mercoledì
17 Settembre 2025

I buoni fruttiferi e i libretti non passano di moda: scelti da 196 mila ravennati

Il dato diffuso da Poste Italiane sui due strumenti di risparmio che da lungo tempo vengono emessi, con garanzia dello Stato

Sostegno Al RedditoI buoni fruttiferi postali e i libretti postali restano tra le forme di risparmio più amate dagli italiani, e la provincia di Ravenna ne offre conferma con oltre 196.000 sottoscrizioni. Il dato, diffuso da Poste Italiane, vede nel dettaglio 83mila possessori di Libretti e 113mila persone che scelgono i buoni fruttiferi. Emessi per la prima volta nel marzo del 1925 nei tagli da 100, 500, 1.000 e 5.000 lire, anche questi strumenti sono diventati subito la migliore soluzione di risparmio in sicurezza.

In occasione della 95a giornata mondiale del Risparmio dello scorso 31 ottobre anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare che «un futuro sostenibile si basa su una avveduta gestione e tutela del risparmio, sancita dalla nostra Costituzione».

A Ravenna torna il corso che insegna agli uomini a gestire i propri sentimenti

In partenza questa sera alla Casa del Volontariato un ciclo di incontri gratuiti a cura di Psicologia Urbana e Creativa. A gennaio il corso rivolto alle donne

Sentimenti Uomini

Lunedì 25 novembre alle 20.45 alla Casa del Volontariato di via Sansovino 57 prenderà avvio il corso gratuito “I sentimenti degli uomini” condotto da Fulvio Zanella, Giancarla Tisselli, Marco Grazioli, Giulia Zannoni e Daniele Righini – psicologi-psicoterapeuti dell’associazione Psicologia Urbana e Creativa – e inserito nell’ambito della rassegna ravennate “Una società per relazioni” dedicata alla violenza sulle donne.

Si tratta di sette incontri, da lunedì 25 novembre a lunedì 27 gennaio 2020, rivolti agli uomini che desiderano conoscere e gestire le proprie emozioni, esprimere i sentimenti e sviluppare la capacità di empatizzare con lo stato d’animo dell’altro. Gli psicologi proporranno una riflessione condivisa sulle alternative ai conflitti e all’aggressività che spesso si manifesta nelle situazioni domestiche, così come in altre realtà sociali: perché criticare, sgridare, mortificare quando possiamo dare limiti con autorevolezza a chi non ci sta rispettando, senza cadere nell’imbuto della rabbia?

Questo e altri temi verranno affrontati in gruppo con esercizi, giochi e simulazioni, al fine di prendere consapevolezza degli stereotipi culturali che condizionano la vita di ognuno di noi e ostacolano la comprensione nelle relazioni tra uomini e donne.Un secondo corso, questa volta rivolto alla donne, inizierà invece martedì 21 gennaio 2020 e affronterà il tema delle “Dinamiche di potere fra i generi”.

La partecipazione al corso prevede una quota di iscrizione pari a 10 euro per la tessera associativa e un contributo di 10 euro a parziale copertura dei costi della dispensa e dei materiali utilizzati. Per iscrizioni e informazioni, contattare l’indirizzo email fulviozanella@libero.it

Partigiano e artista: una mostra dedicato ad Alberto Bardi alla Classense

Si chiama la Strategia del Falco: saranno visibili i dipinti realizzati tra il 1957 e il 1984. Il Comune: «Uomo e studioso, figura straordinaria»

Alberto Bardi 2Prima partigiano e poi artista. Ad Alberto Bardi è dedicata la mostra “La strategia del Falco: Alberto Bardi. Dipinti 1957-1984” che sarà inaugurata mercoledì 4 dicembre, in occasione del 75° anniversario della Liberazione di Ravenna, alla Manica Lunga della Biblioteca Classense, in via Baccarini 3 e che sarà visitabile fino al 7 gennaio 2020.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle 16 nella Sala Muratori, dall’incontro “Alberto Bardi, partigiano e artista”al quale porterà il saluto il sindaco Michele de Pascale a cui seguiranno gli interventi di Maria Paola Patuelli, Coordinamento per la Democrazia costituzionale della provincia di Ravenna; Giovanna Pasi, Archivio Bardi Roma; Claudia Terenzi, storica dell’arte e curatrice della mostra; Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia; Riccardo Pieroni, fotografo e docente dell’istituto “R. Rossellini” di Roma.

