Sospeso perché donò sangue senza il permesso di Marcegaglia, operaio vince ricorso

L’azienda aveva inflitto una sanzione disciplinare a un lavoratore ma ora l’Ispettorato del lavoro riconosce che non si possono addurre esigenze produttive per impedire la donazione

SangueIl datore di lavoro non può rifiutare la richiesta di permesso per donazione sangue adducendo esigenze organizzative o produttive. È la posizione espressa dall’Ispettorato territoriale del lavoro di Ravenna che ha accolto il ricorso presentato da un operaio del locale stabilimento Marcegaglia che, insieme a un collega, era stato sanzionato con un giorno di sospensione per essere andato a donare sangue alla fine dello scorso agosto. Marceaglia era stata regolarmente informata con un congruo preavviso ma si era rifiutata di concedere il permesso.

L’Arbitro dell’Ispettorato, fa sapere il sindacato Usb, ha ritenuto illegittimo il provvedimento disciplinare e lo ha annullato. «Come Usb ci riteniamo soddisfatti di questa sentenza poiché non si preclude un diritto inalienabile dei lavoratori, quello della solidarietà».

Le donazioni in Marcegaglia sono regolamentate da un accordo tra le parti, inserito nel contratto integrativo aziendale fin dal 2016. Ssono ben 160 i dipendenti che risultano donatori per le associazioni presenti sul territorio (Avis e Advs) e grazie ai quali è stato possibile raccogliere in questo 2022 già oltre 130 unità di sangue.

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