Farina e uova no, acqua sì ma in quantità modeste: va messo un freno alle battaglie fra studenti con lanci di generi alimentari vari per festeggiare la chiusura dell’anno scolastico. È la richiesta di Nicola Grandi, consigliere comunale di opposizione con Lpr a Ravenna, che presenta un’interrogazione urgente al sindaco perché emetta un’ordinanza che «limiti i lanci al solo utilizzo di acqua in modesta quantità e sensibilizzi le famiglie» in vista dell’ultimo giorno di scuola (6 giugno).
L’abitudine è nata negli ultimi tempi, trasformando il momento dopo l’ultima campanella in una battaglia. «In occasione dell’ultimo giorno di scuola, si ripresenta, un po’ in tutta la città, la stessa sgradevole scena: studenti che festeggiano la fine dell’anno scolastico lanciando e lanciandosi acqua, uova, farina, pomodoro e altro. Questa assurda consuetudine genera anche problemi di ordine pubblico, per il rischio che nei “festeggiamenti” vengano coinvolte (come già accaduto) persone non interessate, siano esse studenti o semplici passanti, con la conseguenza di possibili tafferugli che in passato hanno coinvolto anche genitori. Ma accade soprattutto che le aree antistanti le scuole vengano ridotte in uno stato indecente, che rende necessario l’utilizzo di personale delle imprese che si occupano dello spazzamento al fine di ripulire il tutto, in maniera senz’altro non gratuita per la collettività. A ciò deve aggiungersi il fatto che lo spreco incondizionato di farina, uova e pomodori, non essendo un esempio di buon utilizzo di materiale destinato all’alimentazione umana, non può certamente dirsi educativo, come dovrebbe essere se coerente con la funzione in carico alle istituzioni scolastiche».