giovedì
21 Agosto 2025

Calcio, basket, volley: il punto sulle stagioni Covid delle squadre della provincia

Dalla Consar che lotta per un posto in Europa al record negativo del Ravenna Fc

Se il Covid ha bloccato la quasi totalità delle attività sportive dilettantistiche, giovanili e amatoriali, i “prof” (le virgolette sono d’obbligo, se si considerano i contratti veri e propri di volley e basket) stanno riuscendo a portare a termine le proprie stagioni.

Vediamo quindi come stanno andando le formazioni ravennati impegnate nei campionati di punta dei principali sport di squadra.

VOLLEY

Consar PadovaLa Consar Ravenna (da quest’anno Porto Robur Costa 2030) rappresenta come noto il punto più alto per lo sport locale, militando nel massimo campionato nazionale maschile di volley, la Superlega. Il decimo posto alla fine della regular season – su 12 squadre partecipanti – è valso ai ravennati comunque la qualificazione ai play-off scudetto (anche quest’anno le retrocessioni erano invece bloccate) da cui la Consar è però uscita dopo un doppio 3-0 subìto contro Modena.

Ora è impegnata nei play-off per il quinto posto, che vale la qualificazione in Europa (nella Challenge Cup, terza competizione continentale in ordine d’importanza), con i ravennati al momento nei primi quattro posti (che valgono l’accesso alle semifinali) del girone unico da otto squadre. Mancano ancora tre partite, in programma il 12 (in casa della capolista Milano), il 14 e il 18 aprile. Ravenna gioca le partite casalinghe al Carisport di Cesena, naturalmente a porte chiuse (tutte le restanti partite saranno visibili in diretta su Eleven Sports).

Olimpia TeodoraIn ambito femminile, la Conad Olimpia Teodora Ravenna è impegnata con ottimi risultati nella cosiddetta “pool salvezza” dopo il sesto posto (su nove squadre) della regular season nel girone Est di A2. Ora, in questa sorta di campionato nel campionato, guida la classifica e si candida a entrare quindi (esclusivamente in caso di arrivo al primo posto) nei quarti di finale dei play-off promozione. Mancano tre partite (11, 18 e 25 aprile) e i punti di vantaggio sulla seconda sono al momento sei. Piccola curiosità: l’ultima vittoria della Conad Teodora è entrata in qualche modo nella storia. Il 42-40 con cui ha vinto il terzo set contro Torino infatti rappresenta il quarto punteggio più alto di sempre in serie A femminile dall’introduzione del rally point system (1999) e il più alto degli ultimi 15 anni.

BASKET

RAVENNA 23/04/2021.LNP Serie A2, Diciannovesima Giornata. OraSì Stella Azzurra Roma.
LNP serie A2, diciannovesima giornata. OraSì – Stella Azzurra Roma. I giocatori di Ravenna esultano a fine partita

Nell’ambito della pallacanestro la provincia può contare due squadre in serie A (in questo caso entrambe in A2).

In ambito maschile l’OraSì Ravenna chiuderà la stagione regolare il 21 aprile con il recupero del derby al Pala Costa (a porte chiuse) contro Ferrara (in diretta su ÈTv/Rete7 dalle 17.15). Ravenna è reduce da sei vittorie nelle ultime sette partite che valgono al momento il quinto posto (su 13 partecipanti) e in ogni caso la disputa della seconda fase del campionato (valida per individuare le teste di serie) in quella griglia di squadre (le prime 16 complessive tra i due gironi della serie A2) che disputeranno poi in una terza fase della stagione i playoff veri e propri, quelli che mettono in palio due promozioni.

E Work FaenzaIn ambito femminile, l’E-Work Faenza con cinque partite ancora da disputare ha già ipotecato il primo posto del girone Sud del campionato di A2, lanciato quindi verso i play-off (al via in maggio) che metteranno in palio anche in questo caso due promozioni.