Già anticipata e voluta dall’amministrazione capitolina in Villa Torlonia a Roma nel 2018, la mostra ricorda la figura di Alberto Bardi (1918-1984), originario di una famiglia stabilitasi a Mezzano, alle porte di Ravenna. È lui l’uomo che, con il nome di battaglia “Comandante Falco”, entrò per primo nella Ravenna liberata alla testa delle forze partigiane accanto al leggendario “Comandante Bulow”.

La volontà del Comune di ricordare la Liberazione della città, avvenuta il 4 dicembre 1944, esattamente 75 anni fa – dichiara l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – si lega a doppio filo con la figura straordinaria di Alberto Bardi, uomo e studioso che, dopo la fondamentale esperienza partigiana ha continuato un’opera quanto mai viva e profonda di partecipazione culturale e sociale  allo scopo di  costruire attraverso un’azione comune e solidale una nuova stagione di solidarietà ed  impegno civile della quale siamo testimoni riconoscenti“. 

Alla fine della guerra Bardi si riavvicinò alla sua prima grande passione, la pittura, frequentando lo studio di Teodoro Orselli e iniziando la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Ravenna, di cui divenne uno degli insegnanti.

Dopo Terni e Faenza fu trasferito a Venezia, dove entrò in contatto con l’ambiente culturale della città, frequentando artisti come Emilio Vedova, Armando Pizzinato e Giuseppe Santomaso. Nel 1961 si trasferì stabilmente a Roma e iniziò a frequentare la Casa della Cultura di cui, a partire dal 1967 divenne direttore, mantenendo questo incarico fino alla morte, il 29 luglio 1984.

L’esposizione ravennate, curata da Claudia Terenzi, ricca anche di una serie di documenti relativi alla storia civile e partigiana, dà conto dell’attività artistica di Bardi grazie a numerosi dipinti. Alcuni relativi all’iniziale fase figurativa, altri alle stagioni più note. Come quella degli anni Sessanta, forte di un’energia fortemente gestuale e in cui le figure si scompongono mentre le pennellate si fanno più rapide e decise. A metà degli anni Settanta, una nuova fase (considerata dalla critica come la più affascinante) consente al pittore affermarsi come tra i più interessanti nomi dell’arte informale, preludio dei cicli maggiormente conosciuti al grande pubblico nati nel segno dell’astrazione e delle ricerche sperimentali; fino all’approdo creativo degli ultimi anni, contraddistinti da un grande atto liberatorio nel colore e nella gestualità. 

Le opere saranno accompagnate da due momenti fotografici: “Vedute a quattr’occhi” a cura di Riccardo Pieroni e “Pittura e fotografia” con immagini realizzate dagli studenti dell’Istituto cine tv “Roberto Rossellini” di Roma. 

Orari di visita: tutti i giorni dalle 15 alle 18,30. Chiusura nei giorni 8, 25, 26 dicembre e 1, 6 gennaio. Ingresso libero.

L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna/Istituzione Biblioteca Classense, Istituto Storico della Resistenza della provincia di Ravenna, Archivio “Alberto Bardi”.

Passeggiate, spettacoli e libri contro la violenza di genere

Gli appuntamenti di oggi e nei prossimi giorni in provincia di Ravenna

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Una scena dallo spettacolo “Farfalle” in programma a Cotignola

Arriva il clou degli eventi per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne con un calendario che mette insieme varie realtà associative del territorio.

