Fallimento Mercatone Uno, tutti assolti gli imputati per bancarotta fraudolenta

La guardia di finanza ipotizzava la distrazione di fondi dalla società ma l’accusa non ha retto al giudizio del tribunale di Bologna

Nessuna distrazione di fondi, né bancarotta fraudolenta: il fallimento del 2017 del Mercatone Uno non è stato causato da comportamenti penalmente rilevanti. Il gup Domenico Truppa, del tribunale di Bologna (l’azienda ha sede a Imola) nel giudizio in rito abbreviato ha assolto tutti perché il fatto non sussiste. Tra le persone a processo c’erano anche le tre figlie del fondatore Romano Cenni, scomparso nel 2017 . Secondo quanto riporta l’Ansa, alcuni imputati commossi hanno abbracciato i difensori alla fine del processo.  La procura aveva chiesto per tutti 4 anni e 4 mesi: secondo l’accusa gli imputati (sei in tutto)avrebbero attuato, dal 2005 al 2013, diverse operazioni societarie per depauperare l’azienda, arrivando a sottrarre nel tempo 300 milioni di euro alla società.

Dopo il fallimento del 2017, la catena di negozi di abbigliamento (che ha un punto vendita anche a Russi e numerosi punti vendita in regione) era stata acquisita da Shernon Holding. Una gestione durata pochissimo: a fine maggio anche questa società è fallita, chiudendo i punti vendita da un giorno all’altro: una tragedia economica per i dipendenti e una beffa anche per i clienti. Molti di loro, infatti, pur avendo già pagato i mobili non si sono mai visti arrivare nulla a casa.

 

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