CALCIO

Ravenna CesenaL’unica squadra della provincia presente nel mondo del calcio professionistico è il Ravenna Fc, al momento desolatamente ultima in classifica nel girone B della serie C. Una vera beffa dopo che l’estate scorsa la società giallorossa venne ripescata dopo la retrocessione a cui era andata incontro perdendo i play-out contro il Fano.

Una stagione disastrosa, quella del Ravenna, che nel 2021 (dopo il successo sfumato negli ultimi minuti nel derby contro il Cesena di mercoledì) non ha ancora vinto, unica squadra in Italia tra serie A, B e C.

In quattro giornate l’obiettivo è riuscire a evitare l’ultimo posto che significa retrocessione diretta in serie D. Fondamentali, per riuscire a giocarsi la salvezza ai play-out, gli scontri diretti contro la terzultima Imolese (l’11 aprile) e soprattutto quello del 25 aprile contro l’Arezzo, penultimo con un solo punto in più dei giallorossi.

Futuro Versalis, i sindacati preoccupati incontrano i vertici di Eni

La multinazionale ha annunciato la chiusura dell’impianto di cracking di Marghera da dove provengono le materie prime per il sito ravennate

Polochimico
Polo Chimico da fotoaeree.com

I sindacati e i vertici aziendali di Versalis, azienda chimica del gruppo Eni con uno stabilimento a Ravenna, si incontreranno in videoconferenza il 9 aprile per fare il punto sui programmi di sviluppo e di investimento previsti per l’intero comparto chimico del Cane a sei zampe. L’appuntamento, richiesto dai sindacati di categoria, arriva in un momento che Alessio Vacchi, segretario della Filctem Cgil Ravenna, definisce di oggettiva preoccupazione per il futuro della chimica italiana anche dopo l’annunciata decisione di Eni di chiudere entro il 2022 le attività del cracking di Porto Marghera «che è un pilastro negli assetti della petrolchimica italiana».

Da Marghera provengono, infatti, in larga misura le materie prime che alimentano i siti produttivi Versalis del cosiddetto quadrilatero padano: Ferrara, Mantova e Ravenna insieme allo stabilimento della multinazionale LyondellBasell di Ferrara: «Da diversi anni il sito di Ravenna attende la realizzazione di investimenti per il miglioramento degli assetti produttivi degli impianti esistenti – dice Vacchi –. Pur prendendo atto delle rassicurazioni fornite dall’azienda in merito all’approvvigionamento delle materie prime e all’ipotesi di future attività “green” a Marghera in sostituzione dell’attuale, restano forti perplessità per una decisione improvvisa e inaspettata, in netta controtendenza rispetto alle posizioni aziendali espresse non più tardi di un anno fa».

Diffusione Covid: i nuovi contagi giornalieri sono 107, sette su dieci hanno sintomi

I dati su sette giorni di media mobile e incidenza ogni centomila abitanti indicano il continuo miglioramento in provincia

Il territorio provinciale di Ravenna oggi, 8 aprile, registra 107 nuovi casi di contagio da coronavirus (67 percento con sintomi): 101 sono in isolamento domiciliare e 6 ricoverati. Sono le positività emerse da 1.713 tamponi eseguiti con un tasso di positività del 6,2 percento. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate sono 27.218, in termini assoluti in regione più della Piacenza martoriata dalla prima ondata.

Ma come ormai noto, i dati di maggiore attendibilità statistica sono la media mobile e l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni centomila abitanti. La media degli ultimi sette giorni è 115, in calo costante dal 16 marzo. L’incidenza a oggi è 207, per il secondo giorno sotto la soglia di 250, come non accadeva da un mese e mezzo.

La giornata odierna in provincia è segnata anche da due decessi (due uomini di 78 e 82 anni). Le curva delle morti si sta nuovamente rialzando e il totale si avvicina a mille.

