Grazia a 1 milione di euro in arrivo dalla struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione
La giunta del Comune di Cervia ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica definitivo dell’intervento di ripristino del ponte in via Matteotti sul canale Cupa, a Milano Marittima.
Il ponte che presentava già fenomeni di degrado che ne hanno limitato la transitabilità nel corso degli ultimi anni, a seguito dell’alluvione di maggio 2023 ha subito notevoli sollecitazioni dovute alla piena e pertanto si è reso necessario un intervento di ripristino. Il lavoro comporta la completa demolizione dell’attuale struttura e la realizzazione di un nuovo ponte in calcestruzzo armato nella medesima posizione, ma con un incremento della sezione idraulica, in grado di aumentare la capacità di deflusso del canale.
Il ponte di 17 metri di lunghezza e 11,30 di larghezza, avrà due corsie di marcia e un percorso ciclopedonale protetto. Sono previsti anche interventi sui sottoservizi: luce, gas, acqua, linee telefoniche e fibra ottica.
Il lavoro ricade tra quelli ricompresi nell’Ordinanza n. 13/2023 sull’alluvione adottata dal generale Figliuolo Commissario straordinario alla ricostruzione, che contribuirà con 1 milione di euro (i restanti 100mila euro arriveranno dal Comune di Cervia).
Seguirà l’approvazione del progetto esecutivo e l’avvio delle procedure di gara a settembre.
«Il ripristino del ponte sul canale Cupa è estremamente necessario – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Mirko Boschetti -, in quanto è un collegamento strategico fra Milano Marittima e Lido di Savio. Già da diversi anni è in condizioni di degrado e più volte è stato monitorato e messo in sicurezza per garantirne la transitabilità. L’alluvione ha aggravato la situazione e ora anche con contributi dello Stato, è possibile abbattere l’esistente e costruirne uno nuovo che garantisca una migliore e più sicura viabilità. Il progetto si integra nell’intervento di riqualificazione dell’ingresso di Milano Marittima che ha già visto la realizzazione della nuova rotatoria ed il rifacimento del tratto finale di viale Matteotti».
Simbolo del paesaggio costiero italiano, è un’invenzione tutta romagnola. E sarà protagonista dello sciopero dei balneari contro il Governo
Foto da Ravenna Tourism
C’è chi li apprezza e chi invece preferisce le spiagge incontaminate, ma nessuno può negare che siano ormai una componente identitaria del paesaggio romagnolo. Le file parallele di ombrelloni colorati sono il primo elemento che viene in mente quando si pensa ai litorali ravennati e riminesi, come avviene con i filari di vite per le colline toscane o coi campi di tulipano in Olanda. Gli ombrelloni sono il simbolo degli stabilimenti balneari che caratterizzano gran parte dell’offerta turistica sulle coste italiane, ed è proprio per questo che i concessionari li hanno scelti come il simbolo della loro manifestazione di protesta contro il governo Meloni, che si terrà il 9 agosto prossimo.
All’apparenza gli ombrelloni si distinguono solo per i diversi colori, invece sono molte altre le differenze tra un modello e l’altro, indicate con degli appositi termini tecnici. Possono esserci ombrelloni con panta o senza panta (ovvero le “alette” che pendono dall’estremità del tessuto), con o senza soffietto (cioè con la sommità aperta o meno), di forma classica o a pagoda, tonda o quadrata, a spicchi o a tinta unita, con le stecche dritte o ricurve. L’ombrellone è l’elemento che più rimane impresso di uno stabilimento balneare: il colore del tessuto, spesso in tinta col resto dell’arredo, fa da punto di riferimento quando si cammina sulla battigia e bisogna riconoscere il proprio lido.
Da un paio d’anni sono sempre di più gli stabilimenti balneari che, per distinguersi, hanno deciso di farsi brandizzare i tessuti da case di alta moda come Louis Vuitton, Missoni, Guess, Dior, Paul & Shark; ma ancora nessuno lo ha fatto nel Ravennate.