A Ravenna, Alle 21 all’Almagià, arriva lo spettacolo musicale Prenditi la vita che vuoi a cura degli allievi di Officina della Musica e sempre all’Almagià alle 21, martedì 26 novembre si potrà assistere alla lettura scenica Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza, di e con Cinzia Spanò. Mercoledì 27 novembre alle 17.30, nella sala Buzzi di via Berlinguer, si svolge il convegno IO NO. Il dissenso delle donne nel cinema; conversazione sul tema con la regista Wilma Labate; la sceneggiatrice Federica Iacobelli; il regista Fabrizio Varesco; alle 20.30 approfondimenti per sequenze tratte da film di Wilma Abate; in chiusura un ricordo di Valentina Cortesi e nello stesso giorno, ma alle 18 al Caffè Letterario, in via Diaz 26, si tiene la presentazione del libro Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima di Maria Dell’Anno, giurista, criminologa, scrittrice.

A Cotignola  si terrà la consueta Camminata in Rosso, simultanea nei nove Comuni della Bassa Romagna, con partenza dalla biblioteca “Luigi Varoli” .

A Fusignano, anche a Fusignano si svolge la camminata, così come a Sant’Agata sul Santerno dove sempre lunedì 25 alle 21 è inoltre in programma nella sala della comunità lo spettacolo Io no, Oltre!.

A Cervia il 25 novembre si tiene il reading teatrale sul tema della violenza di genere Perché femmina, basato sui testi del libro Ferite a morte di Serena Dandini (teatro Comunale alle 20.30), mentre il 26 novembre c’è la proiezione del film documentario e dibattito La città che cura di Erika Rossi (sala Sarti, alle 18, ingresso gratuito).

A Faenza fino al 29 novembre la mostra Per dire no: negli ex salesiani una selezione di scarpette rosse in ceramica. Martedì 26 novembre sarà la volta dell’ormai tradizionale cine-aperitivo alle ore 20.30 al cinema Sarti dove le volontarie di SOS Donna offriranno un aperitivo a tutte e tutti gli intervenuti. Alle ore 21 verrà proiettato in sala Nome di donna, un film del 2018, diretto da Marco Tullio Giordana (offerta libera).

A Castel Bolognese,  alle 21 con L’amore rubato, performance di danza alla Chiesa di S. Maria della Misericordia,

 

Cani, wc pubblici, elemosina e lucciole: viaggio tra i regolamenti di polizia urbana

Abbiamo messo a confronto il testo in discussione a Ravenna con gli altri tre già in vigore in provincia: il massimo delle sanzioni va da 500 a 900 euro. E c’è chi vieta di giocare in spazi pubblici

PoveriChi ha un bar a Ravenna, se la norma non verrà cambiata, potrebbe essere obbligato a far utilizzare i servizi a tutti e non solo ai clienti. Lo dice il regolamento di polizia urbana che è in discussione in questi giorni in commissione consiliare e il cui articolo 29 – quello che sancisce “l’obbligo di toilette” – è il più discusso (il sindaco De Pascale lascia intendere che alla fine dei lavori verrà modificato). In provincia, se ne trova traccia solo nel regolamento vigente in Bassa Romagna dove, all’articolo 56, è scritto che «fatte salve le disposizioni di legge in materia, i titolari di esercizi pubblici sono tenuti a mettere a disposizione del pubblico i servizi igienici». Una norma che è però molto più sfumata di quella in discussione a Ravenna in cui si spiega che i titolari di locali pubblici «debbono consentirne l’utilizzo a chi ne faccia richiesta, senza subordinare la fruizione all’acquisto di beni o servizi».

In generale, i vari regolamenti comunali di polizia urbana vigenti in provincia non sono molto omogenei. Sono quattro, in tutto: oltre a quello ravennate, che sta completando in queste settimane l’iter in commissione consiliare, c’è quello della Bassa Romagna (approvato lo scorso anno), della Romagna Faentina (che porta la data del 2017) e di Cervia che è stato scritto nel 1929 ma emendato due volte, l’ultima nel 2019. Ognuno di essi ha norme particolari, con differenze anche sull’entità delle sanzioni (nel Lughese si arriva a 900 euro, a Ravenna e Faenza ci si ferma a 500). Il regolamento di polizia urbana si può definire come un testo in cui sono elencate una serie di norme utili per una corretta convivenza civile. Abbiamo esaminato e confrontato quanto prevedono i testi vigenti in provincia, dividendoli per temi.

