In volo su Casola: frana di 50 metri per 150 «scatenata dalle nevicate»

Le spiegazioni del direttore del servizio tecnico di bacino dopo un sopralluogo aereo. Lo scrittore Cavina: «Ce la sgavagneremo»

Gli uomini del servizio tecnico di bacino Reno nella mattinata odierna, 27 febbraio, hanno sorvolato Casola Valsenio con l’elicottero messo a disposizione dai vigili del fuoco di Bologna per valutare la natura e l’entità del movimento franoso, monitorare lo sviluppo del dissesto e mettere a punto eventuali interventi di emergenza in seguito allo sprofondamento nel fiume Senio di un’ampia porzione del campo sportivo del paese ravennate avvenuto mercoledì notte verso le 4. Ieri nella zona interessata c’è stato il sopralluogo dell’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo.

La porzione franata è molto ampia e ha una dimensione di 50 metri per 150. Tutta l’area interessata è stata messa in sicurezza dall’amministrazione comunale. Il sorvolo di oggi, durato alcune ore, ha permesso di realizzare una ricognizione fotografica della zona di Casola Valsenio, ma anche di visionare un’area agricola interessata da un movimento franoso a Zattaglia, nel comune di Brisighella, e di monitorare la frana di Rineggio lungo il Santerno, nel comune bolognese di Borgo Tossignano.

A chiarire dal punto di vista tecnico la natura della frana che ha interessato Casola Valsenio è il direttore del servizio tecnico di bacino Reno, Ferdinando Petri: «La parete che si è staccata ha seguito la naturale evoluzione geologica tipica di queste formazioni, che hanno una base di arenaria variamente consolidata sormontata da un forte spessore di materiale di origine sedimentaria fine e scarsamente consistente. Il degrado era probabilmente iniziato tempo addietro e la recente nevicata eccezionale ha presumibilmente rappresentato l’elemento scatenante, che ha accelerato in modo dinamico e repentino la naturale evoluzione del versante franoso».

«Il sorvolo è stato utile per raccogliere anche dall’alto gli elementi necessari a capire la natura e l’evoluzione del movimento franoso – afferma Gazzolo -. A questa prima ricognizione nelle prossime settimane ne seguiranno altre, sia da terra che dall’alto, necessarie a monitorare gli eventuali movimenti della parte residua del terrapieno. Effettuate queste prime ricognizioni metteremo a punto con il servizio tecnico di bacino Reno un sistema di monitoraggio veloce ed efficiente, che ci permetta di seguire gli eventuali movimenti gravitativi della parte restante del terrazzo colpito dal dissesto».

Sulla sua pagina Facebook il sindaco Nicola Iseppi ha riportato alcune parole di Cristiano Cavina, scrittore di Casola che ha scritto “Un’ultima stagione da esordienti” parlando proprio di quel campo: «Non c’è più un pezzo gigante di riva, ma il Muraglione non ha fatto una piega e le nostre case sono tutte a posto. Non c’è più un tratto del fiume, ma da qualche parte riesce a passare, perché lo vedo scorrere tra le nostre bellissime colline. Non c’è più il nostro campo sportivo, ma ci sono ancora tutti i palloni e, sopratutto, tutti i nostri bambini. Tutti quanti. Il resto, un poco alla volta lo aggiusteremo. Noi siamo Made in Casola. Noi riusciamo sempre a sgavagnarcela».

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