martedì
08 Luglio 2025

Legambiente lascia il Patto per il clima della Regione: «Non c’è coerenza»

L’associazione ambientalista cita alcuni temi che hanno portato alla decisione dopo due anni e mezzo di esperienza: il rigassificatore di Ravenna, la scarsa attenzione alle rinnovabili, il consumo di suolo ammesso dalla legge urbanistica

Le campagne di Bagnacavallo dopo l'alluvioneLa sezione regionale di Legambiente in Emilia-Romagna ha deciso di uscire dal gruppo di organizzazioni firmatarie del cosiddetto “Patto per il lavoro e il clima” promosso dalla Regione Emilia-Romagna. «La scelta è maturata a seguito del confronto tra i livelli dell’associazione dopo un’esperienza durata due anni e mezzo – si legge in una nota di Legambiente – ed è legata soprattutto alla mancanza di coerenza tra gli obiettivi indicati nel Patto e le azioni realizzate dalla Regione».

Il Patto è stato sottoscritto dalla Regione insieme a enti locali, sindacati, imprese, scuole, atenei, associazioni ambientaliste, terzo settore e volontariato, professionisti, Camere di commercio e banche. L’obiettivo dichiarato è il rilancio e lo sviluppo dell’Emilia-Romagna fondati sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale con l’obiettivo della completa decarbonizzazione entro il 2050.

L’episodio più emblematico della mancanza di coerenza della Regione, secondo l’associazione ecologista, è stata l’accoglienza che è stata data al nuovo rigassificatore di Ravenna: «Un impianto che ben poco ha a che fare con la transizione energetica che invece imporrebbe l’abbandono dei combustibili fossili in tempi rapidi. Invece di cogliere l’opportunità della crisi russo-ucraina, la Regione ha scelto di appoggiare la strategia della diversificazione dei Paesi di approvvigionamento del gas, una strategia che, per i tempi che sono stati indicati nei provvedimenti autorizzativi dei nuovi impianti, vincolerà il Paese per decenni alle risorse fossili». La concessione per il rigassificatore al largo di Punta Marina è infatti di 25 anni.

Legambiente ritiene che sia mancato anche un chiaro indirizzo a supporto degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: in particolare per quello che riguarda gli impianti eolici, dalla Regione e dai firmatari del Patto è mancata un’azione chiara e coerente finalizzata al miglior inserimento di tali impianti nei contesti territoriali dell’Emilia-Romagna.

Tema ulteriore rispetto al quale Legambiente ha manifestato preoccupazione nel tempo è il consumo di suolo. «Nonostante le finalità enunciate in fase di approvazione della legge urbanistica regionale 24/2017, tra il 2020 e il 2021 l’Emilia-Romagna è stata la terza Regione italiana per consumo di suolo, più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale, come ricordato recentemente da Paolo Pileri. Ha costituito un segnale particolarmente negativo in questo senso l’approvazione di proroghe ai termini di attuazione delle previsioni urbanistiche previgenti alla nuova legge che, negli anni passati, hanno consentito di prolungare la validità dei vecchi Prg e Psc: questo ha portato alla prosecuzione di interventi urbanistici previsti da anni che, tra l’altro, non verranno nemmeno computati nell’ammontare del consumo di suolo consentito dalla nuova legge».

Anche gli eventi alluvionali nel mese di maggio in Romagna sono stati motivo di riflessione per Legambiente: «Come ha sottolineato il segretario dell’Autorità distrettuale di Bacino del Po, non occorre ripristinare la situazione preesistente, ma è necessario riprogettare e ampliare gli spazi a disposizione dei fiumi in modo da ridurre il rischio: questo significa rivedere le logiche che hanno guidato la pianificazione territoriale in passato, e quindi restituire spazio ai fiumi anche delocalizzando insediamenti oggi collocati in aree prossime ai corsi d’acqua. Non abbiamo apprezzato il riferimento sprezzante di amministratori pubblici alle organizzazioni ambientaliste additate come responsabili di ostacoli alla realizzazione di opere per la sicurezza del territorio».

La discoteca Pineta a Milano Marittima riapre, gestita da chi ha lavorato al Just Me

Dal 2 giugno il locale in viale Romagna torna in pista dopo tre mesi di chiusura per vicende giudiziarie. Il club era stato sequestrato su richiesta del curatore fallimentare del precedente gestore

65872669 10157414287122938 5101016628917698560 NRiaprono le porte della discoteca Pineta a Milano Marittima. Il party di inaugurazione della nuova gestione è in programma domani, 2 giugno 2023. Dopo tre mesi di chiusura forzata per vicende giudiziarie, il locale cult degli anni Novanta ora ha una nuova gestione in mano alla società Manta che vanta una ventennale esperienza al Just Cavalli di Milano, ora ribattezzato Just Me, e che negli ultimi anni ha sviluppato il suo brand anche tra Porto Cervo e la Versilia. Accanto a Manta c’è il team che ha curato il Mambo Beach e l’Oceano.