Elemosina
A Ravenna fa discutere in commissione, specie a sinistra, la scelta di vietare o comunque multare la questua, sia essa svolta nelle strade, sia tramite la vendita di merce sia, infine, fuori dai supermercati. A Cervia non si fa cenno a queste attività mentre nel Faentino il regolamento è restrittivo quanto quello di Ravenna: si legge che l’Unione “intende contrastare” tutti i comportamenti che favoriscono l’accattonaggio. Stesse norme nella Bassa Romagna. Da notare però che nel Faentino, a differenza degli altri territori, si vieta non solo l’atto passivo dell’accattonaggio ma anche quello attivo. In altre parole è punibile anche chi dà denaro.

Cani
Un’altra norma di cui si è discusso molto per quanto riguarda il regolamento ravennate è l’obbligo dei padroni di cani di portare con sé una museruola oltre che, naturalmente, tenere Fido al guinzaglio. Le norme sono previste anche nel regolamento faentino e in quello lughese. A Cervia la norma di condurre i cani al guinzaglio e con museruola è prevista soltanto sulla spiaggia. Va detto che il regolamento della Città del Sale risente del fatto di essere stato scritto novanta anni fa e poi emendato man mano, cosicché si trovano ancora norme sui tori e altri bovini che «non possono circolare nelle pubbliche vie» e il divieto di fare «pascolare animali».

Cane
I padroni di cani a Ravenna sono obbligati a portare con loro una museruola, così anche a Faenza e Lugo.

Gioco
Una delle poche norme che a Ravenna ha trovato una critica anche dalla maggioranza è quella che sancisce il divieto di gioco nei luoghi pubblici. All’articolo 16 si legge infatti che nei luoghi pubblici «sono vietati giochi ed attività che possono arrecare intralcio o disturbo alla collettività». A Cervia si trova un passaggio simile nelle regole che normano i comportamenti negli spazi pubblici. Ben diverso quanto previsto sia nella Romagna Faentina sia nel Lughese: «L’Unione – si legge – promuove e favorisce le attività ludiche su suolo pubblico o nelle aree destinate alla collettività, purché il gioco non arrechi danno o costituisca pericolo a cose e persone». Un approccio dunque completamente opposto.

Alcolici
Il Comune di Ravenna vieta il consumo in luoghi pubblici e la vendita di alcolici in certe zone della città (giardini Speyer e in un’area circoscritta di via Gulli) di fatto andando a istituzionalizzare le ordinanze emesse dal municipio. Un provvedimento che non trova analogie negli altri tre regolamenti: Cervia non prevede nessuna limitazione agli alcolici mentre nel Faentino e nel Lughese si limita soltanto la vendita ai minorenni.

Prostituzione
L’intervento contro la prostituzione è un’altra norma che ha fatto discutere in commissione consiliare, dove il vicesindaco ha già annunciato che la giunta farà sua la proposta della maggioranza di evitare multe alle donne vittime della tratta. La particolarità del regolamento ravennate è infatti quella di non punire soltanto il cliente ma in maniera specifica le stesse prostitute. È «vietato ogni comportamento finalizzato all’esercizio della prostituzione su strada che limiti la libera e sicura fruizione delle infrastrutture stradali e delle loro pertinenze». Una norma che non trova analogie in nessun altro codice di polizia urbana in provincia: nel Cervese la prostituzione non è menzionata (il sindaco emette infatti periodicamente ordinanze che cercano di regolare il fenomeno) mentre nelle due Unioni comunali ad essere sanzionato è il cliente. Nelle due Unioni le prostitute vengono assimilate a chi disturba la quiete pubblica praticando «attività» o assumendo «comportamenti che arrecano intralcio, molestia o disturbo» contrari «alla decenza o al pubblico decoro».

