Annegò aiutando il gestore del traghetto Per la procura è omicidio colposo

A febbraio 2015 il 44enne Cristiano Fini perse la vita nel Reno Ancisi (Lpr): «Il Comune si costituisca parte civile» 

Per la morte di Cristiano Fini, annegato a 44 anni nel fiume Reno a Sant’Alberto a febbraio 2015, va processato per omicidio colposo il gestore del traghetto che collega le due sponde con una concessione comunale: la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Orlando Rambelli perché secondo le indagini quel giorno Fini non si trovava lì per caso, ma per rispondere ad una chiamata di lavoro, sia pure irregolare quindi la sua morte non sarebbe avvenuta per fatalità ma per inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro.

Dopo la diffusione della notizia dalle pagine de Il Corriere Romagna nei giorni scorsi, Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna) chiede che il Comune si costituisca parte civile nel processo: «La richiesta di rinvio a giudizio non è una sentenza, ma, trattandosi di un servizio pubblico affidato ad un privato con una convenzione, non può lasciar indifferente l’amministrazione comunale, a cui, tra l’altro, costa 80mila euro l’anno, in aggiunta alle somme incassate dagli utenti». Lpr dice di aspettarsi «una doverosa riflessione».

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