Incendio al camping Classe, il titolare: «Un attacco al nudismo ma ripartiamo»

Giampreti gestisce la struttura da 180mila presenze ogni estate. Distrutto il bar-ristorante: «Danni per 300mila euro. Ho pianto molto»

«Visto che ci sono pochi dubbi sulla natura dolosa dell’incendio mi pare non sia altro che un attacco al nudismo, non vedo altra spiegazione». Roberto Giampreti è il titolare del camping Classe a Lido di Dante, la struttura nel cuore della spiaggia naturista della Bassona dove nella tarda serata del 13 marzo un incendio ha divorato il bar-ristorante. Le fiamme non hanno risparmiato nulla: «Bisogna abbattere tutto, ripulire e ricostruire. Un danno da 300mila euro». Ma l’imprenditore turistico è più agguerrito che mai: «Ci vuole ben altro per demolire me. Ho anticipato di una settimana l’arrivo del personale e da domani cominciamo i lavori. Che altro dovrei fare? Ho pianto tutta la notte ma adesso bisogna ripartire. Saremo pronti per il festival naturista in programma per la fine di maggio».

È proprio notizia di alcuni giorni fa l’approdo sulla sabbia ravennate di un festival giunto alla quarta edizione: dal 25 al 28 maggio a Lido di dante dopo Capalbio, Marina di Camerota e Orbetello (www.festivalnaturista.it). «Ho saputo che l’annuncio degli organizzatori ha scatenato molte polemiche e critiche. Purtroppo non posso fare altro che pensare che le due cose possano avere un collegamento». Anche perché Giampietri esclude altre piste: «Non ho problemi finanziari e non ho ricevuto minacce. Se volevano colpire me come singolo avrebbero attaccato le altre strutture del camping invece le fiamme hanno riguardato solo il bar e il ristorante che sono un simbolo del naturismo. Eravamo assicurati, almeno questo».

La struttura per la ristorazione era stata rinnovata proprio l’anno scorso secondo le ultime disposizioni delle autorità: «Era venuta bellissima. Proprio nei giorni scorsi ero soddisfatto che quest’anno non avremmo dovuto fare lavori di restauro. E invece…». L’impianto elettrico e quello del gas erano ancora chiusi: «Per questo penso proprio che ci siano poche possibilità oltre al dolo».

Centinaia i messaggi di solidarietà ricevuti dai clienti appena la notizia si è sparsa, ma anche le telefonate delle istituzioni rappresentate dagli assessori al Turismo Giacomo Costantini (Comune) e Andrea Corsini (Regione): «Ho ribadito a loro ancora una volta che questa deve essere l’occasione per prendere una decisione definitiva una volta per tutte. A Lido di Dante vengono dal Canada e dall’Australia per il naturismo e c’è un indotto notevole: vogliono che sia ancora così o no? Decidano e poi agiscano di conseguenza in un caso o nell’altro».

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