Trenitalia si ricorda solo dei pendolari soddisfatti

Alessandro MontanariIl 91 percento dei pendolari dei treni regionali si dichiara soddisfatto del viaggio.

Lo dice Trenitalia in un comunicato stampa piuttosto trionfale, sottolineando il successo che ha avuto la scelta di velocizzare il collegamento Bologna-Ravenna. Il numero di utenti, spiega l’azienda pur senza entrare nel dettaglio delle cifre, è aumentato in maniera considerevole. Non era difficile capire che l’unico modo per rendere attrattivo il trasporto pubblico rispetto all’automobile fosse mettere sul piatto un’offerta competitiva. Difficilmente si può superare la flessibilità di orari del mezzo privato ma il treno ha dalla sua di portare in centro ed evitare la scomodità di parcheggi e pedaggi. Ce la si gioca quindi sui tempi di percorrenza, e il quarto d’ora circa risparmiato (che diventa mezzora se si conteggia andata e ritorno) con gli orari di dicembre ha inciso positivamente sulle scelte dell’utenza (qui il nostro articolo sull’argomento).

Il problema, semmai, è un altro: la marea del progresso si lascia dietro i vinti. In questo caso hanno i volti dei pendolari che si sono visti sopprimere le fermate sulla tratta nel dicembre scorso, rendendo gli abbonamenti annuali assai meno appetibili rispetto a tre mesi prima, quando studenti e lavoratori li avevano sottoscritti. Nella nostra provincia ad essere soppresse su buona parte delle corse per Bologna e Rimini sono state le fermate di Godo e Classe. Probabilmente si poteva fare meglio e infatti a quasi un anno da quella vicenda, nonostante l’interesse di Regione (che però è stata coinvolta inizialmente nel pasticcio del nuovo orario) ed enti locali, non si è ancora trovata la quadra.
Il tutto è condito da una triste coincidenza: il giorno in cui Trenitalia annunciava la soddisfazione dell’utenza per il servizio regionale, era in programma il tentativo di conciliazione bonaria alla Camera di Commercio con i pendolari di Godo e Classe che chiedono il rimborso dell’abbonamento dello scorso anno, visti i disagi subiti. Tentativo fallito perché l’azienda ha fatto sapere di non ritenere percorribile questa strada (ve ne abbiamo parlato qui). Ora per il comitato che si è costituito rimane la via della giustizia civile. Impervia e lunga.
Va detto che gli abbonati come primo indennizzo hanno avuto un mese di abbonamento gratuito, ma anche in questo caso non tutto è andato per il meglio: i cittadini di Godo che avevano segnato come stazione di partenza “Russi” non hanno avuto nemmeno questo rimborso e ora ci penserà probabilmente il Comune a risarcire.

La pazienza dei pendolari, costretti a prendere bus sostitutivi (più lenti e inquinanti) o ad arrangiarsi con i mezzi propri, è quindi ampiamente deragliata. Chissà se anche dalle parti di Godo e Classe la soddisfazione per il servizio regionale supera le punte del 90 percento…

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