Il consigliere Panizza: «Per il bene del M5S Santarella faccia un passo indietro»

L’esponente del gruppo misto replica all’intervista della grillina: «Da parte sua non c’è stata disponibilità a collaborare»

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Emanuele Panizza

Emanuele Panizza, consigliere del gruppo misto ed attivista del Movimento 5 Stelle, replica all’intervista rilasciata da Francesca Santarella riguardo al futuro della forza politica a Ravenna. Panizza è entrato in consiglio comunale con CambieRà, la lista civica di ispirazione M5S, che fu creata in fretta e furia dopo che i vertici avevano negato il simbolo a causa degli attriti nel gruppo. Attriti che facevano capo, nel 2016, a Pietro Vandini (allora capogruppo) e – appunto – Santarella, che peraltro si dimise a marzo, un paio di mesi prima della fine del mandato. In due anni le cose sono cambiate, e non di poco. Il progetto Cambierà sembra destinato a non andare oltre la consiliatura (la candidata sindaca Michela Guerra si è dimessa qualche mese fa, al suo posto è entrato proprio Panizza) e dei tre consiglieri eletti solo Samantha Tardi porta ancora la bandiera della lista civica.

Intanto Santarella ha ricostituito un meet up, chiamandolo “A Rivedere le Stelle” che alla fine è stato riconosciuto dal Movimento 5 Stelle. Vicina a Max Bugani, referente regionale e colonna del Movimento nazionale, Santarella è di fatto oggi titolata a parlare a nome dei grillini, come ha fatto nella nostra intervista. Le sue parole, specie quelle che si riferiscono ai due consiglieri confluiti nel gruppo misto (oltre a Panizza anche Marco Maiolini) sembrano però destinate a far discutere. In breve: secondo l’ex consigliera i due, se non si riconoscono più nella lista con cui sono stati eletti, dovrebbero dimettersi. Altrimenti  – questa è la sintesi – c’è un problema di coerenza e quindi diventa difficile una collaborazione futura.

Panizza oggi si dice «molto sorpreso» dalle parole di Santarella. Secondo il consigliere lei stessa, essendosi dimessa a marzo prima della fine del mandato, secondo le regole del Movimento non sarebbe più candidabile. Per quanto riguarda la sua posizione, Panizza spiega di essersi candidato «perché ritenevo fondamentale che in consiglio comunale ci fosse una rappresentanza M5S (quantomeno ideologica) , che fosse di supporto ai meetup attivi e propedeutica alla formazione di una lista che potesse essere certificata dal Movimento e concorrere alle elezioni del 2021. Come verificatosi, non pensavo che senza simbolo Cambierà potesse vincere le elezioni». La scelta di non dimettersi è figlia del «rispetto degli elettori» che lo hanno votato e dei principi che lo vedono vicino al Movimento 5 Stelle al quale – secondo quanto da lui ricostruito – la parte civica di Cambierà non voleva dare un appoggio formale. Da qui la scelta di creare un gruppo misto insieme a Maiolini.

Santarella

Francesca Santarella

L’altro retroscena raccontato da Panizza è il confronto tra i meet up ravennati. Dopo che lo staff ha ritenuto come ufficiale quello di Francesca Santarella, Panizza ha contattato gli altri due meetup attivi (Ravennacinquestelle e Ravenna in Movimento) proponendo loro di convogliare in “A Rivedere le Stelle”. La risposta è un rifiuto: «Per screzi passati, questi due meet up ritengono sia impossibile lavorare con la Santarella». La quale, a sua volta, rifiuta la proposta di Panizza: fare un passo indietro e creare un nuovo meet up.  «Di conseguenza la soluzione che proponiamo è che tutti lavorino in maniera indipendente e di riconsiderare il tutto più avanti nel tempo». Santarella rimane però dell’idea che i due consiglieri, in quanto non eletti con il Movimento 5 Stelle, si debbano dimettere per iniziare una collaborazione.

«Con tutta la buona volontà – dice Panizza – non capisco la ratio della sua richiesta, i vantaggi e le opportunità che ci offre la presenza in consiglio comunale è evidente. Con tutto il rispetto ho la sensazione che sia più preoccupata della nostra ‘visibilità’ in quanto consiglieri che quella di lavorare per il bene di Ravenna; certe sue valutazioni mi lasciano molto perplesso». Emergono anche differenze di vedute sul programma: «Ritenere che non si debbano effettuare i lavori di dragaggio è irragionevole. Non si rende conto di quante famiglie trovano il pane sulla tavola grazie al porto». Inoltre, «nell’incontro del 23 agosto del suo meet up erano presenti quattro persone.  Capisco che è periodo di ferie, infatti mi chiedo l’opportunità di questa e altre sue scelte., come quella di rifiutare nuovamente una proposta di fusione». Da qui la richiesta reiterata di «un passo di lato» da parte del Movimento 5 Stelle.

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