Uno sguardo (anche) ai piccoli festival di luglio

Assez. Di grandi festival si è già parlato abbastanza. A luglio, Santarcangelo è il centro della performance contemporanea; Ravenna, il centro dell’opera e della tradizione.

Per gli amanti del “nuovo” – lo so, semplifico – consiglio di leggere le pagine di questo numero dedicate a Santarcangelo dei Teatri.

Per gli amanti della tradizione, segnalo almeno tre appuntamenti teatrali del Ravenna Festival. C’è il Purgatorio del Teatro delle Albe, che continua fino al 14 luglio nel giardino del Rasi; quindi l’8 luglio all’Alighieri debutta al chiuso l’Edipo a Colono scritto da Ruggero Cappuccio, per la regìa del lituano Rimas Tuminas; infine, la nostrana Elena Bucci, il 12 luglio, porta sempre all’Alighieri Nella lingua e nella spada, progetto teatral-musicale dedicato a Alekos Panagulis, l’eroe della Resistenza greca e compagno di Oriana Fallaci, realizzato assieme a Luigi Ceccarelli.

MajakovskijÈ ora di rivolgere lo sguardo ai festival estivi “minori”, disseminati qua e là nel territorio, che offrono a volte grandi sorprese. Come ad esempio a Faenza il festival Meme curato dai Menoventi, quest’anno incentrato sulla figura e sulla poesia di Majakovskij. Il 5 luglio, al Palazzo delle Esposizioni, va in scena L’incidente è chiuso, anteprima di una nuova produzione che si rifà al saggio di Serena Vitale intitolato Il defunto odiava i pettegolezzi. Gianni Farina dirige Consuelo Battiston, Federica Garavaglia e Mauro Milone alla ricerca dei moventi che portarono il poeta della Rivoluzione al suicidio (nella foto).

Poco lontano, a Bagnacavallo, la Bottega dello Sguardo – posto splendido che vale la pena visitare – cura una piccola rassegna intitolata “Voci dal Palazzotto”. A luglio le ultime due date, tutte al femminile, con Elena Zagaglia che porta una lettura intitolata Un attacco di congiuntivite e con Annalisa Salis e la pièce comica Ovetto Mood, rispettivamente il 2 e il 9 luglio.

Ma questo è anche il mese dell’Arena delle Balle di Paglia a Cotignola, che compie 11 anni. Come sempre ricchissima la programmazione di eventi, fra musica, letture, trebbi e colazioni. Basti segnalare, in scena il 14 luglio, l’inedita collaborazione fra Ermanno Cavazzoni, uno dei narratori più fini e lunatici di questa regione, e la band Extraliscio, che da anni porta avanti una rilettura moderna e ironica della tradizione del liscio romagnolo: il risultato sarà una lettura-concerto sicuramente inusuale.

Se abbandoniamo l’umidore della campagna e cerchiamo un po’ di fresco al mare, a Rimini dal 16 luglio inizia “Le città visibili”, rassegna teatrale e musicale curata da Tamara Balducci e Linda Gennari negli spazi dell’ex-macello comunale (o Ravennati tornati in bastardi, prendete esempio…). Accanto ad alcuni nomi di grido (Marescotti, Mercadini) ci sono anche produzioni più piccole ma non meno interessanti: penso a La Sirenetta di Giacomo Ferraù, che rilegge la favola con gli occhi di adolescenti suicidi per amore, il 27 luglio; il 31 luglio, per il centenario della nascita del grande scrittore-chimico torinese, va in scena Se questo è Levi, splendida produzione dei Fanny & Alexander di cui avevo già cantato le lodi.

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