L’appello del vicesindaco a difesa delle culture distrutte dall’Isis raccoglie finora 40 adesioni

Mingozzi dopo la distruzione di statue e musei: «Uno spettacolo così gratuito, violento e doloroso ci impone di reagire».

All’appello lanciato dal vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi, per difendere musei e monumenti dalla distruzione per opera dell’Isis stanno aderendo molte personalità del mondo accademico e scolastico. «La nostra coscienza – aveva sottolineato Mingozzi – davanti a uno spettacolo così gratuito, violento e doloroso ci impone di reagire. Una città come Ravenna che prepara gli scienziati che hanno a cuore la tutela e il restauro dei monumenti ed i beni culturali in tutto il mondo non può rimanere in silenzio e deve esprimere lo sdegno e la condanna verso queste azioni criminali». Così era nato l’appello “Vite umane, musei e monumenti sono la nostra storia: fermiamo l’Isis e la distruzione delle civiltà”.

Ad oggi, fanno sapere dal Comune di Ravenna, sono una quarantina le adesioni tra le quali quelle di: Angelo Pompilio, direttore del Dismec, Giorgio Gruppioni, presidente del campus universitario, Lanfranco Gualtieri, Antonio Penso, ed Elena Maranzana della fondazione Flaminia, Desireè Fondaroli e Francesca Curi docenti di Giurisprudenza, Renata Archetti, Claudio Galli e Luca Cipriani della Facoltà di Ingegneria, Elena Fabbri direttrice del Corso di laurea di Scienze ambientali, Rocco Mazzeo della Facoltà di Scienze, i dirigenti scolastici Marcello Landi, Gianluca Dradi, e Patrizia Ravagli, i mosaicisti Valentino Montanari, Deborah Gaetta, Giancarlo Gramantieri, Donatella Mazza e diversi studenti in particolare di Beni Culturali e di Giurisprudenza. Si può aderire all’appello anche inviando una e-mail a info@fondazioneflaminia.it.

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