Il fronte delle notizie positive è rappresentato dalle guarigioni: 238 quella annunciate oggi (non tutte arrivate nelle ultime 24 ore) per un totale che supera l’80 percento dei casi. Al 5 aprile in provincia avevamo tremila contagi in corso.

Stabile l’occupazione di posti in terapia intensiva: il 56 percento dei letti è assegnato a pazienti positivi al Covid.

Vale la pena uno sguardo allo scenario regionale, tenuto conto che l’assegnazione dei colori di zona è fatta su quella scala.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 346.820 casi di positività, 1.075 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.262 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,6 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,8 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 218 nuovi casi, seguita da Parma con 140; poi Rimini e Forlì (entrambe con 114 nuovi casi), Ravenna (107), Reggio Emilia (104). Seguono Ferrara (88), Modena (80), Cesena (50) e, infine, Piacenza e il Circondario imolese (entrambe con 30 nuovi casi).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.162 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 265.694.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 68.855 (-112 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 65.452, il 95,1% del totale dei casi attivi.

Si registrano 25 nuovi decessi: 3 a Parma (una donna di 82 anni e due uomini, di 73 e 88 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 81 anni); 3 nel modenese (una donna di 93 anni e due uomini, rispettivamente di 71 anni – deceduto a Ferrara – e di 85 anni); 7 nella provincia di Bologna (due donne, di 77 anni – deceduta a Imola – e 85 anni; e 5 uomini, rispettivamente di 60 anni, due di 74, 78 e 87 anni); 6 nel ferrarese (tre donne, rispettivamente di 74, 77 e 80 anni, e tre uomini, di 75, 81 e 87 anni); 2 nella provincia di Ravenna (entrambi uomini, di 78 e 82 anni), 3 in quella di Forlì-Cesena (tutti uomini, rispettivamente di 62, 75 e 82 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.271.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 352 (-4 rispetto a ieri), 3.051 quelli negli altri reparti Covid (-109).

Vaccini: pronte 11.700 dosi Pfizer, per tre giorni appuntamenti fino a mezzanotte

Dall’8 al 10 aprile somministrazioni dopo le 19 per il personale sanitario. Al Pala De Andrè servono 42 persone per mantenere operativi 8 box per dieci ore al giorno. In caso di rinunce l’Ausl anticipa i prenotati dei giorni successivi. 25mila persone hanno completato la vaccinazione con due dosi

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAAppuntamenti fino a mezzanotte, sedute straordinarie negli ospedali per gli addetti delle strutture, riorganizzazione degli spazi usati per le somministrazioni, nuovi contratti di durata mensile per aumentare il personale, richiami ai lavoratori della sanità che ancora non hanno assolto l’obbligo ora introdotto per legge. L’Ausl Romagna si prepara così per affrontare la fase decisiva della campagna vaccinale anti-Covid. Una sola incognita: l’effettiva disponibilità di forniture dalle case farmaceutiche come annunciato dalla protezione civile e dal commissario straordinario all’emergenza. L’ultimo maxi lotto, la quantità più grande da Natale, è di 1,5 milioni di dosi Pfizer da distribuire lungo tutta la penisola.

Nuove forniture
Il 6 aprile per la provincia di Ravenna sono arrivate 11.700 dosi Pfizer. La Regione stima che entro la fine di aprile avrà a disposizione 820mila dosi in più, con un aumento del 75 percento rispetto a marzo (senza contare la possibilità di integrazioni dalla struttura commissariale nazionale). Così si dovrebbe arrivare almeno a 30mila somministrazioni al giorno rispetto alle 20mila attuali. Delle 823.500 dosi che arriveranno in Emilia-Romagna il maggior quantitativo è di Pfizer-Biontech, che può essere utilizzato anche per le fasce di età più alte e sui soggetti più a rischio (71,7 percento del totale), poi AstraZeneca (23 percento del complessivo) e Moderna.