Gli ombrelloni balneari professionali sono un’invenzione tutta romagnola. Negli anni ’60, col boom del turismo di massa e degli stabilimenti, alcune storiche manifatture tessili del Riminese hanno iniziato a specializzarsi nella produzione di questo articolo. L’esigenza era quella di creare un ombrellone che resistesse all’azione corrosiva degli agenti atmosferici persistenti sulla spiaggia, come il vento e la salsedine. Per questo le stecche degli ombrelloni professionali sono fatte in robusto acciaio inox, zincato e verniciato, mentre i pali sono solitamente in alluminio anodizzato e i tessuti acrilici vengono trattati per non venire sbiaditi dai raggi solari che vi battono per tutta l’estate. Si tratta di oggetti molto più costosi rispetto agli ombrelloni domestici che si trovano nei centri commerciali, poiché durano almeno dieci anni senza arrugginirsi, bucarsi e rovinarsi. Quando uno stabilimento balneare decide di cambiarli, gli ombrelloni hanno ancora una lunga vita davanti, tanto da essere spesso rivenduti come articoli di seconda mano. Nessun altro paese ha una qualità e una quantità di ombrelloni pari a quella italiana. In Spagna, paese più simile al nostro per l’importanza del turismo balneare, le spiagge attrezzate preferiscono gli ombrelloni con palo in legno e copertura di paglia; mentre in Francia, Croazia e Grecia si scelgono gli ombrelloni più economici prodotti nei paesi asiatici. Le strutture che vogliono avere degli ombrelloni robusti li acquistano proprio dai produttori italiani, poiché non si trovano da nessun’altra parte.
Per i bagnini romagnoli, aprire gli ombrelloni ogni mattina è diventato quasi un rituale. Negli ultimi anni alcune aziende hanno inventato dei sistemi di apertura e chiusura automatica, che permetterebbero di sostituire questo faticoso lavoro quotidiano con un semplice telecomando; ma la tecnologia non ha mai preso piede. Oltre alla questione dei costi, molti concessionari vogliono conservare la tipicità del bagnino che apre manualmente gli ombrelloni, con il tipico rumore metallico che scatta quando si blocca il meccanismo di fermo.
Tra i turisti, l’ombrellone a pagamento continua a essere la soluzione preferita: secondo una recente indagine dell’Università di Padova, tre persone su quattro che scelgono il mare per le loro vacanze, optano per gli stabilimenti balneari attrezzati. Sui motivi ci sarebbe da discutere: in alcune località potrebbe essere dovuto alla mancanza di alternative, in altre invece si tratta di una scelta. In Italia circa il 50% di spiagge è libero, ma la situazione non è omogenea: basta confrontare i litorali di Ravenna e Cervia, con la prima che ha solo il 40% di costa in concessione e la seconda che invece supera il 95%. Chi in Romagna preferisce lo stabilimento balneare, di solito lo fa perché a fronte di un prezzo irrisorio, che va dai 15 ai 30 euro al giorno, ci si risparmia la fatica di portarsi l’ombrellone in spalla e di piantarlo sotto il sole cocente, col rischio che voli alla prima raffica di vento forte. Ma tra qualche giorno, i clienti degli stabilimenti balneari dovranno rinunciare a questo comfort per un paio d’ore: il 9 agosto ci sarà infatti uno “sciopero degli ombrelloni” indetto dalle associazioni Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti per protestare contro l’inerzia del governo Meloni, reo di avere consentito l’avvio delle gare delle concessioni senza obbligare a un indennizzo economico per i concessionari uscenti. Un’iniziativa analoga fu organizzata il 3 agosto 2012, quando il governo Monti voleva approvare una legge per avviare i bandi sulle spiagge. Allora come oggi, gli ombrelloni continuano a essere il simbolo delle proteste dei bagnini.
L’iniziativa a Classe della fondazione Ravennantica
Prosegue anche nel mese di agosto l’iniziativa “Ti Porto a colazione”: tutti i venerdì, alle ore 9, al sito archeologico dell’Antico Porto di Classe è in programma una visita guidata ad aggregazione libera per scoprire come funzionava l’antico scalo marittimo con i suoi magazzini, quali merci arrivavano via nave a Ravenna e chi erano le persone che le accompagnavano.
Al termine del percorso di visita la guida consegnerà a ciascun partecipante un coupon colazione, comprensivo di un caffè o cappuccino e una brioche a scelta e accompagnerà il gruppo al bar pasticceria “Michele Stella”, in via Romea Sud, a pochi passi dal sito archeologico.