Bullismo
Assente a Ravenna ogni riferimento al bullismo, così come a Cervia. Se ne occupano invece i regolamenti di polizia urbana della Romagna Faentina e della Bassa Romagna. Si legge infatti che il bullismo può «costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza, in tutte le aree pubbliche, aperte al pubblico ‐ anche all’interno degli istituti scolastici e delle loro pertinenze ‐ ed all’interno dei veicoli del trasporto pubblico, è vietato infastidire gli studenti ed i cittadini, mediante atteggiamenti di prepotenza, intimidatori e verbalmente aggressivi». Nello specifico si dispone le modalità di accesso delle forze dell’ordine negli istituti scolastici, le sanzioni che vengono contestate ai genitori del “bullo”. Previste anche punizioni alternative a quelle pecuniarie da concordare con il dirigente scolastico. Lo studente può essere avviato «a specifiche attività didattiche rieducative».

Locali pubblici
Il Comune di Ravenna prevede un ruolo dei gestori dei locali pubblici nell’evitare schiamazzi all’esterno dei loro esercizi. Si chiede quindi di invitare i clienti all’esterno a non parlare o comunque a rispettare la quiete del vicinato. Stesse norme sono state previste nelle due Unioni svolgendo «adeguata informazione» sulle sanzioni a chi disturba la pubblica quiete. La violazione recidiva – nel Lughese e nel Faentino – comporta «la sanzione della decadenza della concessione per l’occupazione suolo pubblico con tavoli e sedie». Più sfumato in questo caso il passaggio nel regolamento ravennate: «Della violazione viene data comunicazione al competente servizio comunale per l’eventuale adozione di provvedimenti limitativi o sospensivi dell’autorizzazione all’attività». A Cervia in particolare si punta su un altro obbligo, quello di raccogliere l’immondizia secondo la legge: «Alla corretta gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti sono chiamati i in particolare i gestori dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico spettacolo perché le loro attività veicolano l’immagine positiva della località balneare e sono i primi beneficiari dei proventi derivanti dall’economia turistica».

Sardine Ravenna: «Se ci oscurano apriremo altri gruppi». Intanto ne nasce uno “anti”

Su Facebook continua il movimento creato per riempire le piazze contro Salvini

Sardine Rimini
Le “sardine” domenica a Rimini

A tenere banco in questi giorni sui social il fenomeno delle sardine, il gruppo anti-Salvini che si sta ritrovando nelle piazze della regione, e non solo, e in quelle virtuali. E in particolare in queste ultime ore ha fatto molto discutere il momentaneo oscuramento della pagina ufficiale “6000 Sardine”.

Sul tema è intervenuto uno degli amministratori del gruppo locale, “sardine di Ravenna”., con oltre 11mila membri «Qualora dovesse capitare anche al nostro gruppo, di essere oscurato, sono sicuro che servirà solo ad unirci ancora di più e farci incazzare, passatemi il termine. Inoltre, creeremo tempestivamente un altro gruppo con il nome “Sardine di Ravenna 2”, e se dovessero chiudere anche questo ne creeremo un terzo, e se dovessero nuovamente chiuderlo tappezzeremo la città di volantini. In un modo o nell’altro saprete quando manifestare».

«Il secondo messaggio è per voi, sovranisti – continua il post –. Non credo ci sia bisogno di spiegarlo, ma credo ci sia bisogno di spiegarvelo. Non si può affondare un movimento nato in piazza con dispettucci sui social. Potete scegliere di continuare ad autodefinirvi, agitandovi al vostro modo, o potete provare a darci l’impressione di essere persone che hanno modi migliori con cui impiegare il proprio tempo».

Nel frattempo su Facebook è nato anche il gruppo “anti sardine di Ravenna”, con foto simbolo quella di un gatto pronto a mangiarle, le sardine, così come la moda lanciata dalle pagine social di Matteo Salvini. Un gruppo privato, i cui contenuti sono visibili quindi solo agli iscritti, al momento poco più di 200.

