At salut Pietro. Un compianto per Barberini

Fausto PiazzaSe ne è andato Pietro Barberini, inseguito e stroncato a 67 anni da un male rapido e feroce, purtroppo più veloce della bici su cui ha sempre pedalato con passione percorrendo migliaia di chilometri in Romagna e altrove. Ce lo ha portato via anzitempo un mel brot, come si dice nel dialetto delle nostre parti che Pietro, da autentico conoscitore delle tradizioni locali, comprendeva bene in tutta la sua potenza evocativa.

Lo voglio ricordare su questo spazio del giornale dedicato ai commenti, come grande amico e collega giornalista – mio e di tanti redattori e collaboratori della nostra società editrice – anche perché è stato da gennaio 2002 il primo “editorialista” proprio dell’appena nato “Ra­venna&Dintorni”. Tutte le settimane scriveva le 25 righe di una divertente e fulminea rubrichetta su temi attuali ma prendendo a prestito vizi e virtù dei ravegnani. Si intitolava, guarda caso, “Fuori pista” e la firmava con lo pseudonimo Nuvolari, come il favoloso pilota.
Ho conosciuto e stretto un’amicizia con Pietro nei primi anni ’90 quando era già a capo dell’ufficio stampa della Lega delle Cooperative e della Federazione. Un legame il nostro che divagava disinteressato su passioni comuni – la politica (lui era un Repubblicano convinto), l’economia (era un esperto di cooperazione), l’antropologia e la storia del nostro territorio (di cui era rigoroso studioso), una certa fine convivialità (era un conoscitore di buoni vini) – ma che si è anche concretizzato in progetti e collaborazioni professionali. Come la fondazione, assieme ad altri colleghi, della coop di giornalisti Aleph, l’avvio per l’appunto della collaborazione giornalistica con R&D e la rivista dell’abitare “Casa Premium” che Pietro ha contribuito a sviluppare ed allargare (oltre agli argomenti di urbanistica e architettura) verso la geografia, la storia civile e artistica, il costume locale del territorio ravennate, romagnolo e oltre.
A fianco dell’attività pubblicistica per i media Reclam, portava avanti un’infaticabile attività di autore di libri, animatore di organizzazioni culturali, protagonista di conferenze, tour e visite guidate alla città e ai dintorni, a passeggio e in bici con l’associazione Trail Romagna. Faceva tutto questo – le ricerche, la scrittura, le fotografie di edifici, opere d’arte, persone e paesaggi – con precisione e tenacia, ma lievemente. Ci teneva agli accordi e al puntiglio della perfezione, ma questa serietà era sempre stemperata da una battuta ironica, che esprimeva con arguzia e un sorriso aperto, spontaneo, quasi fanciullesco.
Ci mancherai Pietro, come se in corsa, tutti assieme, con la tua bici fossi sparito dietro un curvone di quelle strade di campagna che amavi tanto percorrere. Ma non ti dimenticheremo, soprattutto perché ci hai lasciato in eredità una profonda umanità e un mirabile e ricco repertorio di ricerche e di scritti che ormai sono patrimonio della nostra cultura, e lo saranno anche per le generazioni a venire.
Grazie, at salut.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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