Un palazzo del cinema senza film e quell’insegna dimenticata al Cinemacity

Il rapporto travagliato del Comune di Ravenna con la settima arte. Il dirigente comunale: «Stiamo ragionando su un maggiore uso cinematografico dello spazio in Largo Firenze»

CityEra il 2010 quando il Comune metteva nero su bianco l’intenzione di far diventare il Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, un palazzo del Cinema. Da allora sono stati spesi, in più tranche e con non pochi problemi, oltre 200mila euro per la ”trasformarzione”. Eppure oggi, anno 2018, al Palazzo del Cinema si svolgono appena tre rassegne l’anno: il Nightmare, il Soundscreen e “Per non morire di televisione”. In tutto non si arriva alle trenta giornate l’anno di programmazione. Le nuove convenzioni culturali infatti includono anche il festival Sogni, che resta saldamente al Rasi, e Italsar, che incentra l’attività nella sua sala al Mariani.

Ne chiediamo conto al dirigente alla Cultura Maurizio Tarantino che ha ereditato questa situazione. «L’ipotesi di un potenziamento delle attività cinematografiche al Palazzo dei congressi è tra quelle che stiamo valutando. Naturalmente si tratta di una valutazione complessa che va oltre le mere scelte di politica culturale coinvolgendo questioni di tipo gestionale e rapporti con altre istituzioni». Chissà dunque che in futuro, il Palazzo dei congressi, possa davvero diventare il palazzo del Cinema che tale non è nato e, nonostante il lifting, non è mai diventato del tutto.

Di sicuro, non sarà direttamente il Comune a gestire un’eventuale nuova programmazione, anche perché l’ufficio Cinema così come è esistito per tanto tempo è stato riassorbito nel più generale “Ufficio politiche culturali” da Tarantino stesso. «Le convenzioni che regolano le attività cinematografiche sono come quelle che regolano il teatro o la musica, eppure non abbiamo uffici dedicati specificatamente all’uno o all’altra, la necessità di ufficio apposito per il cinema è dunque oggi superata».

Resta però una curiosa anomalia di cui abbiamo chiesto conto al Comune: perché sulla facciata nord della multisala Cinemacity campeggia ancora l’insegna che indica lì l’Ufficio Cinema dell’Amministrazione (dove in effetti è stato ospitato per qualche anno dopo l’inaugurazione della multisala)? Da Palazzo Merlato ci spiegano che da cinque anni hanno chiesto alla proprietà di rimuoverlo, ma ancora non è stato fatto, lì, però, di comunale non c’è più nulla. E l’archivio? «Perfettamente conservato in Classense», ci rassicura il dirigente.

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