Maltempo, ancora allerta gialla per lunedì ma precipitazioni in esaurimento

Preoccupa il livello di fiumi e l’eventuale criticità costiera per erosioni e ingressioni marine

LDiga Maltempo 3e precipitazioni saranno in esaurimento già dal mattino di lunedì ma resta un’allerta per criticità idrogeologica e costiera di livello “giallo” sul Ravennate.  L’allerta è valida dalla mezzanotte di oggi, domenica 24 novembre, alla mezzanotte di domani, lunedì 25.

Questo il bollettino meteo: ventilazione sulla costa inizialmente proveniente da nord-est con intensità inferiore a 10 m/s, in rotazione da nord e attenuazione nel corso della giornata. Le previsioni di marea sono al limite della soglia di attenzione; tuttavia, considerando lo stato di criticità dei litorali a seguito del precedente evento, non si escludono locali impatti quali erosioni e ingressioni marine.

«Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua ed evitare di accedere ai capanni presenti lungo gli stessi (se si allaga la golena il capanno deve essere evacuato); prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; non accedere a moli e dighe foranee e prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge».

La barca? La vendo all’asta. L’ultima tendenza nel mondo della nautica

La ripresa c’è, così come il movimento nelle compravendite: la testimonianza dell’azienda faentina IT Auction che si occupa di vendite telematiche

Dopo anni di crisi, solo negli ultimi anni il comparto della nautica sta uscendo faticosamente dal tunnel. Anche se i tanti cantieri che costellavano la costa romagnola non sono più stati riaperti – alcuni si sono convertiti puntando sul rimessaggio più che sulla costruzione di imbarcazioni, altri hanno abbassato le serrande – i segnali di una ripresa ci sono e nell’ultimo salone a Napoli si prevedeva che, se la crescita rimanesse questa, nel giro di cinque anni si tornerebbe ai livelli pre-crisi. In questo contesto, sempre più proprietari si affidano all’usato sicuro per cambiare la propria unità nautica e in tanti scelgono l’asta on line per vendere. A testimoniarlo è la casa d’aste faentina IT Auction, specializzata nella vendita di beni – derivanti sia da procedure concorsuali sia da soggetti “in bonis” – tramite lo strumento dell’asta telematica.

È in crescita, secondo l’azienda, il numero di privati che si affida alle aste on line per vendere la propria unità nautica. Dall’inizio del 2019 IT Auction ha ricevuto una quarantina di incarichi di questo tipo. Ad occuparsene è Roberta Frabetti che spiega: «Si tratta soprattutto di privati che per i motivi più disparati, ad esempio il desiderio di cambiare la propria imbarcazione, decidono di affidarsi a noi». L’azienda ha deciso di puntare sugli appassionati che abbiano la necessità di ottenere una buona visibilità per vendere il proprio natante al miglior prezzo possibile. Il mezzo dell’asta on line permette a questo settore di rilanciarsi e agli appassionati di vendere in maniera rapida e trasparente la propria unità nautica.

Per quanto riguarda la vendita, sono i mesi successivi alla fine dell’estate quello in cui giungono più richieste perché i proprietari dopo aver utilizzato la propria unità da diporto durante la stagione più calda dell’anno cominciano a prepararsi per quella successiva e, nel caso in cui desiderino cambiare mezzo, sfruttano i mesi del rimessaggio per vendere. Ne deriva che, di conseguenza, l’acquisto di unità nautiche sia concentrato nei primi mesi dell’anno, con richieste che arrivano a IT Auction da ogni parte d’Italia.

Le tipologie spaziano in diverse direzioni: si va dalla barca a motore, adatta a chi si affaccia a questo mondo perché non richiedono patenti nautiche e permessi, alle più sportive barche a vela o offshore passando per il classico yacht. Unità nautiche in ottime condizioni, curate da persone con la passione del mare. «C’è un buon movimento in questo settore – spiega Frabetti – e da quando abbiamo deciso di puntarci devo dire che c’è stata una risposta positiva da parte dei privati, broker o appassionati che siano».

