Alcune serie-tv e un film (mai uscito) che si possono recuperare

 

Coi cinema chiusi, ci cimentiamo in una breve sequenza di serie tv iniziate ma non finite, oppure finite ma che vogliono ricominciare. Upload (Amazon) parte benissimo parlando di un tema certamente abusato ma davvero ben presentato: in un immediato futuro il protagonista muore e la fidanzata lo “iscrive” in un mondo di morti elitario, costoso ed estremamente simile alla vita reale, e cioè l’Upload. Fotografia e scenografia incantevoli, storia accattivante anche se eccessivamente lunga. Il problema è che la voglia di seconda stagione ha fatto in modo che in queste dodici puntate non si risolva nessuno dei misteri presentati all’inizio. Truth Seekers (Amazon) è la serie degli autori della Trilogia del Cornetto (non sto a ripetermi, ci sono i motori di ricerca) che amo alla follia, che si presentano con una commedia horror che dovrebbe mischiare risate e paranormale. Al primo episodio, filato via innocuo, non ho riso, ed è un male. Ratched (Netflix) è il prequel di Qualcuno volò sul nido del cuculo con la nota infermiera Mildred Ratched che negli anni Quaranta ottiene caparbiamente il posto in una quotata clinica psichiatrica californiana. Fotografia e recitazione della protagonista Sarah Paulson di livello assoluto, storia interessante ma 8 episodi sono un’inutile estensione di una vicenda che andava risolta in meno tempo. Ma, attenzione, non è una stroncatura, la serie funziona e si può guardare tutta. Sempre in tema di manicomi, esiste un film molto simile…

Stonehearst Asylum (di Brad Anderson, 2014)
StonehearstasylumIl film è ambientato nell’omonimo manicomio nel 1899 dove il tirocinante Edward fa conoscenza appunto con l’affascinante Eliza Graves (titolo alternativo della pellicola), scontrandosi con i metodi poco ortodossi del direttore Silas Lamb. Tratto da un racconto breve di Poe e diretto da un regista che in passato si è distinto con ottimi film d’atmosfera (Session 9 e L’uomo senza sonno), il film ha nella messa in scena il primo punto di forza, alternando scene di interni ed esterni potenti e poco rassicuranti. E poi gli attori, perché il cast è stellare: Sir Ben Kingsley che spesso vale da solo la visione se la deve vedere con Sir Michael Caine, ma il fascino di Kate Beckinsale rischia di oscurarli entrambi, senza dimenticare il bravo co-protagonista Jim Sturgess. Cosa distingue quindi questo film da un tradizionale, elegante ed inglese dramma in costume? I continui colpi di scena che caratterizzano la storia, incalzanti, impressionanti a livello di ritmo, e tali da stravolgere continuamente la storia. Ne esce un buon film, forse troppo carico di questi cambi di fronte, ma che sicuramente costituisce una visione casalinga ben superiore alla media di ciò che viene prodotto per il consumo. E in due ore ci sbrighiamo. Mai uscito in sala.

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