Si fa ospitare da un amico poi lo minaccia con un coltello per non andarsene

In manette un 40enne. Doveva essere un alloggio temporaneo e invece aveva preso in casa anche un’altra persona

Image003Ha prestato la casa popolare di Faenza di cui era assegnatario a un amico bisognoso di un alloggio temporaneo e poi si è ritrovato vittima di un’estorsione: l’ospite pretendeva denaro per non raccontare che aveva ottenuto l’appartamento in subaffitto, circostanza che avrebbe causato la revoca dell’assegnazione ma mai verificatasi. La vittima dell’estorsione, un 54enne di Solarolo, si è rivolto ai carabinieri della stazione locale e il taglieggiatore è finito in manette: è stato arrestato Mhamed Benchaoui, 40enne originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine. Il giudice ha applicato al magrebino la misura del divieto di avvicinamento alla vittima nonché l’obbligo di presentazione dai carabinieri per due volte a settimana. Le indagini condotte dai militari al comando del luogotenente Bruno Vivaldo proseguono perché rimangono alcuni aspetti da chiarire.

La vicenda prende le mosse all’inizio di febbraio. Il marocchino aveva incontrato un vecchio conoscente chiedendo un posto dove poter dormire per qualche giorno. Il 54enne si è informato con Acer che gestisce gli appartamenti popolari e poi ha consegnato le chiavi di casa allo straniero, raccomandandosi di mantenere tutto in ordine e di non procurare danni alle strutture. Il faentino gli avrebbe prestato anche qualche decina di euro per mangiare e, secondo il racconto della vittima, lo straniero per sdebitarsi gli avrebbe offerto della cocaina che l’altro ha rifiutato.

Il rapporto fra i due ha incominciato a incrinarsi nel momento in cui il 54enne ha voluto verificare le condizioni dell’appartamento ed ha trovato il suo ospite in compagnia di un connazionale che, a sua volta, si era accasato in quell’alloggio. E il disordine regnava in tutte le stanze: i due stranieri erano stati invitati ad andare via entro il giorno successivo.

Image005La storia si è trascinata fino a marzo. Quando il 54enne è tornato nell’appartamento e ha trovato la situazione peggiorata ha alzato la voce e il 40enne ha impugnato un coltello da cucina e puntandoglielo contro lo ha minacciato di morte costringendolo ad uscire dall’appartamento a gambe levate. Il magrebino ha cominciato a minacciare l’italiano paventando che avrebbe raccontato all’Acer di aver pagato 150 euro al mese come subaffitto.

A metà aprile, a seguito di un intervento dei carabinieri chiamati dal 54enne, il magrebino si è impegnato a lasciare l’appartamento il giorno successivo e questa volta ha mantenuto la parola. Quando il faentino ha rimesso piede in casa ha trovato danni alla caldaia, agli arredi del bagno e agli infissi. Dopo aver lasciato l’appartamento, il 40enne ha cominciato a perseguitare il 54enne con telefonate minatorie, accusandolo di aver fatto intervenire i carabinieri e ricordandogli più volte l’episodio del coltello di qualche settimana prima, rincarando la dose con la minaccia di rivelare la storia del sub-affitto. La prima volta l’uomo ha ceduto ai ricatti pagando 170 euro. Poi si è rivolto ai carabinieri.

Dopo aver fotocopiato le banconote ed essersi nascosti in borghese nei paraggi del luogo dove era stato fissato l’appuntamento, i militari hanno assistito allo scambio del denaro e appena la vittima si è allontanata sono saltati addosso al suo estorsore, che si era presentato all’appuntamento a bordo di un auto guidata da un connazionale a cui aveva chiesto un passaggio. Appena i carabinieri gli hanno trovato in tasca i 180 euro consegnati dalla vittima, per il 40enne magrebino sono scattate le manette con l’accusa di estorsione continuata.

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