I fatti che hanno portato al nuovo corso

Il 3 aprile scorso il tribunale di Ravenna aveva stabilito lo sfratto esecutivo della discoteca dai locali in viale Romagna occupati fin dall’apertura sessant’anni fa. La decisione del giudice era arrivata per 140mila euro di affitti non pagati nel 2022 su un canone annuo di 350mila euro. Venne quindi interrotto il contratto di locazione tra Romagna srl, società proprietaria dell’immobile, e Hdp22, società milanese che a marzo 2022 aveva rilevato la gestione del club dalla società Andromeda di Cervia.

Ma dal 3 marzo la gestione del Pineta di fatto già non era più sotto il controllo di Hdp22 per effetto di un provvedimento di sequestro chiesto e ottenuto dal commercialista Claudio Colatorti, curatore di Andromeda che da dicembre 2022 è in liquidazione giudiziale con 1,5 milioni di euro di debiti. Colatorti è convinto che il passaggio del Pineta alla Hdp22 sia avvenuto senza la tutela delle garanzie per i creditori di Andromeda: troppo pochi 47mila euro (peraltro nemmeno versati entro la scadenza del 31 dicembre scorso anche se Hdp22 controbatte sostenendo di aver assunto anche parte di debiti come forma di compensazione) e poco chiara la presenza della stessa persona (il 42enne Marco Amadori di Arezzo) al vertice sia della società venditrice e sia della società acquirente.

Contestuale al sequestro era arrivato anche l’affidamento in custodia allo stesso Colatorti che, nel tentativo di massimizzare le disponibilità economiche di Andromeda per soddisfare più creditori possibili, aveva cercato un nuovo gestore. La ricerca aveva portato al gruppo Cavalli, risultato vincitore di un’asta con altre sei aziende. La vicenda aveva acceso entusiasmi a Milano Marittima, ma la sentenza di sfratto aveva fatto saltare gli accordi figli della gara decisa da Colatorti.

La società ha aperto le chiavi grazie a un accordo con i proprietari dei muri e a un accordo parallelo con Colatorti che è ancora custode giudiziario del marchio dopo il sequestro da Andromeda.

Ritorna la festa della cozza di Marina di Ravenna, con il sapore della solidarietà

Dal 23 al 25 giugno con la decima edizione, fra Molo Dalmazia e l’ex Mercato del Pesce

cozza selvaggia Marina di RavennaLa Festa della Cozza si celebra il 23, 24 e 25 giugno, nel periodo clou della raccolta dei mitili, che crescono spontaneamente in mare aperto, alla base delle piattaforme in Adriatico. Protagonista è la “Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna”, eccellenza del territorio, considerata tra le più pregiate in Italia. In programma un lungo weekend dedicato alla gastronomia di mare e all’ambiente, che si tiene per il decimo anno a Marina di Ravenna con iniziative collaterali in tutto il territorio ravennate.

La festa ha lo scopo di valorizzare a fini economici, turistici, gastronomici e ambientali questo prodotto identitario del nostro mare, con la collaborazione delle cooperative dei cozzari e dei ristoranti del territorio che inseriranno le Cozze Selvagge di Marina di Ravenna nei loro menù. Anche la grande distribuzione e diverse pescherie aderiscono al progetto, con l’impegno di promuoverle sui loro banchi del pescato.

La ripartenza e la solidarietà

La decima edizione della festa è nel segno della ripartenza dopo gli eventi drammatici che hanno colpito Ravenna e la Romagna nel mese di maggio. «Ripartire è fondamentale – sottolineano gli organizzatori – per sostenere le attività economiche del territorio e lo spirito di ricostruzione della nostra comunità».

Parte dell’incasso realizzato con la vendita dei piatti a base di cozze sarà devoluto a chi è stato colpito dall’alluvione, sul conto “un aiuto per Ravenna”: per ogni piatto acquistato da 10 e 14 euro, 1 euro sarà versato per la solidarietà. Verrà allestita una cassa unica per acquistare i coupon degustazione e poter poi scegliere tra i 5 stand gastronomici il piatto con le cozze che si preferisce: una formula semplice per contribuire alla causa comune.

Il centro della manifestazione nei tre giorni della festa è rappresentato dall’area del bacino pescherecci – fra Molo Dalmazia e l’ex Mercato del Pesce – a Marina di Ravenna dove si terranno incontri e show cooking e dove alcuni stand proporranno al pubblico le Cozze Selvagge. Gli stand saranno gestiti da: Circolo Aurora Osteria & Cultura; Food Truck Savut; Osteria L’Acciuga; Pescatori di Marina di Ravenna; Ristorante del Mercato Coperto Ravenna.