Vaccinazione AnticovidVaccinati
Al 5 aprile in provincia di Ravenna c’erano 25mila persone che avevano completato il ciclo di vaccinazione con due dosi, altre 23mila persone avevano avuto solo la prima inoculazione. A questi vanno aggiunti 5.600 insegnanti che hanno avuto il siero dai medici di base. Il 49,7 percento della popolazione con più di 80 anni ha ricevuto la prima dose di vaccino (17.937 persone) e il 37,5 percento ha già ricevuto anche la seconda. Quest’ultimo dato, fornito dall’Ausl, è aggiornato al 30 marzo. Per quanto riguarda il personale sanitario, il dato dell’Ausl Romagna è che il 76 percento ha fatto il vaccino. Se si sommano le persone che hanno avuto il Covid e quindi hanno sviluppato gli anticorpi, la percentuale del personale immune (dai dottori agli infermieri passando per gli amministrativi e i veterinari) sale all’82 percento.

L’Ema promuove Astrazeneca
Il farmaco anti-Covid anglo-svedese è finito di nuovo sotto la lente dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) dopo gli eventi di trombosi rare segnalati in vari Paesi, soprattutto tra le donne più giovani. Ma l’Ema ha espresso parere favorevole per continuare conl’utilizzo. «Non abbiamo riscontrato particolari rimostranze dalla popolazione a cui spettava l’Astrazeneca – dice Raffaella Angelini, responsabile dell’Igiene pubblica per l’Ausl –. Le persone devono sapere che ogni caso viene valutato dal nostro personale: usiamo Astrazeneca soprattutto per gli over 75 ma circa un 40 percento delle persone viene dirottato sul altri farmaci quando si presenta agli appuntamenti, in base alle valutazioni dei medici».

INIZIO VACCINAZIONI COVID RAVENNA VACCINODAY 27 DICEMBRE 2020Nuovo personale
In Emilia-Romagna anche i medici specializzandi, a partire da quelli del primo anno di corso, potranno fare la loro parte per combattere il coronavirus, impegnandosi in prima persona per la vaccinazione dei cittadini. Ai giovani medici saranno attivati contratti di lavoro autonomo o di collaborazione continuativa dalla durata massima di un mese, eventualmente prorogabili in base alle necessità della campagna. L’impegno non dovrà superare le 12 ore a settimana, così da non compromettere il regolare svolgimento delle attività formative teoriche e pratiche degli specializzandi. Gli specializzandi saranno operativi in ogni fase dell’iter vaccinale: dalla raccolta e valutazione dell’anamnesi clinica al supporto per il consenso informato, dalla supervisione medica alla preparazione e somministrazione del vaccino, fino alla supervisione dei soggetti vaccinati e la registrazione della somministrazione nel sistema informativo nazionale.

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAPalazzetto riorganizzato
Il Pala De Andrè continuerà ad ospitare il punto vaccinale principale del capoluogo provinciale. C’erano state polemiche nelle scorse settimane dopo che un consigliere comunale di opposizione aveva sollevato il caso dei costi: a parità di spazi, la struttura ravennate costava oltre il doppio rispetto a quelle delle altre due province romagnole. Ora lo spazio sotto la cupola è stato riorganizzato e sono dieci i box allestiti per la vaccinazione. Il personale impiegato in una giornata di dieci ore con 8 postazioni operative è composto da 22 infermieri, 12 medici e 8 amministrativi.

Non ci sono panchinari
Per arrivare all’inoculazione nel braccio, la dose di vaccino va preparata con una procedura specifica. Alcuni vanno scongelati e utilizzati entro poche ore. Per evitare che vadano sprecate dosi in caso di mancata presentazione delle persone con appuntamento, ogni Ausl ha introdotto una procedura. In alcuni territori si parla di lista di panchinari: un elenco parallelo da cui attingere in caso di necessità. A Ravenna invece la scelta delle autorità sanitarie è di chiamare telefonicamente persone già prenotate per i giorni successivi per chiedere di anticipare l’appuntamento.

