«Spiagge pronte, ma stagione difficile per rincari e carenza di personale» Seguici su Telegram e resta aggiornato Il punto sulla riapertura con il presidente della Cooperativa bagnini: «Speriamo che le famiglie, sempre più in difficoltà economica, abbiano risparmiato per le vacanze…» Sulla spiaggia di Cervia fervono i lavori per riaprire gli stabilimenti balneari (in queste ore è stato necessario anche intervenire nuovamente con le ruspe per limitare l’alta marea arrivata fino ad alcuni stabilimenti). Con Fabio Ceccaroni, presidente della Cooperativa bagnini Cervia, facciamo il punto sui problemi e le novità della prossima stagione. Ceccaroni, un’altra stagione sta per iniziare. Quali sono gli auspici dei balneari? «L’avvio ufficiale è stato il 12 aprile e ha piovuto tutto il giorno. Speriamo di poter dire “partenza bagnata, stagione fortunata”… Scherzi a parte, la nostra principale speranza è che il meteo sia favorevole e il mare resti pulito. Ma siamo preoccupati per la situazione economica degli italiani: il litorale di Cervia è frequentato soprattutto da normali famiglie, che oggi fanno fatica ad arrivare a fine mese. Confidiamo che abbiano risparmiato per le vacanze». Alla luce di questo timore, avete tenuto invariate le tariffe? «No, è stato impossibile. I costi delle materie prime sono aumentati in modo importante: per esempio, il caffè è raddoppiato in 12 mesi. Sono rincarati i prezzi dei fornitori di latte, pasta, zucchero, gelati. Con questa situazione abbiamo dovuto apportare dei ritocchi, anche sui servizi di spiaggia. Si tratta di aumenti contenuti ma inevitabili, perciò spero che non siano demonizzati». A Cervia ci sono state polemiche sul volume della musica negli stabilimenti balneari e il Comune, con la nuova ordinanza, ha abbassato il limite da 108 a 102 decibel. Cosa risponde alle lamentele? «Comprendo le esigenze di chi ama il silenzio e la tranquillità, ma nel momento in cui un concessionario si attiene alle regole, non può esserci nulla da eccepire. Gli stabilimenti balneari sono controllati con i fonometri e si attengono scrupolosamente alle norme». La riforma del salvamento, entrata in vigore lo scorso inverno, ha creato problemi con il rilascio del brevetto ai bagnini. Avete avuto difficoltà a trovarli? «È stato più complicato del solito, ma ce l’abbiamo fatta. Alla riforma nazionale si è aggiunta l’ordinanza regionale che, rispetto agli anni precedenti, ha aumentato l’arco temporale in cui è obbligatorio garantire il servizio. Oggi l’inizio e la fine del lavoro dei nostri marinai coincidono con il periodo di studi. Dato che il 75% di bagnini è composto da universitari, è stato difficile completare l’organico. Per non parlare della cronica mancanza di lavoratori stagionali; un problema che non riguarda solo il salvamento, ma anche baristi e camerieri». Si dice che nessuno voglia più fare la stagione, perché è un lavoro molto faticoso e poco retribuito. «Non credo che il problema riguardi solo il settore turistico. Fino ad alcuni anni fa, le difficoltà esistevano solo per il nostro comparto; mentre oggi la mancanza di personale è endemica di ogni settore. Vale anche per operai, autotrasportatori, banche, agricoltura. Basta parlare con qualsiasi imprenditore. Tuttavia, nel turismo c’è una difficoltà in più: oltre a non esserci personale, manca la professionalità. Nel 90% dei casi non troviamo baristi o camerieri formati, bensì giovani che si prestano per fare una stagione o due, come scelta temporanea». Un altro problema annoso per i balneari è la direttiva Bolkestein. Il governo ha imposto le gare entro il 2027 e ha presentato il decreto attuativo sugli indennizzi ai concessionari uscenti, ma non se ne conosce ancora il contenuto. Cosa vi aspettate? «Siamo arrivati all’ultima curva. Confidiamo nelle parole del ministro Salvini: gli indennizzi non devono essere una mancia. Eppure, secondo quanto è trapelato, pare che sarà ancora meno di una mancia. Questo ci preoccupa molto, ma la Cooperativa bagnini ha preparato da tempo il suo “piano B” per non lasciare i soci da soli ad affrontare le gare. Siamo consapevoli che le evidenze pubbliche sono inevitabili e vanno affrontate, perciò bisogna armarsi». Come giudica il nuovo lungomare di Pinarella e Tagliata? «Il viale Italia aveva bisogno di un intervento importante e siamo soddisfatti per l’avvio dei lavori. Si tratta solo della prima parte di un’operazione più articolata. Condiamo che venga terminata al più presto, riqualicando anche lo stradello tra gli stabilimenti balneari e la pineta. Oggi versa in condizioni di indecenza turistica e non rappresenta l’accoglienza della nostra città». Oltre a questa opera, di cosa ha ancora bisogno la fascia costiera? «Rifatti i lungomari di Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, non resta che quello di Cervia. La tendenza in tutta la riviera è di pedonalizzare queste aree, per renderle più vivibili. Siamo d’accordo con tale necessità, ma al contempo auspichiamo che i posti auto perduti vengano recuperati con nuovi parcheggi vicino al mare. Il turista deve poter arrivare comodamente in spiaggia, non possiamo costringerlo a lasciare l’auto a un chilometro di distanza». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Cordoglio per la morte di Giuseppe Verucchi, vescovo di Ravenna per quasi 13 anni Una donazione da 5mila euro per ripristinare il campanile Un concerto di beneficenza per i reparti di pediatria Seguici su Telegram e resta aggiornato