Quattro piccole letture dantesche anticipano il settembre di Dante 2021

Al via mercoledì: Roberto Riccardi, ufficiale dei carabinieri con la passione per la scrittura, legge e commenta Dante partendo da “Se Questo è un Uomo”

DanteA tre anni dal settimo centenario dalla morte di Dante – avvenuta nel 1321 – si fanno sempre più interessanti le proposte del festival organizzato da Dante2021, la cui ottava edizione si terrà dal 12 al 16 settembre, con anticipo dal 5 all’8 settembre grazie a Dante Hors d’Oeuvre. Questo il programma di questo prologo, che torna per il secondo anno con quattro piccole letture dantesche.

Il programma: mercoledì 5 settembre, alle 17, si comincia dal Museo Nazionale, con la lettura e il commento del capitolo sul canto di Ulisse di Se questo è un uomo di Primo Levi, affidati a un personaggio diverso ogni anno. Quest’anno il “lettore” sarà Roberto Riccardi, un ufficiale dell’Arma con il gusto – e il talento – per la scrittura. Riccardi è oggi alla guida dell’ufficio stampa del comando generale Carabinieri, dopo aver diretto anche la rivista Il Carabiniere e aver promosso il concorso letterario per racconti inediti Carabinieri in giallo.

Giovedì 6 settembre appuntamento al Caffè Letterario, sempre alle 17, in compagnia di Stefano Mazzoni, docente di Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Ateneo fiorentino. Esperto di rilievo internazionale, con un percorso scientifico che si muove dallo spettacolo nel mondo antico al teatro del Novecento, Mazzoni è anche il discendente di una famiglia ad altissima densità dantesca. È infatti figlio di un filologo considerato fra i maggiori esperti del Novecento dell’opera di Dante: Francesco Mazzoni, formatosi alla scuola di un’altra leggenda quale Gianfranco Contini. Stefano Mazzoni si è assunto il compito di raccontare, dalla straordinaria prospettiva di una casa dove ogni giorno si respirava Dante, Il mio Dante quand’ero bambino.

Venerdì 7 settembre, di nuovo al Caffè Letterario, è la volta di Santo Piazzese che – da buon biologo quanto da buon scrittore – si presenta con un interrogativo: Siciliano versus Toscano. E se avesse vinto la Scuola siciliana? Una domanda sufficiente a generare un vero e proprio universo alternativo di riferimenti linguistici e letterari, ma non solo. Una prospettiva, mossa da un’intensa passione per la propria terra, che agisce come una lente d’ingrandimento, in un’ottica ribaltata sulla svolta fondamentale rappresentata dall’emergere, sopra ogni altra esperienza, del Dolce stil novo e di Dante. A esplorare questo punto di vista un “biologo prestato alla scrittura” – come il palermitano Piazzese si definisce – che ha vinto il Festival del Primo Romanzo a Torino e a Chambéry.

Sabato 8 settembre il ciclo di “piccole letture dantesche” si conclude al Caffè con Giuseppe Lo Manto, docente di scuola superiore che a Palermo ha inventato e dirige la Settimana di Studi danteschi. La manifestazione, nata nel 1997 come corso di aggiornamento per insegnanti e cresciuta nel corso di ventuno edizioni, si rinnova ogni anno in collaborazione con l’Università e con il patrocinio del Miur Giuseppe Lo Manto, grande artefice della Settimana, illustrerà le modalità con cui, anche nell’insegnamento, è riuscito a far appassionare gli studenti a Dante, fino a formare una specie di Dante Alighieri fan club.

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