La consigliera Federica Bosi delegata alla “Cortesia e Gentilezza” dal sindaco Medri

Obiettivo dell’amministrazione è quello di «sensibilizzare a guardare oltre noi stessi e ai confini dei diversi paesi»

Federica Bosi
Federica Bosi

La consigliera Federica Bosi delegata alla Bellezza e Beni culturali è stata nominata dal sindaco anche Delegata alla Cortesia e Gentilezza. L’obiettivo delle Istituzioni – si legge nella notta dell’amministrazione – «è sensibilizzare a guardare oltre noi stessi e ai confini dei diversi paesi, delle nostre culture, etnie e religioni, per una coesistenza pacifica e di crescita. Prendere consapevolezza che siamo cittadini del mondo e quindi abbiamo spazi e presenze da condividere, luoghi pubblici da curare, animali e ambiente da proteggere, persone da accogliere e valorizzare. Proprio il 13 novembre è stata celebrata la Giornata mondiale della gentilezza, nata in Giappone grazie al “Japan Small Kindness Movement”, fondato nel 1988 a Tokyo, e nel 1996 si è propagata in tutto il mondo con il “World Kindness Movement” (Movimento mondiale per la Gentilezza)».

La Delegata Federica Bosi si dice «Molto onorata di aver ricevuto dal sindaco l’incarico di delegata alla gentilezza, un ruolo dal grande valore simbolico ma che mi permetterà anche di lavorare costantemente su quei valori e quelle pratiche positive utili a favorire il benessere e la crescita sociale, soprattutto rivolgendomi ai bambini e agli adolescenti che loro malgrado si trovano a crescere in una società sempre più sopraffatta da una nuova cultura dell’odio, della violenza verbale e del disprezzo della diversità».

Parlando di gentilezza – aggiunge «non intendo solamente quell’insieme di pratiche della buona educazione.  Gentilezza è anche l’amore verso il prossimo e la cosa pubblica, è prendersi cura di chi si trova in un momento di difficoltà, donando una parola o un piccolo gesto di conforto, è diffusione di pensieri positivi che possano contribuire al rafforzamento del senso di amicizia e di rispetto tra le persone. Mi inserisco in un contesto già molto ben organizzato e articolato che è quello della realtà cervese in cui operano tante associazioni che promuovono iniziative di cittadinanza attiva e dove la sensibilità di ognuno può trovare la maniera di esprimersi, e mi appoggerò ad una rete nazionale, nata qualche mese fa da un’idea dell’Associazione Cor et Amor e del Movimento MezzoPieno, di cui fanno parte già una sessantina di “Assessori alla Gentilezza” di altrettanti comuni, all’interno della quale vengono condivise esperienze e prassi finalizzate al miglioramento del benessere dei rapporti delle proprie comunità. Avrò modo di confrontarmi con altre realtà e di mettere in campo una serie di iniziative rivolte alle scuole e alle associazioni che abbiano come filo conduttore l’educazione alla gentilezza e alla positività, perché anche se può sembrare una cosa scontata, la buona educazione è il migliore investimento che si possa fare per le generazioni future».

Premio Guidarello: le foto della cerimonia di premiazione a Teatro Alighieri

Tra i giornalisti premiati Ferruccio De Bortoli, Franco Di Mare e Agnese Pini. Bruno Vespa ha presentato la serata

23 11.2019 Ravenna Teatro Alighieri Premio Guidarello, Guidarello Ad Honorem Ferruccio De Bortoli, Premiati Franco Di Mare , Antonio Polito ,agnese Pini , Paolo Cevoli, Francesca Fialdini , Angela Rafanelli, Fiorenzo Landi , Robero Gagnor, Giampaolo Sold
Il presidente di Confindustria Romagna consegna il Guidarello ad Honorem a Ferruccio De Bortoli

Si è tenuto nella giornata di ieri, sabato 23 novembre, la cerimonia di consegna del premio giornalistico “Guidarello”. Tra i premiati l’ex direttore del Corriere della sera e del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli, il vicedirettore del Tg1 Franco Di Mare, la direttrice della Nazione Agnese Pini. Qui l’articolo con l’elenco di tutti i premiati. 