Il programma della festa

VENERDÌ 23 GIUGNO
Ore 18:00 – Molo Dalmazia – INAUGURAZIONE E APERTURA DELLA FESTA
Ore 18:30 – Atrio Mercato del Pesce – LE COZZE SELVAGGE: PER FARE IL SUGO QUANDO VIENE NATALEL’importanza di conservare le cozze per utilizzarle tutto l’anno. Un patrimonio per una nuova idea di sviluppo del territorio. All’incontro partecipano:
Giacomo Costantini, assessore al turismo del Comune di Ravenna; Aida Morelli, presidente Parco del Delta del Po; Max Poggi, chef del ristorante “Massimiliano Poggi Cucina”, presidente di CeftoChef Emilia-Romagna; Nicola Tontini, direttore della cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica e Barbara Monti, presidente Slow Food Ravenna.

SABATO 24 GIUGNO
Ore 10.00 – Molo ENI – GITA IN MAREEscursione con imbarcazioni, in collaborazione con ENI. Visita guidata con avvicinamento a una piattaforma e dimostrazione di raccolta delle cozze con i pescatori  subacquei. Un programma pieno di emozioni, al sapore di cozze, dove si assisterà al rilascio in mare di 2 tartarughe in collaborazione con Cestha.
Ore 10.00 – ALLA SCOPERTA DELLA PIALASSA BAIONAPartenza con barca da valle con rientro alle ore 12,00 / 12,30. Ritrovo alle 9:30 presso il Bar Le Pleiadi di Viale Italia 126/C a Marina Romea. Un’esperienza unica all’interno del Parco del Delta del Po. Terminato il viaggio in Baiona ci si trasferisce a Marina di Ravenna nel cuore della Festa della Cozza per il pranzo.
Ore 17.00 – Atrio Mercato del Pesce – LA COZZA SELVAGGIA, ATTRATTIVA TURISTICAIncontro con Anna Giulia Randi, assessora attività produttive Comune di Ravenna; Giuseppe Prioli, biologo, presid. Consorzio Mitilicoltori dell’Emilia-Romagna; Simone D’Acunto, direttore Cestha; Patrizia Masetti, responsabile settore pesca di AGCI; Mirco Bagnari, responsabile settore pesca di Legacoop Romagna; Massimo Bellavista, responsabile regionale Legacoop Pesca; Mauro Zanarini, Slow Food Ravenna.
Ore 18:30 – Atrio Mercato del Pesce – ASSAGGIO DI COZZA SELVAGGIA  delle Cooperative La Romagnola e Nuovo Conisub di Marina di Ravenna insieme allo chef Vito D’Addiego, presidente dell’Associazione Cuochi d’Italia. Assaggio anche della Cozza Romagnola Bio di Cervia accompagnata dall’ostrica La Zariota, della Cooperativa La Fenice di Cervia.
Dalle 18 alle 19 – Mercato del Pesce / Cestha – HAPPY HOUR CON LE TARTARUGHE MARINE

DOMENICA 25 GIUGNO
Ore 8:30 – Punto di ritrovo Bar del Parco Teodorico a Ravenna – PEDALATA SLOW. L’Aurora Slow Bike organizza durante la festa, in collaborazione con FIAB Ravenna, una pedalata con qualsiasi tipo di bicicletta, con 4 tappe: Capanno di Garibaldi, Capanno in Pialassa Baiona, Capanno sull’argine nord del fiume Lamone e con il traghetto a Porto Corsini fino al Mercato del Pesce di Marina di Ravenna con un pranzo in cui protagonista è la Cozza Selvaggia. Ad ogni tappa una degustazione alla cieca e un prodotto da indovinare.
Ore 16.00 – Atrio Mercato del Pesce – LE SPECIE ALIENE: UNA RISORSA O UN PROBLEMA? Tramite la Rete di Slow Fish si vuole dare visibilità ad una start-up femminile di Rimini – Mariscadoras – che ha ideato un progetto particolare, Blueat – La Pescheria Sostenibile, puntando a una migliore gestione delle specie aliene in mare.
18:00 – Atrio Mercato del Pesce – LA CUCINA DEL PESCATORE DI COZZEUn pescatore sub della cooperativa di Marina di Ravenna e la cuoca Rovena Mehemeti dell’Osteria del Circolo Aurora di Ravenna, ci spiegano le cozze: come si raccolgono, come si aprono da crude e come si mangiano.

