In aula a turni ma sempre con mascherina: l’università alla ricerca della normalità

Nelle classi installate nuove telecamere e microfoni per migliorare la partecipazione alle lezioni on line. Off-limits gli ambienti comuni

UniversitaCapienza delle aule dimezzata per garantire il distanziamento da seduti, posto a sedere da prenotare ogni due settimane con turni per alternare lezioni in presenza e lezioni a distanza, obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata della lezione, spazi comuni e aree relax non accessibili. Così il campus di Ravenna dell’Università di Bologna si prepara ad affrontare la partenza del nuovo anno accademico mentre la pandemia di Covid-19 non è ancora passata.

I rimedi approntati nei mesi conclusivi dello scorso anno, introdotti in fretta per metterci una pezza, sono stati un banco di prova e rimangono la base di partenza. I diciannove corsi di laurea dell’Alma Mater a Ravenna sono già iniziati tutti (manca solo Medicina dal 12 ottobre). Si torna a fare lezione in presenza ma anche a distanza (con Microsoft Teams).

In buona sostanza sarà un modello misto. Lo studente deve accedere al servizio “Presente” sul sito internet www.unibo.it indicando la modalità di frequenza che preferisce adottare per ogni insegnamento (chi volesse seguire sempre da casa potrà farlo). La preferenza varrà per le due settimane successive e va espressa entro il giovedì. Il sistema a quel punto si occuperà di fare le ripartizioni: se per un insegnamento le richieste di partecipazione in presenza risulteranno superiori alla capienza dell’aula, gli studenti verranno suddivisi in due gruppi, ciascuno dei quali potrà frequentare in presenza una delle due settimane. Dopo due settimane il sistema terra conto della distribuzione e darà precedenza a chi era rimasto a casa e ora volesse andare in aula.

Rispetto agli ultimi mesi dello scorso anno accademico, quello alle porte si presenterà con una dotazione tecnologica completamente rinnovata. L’Unibo ha allestito tutte le aule con microfoni ambientali e telecamere specifiche: chi segue in streaming vedrà il professore mentre si muove in aula, vedrà la lavagna, vedrà i materiali informatici utilizzati durante la spiegazione.

L’ateneo bolognese, partendo dalle linee guida del ministero, ha stabilito l’obbligo di mascherina per gli studenti per tutto il tempo della permanenza in aula anche se, come detto, si siederanno distanziati. Solo i docenti potranno abbassare la protezione se almeno a due metri dagli studenti. Questo è stato deciso per ridurre il più possibile i rischi in caso di positività riscontrate tra i frequentanti: di fatto la combinazione di distanziamento e mascherina fa sì che non siano classificati come contatti diretti ma solo come contatti a rischio. A complicare ulteriormente la permanenza degli studenti c’è un aspetto pratico: gli spazi comuni che venivano utilizzati per intervalli o anche per consumare un pasto in pausa pranzo sono vietati.

E se in aula non è consentito abbassare la mascherina significa che non è ammesso consumare cibi al banco. Insomma, chi è abituato a portarsi la schiscetta dovrà trovare un angolo in città dove sedersi.

Al momento è ancora presto per valutare se c’è stato un effetto Covid sulle immatricolazioni. L’iscrizione alle triennali è possibile fino a fine novembre con una mora, stessa scadenza ma senza mora per le magistrali. «Avremo qualche dato indicativo all’inizio di ottobre – spiega Elena Fabbri, presidente del campus –. L’iscrizione diventa formale solo al momento del pagamento delle tasse ma intanto si può già iniziare a frequentare. Ad esempio sono iniziati dei corsi con 30-40 persone in aula ma nel sistema gli iscritti sono solo una decina perché gli altri ancora stanno aspettando per decidere».

Non sarà di certo questo l’anno in cui si potrà intervenire, ma per quanto riguarda le critiche della popolazione studentesca al campus ravennate torna sempre il solito ritornello: «Lamentano la mancanza di spazi comuni. Quelli che abbiamo, piacciono ma sono piccoli. Abbiamo una biblioteca con 70 posti a sedere ma circa 3.500 iscritti. Ora con la pandemia tutto sarà diverso però».

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