Per un centro sempre più vivo. Non solo con i tavolini…

Può capitare di passare un venerdì sera in centro a Ravenna e quasi di non riconoscerlo. Tanta vita, pure troppa secondo qualcuno, perfino vicino alla zona del silenzio, sacrilegio, grida qualcun altro, che pare non si possa fare un aperitivo vicino alla Tomba di Dante.

La verità è che così Ravenna è bellissima, sembra quasi una città turistica europea, come abbiamo già scritto in un recente commento sul nostro sito internet incassando l’approvazione anche del sindaco in persona, che si dice disposto a mantenere una certa libertà pure dopo l’emergenza Covid, il prossimo anno. In fondo è bastato prodigarsi per fare in modo che i locali (del centro ma non solo) potessero portare fuori più persone possibile, per ovviare ai problemi di distanziamento e ai posti persi all’interno a seguito delle misure anti coronavirus. Impegnandosi per una volta a evitare lungaggini burocratiche. E sarebbe bello muoversi per tempo e, come dice appunto il sindaco, mantenere il centro di Ravenna vivo anche quando tutto tornerà alla normalità (magari, certo, facendo pagare regolarmente il suolo pubblico agli esercenti, che ora giustamente hanno potuto invece ampliarsi gratis, dopo mesi di chiusura forzata).

Sarebbe bello continuare a mangiare e bere all’aperto, ma sarebbe anche bello che non fosse quella enogastronomica l’unica offerta in grado di mantenere viva la città. Sarebbe bello, per esempio, che anche la cultura potesse essere parte integrante della vita del centro storico. Prima tra tutti, perché no, la settima arte, quella del cinema, che si sta riscoprendo attrattivo, soprattutto all’aperto, ma che all’aperto potrà essere goduto qui solo tra alcune settimane, alla Rocca Brancaleone, una volta finito il Ravenna Festival. Peccato non essere riusciti ad allestire nel frattempo una piazza per il cinema, come era successo negli anni della candidatura a Capitale europea della Cultura. O come fanno a Bologna, per esempio, dove proprio in questi giorni riparte la rassegna in piazza Maggiore. O per restare più vicino a noi, come ci prova quest’anno Faenza, in piazza Nenni.

Certo, a Ravenna ci sono le visite guidate, quest’anno anche con concerti finali nei giardini. C’è il Ravenna Festival, naturalmente, ci mancherebbe. C’è pure una nuova arena al museo Classis. Ma chissà che in futuro non si riesca a organizzare anche una rassegna estiva culturale in pieno centro storico, magari di concerti anche per un pubblico più giovane, anche in piazza, in questo caso scomodando come termine di paragone la vicina Ferrara. Non si può avere tutto, d’accordo, però ora che l’abbiamo visto animato e vivo, si può anche sognare di vederlo completamente rinascere, il centro, con iniziative ed eventi, dopo il virus, che farebbero bene anche a tutta la rete commerciale.

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