INFO: www.lacozzadiravenna.it

La manifestazione è promossa da Tuttifrutti Agenzia di Pubblicità e da Slow Food Condotta di Ravenna e vede il patrocinio e il contributo del Comune di Ravenna, il patrocinio della Provincia di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna, della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, del Parco del Delta del Po, di AMA Associazione Mediterranea Acquacoltori e del Consorzio Mitilicoltori dell’Emilia-Romagna. Alla manifestazione collaborano Confesercenti, Confcommercio, Legacoop Romagna e AGCI, le cooperative dei pescatori La Romagnola, Nuovo Conisub, e ancora Cestha, Ulisse e la Pro Loco di Marina di Ravenna.

Al via una nuova rassegna tra musica e archeologia al museo Classis

Dall’1 giugno, quindici appuntamenti per un viaggio storico accompagnato dalle orchestre Cherubini e Corelli

Museo Classis

Quest’anno Ravenna Festival approda anche al Museo Classis: tra il 1 giugno e il 28 luglio, alle 18.30, la rassegna “Qualunque melodia più dolce suona”, organizzata in collaborazione con RavennAntica, intreccia un racconto del mondo antico ai concerti dei gruppi da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e dell’Orchestra Arcangelo Corelli. Mentre le letture dei miti d’amore e trasformazione delle Metamorfosi di Ovidio dialogheranno con i programmi musicali – Palestrina, Mozart, Brahms, Arvo Pärt, pagine d’opera, musica ebraica, musica per il cinema, classici del rock e la suite di Britten ispirata a episodi del capolavoro ovidiano… – studiosi e ricercatori di RavennAntica, dell’Università di Bologna e della Soprintendenza svilupperanno cinque temi che si rispecchiano nella “narrazione” del Museo Classis, dalle presenze etrusche alla Ravenna imperiale, senza trascurare il legame fra la città e il mare.

Grazie a 28 metri quadrati di videowall e alla tecnologia Soundscape, in grado di simulare la risposta acustica di un dato spazio, i quindici appuntamenti nel piccolo auditorium immergeranno gli spettatori in un’esperienza visiva e sonora di altri luoghi, dalle Basiliche di San Vitale e Sant’Apollinare al Teatro Alighieri. Il biglietto del concerto (5 Euro) è valido per l’ingresso al Museo in una data successiva, ­fino al 3 settembre compreso.

Il primo appuntamento, giovedì 1 giugno, si apre con l’intervento di Giuseppe Sassatelli sugli Etruschi a Ravenna e il Sestetto n. 1 op. 18 di Brahms è af­dato agli archi della Cherubini. Due gli eventi la settimana successiva: in entrambi i casi il tema delle introduzioni, aff­idate rispettivamente a Fabrizio Corbara e Paola Perpignani, è “Ravenna tra mare e terra”, mentre il Quartetto Böcklin della Cherubini si cimenta con il Quartetto n. 8 op. 110 di Šostakovic e Crisantemi di Puccini (mercoledì 7 giugno) e il Trio eccentrico di ­fiati de La Corelli propone il programma “Operisti da salotto”, un percorso da Mozart a Mascagni (venerdì 9 giugno).

Prove di ripartenza, l’Obi riapre nel parcheggio di via Faentina

L’area commerciale alle porte di Ravenna è in ginocchio: al Famila tutto buttato, in corso una ristrutturazione

Il primo segnale di ripartenza lo ha dato l’Obi, aprendo ieri, mercoledì 31 maggio, nel piazzale di fronte al negozio una sorta di temporary shop in una tensostruttura appositamente realizzata. E così, dopo diversi giorni di surreale deserto, il parcheggio a ridosso del cavalcavia della Faentina, alle porte di Ravenna, è tornato a riempirsi di clienti o semplici curiosi. In vendita i prodotti che sono stati salvati dall’alluvione e non solo, in attesa della riapertura del negozio vero e proprio, allagato come tutto il resto qui attorno, che pare non essere immediata.

Sbirciando attraverso le porte d’ingresso, durante i lavori di ripristino, non sembra essere imminente neppure la riapertura di Cisalfa, frequentatissimo negozio sportivo, così come ha subìto danni ingenti il Toys e resta desolatamente chiuso Mediaworld. E anche la riapertura del supermercato Famila di via Faentina non è prevista in tempi brevi. Al momento non c’è una data perché sono ancora in corso le operazioni di pulizie a ripristino af­fidate a una ditta specializzata in bonifi­che. Il negozio di circa 1.300 mq ha subito danni ingenti: la merce sugli scaffali e nel magazzino è stata buttata tutta. Anche quella rimasta sopra il livello dell’acqua presentava comunque segni di umidità che non la rendevano più vendibile. Lo stesso motivo per cui non è stato possibile donare il materiale in favore delle popolazioni colpite dalle alluvioni. In buona sostanza il negozio dovrà affrontare una sorta di ristrutturazione complessiva i cui tempi potranno essere chiari solo quando saranno state compiute le verifi­che strutturali sull’edi­ficio.