Vaccino by night
Al Pala De Andrè di Ravenna la somministrazione del siero si ferma abitualmente alle 19 ma dall’8 al 10 aprile appuntamenti fino alle 23.30. Le sedute vaccinali giornaliere restano interamente dedicate alla vaccinazione delle persone anziane ed estremamente vulnerabili che, per motivi facilmente comprensibili e, come anche da indicazioni regionali, non possono essere invitate a tarda sera. Dopo le 19 invece spazio alle categorie sanitarie, iscritte agli Ordini professionali già presenti nelle liste, personale scolastico e appartenenti alle forze dell’ordine. Circa 2.500 persone in Romagna.

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAObbligo
Anche in Emilia-Romagna è partita la complessa operazione necessaria a garantire l’applicazione dell’obbligo vaccinale anti covid19 per il personale sanitario e sociosanitario, così come prevede il decreto legge approvato dal consiglio dei Ministri il 31 marzo scorso. Con una lettera inviata agli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie e ai gestori delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, la Regione chiede di ricevere entro l’inizio della settimana 12-18 aprile gli elenchi dei professionisti della sanità iscritti agli Ordini e degli “operatori di interesse sanitario” (Operatori sociosanitari, Assistenti di studio odontoiatrico, Massofisioterapisti). A quel punto sarà Bologna, attraverso l’anagrafe vaccinale regionale, a individuare chi deve ancora vaccinarsi: le Ausl riceveranno i nominativi e provvederanno a contattare le persone. Questo per i lavoratori della sanità privata. Per il settore pubblico invece la Regione ha già il quadro e dovrà solo provvedere a invitare il personale. Anche per questo sono state programmate delle sedute straordinarie di vaccinazione negli ospedali per andare incontro ai lavoratori. In caso di mancata vaccinazione, i datori di lavoro possono disporre provvedimenti. Legacoop Romagna esprime soddisfazione per la decisione del Governo: era stata la prima organizzazione a esporsi per chiedere con insistenza una norma di questo tipo.

Omc ora parla di transizione energetica. Soddisfatti sindaco e Ravenna Coraggiosa

La manifestazione in programma a settembre annuncia un cambio di approccio: le estrazioni offshore di idrocarburi non saranno più il fulcro

Uff Stampa.it
Omc 2019

Le estrazioni di idrocarburi non saranno più l’unico tema al centro di Omc a Ravenna, la fiera biennale dell’offshore mediterraneo nata nel 1993, ma dall’edizione 2021 in programma a settembre (dopo lo slittamento di sei mesi) si parlerà la manifestazione si concentrerà sui temi della transizione verso la decarbonizzazione del sistema energetico e della trasformazione che il settore sta mettendo in campo per continuare a creare valore nel lungo termine.

Il tema scelto per la nuova edizione è “Ripensare l’energia insieme: creare alleanze per un futuro energetico sostenibile”. Monica Spada, presidente di Omc, afferma che Omc vuole configurarsi nell’ambito del Mediterraneo come un luogo di confronto e dialogo in cui stimolare l’attenzione e la consapevolezza sulle priorità del dibattito energetico. E, inoltre, favorire le condizioni per condividere know how ed esperienze tra piccoli e grandi player, contrattisti, istituzioni e consumatori.

Tra le novità saranno previsti una giornata all’insegna delle start up, un hackathon per sviluppare progetti e applicazioni che producano l’innovazione radicale necessaria in vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, una call for ideas rivolta a università e istituti di ricerca del Mediterraneo e Nord Africa per dare voce alle idee che rispondano al bisogno di produrre energia sostenibile e un contest che coinvolgerà le scuole del territorio.

