Lampioni spenti e piste del ghiaccio: chi ci capisce è bravo

A Ravenna i lampioni spenti di notte per risparmiare sulle bollette, su decisione dell’Amministrazione, hanno provocato una serie di proteste trasversali – cavalcate ovviamente dall’opposizione, ma non solo dell’opposizione – che probabilmente la stessa Amministrazione non si aspettava di dover affrontare, in questo periodo di caro energia.

Eppure è solo l’ennesima occasione in cui la giunta – a Ravenna, ma non solo – pare calare decisioni dall’alto senza coinvolgere i cittadini, in questo caso tra l’altro, si è scoperto, senza neppure ascoltare le raccomandazioni della questura, in una provincia in cui si denunciano furti in appartamento più che da qualsiasi altra parte in Italia.

“Eh ma, altrimenti avremmo dovuto tagliare su servizi sociali e cultura”, si è affannato a dichiarare il sindaco. Come se davvero la maggior parte dei cittadini fosse così interessata alla cultura. O come se davvero dei tagli alla cultura (a un certo tipo di cultura), in questo periodo fossero così scandalosi. Ma questo è un altro discorso.

Tornando al caro energia, è quantomeno bizzarro anche come Comuni governati dallo stesso (o quasi) centrosinistra abbiano preso decisioni così diverse. A Cervia, per esempio, l’illuminazione pubblica non si tocca, grazie ai led che garantirebbero già una buona dose di risparmio. A Cotignola, invece, è saltata l’illuminazione natalizia. A Lugo l’albero di Natale viene illumianto con una dinamo da bicicletta con il coinvolgimento dei cittadini, mentre da quello stesso Comune fanno sapere che installare la pista del ghiaccio, quest’anno, non sarebbe stato coerente con le politiche di contenimento energetico e sostenibilità ambientale tanto in voga. Peccato che così dicendo Lugo finisca per criticare apertamente chi invece ha deciso di farla lo stesso, tipo Faenza o la stessa Ravenna, dove però i promotori si sarebbero impegnati a piantare in cambio un tot di alberi, assicurano dall’Amministrazione (ci sarebbe da ridere per non piangere…).

Nel frattempo, le opposizioni gridano allo scandalo contro la pista di pattinaggio, dove c’è, e contro la decisione opposta di non installarla, dove invece non c’è (come per esempio a Cervia e Milano Marittima, con la Lega che se ne lamenta…). E a Ravenna, per tornare all’inizio, l’opposizione ha sfilato invece “per la luce” poche settimane dopo aver votato insieme alla maggioranza una mozione in cui si prevedeva la possibilità pure di spegnerla, quella stessa “luce”…

Chi ci capisce, questa volta, è davvero bravo.

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