«Che sogno arbitrare a Barcellona ’92»

La finale Usa-Cuba per il terzo posto del volley alle Olimpiadi spagnole diretta dal ravennate Umberto Suprani, oggi dirigente regionale Coni

C’è chi può dire di essere stato su un campo da gioco alle Olimpiadi pur non essendo un atleta. Il ravennate Umberto Suprani arbitrò la finale per il terzo posto della pallavolo maschile tra Cuba e Stati Uniti nel 1992: «Avevo raggiunto il sogno di una vita, per uno sportivo che non partecipava in prima persona è stata la maniera per arrivare alle Olimpiadi e vivere un’atmosfera incredibile». Difficile dimenticare l’avventura in Spagna: «Da appassionato di basket mi trovai a parlare con il vero Dream Team americano e a quei tempi, tanto per capirci, c’era un certo Carl Lewis», sorride Suprani che dal 1997 è stato presidente provinciale del Coni e dal 2013 regionale.

Rio la guarderà da casa: «Dal divano di casa si riesce a seguire l’evento nel modo migliore. Essere là è un’altra cosa ma è difficile spostarsi da un posto all’altro per gustarsi la prestazione sportiva a tutti gli effetti».

Da uomo di sport prova a fare le carte ai cinque ravennati che saranno in Brasile, uno alla volta. Miani? «Sarebbe già un successo entrare in finale ma tra tutti i nostri credo sia quello con più possibilità di andare in zona medaglia. A Londra l’avevano messo nel quattro senza pesi leggeri e non fu una scelta vincente ma a Pechino con Luini nel doppio era arrivato quarto». Zofkova? «Per la staffetta 4×100 mista sarebbe già tanto entrare in finale». Timoncini? «È un mastino del tappeto, imprevedibile, capace di uscire al primo turno ma anche di andare a prendersi l’oro. Otto anni fa nessuno lo conosceva e si qualificò in fretta per le Olimpiadi, quest’anno per arrivare a Rio c’è voluta l’ultima possibilità». Errani? «In singolo neanche a parlarne ma in doppio con la Vinci può pensare a una medaglia. Dipende dal sorteggio degli incroci». Ortolani? «Per il volley sarebbe un risultato già positivo arrivare ai quarti. Fa parte di una nazionale con un futuro interessante, magari nel 2020 sarà uno squadrone ma oggi non ancora».

Ci sono poi i ravennati che non gareggiano ma allenano: «I ragazzi di Damiani nella boxe qualche medaglietta la portano a casa sempre, sono convinto che possano farcela. Cassani nel ciclismo ha scelto bene la squadra e poi tutto può succedere».

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