L’Arco di Augusto verrà restaurato, oltre vent’anni dopo

Anche nell’ambito della candidatura di Rimini a Capitale italiana della cultura 2026

Arco AugustoAd oltre vent’anni dall’ultimo intervento, l’Arco d’Augusto di Rimini torna ad essere oggetto di un importante lavoro di restauro destinato anche a proteggerlo dagli atti vandalici.

L’antica porta di ingresso di Ariminum – edificata nel 27 a.C. in onore di Cesare Ottaviano Augusto – è il più antico degli archi romani conservati nell’Italia settentrionale e segna la fine della via Flaminia e l’inizio della Via Emilia.

Dal prossimo 10 ottobre e per un paio di mesi, il monumento sarà interessato da un progetto di valorizzazione, frutto di un accordo tra Comune di Rimini e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena.

L’intervento di pulitura, ristrutturazione e manutenzione è uno dei dodici interventi finanziati attraverso il “Fondo per la tutela e la valorizzazione degli archi romani” assegnato alla Soprintendenza per un investimento complessivo di 30.000 euro. «Non sarà un restauro pesante – ha osservato la soprintendente, Federica Gonzato presentando i lavori – non vogliamo privare l’arco della sua storia, ma garantirgli il miglior stato di salute possibile: non lo porteremo a un bianco splendente perché vorrebbe dire privarlo della sua storia. Nella parte più bassa – ha aggiunto – applicheremo delle patine protettive per evitare che atti di vandalismo con bombolette spray possano aderire alla pietra e rovinarla. Questi prodotti, in caso di scritte vandaliche, rendono più facile la loro rimozione e, soprattutto, impediscono alle vernici usate di rovinare definitivamente la materia dell’arco».

«Abbiamo l’ambizione di candidarci come Capitale della Cultura italiana nel 2026 – sottolinea il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad – e vogliamo fare in modo che questa parte storica della città si possa presentare al meglio». (Ansa.it)

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