In provincia Pil in calo del 6,4%. E il tasso di disoccupazione salirà di 2,5 punti

Le previsioni della Camera di Commercio in uno studio di Prometeia

Giorgio Guberti

Il presidente della Camera di Commercio Giorgio Guberti

Se nel corso del 2019 il sistema produttivo del territorio ravennate, nonostante un contesto internazionale e nazionale in rallentamento ed il permanere di alcune criticità, è riuscito a realizzare performance in linea con quelle regionali e migliori di quelle medie nazionali con indicatori ancora in crescita, secondo gli scenari di previsione di Prometeia e del sistema camerale per il 2020 invece lo scenario si presenta molto difficile a causa della gravissima emergenza sanitaria che ha determinato altrettanto pesanti effetti sia a livello sociale che a livello economico.

«Le conseguenze economiche sul Pil – si legge nella nota inviata ai giornali dalla Camera di Commercio – si risentiranno in quasi tutti i Paesi: a livello mondiale si prospetta nel 2020 un calo attorno al -1,6% (-9,4% il commercio internazionale di merci) rispetto al 2019; la crisi inciderà particolarmente nell’Area dell’Euro, già colpita da un progressivo rallentamento e per la quale viene prevista una pesante variazione negativa del PIL (-5,1%).   L’Italia sarà tra i Paesi più in sofferenza e la crisi a livello nazionale, colpirà più duramente le province a vocazione turistica e ricettiva, quelle con forte componente artigiana, formata da piccole e micro-imprese, e le province export-oriented; fra i settori più penalizzati, turismo, pubblici esercizi, servizi alla persona, commercio non alimentare e non essenziale».

Secondo le previsioni di Prometeia, scendendo nel dettaglio territoriale, per il 2020 per la provincia di Ravenna è attesa una diminuzione del valore aggiunto complessivo, rispetto al 2019, pari a -6,4%:  una caduta inferiore  a quella prevista per l’Emilia-Romagna (-7%) e più o meno in linea rispetto a quella media nazionale (-6,5%). Tutti i settori ne risentiranno, a cominciare dall’industria (-12,7%), a cui si accompagna l’edilizia (-9,2%); a seguire il calo del valore aggiunto agricolo (-4,5%) e del valore aggiunto del settore dei servizi (-4,3%).

In diminuzione risulterà anche il valore aggiunto per abitante: si passerà dai 29.000 euro del 2019 ai 27.200 euro di ricchezza pro-capite nel 2020.   Sulla base di queste stime, la ricchezza prodotta dal complesso dell’economia ravennate scenderà a 10,6 miliardi di euro, contro gli 11,3 del 2019.

Se per quanto riguarda le esportazioni, il dato a consuntivo pre-Covid del 2019 mostrava  per la provincia di Ravenna ancora un buon incremento annuo (+3,9% rispetto al 2018) e migliore dei risultati dell’export regionale e nazionale (+3,5% e +1,7% rispettivamente), secondo le previsioni di Prometeia questa variabile subirà un duro contraccolpo. I primi a risentirne ed a essere maggiormente esposti saranno proprio le regioni ed i territori a maggior vocazione export: il 2020 infatti dovrebbe chiudersi con un calo delle esportazioni complessive della provincia di Ravenna pari a -11,1%, rispetto al 2019, e sarà più pesante rispetto sia a quello regionale (-9,9%) che a quello nazionale (-10,3%); ma ovviamente, molto dipenderà dalla durata dell’emergenza sanitaria.

Passando al mercato del lavoro, i dati relativi al 2019 hanno fatto registrare, per la nostra provincia, un incremento degli occupati del +2,3%, migliore dell’incremento registrato sia in Emilia-Romagna (+1,4%), sia in Italia (+0,6%).   Come ci si aspetta, le stime propendono verso proiezioni negative: nel 2020 le previsioni indicano un -1,7% annuo per l’occupazione ravennate ed in questo caso la diminuzione sarà peggiore rispetto sia a quella stimata per l’occupazione regionale (-1,4%), sia rispetto a quella nazionale (-1,2%).

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, pari a 4,6% nel 2019, in provincia di Ravenna dovrebbe salire a 7,1% quest’anno; in Emilia-Romagna dal 5,5% del 2019 al 6,7% del 2020 ed in Italia dal 10%  all’11%.

In una ottica di ottimismo e speranza, la ripresa è prevista nel 2021, con dati in recupero più accentuato a livello mondiale (+4,6%); a seguire l’Area-Euro (+3,4%) e l’Italia (tra +3,3% e +3,4%). Un buon risultato si stima nel 2021 per l’economia dell’Emilia-Romagna, che dovrebbe arrivare ad un incremento del valore aggiunto del +3,8% ed anche per la provincia di Ravenna con un +3,5%.

«Gli effetti negativi della recessione saranno direttamente correlati alla durata reale dell’emergenza sanitaria – evidenzia Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ravenna –. Poichè siamo di fronte ad una situazione eccezionale, dobbiamo essere consapevoli che saranno necessarie riletture e revisioni costanti delle previsioni economiche, a fronte di uno scenario grave e, soprattutto, in continuo mutamento. In questa fase, particolarmente delicata, tutto il sistema camerale è in prima linea a supporto delle imprese: le Camere di commercio della regione hanno condiviso una linea d’intervento che prevede la costituzione di un fondo finalizzato all’erogazione di contributi in conto interessi attualizzati e all’abbattimento del costo della garanzia alle PMI del territorio per il tramite dei Confidi, per il quale la Camera di commercio di Ravenna ha stanziato un milione di euro rivolto alle imprese del proprio territorio. Questo intervento straordinario si somma a quelli già deliberati per l’anno in corso, oltre ad altri attualmente allo studio che saranno decisi nelle prossime settimane e prevederanno voucher a fondo perduto per le imprese, per un intervento complessivo di circa tre milioni di euro. Uno sforzo enorme, messo in campo in sintonia e unità d’intenti con tutte le Associazioni di categoria del territorio, per dare alle imprese una risposta d’eccezione».

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