Ravenna, la stagione d’opera e danza dell’Alighieri parte il 23 gennaio on line

Appuntamento gratuito su ravennafestival.live con “Histoire du soldat” di Stravinskij

Histoire Du Soldat Ph Luca Concas C5A0195Una storia da raccontare, suonare, danzare; una fiaba popolare su cui si innesta uno dei grandi miti della modernità; un’opera d’arte concepita per essere itinerante e che è a propria volta un viaggio fra ispirazioni musicali le più disparate: sono solo alcuni dei volti della multiforme, inesausta ricchezza di Histoire du soldat, spettacolo-gioiello creato da Stravinskij poco più di un secolo fa. E che quest’anno è in scena al Teatro Alighieri di Ravenna: alle prove di questi giorni seguirà la trasmissione di sabato 23 gennaio, alle 18 su ravennafestival.live, dove rimarrà disponibile on demand.

Il nuovo appuntamento in streaming gratuito segna la ripartenza delle attività del teatro nel nuovo anno e celebra l’apertura della Stagione d’Opera e Danza 2020/21 con una dedica al compositore russo in occasione del 50° anniversario della morte.

Con la regia di Luca Micheletti e direzione e concertazione di Angelo Bolciaghi alla guida di sette strumentisti, la produzione in lingua italiana della Compagnia teatrale I Guitti e CamerOperEnsemble vede impegnati in scena altri quattro interpreti oltre allo stesso Micheletti. Mentre quest’ultimo veste i panni del diavolo, il soldato è Massimo Scola, il narratore Valter Schiavone e la principessa Lidia Carew; le scene danzate del diavolo sono affidate invece ad Andrea Bou Othmane.

Mentre la regia di Luca Micheletti prosegue idealmente la riflessione sulla figura di Faust, iniziata per la Trilogia d’Autunno con la produzione di Faust rapsodia (il cui debutto è stato posticipato all’autunno 2021 a causa dell’emergenza sanitaria), alla direzione musicale di Angelo Bolciaghi è affidata una partitura che si presenta come una suite costituita da pezzi distinti: una marcia, una pastorale, una marcia reale, un tango, un valzer, un ragtime… Stravinskij scelse tutti strumenti che potessero figurare in un’opera itinerante: fra gli archi un violino (a Ravenna Daniele Richiedei) e un contrabbasso (Gianpiero Fanchini), tra i legni un clarinetto (Giuseppe Bonandrini) e un fagotto (Anna Maria Barbaglia), tra gli ottoni una cornetta (Marco Bellini) e un trombone (Devid Ceste) e alcune percussioni con un solo esecutore (Francesco Bodini). E se la selezione rispecchia una tendenza cameristica del linguaggio compositivo di Stravinskij, appare anche come un “concentrato” di orchestra dove ogni voce strumentale conserva la propria identità e segue un proprio percorso, in particolare il violino, l’anima del soldato resa in tutte le sue peregrinazioni, zoppicante, incerta, tutt’altro che virtuosistica.

La produzione si completa con il lighting design di Fabrizio Ballini e le sculture di Luigi Casermieri e Liliana Confortini; Francesco Martucci è assistente alla regia e Silvia Illari ai movimenti scenici.

Per una migliore visualizzazione su smartphone e tablet, è disponibile la APP gratuita di ravennafestival.live per Android e iPhone.

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