“Abolire il principe azzurro”, cartolina di un’opera da museo

A proposito del disegno di Sara Vasini, inconsueta rielaborazione dell’effige di Giustiniano a San Vitale, in mostra per la Biennale del Mosaico

Giustiniano MosaicoIn occasione della conclusione di alcune sezioni della della Biennale del Mosaico Contemporaneo di Ravenna, può essere interessante segnalare l’opera di Sara Vasini Abolire il principe azzurro II, inchiostro su pergamino argenteo, 2018, esposta al Museo Nazionale all’interno della mostra “Intersezioni” a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini.
Scrive Emanuela Fiori nel catalogo della mostra: «Si abolisce il principe azzurro perché si abbandona il sogno, perché non si crede più nelle favole e nei miti. Sara tuttavia resta legata profondamente agli antichi affetti così come alla storia e al mito. Da questa contraddizione tra fascinazione e negazione del maschile nasce l’opera Abolire il principe azzurro II (2018), personalissima rielaborazione dell’effige di Giustiniano nell’abside di San Vitale. Figura forte per eccellenza, glorificato nella potenza del suo imperio nelle decorazioni del VI secolo, Giustiniano è l’incarnazione dell’uomo forte e giusto, ma nella rivisitazione di Vasini perde il colore delle tessere, la fisionomia del ritratto resta nelle orbite fonde degli occhi, nel naso diritto e nei capelli che sfuggono alla pesante corona. Giustiniano diventa una sagoma inchiostrata potente e misteriosa come un’ombra».
Di questa singolare opera se ne era già parlato un anno e mezzo fa nella rubrica “Cartoline da Ravenna” curata da Giovanni Gardini pubblicata sul settimanale R&D e sull’omonio blog ospitato su questo sito web .

Godo, tornano i treni in stazione, il sindaco: «Servizio sarà ripristinato»

Dopo un anno tornano le fermate che erano state tagliate nel dicembre del 2019

Protesta Stazione GodoLe fermate dei treni i in stazione a Godo saranno ripristinati. Ad annunciarlo la sindaca di Russi Valentina Palli che parla di «un bel successo del lavoro di squadra premia l’impegno condiviso per riottenere i treni nella nostra stazione di Godo. La stazione di Godo deve essere considerata una metropolitana di superficie per permettere ai nostri cittadini di muoversi in treno, un servizio che tutela la mobilità e l’ambiente Qualche mese fa il consiglio comunale approvò un ordine del giorno, depositato da me quale capogruppo, nel quale si chiedeva che la stazione di Godo riprendesse il servizio gravemente leso dai nuovi orari». I treni erano stati drasticamente tagliati un anno fa, con l’orario in vigore nell’inverno scorso. Ora, dal 16 dicembre, le cose dovrebbero tornare come prima.

Il sindaco ringrazia ora il comitato dei cittadini di Godo che si è impegnato per il ripristino della stazione – con in prima fila Gabriella Mangani e Alessandra Savini – che « ha portato avanti questa battaglia con tenacia e senza demordere, a tutela di tutta la collettività». Un ringraziamento anche all’ex sindaco Sergio Retini «che ha curato la trattativa in modo esemplare e che ha permesso di ottenere questo grande risultato. La Regione Emilia Romagna, a partire dal Servizio Trasporto Pubblico e mobilità sostenibile, per la correttezza e il rispetto e gli accordi assunti. In questi mesi i rapporti costanti con la Regione ci hanno permesso, fin da subito, di rassicurare i nostri cittadini, molto sfiduciati Non abbiamo abbassato la guardia circa il rispetto degli accordi assunti ed oggi la stazione di Godo riprende a pieno ritmo il suo servizio».

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