Da piazza Kennedy alle Girl Geek Dinners

Come ogni ultimo giovedì del mese, ecco il meglio delle dichiarazioni lette di recente (sono tutte vere!).

«La città non meritava un simile scempio» (Alberto Ancarani di Forza Italia. Scempio, cito dal dizionario, significa: “Atto di crudele violenza, strage; strazio; rovina, distruzione; disastro, orrore”. Cioè, Ancarani sta parlando della chiusura di  un parcheggio, di piazza Kennedy).
«[…] apporre nella ristrutturanda piazza Kennedy una serie di mattonelle in mosaico recanti i nomi di personaggi famosi, da Dante a lord Byron, da Francesca da Rimini a D’Annunzio […]» (un’idea rivoluzionaria del consigliere del Pd Daniele Perini, che ovviamente è piaciuta a tutti in consiglio comunale. Io invece non riesco a non pensare alla bellezza della parola “ristrutturanda”).
«Gli alberi a cui dobbiamo la nostra sopravvivenza, appartengono alla collettività e vanno protetti, vanno rispettati perché fanno parte di quel serbatoio di biodiversità che è la natura urbana» (Gianluca Benzoni, di Lista per Ravenna, avrebbe forse anche ragione nel lamentarsi per un’ordinanza attaccata dal Comune su un albero, però, dai, insomma, quando ci informa anche che «la pianta ad oggi, nonostante i grossi chiodi, non dimostra segni di sofferenza» ci sta prendendo per il culo, dai…).
«[…] Nel felicitarmi con Vasco Errani, mi auguro che la Corte d’Appello di Bologna istruisca al più presto il nuovo procedimento così da concludere questa vicenda, rendendo di nuovo disponibile una risorsa preziosa per le nostre comunità e per la politica italiana» (il presidente di Legacoop regionale Giovanni Monti continua a tenere ben separati il mondo della cooperazione e quello della politica).
«[…] il prolungamento del sottopasso interno della stazione ferrovia diventerebbe il secondo orinatoio di quell’area e un’ulteriore opportunità per disadattati e dimora per nuovi extracomunitari […]». (Così, “dimora per nuovi extracomunitari”. Speriamo che Silvio Bartolotti di Micoperi si candidi per davvero a sindaco, che ci darebbe delle soddisfazioni. Ok, scherzo, forse è meglio di no).
«Le tecnologie non sono più una prerogativa solo maschile. Basti dire che Eniac il primo computer è stato programmato da sei donne». (L’assessore Giovanna Piaia presenta le Girl Geek Dinners di Ravenna. Dico, le Girl Geek Dinners. Abbiamo bisogno delle Girl Geek Dinners? Sembra di sì).

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