Al momento per i clienti del punto vendita con carta fedeltà è previsto uno sconto del 10 percento negli altri punti vendita della città. In parallelo il gruppo Arca Commerciale, di cui fa parte l’insegna Famila che solo a Ravenna ha subìto danni in Romagna, ha avviato una raccolta fondi: ­no all’11 giugno chi fa la spesa può donare una cifra a sua scelta quando paga il conto alla cassa e l’azienda verserà altrettanto. I fondi andranno a sostegno di iniziative locali ancora da defi­nire.

Ancora Casadei: un rigore del cervese porta l’Italia ai quarti del Mondiale Under 20

Contro l’Inghilterra a 3′ dalla fine il centrocampista cresciuto nel Cesena e capitano degli azzurrini segna il suo quinto gol nella competizione che lo tiene in vetta alla classifica dei marcatori. Il 3 giugno alle 23 italiane la partita contro la Colombia

Cesare Casadei contro l'Inghilterra al Mondiale U20 (foto da sito Figc.it)È sempre più l’Italia del cervese Cesare Casadei al Mondiale Under 20 in corso in Argentina. Il centrocampista cresciuto nel Cesena – oggi di proprietà del Chelsea che lo comprò un anno fa dall’Inter e in questa stagione l’ha ceduto in prestito al Reading nella serie B inglese – ha realizzato il gol del decisivo 2-1 (su rigore a 3′ dalla fine) nella sfida contro l’Inghilterra agli ottavi che si è giocata ieri, 31 maggio allo stadio “Diego Armando Maradona” di La Plata.

Gli azzurrini ora sono tra le prime otto della competizione: prossimo avversario, sabato 3 giugno alle 23 italiane a San Juan, la Colombia, che nel suo ottavo ha travolto 5-1 la Slovacchia. Casadei, capitano della Nazionale, ha realizzato la quinta rete nella manifestazione ed è il capocannoniere.

Va sottolineato che il cervese classe 2003 non è stato l’unico ravennate tra i giocatori italiani scesi in campo. C’erano infatti anche Matteo Prati (Spal) dal primo minuto e Samuel Giovane (Ascoli) dal 48′ del secondo tempo. Tutti e tre hanno militato nel vivaio cesenate senza aver mai indossato la maglia del Ravenna.

Il tabellino della partita
INGHILTERRA-ITALIA 1-2
MARCATORI: 8′ pt Baldanzi (IT), 24′ Devine (IN), 42′ st rig. Casadei (IT)
INGHILTERRA (3-4-2-1): Cox; Quansah (52′ st Delap), Edwards, Humpreys (54′ st Doyle); Norton-Cuffy (18′ st Oyegoke), Scott, Chukwuemeka, Vale (54′ st Edozie); Joseph (18′ st Gyabi), Devine; Scarlett. A disp.: Beadle, Sharman-Lowe, Simons, Samuels, Jebbison. All. Foster
ITALIA (4-3-1-2): Desplanches, Zanotti, Fontanarosa, Guarino, Turicchia; Prati, Faticanti, Casadei; Baldanzi (48′ st Giovane); Esposito (48′ st Fiumanò), Ambrosino (29′ st Montevago). A disp.: Zacchi, Sassi, Pisilli, Lipani, Degli Innocenti, Pafundi. All. Nunziata
ARBITRO: Abatti (Brasile)
ASSISTENTI: Alves, Camilo (Brasile) IV: Ospina (Colombia)
NOTE: ammoniti Fontanarosa (IT), Quansah (IN). Recupero: pt 4′, st 11′

Un primo contributo di 5mila euro per chi ha avuto danni alle abitazioni

Con un acconto di 3mila euro. I beneficiari dovranno presentare la domanda al proprio Comune

Ravenna - maggio 2023
Foto di Adriano Zanni

Dalla pulizia e rimozione di acqua, fango e detriti, agli interventi su elementi strutturali e impiantistici. Dall’arredamento agli elettrodomestici, ma anche – per la prima volta in una situazione di calamità – all’acquisto dell’abbigliamento, di stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli.

Una procedura sperimentale, immediata, che consentirà di accelerare e alleggerire l’attività istruttoria per le misure di immediato sostegno ai nuclei familiari interessati dall’alluvione. Con un primo contributo, un acconto di 3.000 euro, per poi arrivare fino a 5.000 euro come saldo successivo. A questo, si aggiunge un ulteriore contributo forfetario di 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata, per definire nel dettaglio le entità dei danni: sono stati attivati già tutti gli ordini professionali per garantire le perizie nel più breve tempo possibile.