Tariffa: euro 8 a persona (comprende l’ingresso all’Antico Porto, la visita guidata e il coupon colazione). Non è necessaria la prenotazione.
Per chi desidera completare la visita del Parco Archeologico di Classe, che oltre all’Antico Porto comprende anche il Classis Ravenna – Museo della città e del territorio, luogo importante per conoscere le vicende, i protagonisti ed i reperti archeologici della nostra città e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, edificata nel VI secolo d. C. e definita uno dei più grandi esempi di basilica paleocristiana, c’è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo per tutti e tre i siti.
La 22enne ravennate impegnata nelle qualificazioni giovedì 8 agosto
Milena Baldassarri al villaggio olimpico di Parigi in una foto postata sul suo profilo Instagram
Dopo lo storico oro conquistato nel tennis dalla massese Sara Errani e l’emozionante avventura (ancora in corso) di Alessandro Bovolenta nel volley maschile (dove però non ha ancora debuttato) in attesa della semifinale con la Francia, si appresta a disputare la propria seconda Olimpiade anche la terza atleta della provincia di Ravenna presente ai Giochi di Parigi. Si tratta di Milena Baldassarri, 22 anni, ravennate (da 12 anni però di stanza a Fabriano dove ha potuto costruire la propria carriera) con alle spalle numerosi successi tra cui lo storico sesto postoalle Olimpiadi di Tokyo 2021, il miglior risultato mai raggiunto da una individualista italiana nella storia della ginnastica ritmica.
Baldassarri entrerà in gara domani (giovedì 8 agosto) a partire dal mattino con le qualificazioni, dove ogni atleta si esibisce a turno nei quattro esercizi (cerchi, palla, clavette e nastro). La classifica è dettata dalla somma dei punteggi di ogni esercizio e le migliori dieci accedono alla finale, in programma venerdì 9.
Per l’Italia oltre a Baldassarri sarà in gara Sofia Raffaeli, tra le favorite per il podio.
Concerti, passeggiate, mostra e spettacoli fino a fine agosto
La prima serata del Bagnacavallo Festival 2024
Dopo il tutto esaurito della serata inaugurale, con il concerto del quintetto di Rossana Casale introdotto dai saluti dell’assessora alla Cultura del Comune di Bagnacavallo Lucilla Danesi e del direttore artistico Michele Antonellini, la tredicesima edizione del Bagnacavallo Festival torna all’ex convento di San Francesco (via Cadorna 14) giovedì 8 agosto con Vincenzo Zitello e il suo Harpe Mundi, concerto d’arpa celtica e arpa bardica.
Polistrumentista, compositore e pioniere dell’arpa celtica in Italia, Vincenzo Zitello torna per la seconda volta al festival. Il suo background classico si affianca a un originale approccio alle tecniche esecutive, mentre dal punto di vista compositivo a risaltare è la sua capacità di tradurre in musica suggestioni poetiche, riflessioni introspettive e ricerche attraverso simboli ed elementi sapienziali.
Il festival proseguirà poi il 22 agosto con il duo composto da Silvio Zalambani e Federico Lechner e il 27 con Vedrai, vedrai, spettacolo di prosa delle attrici del Teatro Due Mondi, per chiudersi il 30 con il trio di Ambrogio Sparagna.
Gli spettacoli hanno inizio alle 21; in caso di maltempo si terranno al Teatro Goldoni.
Prevendita on-line www.vivaticket.com, prenotazioni (anche Whatsapp) al 348 6940141; biglietteria serale sul posto dalle 20.
Si terrà inoltre venerdì 9 agosto la prima delle “Passeggiate con racconti” proposte da Mario Maginot Mazzotti, per la quale i posti sono già esauriti. È invece ancora possibile prenotarsi per le altre due passeggiate: martedì 20 agostoI palazzi del potere locale; mercoledì 28 agostoIl “fiume” di Bagnacavallo. La partecipazione è a offerta libera con prenotazione obbligatoria.
“Bagnacavallo gente e lavoro” del fotografo Diego Bracci è infine il titolo della mostra, diffusa nelle vetrine dei negozi e attività bagnacavallesi fino al 30 agosto, sul tema 2024 scelto dal Comune “Il paesaggio umano”.
