzo, 19 aprile e 10 maggio). Durante l’evento sarà presentato il nuovo gioco Penny Dreadfuls: gli Orrori di Londra, edito da Giochi Uniti. Gli autori Gabriele Mari e Gianluca Santopietro (qui potete trovare un nostro approfondimento) saranno presenti per guidare i partecipanti e aiutarli ad immergersi nei vicoli sovraffollati dei bassifondi di una Londra ambientata tra il 1850 e il 1899: i giocatori vestiranno i panni di malcapitati protagonisti, affrontando terribili vicende dove deduzione, scelte e prove porteranno a generose ricompense o spiacevoli conseguenze.

Il gioco trae ispirazione dai famosi penny dreadful, pubblicazioni economiche dell’epoca vittoriana che hanno contribuito in modo indelebile all’alfabetizzazione e alla cultura popolare attraverso racconti macabri e sensazionalistici. La lettura ad alta voce delle carte, durante il gioco, renderà l’esperienza ancora più coinvolgente, stimolando la comprensione del testo, approfondendo il contesto narrativo e andando a sottolineare il connubio tra letteratura e gioco promosso dalla biblioteca. Le sessioni di gioco saranno gratuite e guidate, in modo da adattarsi anche ai principianti.

Da gennaio di quest’anno la biblioteca offre un servizio di prestito a domicilio del suo ricco patrimonio ludico, riconoscendo il valore culturale, aggregativo e sociale dei giochi da tavolo. «La biblioteca Trisi è stata una pioniera di questo modo innovativo di fruire degli spazi bibliotecari e di promuovere la lettura – spiega l’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati -. Un percorso frutto della capacità della direttrice Sbiroli e dello staff di intercettare e lavorare sulle novità in grado di avvicinare nuovi pubblici alla biblioteca. Mi piace sottolineare che recentemente abbiamo approvato all’unanimità in Consiglio Comunale anche il nuovo regolamento per il prestito dei giochi da tavolo. Con il programma presentato oggi possiamo dire di aver fatto un ulteriore salto di qualità in un’offerta già ricca e accolta con interesse dall’utenza».

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare biblioteca Trisi allo 0545 299556, 3395380983 o scrivendo una mail a trisi@comune.lugo.ra.it,

Arrestato professore di religione: in casa aveva cocaina e 9mila euro in contanti

Perquisizione a sorpresa nella notte. L’uomo è accusato di spaccio

Cocaina
Foto di repertorio

Nell’ambito di un’indagine aperta fuori regione – diretta dalla procura di Como – i finanzieri hanno effettuato una perquisizione a sorpresa in una casa di Mezzano, arrestando un uomo per detenzione di droga ai fini di spaccio.

Si tratta – come scrivono i quotidiani Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola oggi (21 febbraio) – di un professore di religione, sorpreso nella notte tra lunedì e martedì a nascondere nella propria abitazione 52 grammi di cocaina e 9mila euro in contanti, di cui ora dovrà giustificare il possesso davanti al giudice.

[+++AGGIORNAMENTO+++] In un comunicato, la diocesi smentisce: “Non ha mai insegnato religione e non ha mai avuto nessuna abilitazione da parte della Diocesi il 41enne fermato martedì mattina dalla Guardia di Finanza nella sua casa di Mezzano con 52 grammi di cocaina suddivisi in involucri di cellophane. L’uomo, a cui è stato convalidato l’arresto con l’obbligo di dimora, è stato descritto sui media locali come ex insegnante di religione.
Mentre il nome, per come è riportato nelle cronache dell’operazione dai media locali, non risulta nell’elenco degli insegnanti di religione della diocesi di Ravenna-Cervia e nemmeno tra gli abilitati ad insegnare Religione cattolica“.

Sono stati rimontati e sono di nuovo operativi i due velox abbattuti nel Faentino

Le operazioni sono costate 10mila euro, che dovrà pagare il colpevole, se individuato

Velox Faenza
Uno dei due velox re-installati, in una foto postata sul gruppo Facebook “Sei di Faenza se…”

Sono stati ripristinati in questi giorni i due velox abbattuti nel Faentino. Si tratta del dispositivo presente sulla circonvallazione di Faenza, all’altezza dello svincolo per Santa Lucia, e di quello sulla provinciale 47 a Borello, frazione di Castel Bolognese.

