I nuovi pozzi di estrazione gas scuotono la giunta di Lugo: Sinistra Italiana esce

Le dimissioni dell’assessora Ricci sul caso Longanesi. Accuse di scarsa apertura dal Pd: «Per loro gli interessi dei cittadini sono secondari, prima vengono interessi di potere e di carriere personali»

Il progetto dei pozzi di estrazione metano dal giacimento Longanesi tra Lugo e Bagnacavallo scuote la giunta comunale lughese: Sinistra Italiana esce dalla squadra di governo. Questa mattina, 27 febbraio, infatti l’assessora Valeria Ricci, titolare delle deleghe al Welfare e allo Sviluppo Green, ha consegnato le dimissioni.

La ragione del gesto è da ricercare, secondo la spiegazione di Si, nelle modalità con cui il sindaco ha gestito la discussione attorno al progetto con accuse esplicite: «Prendiamo atto che Ranalli ha volontariamente chiuso ogni possibilità alle forze politiche alleate e ai cittadini di poter partecipare al processo decisionale in merito alla questione dei pozzi di metano Longanesi. Prima come Sel poi come Sinistra Italiana abbiamo chiesto più volte al sindaco di iniziare un percorso condiviso con la cittadinanza e dare la possibilità di scelta, Ranalli ci diceva di essere d’accordo, ma contemporaneamente di nascosto firmava per il consenso all’opera».

La forza politica si era fatta sentire la scorsa settimana, alla vigilia di un’assemblea pubblica sul tema andata in scena il 24 febbraio a Bagnacavallo dove a presentare il progetto sono andati il primo cittadino lughese e la collega di Bagnacavallo, Eleonora Proni: «Non siamo stati invitati e nemmeno abbiamo ricevuto una comunicazione. Una serata di cabaret è stata spacciata per “percorso condiviso sulle decisioni” dove a inizio assemblea il sindaco Proni dichiara che la decisione per l’assenso all’opera è ancora da prendere, e dopo aver deriso i cittadini partecipanti con battute e offese sulle loro capacità critiche il sindaco Ranalli comunica che la decisione è stata già presa tempo fa. Politica al livello del baro con gli assi».

Il comunicato di Sinistra Italia punta il dito contro il Partito democratico: «Dimostra ancora una volta che gli interessi dei cittadini sono secondari, prima vengono interessi di potere e di carriere personali. I danni della subsidenza lesioneranno seriamente il territorio e i cittadini saranno abbandonati a se stessi, come ad esempio sta succedendo nella frazione di San Potito. I fondi che si sono strappati all’azienda basteranno a stento per opere che non a conterranno i danni, dato che sono previsti altri pozzi simili in zona, ma serviranno solo a qualche post sui social in preparazione della prossima campagna elettorale. Noi continueremo ad opporci a quest’opera e invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto, siamo a disposizione di tutti coloro che credono ancora in una politica partecipativa, ci vedrete per le strade, come sempre, con i nostri banchetti».

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