Dal 15 giugno riaprono le sale cinematografiche e i teatri. Ecco le regole

Al via anche incontri, convegni, concorsi e attività formative in presenza. Nuove indicazioni per i condizionatori d’aria. DOCUMENTO

Teatro Rossini Lugo

Da metà giugno in Emilia-Romagna potranno riaprire i cinema, i teatri e in generale gli spettacoli dal vivo. E già da lunedì 8 giugno, potranno essere svolte le prove degli spettacoli senza la presenza di pubblico.

Una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini,  contiene le linee guida per la riapertura il 15 di questo mese degli spazi e delle attività legate a una fetta consistente della produzione e della fruizione culturale regionale. La “via libera” è estesa anche ai circhi.

Sempre a decorrere dal 15 giugno, riparte l’organizzazione di congressi, convegni ed eventi assimilabili, anche in questo caso nel rispetto delle rgole imposte dall’ordinanza regionale. 
Di nuovo dall’8 giugno è nuovamente consentito ai soggetti pubblici e privati che erogano attività di formazione la possibilità di realizzare in presenza, e quindi in aula, tutte le attività formative (per questo l’ordinanza recepisce le Linee guida sulla formazione professionale approvate lo scorso 23 maggio).
L’atto amministrativo regola inoltre lo svolgimento di concorsi e prove selettive da parte delle pubbliche amministrazioni adottando specifiche normative. Sospese durante la Fase 1 dell’emergenza Coronavirus, possono dunque riprendere le selezioni: tra queste anche quelle avviati dalla stessa Regione Emilia-Romagna che a regime porteranno a circa 1.300 nuove assunzioni.
Infine, l’ordinanza recepisce il protocollo per lo svolgimento della attività delle scuole guida, delle scuole nautiche e degli studi di consulenza automobilistica, già approvato in precedenza.

Le linee guida per gli spettacoli dal vivo – che valgono anche per circhi e set cinematografici – fissano una serie di regole a tutela del pubblico e degli operatori. Dal numero massimo di spettatori (200 per gli spettacoli al chiuso e mille per quelli all’aperto), agli accorgimenti per assicurare almeno un metro di distanza tra gli utenti, eccetto che per nuclei familiari e conviventi. Potrà essere misurata la temperatura all’ingresso e, nel rispetto della privacy, dovrà essere tenuto un registro delle presenze per 14 giorni.
 Dovrà essere inoltre indossata la mascherina quando ci si trova negli spazi comuni. L’uso promiscuo dei camerini è da evitare, salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito alla pulizia delle superfici. Il personale (artisti, addetti a lavorazioni presso i laboratori di scenotecnica e sartoria, ecc.) dovrà indossare la mascherina quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento interpersonale. Per la preparazione degli artisti, trucco e acconciatura, si applicano le indicazioni previste per i settori di riferimento. Gli oggetti eventualmente utilizzati per la scena devono essere manipolati dagli attori muniti di guanti e i costumi di scena dovranno essere individuali.
 Oltre alle misure di carattere generale, vi sono norme destinate a tutelare specifiche discipline, prove comprese: dalle produzioni liriche e sinfoniche a quelle teatrali, fino alla danza.

Per quanto riguarda i concorsi pubblici, le linee guida sono rivolte alle amministrazioni locali, oltre che alle aziende e agli enti del servizio sanitario regionale. Un vero e proprio vademecum a tutela della salute dei candidati, dei commissari e del personale impegnato a diverso titolo.
Via dunque alle procedure concorsuali, anche con modalità in presenza dei candidati, ferma restando la possibilità di effettuare la prova orale o i colloqui di mobilità tra gli enti anche in videoconferenza. Al momento dell’identificazione ogni candidato dovrà firmare una autodichiarazione in cui attesta di non essere sottoposto a misure di quarantena o isolamento domiciliare, né di avere sintomi influenzali.  Obbligatorio sempre l’uso della mascherina – sia per i candidati che per i membri della commissione e il personale  – così come, in caso di attività che richiedano un contatto più ravvicinato, anche di dispositivi quali visiere  o barriere protettive trasparenti.  A tutti dovrà essere garantito l’uso di soluzioni disinfettanti per le mani. Per la consegna dei materiali previsto l’uso di guanti mono uso. I locali andranno organizzati per scongiurare qualsiasi rischio di assembramento e rispettare il distanziamento interpersonale, con, tra l’altro, anche ingressi scaglionati. Altrettanto importante la disinfezione e l’areazione degli ambienti.

Per quest’ultimo aspetto il documento prevede anche gli interventi per l’ottimale funzionamento degli impianti di aereazione e di condizionamento aria
L normativa introduce l’obbligo, se tecnicamente possibile, di escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso, vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale, anche attraverso l’impianto, di cui va garantita, in condizione da fermo, la pulizia dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.

Il documento dell’ordinanza regionale con tutti i dettagli

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