Soddisfatto il sindaco Michele de Pascale che aveva anticipato il cambio di approccio della fiera nel corso di un’intervista rilasciata a R&D. Secondo De Pascale l’intenzione sarebbe quella di trasformare l’appuntamento in una cadenza annuale: «Una manifestazione da sempre fondamentale per la nostra città, che pone in questo modo Ravenna ancora più al centro del settore energetico e della green economy globale, con una visione verso un futuro sempre più sostenibile».

Con il cambio di nome, quella che aveva l’immagine della fiera dei petrolieri conquista anche il sostegno di Ravenna Coraggiosa, la lista della sinistra ambientalista che sosterrà De Pascale alle elezinoi: «È importante il nuovo nome della manifestazione, Med Energy Conference, che annuncia un’edizione che si concentrerà sui temi della transizione verso la decarbonizzazione. La necessità di superare la produzione di energia da fonti fossili per attenuare i cambiamenti climatici e arrivare in tempi rapidi alle fonti rinnovabili richiede di giungere alla produzione di energia eolica anche nel nostro mare Mediterraneo. Se Omc vuole configurarsi nell’ambito del Mediterraneo come un luogo di confronto e dialogo in cui stimolare l’attenzione e la consapevolezza sulle priorità del dibattito energetico, può essere davvero un’occasione importante».

Case evacuate e strade chiuse per spostare la bomba da 45 kg della guerra mondiale

Operazioni previste l’11 aprile. L’ordigno americano è stato trovato in un campo in via Madonna di Genova. Sarà fatto brillare in una cava a Filo di Argenta

Sono in programma per la mattina di domenica 11 aprile le operazioni di rimozione e brillamento della bomba d’aereo americana da 45 kg della seconda guerra mondiale ritrovata un mese fa al confine tra i comuni di Lugo e Cotignola in un campo adiacente a via Madonna di Genova durante lavori sulla rete irrigua del Canale Emiliano Romagnolo.

Per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni, entro le 7 saranno fatte evacuare tutte le abitazioni presenti nel raggio di sicurezza, stimato in 258 metri dall’ordigno; gli abitanti potranno rientrare al termine dei lavori. tutti i residenti e le attività interessate dall’evacuazione sono già state informate. A partire dalle 6.30 sarà inoltre interdetto il traffico lungo le vie Felisio e Madonna di Genova, limitatamente al tratto interessato e ricompreso nella zona di sicurezza, restando attiva la viabilità alternativa segnalata.

Nella zona di sicurezza è compresa anche parte del Maria Cecilia Hospital, il cui personale parteciperà in modo attivo all’attività di coordinamento; le operazioni non interferiranno in alcun modo con l’operatività della struttura.

Sarà l’ottavo Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” a provvedere alle operazioni di stabilizzazione, trasporto e successivo brillamento in una cava in località Filo di Alfonsine per il brillamento. L’intera procedura sarà seguita dal Centro operativo misto allestito presso la sala comunale di Barbiano, con il coordinamento della Prefettura di Ravenna e alla presenza dei rappresentanti di tutte le forze in campo.

I residenti che avessero necessità di essere accolti per la durata delle operazioni potranno recarsi in una sala allestita e appositamente dedicata, a cura dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, presso la Rocca di Lugo.

 

L’ordigno, che è stato rinvenuto il 3 marzo scorso durante lavori sulla rete irrigua del Canale Emiliano Romagnolo, consiste in una bomba d’aereo inesplosa da 100 libbre (circa 45 kg) di produzione statunitense, residuato bellico della Seconda guerra mondiale, con spolette in posizione armata e non in sicurezza.