I pali delle due telecamere, come ormai noto, erano stati abbattuti, presumibilmente con un flessibile. L’effetto Fleximan in provincia ha portato all’abbattimento complessivo di cinque apparecchi.

Per rimontare i due velox del Faentino sono stati spesi dalle casse pubbliche circa 10mila euro più Iva. Un conto che verrà addebitato al colpevole (o ai colpevoli) se sarà mai individuato. Le indagini sono in corso.

Allarme smog, in provincia misure d’emergenza in 23 degli ultimi 28 giorni

Temperature fino a 19 gradi nelle case e divieto di combustione all’aperto

Nicola Montalbini
Illustrazione di Nicola Montalbini

Schizzano gli indicatori di smog nel cuore della Pianura padana: in Emilia sono stati registrati livelli di particolato pm10 (che comprende anche polveri pm2.5) oltre il doppio della soglia giornaliera indicata per legge che è di 50 microgrammi per metro cubo. Per dieci giorni su 14 questo limite è stato di gran lunga superato nel Piacentino, con un picco di 119 (il 19 febbraio), e nel Modenese, con un massimo di 111 (sabato). I 119 microgrammi di Piacenza sono il valore più alto registrato da inizio anno in regione.

Sui social a commentare questi dati con un’illustrazione, che pubblichiamo qui sopra, anche l’artista ravennate Nicola Montalbini, che denuncia l’eccessiva cementificazione.

A Ravenna il picco è stato di 90 in gennaio. Dal 25 gennaio al 21 febbraio compresi per 23 giorni su 28 sono state in vigore le ulteriori limitazioni previste dal Piano aria regionale (resteranno in vigore anche per tutta la giornata di mercoledì 21 febbraio, per poi decadere dal 22).

Ulteriori limitazioni che per i tre principali comuni della provincia (Ravenna, Faenza e Lugo) prevedono l’obbligo di mantenere una temperatura fino a un massimo di 19 gradi (con 2 di tolleranza) nelle case e negli uffici e di 17 gradi nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali; il divieto di uso (in presenza di impianto alternativo) di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto di combustione all’aperto (falò, barbecue, fuochi d’artificio) e il divieto di spandimento di liquami con tecniche non ecosostenibili.

Tali disposizioni si aggiungono alle misure ordinarie vigenti dal primo ottobre al 30 aprile e che prevedono: per tutti i Comuni della provincia il divieto di abbruciamento di residui vegetali e il divieto di circolazione, dalle 8.30 alle 18.30 nelle aree urbane individuate da appositi cartelli a tutti i veicoli diesel di categoria emissiva inferiore a Euro 4 compreso (in realtà Euro 3 per i residenti nei comuni il cui territorio sia stato alluvionato, quindi tuti quelli della provincia), ai veicoli a benzina di categoria inferiore a Euro 2 compreso e ai veicoli a doppia alimentazione, ciclomotori e motocicli di categoria inferiore a Euro 1 compreso.

Trasformare l’anidride carbonica in energia green: un progetto ravennate a Cagliari

L’impianto, realizzato da Res Italia per Sardegna Ricerche, utilizza un processo di metanazione biologica per semplificare lo stoccaggio

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Un impianto in grado di trasformare un agente inquinante come l’anidride carbonica prodotta da attività antropiche in energia sostenibile, rinnovabile e adatta a un facile stoccaggio. Questo il progetto realizzato per Sardegna Ricerche da Res (Reliable Environmental Solutions) Italia, società cooperativa con sede a Ravenna, fondata nel 2004 da Chato Della Casa.

Da anni l’azienda è impegnata nello sviluppo di applicazioni e soluzioni impiantistiche innovative, basate sulla digestione anaerobica. Oggi, sotto la presidenza di Davide Bersani, 48enne laureato in ingegneria meccanica e progettista di macchine e impianti, la produzione è orientata sulla realizzazione di impianti prototipali ed attrezzature sperimentali.