È la modalità innovativa scelta dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, dettagliata con un’apposita ordinanza siglata dal capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, e pubblicata oggi; l’intesa è stata firmata da Stefano Bonaccini, presidente della Regione e commissario per l’emergenza. I contenuti dell’ordinanza erano stati anticipati due giorni fa ai sindaci dei Comuni colpiti (oltre 100) da Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, insieme a Roberto Giarola, dirigente del coordinamento giuridico del Dipartimento nazionale.

I destinatari

La scelta è di concorrere alle prime spese necessarie al ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo. Pertanto, possono presentare domanda i nuclei familiari che avevano alla data dell’evento dimora principale, abituale e continuativa in un’unità abitativa risultata allagata, o direttamente interessata da movimenti franosi o smottamenti che l’hanno resa non utilizzabile.

Il contributo può essere riconosciuto per il ripristino dei danni anche alle parti comuni di un edificio residenziale in cui è presente, alla data dell’evento calamitoso, almeno un’abitazione principale, abituale e continuativa, qualora i danni non consentano la fruibilità dell’edificio.

Cosa fare per richiedere il contributo

I beneficiari del contributo presenteranno al Comune una domanda per ricevere l’acconto (3.000 euro) e una successiva rendicontazione per attestare le spesa dell’acconto accreditato e ricevere l’eventuale saldo (2000 euro).

Il Comune, alla ricezione della domanda dei cittadini, verifica i dati dichiarati e trasmette al presidente della Regione, commissario per l’emergenza, e al Dipartimento nazionale della Protezione civile i dati minimi (nome, cognome, telefono, mail e codice IBAN) per procedere ai pagamenti, che non graveranno per gli aspetti amministrativo-contabili sugli enti locali.

I tempi

Il commissario per l’emergenza acquisirà dai Comuni interessati l’esito delle istruttorie alle domande di acconto il 30 giugno 2023 e, in seguito, al quindicesimo e al trentesimo giorno di ciascun mese fino a 15 giorni dopo il termine ultimo per la presentazione della domanda di acconto, che è fissato al 30 agosto 2023.

Il commissario per l’emergenza acquisirà dai Comuni interessati l’esito delle istruttorie delle domande di saldo il 15 luglio 2023 e, in seguito, al quindicesimo e al trentesimo giorno di ciascun mese fino a 15 giorni dopo il termine ultimo per la presentazione delle domande di saldo, che è fissato al 31 ottobre 2023.

Analisi delle acque: vietato fare il bagno nelle zone più vicine ai corsi d’acqua

I parametri sono risultati non conformi a Marina Romea, Casal Borsetti, Marina di Ravenna, Lido Adriano, Bassona, Cervia e Milano Marittima

Foce Lamone Marina RomeaLe analisi delle acque dell’Adriatico consentono di confermare la partenza della stagione balneare per il prossimo 2 giugno, come programmato.

La rilevazione fatta ieri (3o maggio), a cura dei tecnici di Arpae, ha dato infatti risultati tali da rendere balneabile quasi tutta la Costa emiliano-romagnola.

Uniche eccezioni sono 19 punti di rilevazione – su 98 -, interessate più di altri dagli effetti dell’alluvione che ha coinvolto diversi corsi d’acqua con afflusso a mare.

In particolare, i parametri risultati non conformi sono: Escherichia coli nelle acque prospicienti Marina Romea, Casal Borsetti Nord, Casal Borsetti Sud, Casal Borsetti camping, Marina Romea tratto 100 metri foce Lamone nord, Marina Romea tratto 100 metri foce Lamone sud, Bassona – nord foce Bevano; si tratta appunto di tratti di mare vicino a foci dei fiumi (Canale destra Reno, Lamone, Bevano). Ed Enterococchi a Marina di Ravenna, Marina di Ravenna Sud, Lido Adriano, tratto 200 m sud confine poligono di tiro Foce Reno, tratto 1,4 km a sud della Foce dei Fiumi uniti, Cervia Milano Marittima (tratto di 100 metri a nord del porto canale di Cervia) e Cervia (tratto di 50 m a sud del porto canale di Cervia), sempre nel Ravennate; San Mauro Mare Sud, San Mauro mare Nord e Savignano a Mare in provincia di Forlì-Cesena; due tratti nel comune di Goro (FE), i punti A e B dello Scanno di Goro.

Situazioni, come accaduto in occasioni passate legate al maltempo, probabilmente destinate a rientrare già nei prossimi giorni.

Per esse verranno emanate dai sindaci ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste.

Per questi tratti di mare, infatti, verranno ripetute le analisi, già da oggi (31 maggio), fino a quando i parametri non risulteranno appunto conformi.