Casi attivi in calo per la seconda settimana di fila, il 7,5 percento è ricoverato

I dati della provincia aggiornati ogni settimana. Le terapie intensive occupate oltre il 50 percento da positivi

Attivi E RicoveriDopo sei settimane di aumenti continui, per la seconda settimana di fila si assiste a un calo dei casi attivi di Covid-19 in provincia di Ravenna. È il numero delle persone che hanno avuto un tampone positivo e stanno affrontando la malattia, chi in isolamento domiciliare perché asintomatico o con sintomi leggeri e chi invece costretto al ricovero ospedaliero per la gravità del quadro clinico. Il dato è fornito dall’Ausl aggiornato al lunedì dal 25 gennaio. L’ultima rilevazione dice che al 5 aprile c’erano 2.977 ammalati. Per chiarezza è bene sottolineare che anche altre persone sul territorio potrebbero avere il Sars-Cov-2 in corpo ma non essere incluse nel conteggio perché prive di sintomi o non considerati contatti a rischio di casi conclamati.

È importante però anche il tasso di ospedalizzazione, cioè quante persone necessitano di ricovero. L’ultimo aggiornamento provinciale di questo dato è al 7,5 percento, in linea con la settimana precedente ma superiore al livello dell’ultimo mese. Se si va più indietro fino alla fine di gennaio però si trovano percentuali a due cifre, come mostra il grafico in pagina.

Significativo il dato riferito ai reparti di rianimazione. Lo 0,67 percento dei casi attivi è allettato in terapia intensiva (percentuale che diventa uno su dieci se si prende il totale dei ricoverati come riferimento). È il valore più alto delle ultime sei settimane, il più basso era il 22 febbraio (0,23). Per le terapie intensive è però di maggiore importanza il tasso di occupazione dei posti letto. In provincia quelli disponibili sono 34 (distribuiti tra gli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo) e dal 14 marzo più della metà sono assegnati a pazienti Covid positivi. Le indicazioni del ministero consiglierebbero una soglia del 30 percento per evitare ripercussioni sui fabbisogni di letti intensivi per altre necessità.

Non era un dito umano quello ritrovato in un involtino primavera nel Lughese

Il verdetto delle analisi disposte dalla procura: carne di maiale

Dito Involtino
Il “reperto” immortalato in una foto poi postata sui social

Non era un dito umano, quello ritrovato lo scorso novembre in un involtino primavera surgelato, acquistato in un supermercato di Imola e poi consumato a casa propria da una donna residente nel Lughese.

Come rivelato ieri (7 aprile) dai quotidiani locali, le analisi disposte dalla procura di Ravenna hanno appurato che si trattava di carne di maiale. L’unghia che l’aveva fatto sembrare una falange di un dito umano, probabilmente lo zoccolo di un suino.

Il caso aveva creato grande scalpore nel Lughese, con la notizia diventata virale un po’ ovunque sui social.

Il ritrovamento aveva fatto partire una denuncia, con la famiglia che ora al Corriere Romagna in edicola oggi dichiara che si sarebbe trovato un accordo tra le parti.

L’involtino era stato messo in commercio da una ditta spagnola, con sede a Barcellona.

Mercato dell’olio lubrificante, scoperta evasione da oltre mezzo milione di euro

Accertamenti su 550mila kg nel corso del biennio 2016-2018

Ravenna Olio DoganeI funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Ravenna hanno accertato un’evasione d’imposta per 527mila euro, di cui 448mila euro quale imposta di consumo e 79 mila euro quale contributo al Consorzio Obbligatorio Oli Usati.

L’attività di verifica, iniziata nel 2017, è stata svolta mediante una ricostruzione di tutte le transazioni comunitarie di olio lubrificante poste in essere da una società italiana.

Nel corso del biennio 2016-2018, la società avrebbe immesso nel mercato oltre 550 mila kg di olio lubrificante di provenienza comunitaria, omettendo le presentazioni delle relative dichiarazioni mensili di immissione in consumo e il pagamento dell’accisa non armonizzata alle prescritte scadenze, oltre alla relativa Iva e Contributo.

Il titolare della società è stato denunciato alla Procura di Ravenna e sono stati informati gli organi competenti per i tributi dovuti.

