Il Consiglio di Stato dà ragione alla Provincia: i cacciatori potranno così sfruttare la proroga di 15 giorni alla scadenza del 28 febbraio

Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso degli animalisti contro l’abbattimento di 67 daini considerati in esubero nella pineta di Classe e ritenuti pericolosi per la circolazione stradale e dannosi per l’agricoltura.

Secondo i giudici, tra l’altro, «non risulta dimostrata l’applicabilità e l’efficacia delle misure alternative», che potranno però essere «prese in considerazione per risolvere i non secondari problemi che l’intervento programmato lascia aperti».

Il Consiglio di Stato aveva inizialmente sospeso la caccia, riservandosi di entrare nel merito appunto con la sentenza di queste ore, che di fatto conferma l’iniziale indicazione del Tar, che aveva già bocciato il ricorso animalista.

Ora – come conferma il presidente della Provincia Claudio Casadio – i cacciatori abilitati potranno riprendere in mano la doppietta fino al 15 marzo (inizialmente la scadenza era quella del 28 febbraio, ma c’era la possibilità di una proroga di 15 giorni, regolarmente concessa).

Poi se ne riparlerà nella prossima stagione venatoria, dopo l’estate. «Stiamo facendo le nostre valutazioni su come affrontare il problema in futuro – ci dice al telefono Casadio – e non è escluso che si possa optare per un piano di controllo effettuato tramite pubblici ufficiali e non più con i cacciatori, ma il risultato in quel caso sarebbe lo stesso (l’uccisione degli animali, ndr). Non abbiamo però mai rifiutato altre alternative, ci limitiamo a rispettare le leggi, vedremo cosa si evolverà la situazione…».

Finora dei 67 daini considerati in eccesso ne sono stati abbattuti solo sei esemplari, anche grazie alle proteste sul posto degli animalisti che hanno ottenuto il loro scopo di spaventare gli animali e non farli uscire allo scoperto fuori dalla pineta, dove i cacciatori possono sparare.