«I risultati delle analisi – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini – mi pare che certifichino lo stato di buona salute del nostro mare, con alcune criticità in alcuni tratti limitati. Purtroppo, sono le conseguenze dell’alluvione, che ha causato in alcuni punti valori superiori alla norma, facendo scattare solo in questi tratti il divieto di balneazione. Ma, ripeto, il quadro della situazione del nostro mare è positivo, e confidiamo che il rientro nei parametri di quei tratti di mare sia questione di poco. La Riviera è pronta, come sempre e come è tradizione, ad accogliere gli ospiti nel migliore dei modi».

Ecco il modulo per richiedere il contributo di “autonoma sistemazione”

Domande fino al 30 giugno. Il Cas è riservato agli sfollati costretti a trovare un alloggio alternativo

Sgomberi A Sant'Agata Sul Santerno

Nell’ambito della gestione dell’emergenza alluvione, terminata la fase più critica relativa al vero e proprio evento emergenziale e agli interventi di pulizia e primo ripristino, la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Protezione civile stanno mettendo in campo le azioni relative agli indennizzi e ai contributi economici.

È attiva la possibilità di richiedere il Contributo di autonoma sistemazione (Cas), destinato ai cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case e che hanno trovato un alloggio alternativo, ad esempio presso parenti o amici (il contributo non è destinato a chi abbia usato come alloggio alternativo una seconda casa o una sistemazione messa a disposizione dal Comune di Ravenna). Qui è possibile leggere tutte le indicazioni nelle direttive della Regione

Accanto a questo strumento il Comune di Ravenna, che insieme alla Regione ha chiesto al Governo un piano organico e soddisfacente di indennizzi per la comunità, ne aspetta altri due, la cui messa a punto è in corso di definizione e che consistono: «l’uno nell’erogazione di un primo contributo finalizzato a risolvere le problematiche più urgenti; l’altro nell’indennizzo dei danni subiti a fronte di una rendicontazione più analitica».

Tornando al Cas, gli importi previsti su base mensile sono di 400 euro per nuclei famigliari composti da una sola persona, 500 euro per due persone, 700 per tre, 800 per quattro e 900 per nuclei di cinque o più persone; e vengono aumentati di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare con più di 65 anni (dall’1 maggio) o con disabilità o invalidità non inferiore al 67%.

L’erogazione delle somme effettive è parametrata dividendo l’importo mensile per il numero dei giorni del mese di riferimento moltiplicato per i giorni di mancata fruibilità dell’abitazione.

Il Contributo di autonoma sistemazione deve essere richiesto inderogabilmente entro il 30 giugno.

Qui è possibile scaricare e poi eventualmente stampare il modulo per la richiesta del CAS

I cittadini possono scaricarlo, compilarlo e consegnarlo a mano nelle seguenti sedi del Comune di Ravenna, nelle quali è comunque presente personale dedicato, per l’assistenza alla compilazione in caso di dubbi:

1)    Ufficio decentrato via Maggiore 120; dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, il martedì anche dalle 14 alle 17 (esclusi i festivi).

2)    Centro Giovani Valtorto, via Faentina 216, Fornace Zarattini, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, il martedì anche dalle 14 alle 17 (esclusi i festivi).

3)    Ex scuola elementare di Villanova, via Villanova 74, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, il martedì anche dalle 14 alle 17 (esclusi i festivi).

4)    Ufficio decentrato di Sant’Alberto, via Cavedone 36, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (esclusi i festivi).

5)    Ufficio decentrato di Mezzano, piazza della Repubblica 10, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (esclusi i festivi).

6)    Ufficio decentrato di Roncalceci, via Sauro Babini 184, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (esclusi i festivi).

7)    Hub presso Farmacia Boattini, via Ravegnana 815, Coccolia, lunedì e giovedì dalle 8.30 alle 12.30.

8)    Ufficio decentrato S.P. Vincoli, via Pistocchi 41/a, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (esclusi i festivi).

9)    Ufficio decentrato Castiglione, via Vittorio Veneto 21, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (esclusi i festivi).

Per informazioni sui contributi Cas è stato istituito anche un numero telefonico dedicato, lo 0544.485080, attivo dal 3 giugno (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 13).

Torna la camminata Milano Marittima-Ravenna, con una guida del Consorzio di Bonifica

Il 2 giugno l’evento di Trail Romagna con tre percorsi in una terra strappata dall’acqua

La programmazione di Trail Romagna riparte il 2 giugno con la Milano Marittima – Ravenna walking. Un itinerario che attraversa un territorio a Sud di Ravenna che fino a metà del secolo scorso era per gran parte ricoperto da valli e risaie.

Tre percorsi di 9, 14 e 24 km che partono in prossimità di altrettante idrovore – storiche come quella di Fosso Ghiaia e modernissime come quella della Madonna del Pino e Bevanella – per raccontare una storia, purtroppo tremendamente attuale, ma importante per creare in noi la consapevolezza di vivere su una terra strappata dall’acqua dove l’equilibrio tra questi elementi è estremamente delicato.