La rassegna è ideata e organizzata dall’associazione culturale Controsenso con il contributo e la collaborazione del Comune di Bagnacavallo e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Anche l’ex pugile di Bagnacavallo entra nel dibattito sull’atleta algerina in finale nel pugilato femminile alle Olimpiadi
Anche il bagnacavallese Francesco Damiani, celebre ex pugile medaglia d’argento a Los Angeles 1984 entra nel dibattito su Imane Khelif, l’algerina che si è appena guadagnata la finale nel pugilato femminile ai Giochi Olimpici in corso a Parigi, dove Damiani è commentatore per la Rai.
«Khelif ha il testosterone sballato dalla nascita, che colpa può essere? – dichiara l’ex “Gigante buono” di Bagnacavallo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – L’ho vista combattere, non vedo questi vantaggi. Ha fame, cattiveria e voglia di emergere. Doti fondamentali nella boxe. Senza non vai da nessuna parte».
Nel corso dell’intervista, Damiani critica poi la “performance” dell’italiana Angela Carini, che ha abbandonato dopo pochi secondi il match contro l’algerina. «Ha fatto una pessima figura. Non so che cosa le sia scattato in testa, ma non puoi salire sul ring e abbandonare al primo cazzotto preso. E dire: “Mi ha fatto malissimo”. E quando mai i pugni in faccia sono carezze?».
«C’è stato intorno al caso dell’algerina un polverone mediatico e politico che non ha aiutato – continua Damiani -. Angela era condizionata, ma so per certo che il suo allenatore le aveva consigliato di non farlo quel match, proprio perché non era tranquilla. Ma lei ha insistito e si è consegnata a quella figuraccia. Siamo all’Olimpiade, devi dare tutto. Spero che la Carini riparta cancellando questa pagina nera».
Il 54enne titolare del negozio Dune Buggy è la vittima dell’incidente dell’1 agosto in via Piero Della Francesca
Cordoglio a Faenza per la morte di Stefano Bettoli, il 54enne motociclista vittima dell’incidente avvenuto nella serata dell’1 agosto in via Piero Della Francesca, nella città manfreda. Bettoli infatti era molto noto a Faenza per essere il titolare del negozio di calzature “Dune Buggy” al centro commerciale Le Cicogne (presente anche in piazza del Popolo e gestito da moglie e suocera).
«Senza di lui – si legge in uno dei commenti sui social pubblicati in questi giorni -, questo negozio non sarà più lo stesso. Vi entravo volentieri per la sua disponibilità, cortesia, gentilezza».
Bettoli lascia anche due figli.
Come rivela il Corriere Romagna in edicola oggi, i funerali si terranno domani (giovedì 8 agosto) alle 10, alla chiesa di Sant’Antonino.
Ne parlano le titolari di due botteghe che vendono alimentari e prodotti per le pulizie, nate a Ravenna dopo la pandemia: i clienti portano recipienti riutilizzabili da casa, approccio slow in contrapposizione al modello supermercato
La spesa del futuro è sfusa. O, almeno, dovrebbe esserlo per ridurre lo spreco. Quello che sembra un ritorno al passato, alle vecchie botteghe di paese tra bilance e involucri di carta, in realtà può essere una soluzione attuale ed efficace. Anche a Ravenna, negozi di questa natura sono sempre più diffusi, e a raccontarci qualcosa di più su questo tipo di spesa sono due titolari di “sfuserie” della città, Eleonora Balella (SfusoPiù, in via Giacomo Battuzzi) e Sara Fenati (Piccoli Gesti sfuso, in via Oberdan).
Entrambe le realtà sono nate a seguito della pandemia e sono accomunate da una vocazione condivisa: «Lavoravo come insegnante di spagnolo – racconta Balella, che all’interno del suo negozio vende prodotti per le pulizie domestiche e del corpo, ma anche accessori per la casa -. Il lavoro mi piaceva, ma l’improvviso tempo libero derivato al lockdown mi ha dato modo di riflettere e di ascoltare quella che per me era una vera e propria necessità. Avrei voluto fare spesa in un negozio simile in città, ma non c’era, così ho deciso di aprirlo». Anche la bottega di Fenati ha uno spazio dedicato a saponi e cosmesi, ma il fulcro dell’attività riguarda il reparto alimentari, tra pasta, cereali e farine, frutta secca, funghi, alghe e proteine vegetali: «Nell’immediato post pandemia tenevo in braccio mia figlia appena nata e pensavo di star vivendo in un ambiente che non mi apparteneva: dopo essermi laureata come educatrice ho iniziato a lavorare nel settore ortofrutticolo, ma vedevo sprechi ovunque. Volevo creare qualcosa che potesse rimanere anche a mia figlia. È un negozio nato per me, oltre che per dare un’alternativa in più alla città».
