«Il nostro piano Marshall per il turismo» Le proposte di Bucci de La Pigna

Duro attacco al Pd che ha governato anche le politiche di promozione

Dopo le polemiche sui conteggi alla tomba di Dante, dopo i numeri in effetti piuttosto avvilenti sulle presenze, dopo l’intervento di Eugenio Fusignani del Pri che propone una sua formula, dopo che Michele De Pascale, candidato sindaco del Pd ha annunciato per il 10 febbraio un incontro pubblico sull’argomento, oggi arriva anche l’intervento di Maurizio Bucci di “La Pigna“ sul tema del turismo e si concentra in particolare sull’aspetto della promozione. E ovviamente, come ormai nel suo stile, non risparmia stoccate al Pd.

«Il PD non risparmia alcun settore nel quale interviene e le macerie cominciano a farsi vedere sempre più numerose anche nel settore turistico» scrive infatti Bucci che non risparmia nemmeno la candidatura a capitale della cultura europea. «Il fallimento completo e costoso della candidatura a Capitale della Cultura Europea e il riconoscimento a Capitale della Cultura Italiana non hanno prodotto alcun indotto, a differenza di altre realtà come Lecce o Siena. L’offerta culturale non è ritenuta meritevole di interesse da parte dei turisti, che quindi si sono tenuti alla larga da Ravenna, privilegiando proposte più interessanti. E i nodi vengono anche qui al pettine e sono di una drammaticità spaventosa, che aggrava un quadro di per sé allarmante. Ravenna città d’arte ha perso 30.000 presenze. In termini economici si è perso un indotto di oltre due milioni di euro, che significa minore occupazione. L’offerta culturale e attrattiva di Ravenna è scadente e ininfluente».

Particolarmente drammatica secondo Bucci la situazione sui lidi: «Sulla base dei dati attuali, Marina di Ravenna, Punta Marina, Porto Corsini e Casal Borsetti non sarebbero in grado di affrontare nessun investimento di tipo turistico. A conferma di questo sono sotto gli occhi di tutti i progetti speculativi autorizzati dal Pd che hanno poi portato ai fallimenti di Marinara, Porto Reno e Marinabay, e le difficoltà del recupero della Ex Colonia in struttura ricettiva, fino ad arrivare al nuovo progetto Ex Xenos a Marina di Ravenna, al momento sospeso e adesso con poche possibilità di realizzazione. Il mercato immobiliare delle seconde case, molto presente nei lidi ravennati, non è poi stato in grado di generare quell’indotto turistico che di solito è di supporto all’offerta esistente, in quanto è stato quasi del tutto assente».

E così, prosegue Bucci puntando in particolare il dito sulle politiche di promozione in cui la politica ha avuto effettivamente un ruolo decisivo: «Scontiamo l’isolamento atavico nei confronti delle altre città d’arte d’Italia, una viabilità ferma a trent’anni fa, una offerta e promozione del territorio poco incisiva e attrattiva. Offerta che a livello regionale è stata caratterizzata dalla politica di Errani, che si è espressa con l’Unione del prodotto di costa e con Apt servizi. Il primo di questi enti è stato costituito in forma di associazione pubblico-privato, di cui il Comune di Ravenna è socio contributore e che fino a pochi mesi fa ha espresso il presidente, che gestisce due milioni di euro all’anno in modo del tutto inefficace e clientelare. Il secondo ente è controllato dalla Regione al 51%, mentre il restante 49% è di proprietà delle Camere di Commercio, con una gestione e una spesa di 8 milioni di euro all’anno, di cui non si conoscono beneficiari e utilizzi».

Ecco dunque che Bucci propone ciò che chiama un “una sorta di piano Marshall del turismo” che preveda: investimenti mirati in mobilità, accessibilità e visibilità; possibilità di adattare le attuali strutture ricettive agli standard europei, inserendo agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto; possibilità di svincolo alberghiero, incentivate con elementi premianti a chi realizza nuove strutture a compensazione di queste; incentivare il raggruppamento di aziende del settore turistico per limitare l’attuale frammentazione; creare una reale attrattività che si vada a integrare con l’attuale offerta artistica e culturale, attraverso la nascita di poli di grande valore: Museo Internazionale del Mosaico, Museo Dantesco (un vero museo non come l’attuale), Museo dell’Arredo Contemporaneo di Raffaello Biagetti, ora “ospitato“ a Milano; mettere a sistema l’attuale offerta con un progetto unitario di marketing che veda tutta la promozione del territorio con gli attuali protagonisti: Curia, Sovrintendenza, Comune, Mar, Fondazione Ravenna Antica e Ravenna Manifestazioni, in stretta collaborazione con le imprese private del settore».

 

 

 

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