Il “Metanatore Biologico” per l’agenzia Sardegna Ricerche vuole trovare risposta a una delle problematiche più importanti che dovrà affrontare l’umanità nei prossimi anni, ovvero quella della conservazione dell’energia rinnovabile, di sempre più largo consumo. Lo stoccaggio nel breve termine è relativamente semplice, così come il suo utilizzo istantaneo. Si complica però la gestione sul medio o lungo termine. Ci sono picchi di surplus che non sono facili da distribuire lungo la rete elettrica istantaneamente: le batterie non bastano più, ce ne vorrebbero di gigantesche e sarebbero molto costose anche nella gestione.

L’impianto pilota è stato installato nella zona artigianale di Cagliari ed è costituto da un reattore nel quale crescono dei ceppi batterici specializzati che si nutrono di anidride carbonica (immessa tramite bombole in questa fase sperimentale, ma di fatto uno degli inquinanti che più causano problemi all’ambiente) e idrogeno (prodotto dall’idrolisi dell’acqua).Quest’ultimo processo ha bisogno di energia per realizzarsi, che può essere “green”, prodotta da eventuali eccessi di energia rinnovabile non programmabile, la quale viene immagazzinata sotto forma di metano attraverso la conversione dell’idrogeno proprio tramite metanazione biologica.

Si passa così, ad esempio, da un surplus di energia solare, non immagazzinabile a lungo termine in batterie, a metano, risorsa energetica tipicamente stoccabile e conservabile senza troppe complicazioni.
«Il processo di metanazione biologica è noto da tempo, ma certamente è unico nel suo genere l’impianto che abbiamo realizzato in collaborazione con Sardegna Ricerche, dove è attivo un progetto di circolarità energetica ben integrato con altri impianti che avevamo installato negli anni passati – spiega Bersani – Ma le applicazioni che prevediamo possibili, attraverso questo processo, sono davvero innumerevoli se pensiamo solo che si utilizza un inquinante come l’anidride carbonica per produrre energia rinnovabile. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare soluzioni tecnologiche che consentano di affrontare e risolvere problematiche energetiche ed ambientali, garantendo uno sviluppo sostenibile nei relativi settori di intervento».

Metanatore LineaGasOutput Particolare

Approfondimento tecnico sul Metanatore.
L’impianto è finalizzato alla conduzione di test per la metanazione di anidride carbonica e idrogeno, in modalità batch oppure con funzionamento in continuo. Il cuore del sistema è un reattore di tipo bubble column avente un volume utile di circa 70 litri, all’interno del quale vengono immesse miscele stechiometriche di anidride carbonica e idrogeno, mediante sparger a disco forato. L’impianto, a norma Atex e installato su skid carrellato, è equipaggiato con sensori per la misura, l’acquisizione, il controllo e la regolazione di: temperatura, pH, Co2 , O2 disciolti all’interno del reattore; pressione del sistema; massa del medium colturale all’interno del reattore; portate dei gas in input (Co2 e H2) e della miscela gassosa in output dal sistema; livello del liquido e delle eventuali schiume nel reattore. È inoltre presente un sistema a sonda ottica per la visione interna al reattore. L’impianto è equipaggiato con dispositivi i quali rendono possibile l’attivazione ed il controllo di procedure automatiche di sterilizzazione termica (mediante acqua surriscaldata) o chimica del sistema. Tramite il sistema di automazione e controllo è possibile acquisire, registrare e regolare i dati di processo rilevati tramite i diversi sensori di cui la macchina è dotata, tra cui pH e temperatura del medium colturale (fino ad un valore massimo di 70°C), pressione all’interno del reattore (fino ad un valore massimo di 6 barg). Il sistema è equipaggiato per gestire una portata massima di gas in input costituita da Co2 fino a 3’000 L/giorno e H2 fino a 750 L/giorno. Ma anche attivare e monitorare le diverse procedure automatiche implementate: alimentazione del medium colturale, termostatazione, regolazione del pH, ricircolo del digestato, lavaggio e sanificazione chimica e termica dei componenti critici d’impianto. L’impianto pilota è dotato di pannello di controllo per una gestione ottimale, da parte dell’operatore, di tutte le procedure implementabili e le attività necessarie; è inoltre possibile modificare costanti e parametri di processo. L’impianto è monitorabile anche da remoto, grazie ad un apposito sistema di telecontrollo.

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