Il Comune di Ravenna e l’Emilia-Romagna continuano a ribadire la ferma contrarietà al declassamento della dogana portuale dalla prima alla terza fascia, imposto dalla recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane: oggi (mercoledì 19 febbraio) è stato avviato il primo tavolo di confronto in città, che vede protagonisti il Comune, la Regione e gli enti interessati dalla manovra, tra cui e associazioni di categoria, la Camera di Commercio, le organizzazioni sindacali, l’Unione utenti operatori del porto. Le prime richieste avanzate riguardano l’istituzione di un tavolo permanente come sede di confronto e la richiesta di un celere incontro al Governo.
Comune e Regione, dopo aver ascoltato preoccupazioni e perplessità sugli effetti che questa decisione potrà avere sull’economia locale, e nazionale, hanno ribadito la strategicità del porto di Ravenna: «Il declassamento si basa su un algoritmo che non tiene conto della complessità del sistema logistico portuale, né degli investimenti che si stanno portando avanti – commentano all’assessora regionale alle infrastrutture Irene Priolo, il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e l’assessora al Porto Annagiulia Randi, presenti al tavolo -. L’attenzione su questo tema rimarrà alta ed è necessaria un’azione condivisa». A questo proposito è stata condivisa la volontà di istituire un tavolo permanente per discutere su eventuali nuove azioni da intraprendere.
Il prossimo passo, dunque, sarà quello di chiedere un incontro a un rappresentante del Governo e in quell’occasione sottoporgli il documento redatto da Comune e Regione e condiviso con tutti i portatori di interesse dell’area portuale, nel quale si evidenziano le criticità del metodo utilizzato per la classificazione. Una volta ottenute delle risposte verrà convocato nuovamente il tavolo per discutere di eventuali passi successivi.
«Il porto di Ravenna è un nodo cruciale per l’industria nazionale delle filiere della trasformazione. Se così non fosse, non avrebbe avuto neanche senso individuare con un decreto la Zona Logistica Semplificata. – sottolinea Priolo -. Noi stiamo già lavorando su due aspetti, con un’azione condivisa da tutte le istituzioni coinvolte: come incentivare le imprese che hanno una connessione con il porto e iniziare un iter per costruire la zona franca doganale prevista per la Z.L.S.. Con un ufficio delle dogane depotenziato non riusciremo a fare nulla».