venerdì
18 Luglio 2025
Savio di Cervia

Sette colpi di revolver in camera da letto Uccide lei poi si ammazza. Era malato

Marco Rossi e Paola Fabbri convivevano da vent'anni: lo attendeva una grave operazione chirurgica. Spari anche al cane rimasto ferito

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Sette colpi di revolver per farla finita e portarsi dietro la compagna e il cane che erano tutta la sua famiglia. La recente notizia di doversi sottoporre a una delicata operazione chirurgica all’intestino per una grave malattia di cui soffriva da tempo l’aveva gettato nello sconforto più profondo. Sarebbe questo il movente dell’omicidio-suicidio di Savio di Cervia: dopo vent’anni di convivenza il 57enne Marco Rossi, ex guardia giurata di Perugia, ha ucciso la 56enne Paola Fabbri, parrucchiera di Ravenna, poi ha tentato di fare altrettanto con Sky, il piccolo meticcio di casa, riuscendo solo a ferirlo e alla fine si è tolto la vita con un colpo in testa. A trovare i corpi, ancora in pigiama in camera da letto, è stata l’anziana madre della donna che vive alla porta accanto in via Romea.

Per la coppia, descritta da vicini e amici come affiatata e serena, oggi era una giornata libera dal lavoro: lei infatti era la titolare di un salone da parrucchiera a poche centinaia di metri da casa e lui, lasciata la divisa conservando la regolare detenzione di un’arma, l’aiutava in negozio: «Lui mi lavava la testa e lei mi metteva i bigodini, sempre sorridenti, sempre allegri, sempre pronti a scherzare», racconta la vicina di casa con il groppo in gola. La clientela era soprattutto composta dagli abitanti del paese e tutti raccontano di un clima sereno tra una messa in piega e uno shampoo. «Erano la coppia perfetta», afferma un’altra conoscente accorsa sul cancello dell’abitazione una volta appresa la notizia. Proprio fra pochi giorni era in programma la partenza per una crociera, la grande passione di Marco e Paola: se ne concedevano una all’anno come svago, l’ultima l’avevano fatta a gennaio ma ne avevano vinta un’altra. Fino a qualche tempo fa erano soliti trascorrere qualche breve vacanza anche in montagna: «Non amavano il mare ma adoravano le crociere – racconta una cliente che proprio per domani aveva appuntamento in negozio –. Mi ricordo quanto era felice lei quando mi ha detto che aveva vinto il viaggio. Non ci credeva».

Nell’ultimo periodo qualcuno racconta che aveva visto Marco più taciturno del solito. Un cugino della donna, comprensibilmente scosso dall’accaduto nonostante non si vedessero spesso, si spinge a dire che lui quell’uomo non l’aveva mai capito per davvero, che cambiava umore troppo spesso. Un paio di settimane fa il medico di famiglia aveva comunicato alla coppia la triste notizia dell’imminente operazione. Lo stesso medico che era al corrente di alcuni farmaci antidepressivi di cui l’uomo faceva uso.

A condurre le indagini è il nucleo investigativo dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Monica Gargiulo intervenuta sul posto affiancata dal procuratore capo Alessandro Mancini. Verrano svolti tutti gli accertamenti ma al momento la pista privilegiata dagli inquirenti è proprio quella del tragico gesto compiuto da un uomo preoccupato dalla malattia e deciso a portare con sé gli affetti più cari. Così come tutti hanno infatti descritto il rapporto con Paola molto forte altrettanto è stato detto per quello con l’animale di casa: sparare contro il cane, secondo gli investigatori, avrebbe infatti anche un significato simbolico. Secondo le ricostruzioni sulla base di un primo sopralluogo di magistrati e carabinieri la morte della donna potrebbe essere arrivata mentre ancora dormiva. L’uomo non avrebbe lasciato scritti ma sono ancora in corso i rilievi nell’appartamento.

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