In questo l’opera del Consorzio di Bonifica della Romagna, main partner dell’evento, è fondamentale. La presenza di una guida del Consorzio permetterà ai partecipanti di capire meglio le problematiche idrogeologiche di un paesaggio affascinante costituito da pinete, valli e fiumi che presenta alcuni tratti sotto il livello del mare, tenuti all’asciutto dall’opera dell’uomo.

I percorsi terminano al Centro Sportivo Aquae di Porto Fuori con un momento conviviale aperto a tutti. Il 50% del ricavato sarà devoluto a due giovani volontarie di Trail Romagna per contribuire al ripristino delle loro abitazioni di Fornace Zarattini.

Info e iscrizioni www.trailromagna.eu

L’abbraccio di Mattarella a Faenza e ai sindaci colpiti dall’alluvione

In piazza l’incontro anche con gli «angeli del fango». Poi la promessa: «Vi sosterremo anche a riflettori spenti»

L’incontro con i sindaci dei Comuni colpiti dall’ondata di maltempo del 15-17 maggio ha concluso la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Romagna.

Un percorso, quello seguito dal Capo dello Stato, che ha toccato tutte le province coinvolte, oltre a Modigliana, sull’Appennino forlivese, dove Mattarella ha iniziato il suo tour, osservando dall’elicottero la situazione delle decine di frane che si sono aperte a causa delle violentissime piogge.

Successivamente, Mattarella ha incontrato volontari, operatori e cittadini in piazza Saffi a Forlì, visitato l’hub della Protezione Civile alle scuole Don Milani di Cesena; quindi, è stato a Ravenna in Prefettura e ha poi effettuato un sopralluogo a Lugo al Teatro Rossini.

Ad accompagnarlo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e i sindaci dei rispettivi Comuni.

La giornata si è chiusa con un momento istituzionale nella sala del Consiglio comunale di Faenza, dove Mattarella ha incontrato i primi cittadini dei Comuni colpiti e i presidenti delle Province. E ha salutato anche i ragazzi impegnati a ripulire la città, i cosiddetti “angeli del fango” in piazza.

«Grazie di cuore per questa visita, che ancora una volta denota grande sensibilità e grande attenzione verso la nostra regione e le sue comunità, così ferite – le parole del presidente Bonaccini rivolte al presidente Mattarella-: in questi anni ci è stato vicino sempre, in situazioni drammatiche e in altre di eccellenza, e la sua presenza qui oggi e le sue parole ci danno ancora più spinta per ripartire. Mentre continuiamo ad assistere chi è ancora in difficoltà, siamo già al lavoro per la ricostruzione. Nessuno sarà lasciato solo».

Nel suo intervento nella sala consiliare, Bonaccini ha ricordato il sorvolo delle zone colpite effettuato nei giorni precedenti insieme alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che già «ritengo avesse dato una immagine positiva della coesione e dell’impegno delle istituzioni nazionali ed europee».

Per questo, «quando l’acqua si ritirerà, e si sta ritirando, quando il fango sarà spalato dove è ancora presente, non si devono spegnere le luci e i riflettori su questa terra», assicurando che «non chiederemo un euro in più di quanto serve, ma certo pretendiamo ciò che serve per ricostruire tutto: perché ricostruiremo tutto in Romagna così come abbiamo fatto in Emilia dopo il sisma del 2012, lo abbiamo fatto insieme allora e lo faremo insieme adesso, perché noi ci sentiamo Italia prima che Emilia-Romagna».

Infine, il ringraziamento ai sindaci e alle sindache: «È una delle mie più grandi fortune, ora e in tutti questi anni, quella di poter collaborare con persone come quelle che indossano la magnifica fascia tricolore, l’unico colore dal quale non vogliamo prescindere, al di là delle appartenenze politiche», ha concluso Bonaccini.

«Io sarò accanto al Governo per sostenere senza pause e senza incertezze il sostegno per una ripresa piena». Sono state invece le parole di Mattarella. «Le istituzioni nazionali hanno questo obiettivo. Dovete avere la certezza che ciò proseguirà anche a riflettori spenti. Non vi saranno pause nell’attenzione».

«Ci stiamo rimboccando le maniche e, come da tradizione romagnola, lottiamo – sono state le parole del sindaco di Faenza Massimo Isola -. In questi giorni di dolore, i faentini ce la stanno mettendo tutta, con poche lamentele e tanto lavoro. La visita del Presidente, oggi, ci riempie il cuore e ci trasmette energia preziosa. Le sue parole ci hanno toccato nel profondo. Ci hanno emozionato e dato la giusta forza. Grazie Presidente. Oggi, a Faenza, abbiamo sentito l’abbraccio, il sostegno, della nostra Repubblica».

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