Nelle botteghe di sfuso i saponi vengono venduti “alla spina” o tagliati sulla bilancia e i generi alimentari si acquistano “al chilo”. La merce è contenuta in grandi vasi vetro, solidificata (come nel caso di alcuni shampoo e balsamo) o impacchettata in modo sostenibile, con certificazioni ecologiche e biologiche.
I clienti sono invitati a portare con sé i propri recipienti riutilizzabili per contenere gli acquisti ma, in caso di dimenticanza, vengono messi a disposizione contenitori di recupero o imballaggi biodegradabili in carta alimentare, in modo da abbattere rifiuti e sprechi ed evitare completamente l’utilizzo di plastica monouso. «È un’idea di spesa diversa da quella che si può fare al supermercato, rapida e senza pensieri, ma che porta con sé un tragico rovescio della medaglia – spiega Fenati –. In un posto come questo inoltre, si crea un rapporto che va oltre all’acquisto: dietro al bancone che può sembrare quello di un bar, si scambiano due chiacchiere in un ambiente intimo e famigliare. Il lato umano diventa preponderante». Balella aggiunge: «Bisogna combattere i preconcetti, in molti pensano ancora che la spesa sfusa sia scomoda o addirittura più costosa. Nulla di più sbagliato. Comprare sfuso dà la possibilità di fare piccole scorte casalinghe evitando l’accumularsi dei rifiuti, avendo anche un ritorno economico non indifferente: i prodotti sono spesso estremamente concentrati, si utilizzano in quantità minori e durano di più. Inoltre, molti articoli sono multiuso e si riduce l’accumulo in casa».
Entrambe le botteghe si trovano volutamente ai margini del centro, in zone raggiungibili con la propria automobile, per consentire alla clientela una spesa famigliare consistente ragionata, e non solo un acquisto sporadico o un’idea regalo.
Ad oggi, la clientela delle “sfuserie” nel ravennate è tipicamente femminile, ma eterogenea per età: «Il negozio è frequentato da giovani universitarie come da casalinghe di mezza età, che stanno riscoprendo una spesa diversa», annota Balella. Fenati racconta invece di come un gruppo di studenti abbia scelto di parlare della sua attività per un progetto legato alla sostenibilità ambientale.
Nel prossimo futuro attività simili sembrano destinate a prendere sempre più piede in città: «Le nuove generazioni stanno aprendo gli occhi, i segnali sono molto positivi e la sensibilità è alta. Mio figlio di otto anni è il mio primo fan – dice Balella –, parla agli amici di quello che faccio e raccoglie pareri entusiasti. Ne sono felice perché ho iniziato questo viaggio anche per lasciargli un mondo migliore in cui vivere. Il passaparola fa il suo, ed è bello vedere clienti sempre nuovi in negozio. Certo, la strada è ancora lunga. Ravenna non è una città facile da far cambiare nelle ideologie, ma si parla sempre più spesso del tema. Penso che uno stile di vita attento potrebbe diventare una bellissima “moda”, e diffondersi sempre di più, qui come altrove, nell’interesse del pianeta».
I servizi mirati della Stradale proseguiranno per tutta la stagione estiva
Continuano i controlli a tappeto della Polizia Stradale di Ravenna, impegnata in un’intensa campagna di prevenzione stradale e di repressione delle condotte di guida in stato di alterazione.
Anche la notte di domenica 4 agosto sono stati predisposti mirati servizi di controllo delle condizioni psicofisiche dei conducenti per verificare l’eventuale alterazione derivante da abuso di alcol. Sono stati predisposti 2 equipaggi straordinari dotati di apparecchiature speciali, come etilometri e precursori, che dislocate nei pressi dei locali più frequentati di Ravenna e Cervia, nella notte tra sabato e domenica hanno fermato e controllato 34 veicoli e identificato 47 persone.
