L’Amministrazione risparmia sui Cre: saltano quelli comunali nelle scuole elementari

A Ravenna i bandi per la gestione sono andati deserti. Ci saranno educatori a disposizione negli altri centri estivi

Cre Estivi BamboniL’anno scorso avevano accolto 119 bambini sull’intero periodo di apertura, di cui 29 con disabilità, ma quest’anno non prenderanno il via. Sono i tre Cre che si svolgevano in altrettante scuole elementari dedicati alla fascia 6-11 anni e che vedevano la compartecipazione dell’Amministrazione comunale di Ravenna.

Storicamente si erano connotati per il servizio che offrivano soprattutto grazie alla presenza di educatori che potevano supportare i colleghi con i ragazzi dai bisogni speciali. Da due anni, tuttavia, il Comune ha scelto di mettere invece educatori a disposizione di qualsiasi Cre sul territorio che ne faccia richiesta in modo da agevolare le famiglie e offrire una gamma più estesa di possibilità ai ragazzini disabili. A fronte di questo cambiamento di strategia, a Palazzo Merlato hanno dunque ritenuto che la compartecipazione in questi centri estivi non fosse prioritaria. Sono stati messi a bando, ma nessuno ha partecipato. Nemmeno le cooperative che li gestivano in precedenza.

In cosa consisteva la compartecipazione del Comune? Oltre alla disponibilità degli spazi (che sarebbe rimasta per chi avesse vinto il bando), di fatto il Comune partecipava in modo consistente in un abbattimento della retta: a fronte di un costo-bambino di 130 euro, il Comune ne metteva 50, portando il costo settimanale a 80 euro, indipendentemente dall’Isee (pasti inclusi). Un prezzo decisamente interessante rispetto a quelli “di mercato”. Il fondo totale a disposizione era di 40mila euro, ma nel 2021 non è nemmeno andato esaurito.

Da Palazzo Merlato fanno sapere che chiedere ora il costo invece degli educatori nei vari centri estivi è prematuro, perché dipende dalle richieste e dalle necessità delle famiglie che potranno scegliere il Cre su cui poi chiedere l’eventuale intervento dell’educatore per il figlio disabile, una voce che va a sommarsi al capitolo di spesa degli educatori nelle scuole durante l’anno scolastico.

E i costi per le rette? A ridurli arriverà il voucher regionale che va in base all’Isee e può coprire una parte delle spese ed è esteso da quest’anno a tutte le famiglie con figli minori con disabilità (mentre per le altre famiglie il voucher vale solo fino ai nati nel 2009).

La speranza sarebbe quindi quella di risparmiare qualcosa per le casse del Comune, senza però far venire meno un servizio cruciale per le famiglie (ma tra i genitori sono già nati i primi malumori) e sul sito dell’Amministrazione sono oltre quaranta le proposte di centri estivi per questa fascia.

Nulla cambia invece per i bambini più piccoli, nella fascia 0-6, dove il costo per qualsiasi privato rischia di essere troppo elevato e il Comune continuerà quindi a collaborare e farsi carico di parte delle spese per evitare rette troppo elevate.

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