AstraZeneca, nuovo via libera dell’Ema. In Italia vaccino raccomandato agli over 60

 

Vaccino Astrazeneca 1L’Italia raccomanda l’uso di AstraZeneca solo per chi ha più di 60 anni, sebbene non ci siano elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. Ad annunciarlo in serata è stato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, al termine dell’ennesima giornata convulsa sull’uso del vaccino di Oxford.

Pur riconoscendo i casi eccezionali di trombosi come “effetti indesiderati molto rari” dell’immunizzante anglo-svedese, l’Ema non aveva infatti ritenuto di sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età, demandando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze. Subito dopo l’Ema, si sono riuniti in una videoconferenza straordinaria i ministri della Salute dei 27, che però non sono riusciti ad adottare una linea comune. L’Ue resta così spaccata tra quanti hanno già imposto restrizioni (come i Paesi scandinavi, la Germania, la Francia e l’Olanda, cui si è aggiunto anche il Belgio) e quanti invece non intendono farlo. «Ci mettiamo subito a scrivere la circolare. Bisogna essere chiari e netti», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove direttive per AstraZeneca durante la videoconferenza Governo-Enti locali.

Il provvedimento «conterrà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri paesi Ue», ha aggiunto.

«I benefici superano di gran lunga i rischi», aveva ripetuto a più riprese nel pomeriggio la direttrice dell’Ema Emer Cooke, parlando di eventi davvero straordinari, con un’incidenza molto bassa, e lanciando un appello agli europei a vaccinarsi con tutti gli immunizzanti disponibili. (ANSA.it)

Emilia-Romagna in zona arancione dalla prossima settimana? «Non lo escludo»

Bonaccini durante una videocall organizzata da Confesercenti: «Chiusure e restrizioni stanno contando»

Per il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, non è escluso che dalla prossima settimana la regione cambi colore delle restrizioni anti Covid: «Abbiamo il numero dei casi che sta diminuendo, non escludo che si possa essere arancioni dalla prossima settimana», ha detto il governatore parlando a circa 350 esercenti collegati su Zoom per la videocall organizzata da Confesercenti con i vertici regionali dell’associazione.

«Non ve lo prometto perché non ho i numeri ultimi che il governo ci fornirà giovedì – avverte Bonaccini – Può darsi si sia rossi ancora la prossima settimana, arancioni quella dopo, ma in questo momento non posso escludere nulla».

Il presidente della Regione difende la decisione di istituire la zona rossa prima ancora del governo e nota miglioramenti sul fronte dei numeri dei contagi: «L’Emilia-Romagna aveva un Rt che era arrivato a 1,39, oggi saremo attorno allo 0,80. Ci fossero ancora le zone gialle saremmo lì. Vuol dire che chiusure e restrizioni stanno contando, come sempre sono le uniche che funzionano».

Netto calo sul fronte dei contagi: «Questa settimana la chiuderemo per la prima volta sotto i 10mila, meno della metà di un mese fa». (ANSA.it)

Delusione Ravenna, sfuma negli ultimi minuti la vittoria nel derby contro il Cesena

I giallorossi restano ultimi e unici in Italia a non aver mai vinto nel 2021

Papa Ravenna FcIncredibile al Benelli. È il caso di dirlo, al termine del derby tra Ravenna e Cesena disputato nel pomeriggio di oggi, 7 aprile, valido per il girone B del campionato di serie C di calcio.

Sembrava il pomeriggio perfetto per i giallorossi, che a meno di dieci minuti dalla fine si trovavano in vantaggio di due gol contro gli storici e più blasonati rivali. Una vittoria che avrebbe significato sorpasso all’Arezzo e l’abbandono del desolante ultimo posto in classifica.

E invece sono arrivati due gol del Cesena (che poco prima aveva anche sbagliato un rigore) nei minuti finali del match, per un 2-2 che costringe il Ravenna a rimandare ancora la prima vittoria del 2021. A nessuno, tra i professionisti, in Italia, manca la vittoria da così tanto tempo.

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