Ben dodici conducenti sono risultati positivi all’alcoltest: due automobilisti sono stati sorpresi alla guida con un tasso superiore a 0,5 g/l e dieci con un tasso superiore a 0,8 g/l; per i dodici si è proceduto al ritiro della patente e per chi ha alzato più il gomito è scattata la denuncia penale.
Il dirigente della Polizia Stradale, Davide Pani, ha ricordato che «sempre in chiave preventiva e con il solo obiettivo comune di garantire la sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada, i servizi mirati della Polizia Stradale proseguiranno per tutta la stagione estiva».
Uno dei simboli del tennis mondiale, con oltre 120 anni di storia, sta attraversando l’Italia per permettere a tutti gli appassionati di vederlo dal vivo e fare una foto
Foto Giampiero Sposito
Cervia si prepara ad accogliere la Coppa Davis. Dopo il trionfo a Malaga del novembre scorso, il secondo nella storia italiana, uno dei simboli del tennis mondiale, con oltre 120 anni di storia, sta attraversando l’Italia per permettere a tutti gli appassionati di ammirarlo dal vivo, fare una foto e continuare ad alimentare la gioia collettiva per un trionfo che non smette di emozionare.
Il prestigioso trofeo, che l’Italia ha conquistato dopo 47 anni di attesa, rimarrà in esposizione da giovedì 8 a domenica 11 agosto alla Darsena del Sale, sul palco nella sala dell’Acqua. L’apertura al pubblico è prevista tutti i giorni dalle 18.30 alle 24.00.
Dopo quella del 1976, la Coppa Davis è tornata in Italia grazie al successo di Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli che, guidati dal capitano Filippo Volandri, hanno firmato a in Spagna un’impresa storica in finale sull’Australia.
E per dare massima visibilità al trofeo la Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp) ha organizzato il Trophy Tour e selezionato alcune località turistiche di eccellenza. Tra queste la Federazione ha scelto anche Cervia, per permettere ad appassionati e tifosi di ammirare dal vivo il trofeo.
Il locale esiste a Napoli da 150 anni, tappa fissa dei vip: tra gli ultimi, il regista Steven Spielberg
In centro a Ravenna arriva “L’Antica pizzeria da Michele”, un marchio storico della ristorazione di Napoli, fondato 150 anni fa dalla famiglia Condurro.
L’apertura era stata annunciata per il Natale scorso, ma ora la data è stata fissata per sabato 10 agosto alle 18.30. La pizzeria sarà in via Ponte Marino, nei locali che erano occupati dalla Bottega di Felice. L’apertura di Ravenna fa parte di un progetto di aperture in varie parti d’Italia e del mondo.
Il loclae di Napoli è diventato una delle tappe fisse per molti vip, soprattutto stranieri, in cerca di sapori italiani da degustare. L’ultimo in ordine di tempo a dare un morso alla pizza di Michele è stato il regista Steven Spielberg.
Il primo cittadino Stefano Sangiorgi ricorda che «ci ha lasciati un uomo coraggioso e appassionato, che ha dedicato la sua vita alla nostra città»
Domenica 4 agosto è scomparso all’età di 100 anni Francesco Gentilini.
A nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera città, il sindaco di Massa Lombarda Stefano Sangiorgi ha espresso il più sincero cordoglio, ricordando che «ci ha lasciati un uomo coraggioso e appassionato, che ha dedicato la sua vita alla nostra città. Francesco Gentilini è stato un sindaco che ha combattuto per la libertà, la democrazia e lo sviluppo del nostro Paese. Tutta la città di Massa Lombarda lo ringrazia. Riposi in pace».
Francesco Gentilini, classe 1924, fu sindaco di Massa Lombarda dal 1967 al 1980. In gioventù fu sottotenente partigiano combattendo nelle file dell’ottava e trentaseiesima Brigata Garibaldi “Bianconcini”. Nel corso della sua vita ricevette diverse onorificenze: Croce al merito di guerra, Titolo onorifico, Diploma d’onore. Come sindaco fu capace di contribuire con intelligenza e passione allo sviluppo economico sociale e culturale di Massa Lombarda attraverso un legame profondo e solido con i lavoratori.
Il funerale avrà luogo mercoledì 7 agosto alle ore 8 partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale civile di Lugo con arrivo alla Sala del consiglio del Comune di Massa Lombarda alle ore 8:45, dove la salma sosterrà per una breve commemorazione fino alle ore 10.30.