L’abbraccio di Mattarella a Faenza e ai sindaci colpiti dall’alluvione

In piazza l’incontro anche con gli «angeli del fango». Poi la promessa: «Vi sosterremo anche a riflettori spenti»

L’incontro con i sindaci dei Comuni colpiti dall’ondata di maltempo del 15-17 maggio ha concluso la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Romagna.

Un percorso, quello seguito dal Capo dello Stato, che ha toccato tutte le province coinvolte, oltre a Modigliana, sull’Appennino forlivese, dove Mattarella ha iniziato il suo tour, osservando dall’elicottero la situazione delle decine di frane che si sono aperte a causa delle violentissime piogge.

Successivamente, Mattarella ha incontrato volontari, operatori e cittadini in piazza Saffi a Forlì, visitato l’hub della Protezione Civile alle scuole Don Milani di Cesena; quindi, è stato a Ravenna in Prefettura e ha poi effettuato un sopralluogo a Lugo al Teatro Rossini.

Ad accompagnarlo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e i sindaci dei rispettivi Comuni.

La giornata si è chiusa con un momento istituzionale nella sala del Consiglio comunale di Faenza, dove Mattarella ha incontrato i primi cittadini dei Comuni colpiti e i presidenti delle Province. E ha salutato anche i ragazzi impegnati a ripulire la città, i cosiddetti “angeli del fango” in piazza.

«Grazie di cuore per questa visita, che ancora una volta denota grande sensibilità e grande attenzione verso la nostra regione e le sue comunità, così ferite – le parole del presidente Bonaccini rivolte al presidente Mattarella-: in questi anni ci è stato vicino sempre, in situazioni drammatiche e in altre di eccellenza, e la sua presenza qui oggi e le sue parole ci danno ancora più spinta per ripartire. Mentre continuiamo ad assistere chi è ancora in difficoltà, siamo già al lavoro per la ricostruzione. Nessuno sarà lasciato solo».

Nel suo intervento nella sala consiliare, Bonaccini ha ricordato il sorvolo delle zone colpite effettuato nei giorni precedenti insieme alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che già «ritengo avesse dato una immagine positiva della coesione e dell’impegno delle istituzioni nazionali ed europee».

Per questo, «quando l’acqua si ritirerà, e si sta ritirando, quando il fango sarà spalato dove è ancora presente, non si devono spegnere le luci e i riflettori su questa terra», assicurando che «non chiederemo un euro in più di quanto serve, ma certo pretendiamo ciò che serve per ricostruire tutto: perché ricostruiremo tutto in Romagna così come abbiamo fatto in Emilia dopo il sisma del 2012, lo abbiamo fatto insieme allora e lo faremo insieme adesso, perché noi ci sentiamo Italia prima che Emilia-Romagna».

Infine, il ringraziamento ai sindaci e alle sindache: «È una delle mie più grandi fortune, ora e in tutti questi anni, quella di poter collaborare con persone come quelle che indossano la magnifica fascia tricolore, l’unico colore dal quale non vogliamo prescindere, al di là delle appartenenze politiche», ha concluso Bonaccini.

«Io sarò accanto al Governo per sostenere senza pause e senza incertezze il sostegno per una ripresa piena». Sono state invece le parole di Mattarella. «Le istituzioni nazionali hanno questo obiettivo. Dovete avere la certezza che ciò proseguirà anche a riflettori spenti. Non vi saranno pause nell’attenzione».

«Ci stiamo rimboccando le maniche e, come da tradizione romagnola, lottiamo – sono state le parole del sindaco di Faenza Massimo Isola -. In questi giorni di dolore, i faentini ce la stanno mettendo tutta, con poche lamentele e tanto lavoro. La visita del Presidente, oggi, ci riempie il cuore e ci trasmette energia preziosa. Le sue parole ci hanno toccato nel profondo. Ci hanno emozionato e dato la giusta forza. Grazie Presidente. Oggi, a Faenza, abbiamo sentito l’abbraccio, il sostegno, della nostra Repubblica».

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