Quando la querela serve solo a intimidire tutti

E così è arrivata una querela al Teatro delle Albe che sui palchi di mezza Italia osa parlare non solo di mafia, ma di mafia nel cuore dell’Emilia.
In Va Pensiero e Saluti da Brescello la compagnia ravennate racconta una vicenda di mafia ambientata nel paese reso famoso da Peppone e Don Camillo e che purtroppo è tratta da cronache e materiali non basati sulla fantasia ma solo rielaborati creativamente e l’ex sindaco pensa bene di querelarli.

Ecco il classico esempio di chi vuole intimidire e ottiene l’effetto opposto, offrire visibilità al teatro che sta naturalmente incassando solidarietà da più parti. Tanto che verrebbe quasi da andare a ringraziare.
Non ci poteva essere prova più plastica di quanto ancora il teatro possa far paura, di quanto possa essere potente uno spettacolo dal vivo, nonostante sia in grado di mostrarsi solo a qualche centinaia di spettatori per volta, nonostante sia nato ai confini dell’impero, nonostante sia incentrato su una vicenda tutto sommato marginale per quanto emblematica.
Nel teatro accade di rado e fa giustamente notizia.
Per i giornali tutto questo è assai più frequente. Perché lo sappiamo bene, ci sono sì querele sacrosante che servono a reclamare giustizia, ma molte, e spesso accade quando si parla di giornalismo e testimonianza in genere, servono soprattutto per far paura.
Per mettere a tacere chi non solo non può rischiare di perdere, ma nemmeno può permettersi l’avvocato per difendersi.

In un mondo dell’informazione sempre più fragile, in balia della comunicazione social, le querele temerarie possono risultare più efficaci che mai, possono rappresentare un fortissimo incentivo all’autocensura. Per questo ci vorrebbe una legislazione che obbligasse a risarcimenti cospicui chi le intenta e poi perde. Anche perché il giornalista segue i principi della deontologia, ossia quell’insieme di principi che tutela chi legge, chi sul giornale ci finisce, ma anche chi scrive.
Dovrebbe essere difficile se non impossibile, dunque, quando si rispettano queste regole (che per inciso riguardano tutti i giornalisti indipendentemente da dove lavorino e tanto meno da chi siano pagati) perdere in caso di querela.

Ma appunto, l’obiettivo di chi denuncia un giornalista o un artista, una persona pubblica, è spesso proprio quella di intimidire, non di vincere. Perché tanto non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare: spaventare chi è spaventabile.
Per fortuna Le Albe sono una compagnia storica e solida, che dietro ha (perlomeno) un’intera città e dunque non ha nulla da temere. Ma se si fosse trattato di un giovane gruppo alle prime armi?
Ecco, una vittoria sarebbe già pensare che tutto questo non farà alcuna paura alle realtà più strutturate (che siano giornali o compagnie teatrali), ma nemmeno su chi comunque vuole sfidare i potenti raccontandone le nefandezze.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
SABBIONI BILLB SYBY 18 03 – 07 04 24
SAFARI RAVENNA BILLB 14 03 – 03 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24