Il progetto “Riciclandino” voluto da Hera e Comuni stimola alunni e famiglie a fare la raccolta per garantire incentivi agli istituti
La scuola elementare “Codazzi-Gardenghi” di Lugo riceve il premio “Riciclandino”
Sono quasi 250 le scuole della provincia di Ravenna che nell’anno scolastico 2018-19 si sono contese i 73mila euro in denaro e le oltre 3.700 risme di carta in palio per l’ottava edizione di “Riciclandino”, il concorso ideato dai Comuni e da Hera per promuovere la raccolta differenziata tra i giovani. I rifiuti che le famiglie portano alle stazioni ecologiche si trasformano in incentivi economici per le scuole, secondo un regolamento specifico per ogni Comune che aderisce all’iniziativa.
In Bassa Romagna le famiglie partecipanti hanno conferito alle stazioni ecologiche complessivamente 133mila kg di rifiuti differenziati. Tra le scuole del comune di Bagnacavallo il miglior risultato è stato raggiunto dai piccoli allievi della scuola dell’infanzia “Villa Savoia” di Glorie (oltre 10.200 kg di rifiuti differenziati) che si sono aggiudicati 1.340 euro, incluso il premio extra di 500 euro che i Comuni dell’Unione hanno messo a disposizione per le performance migliori di conferimenti in stazione ecologica, in ogni ordine scolastico. A seguire la scuola secondaria di primo grado di Villanova con 1.600 kg di rifiuti differenziati che si è aggiudicata oltre 600 euro, incluso il bonus extra per la migliore performance rivolto alle scuole di questo ordine.
Il Comune di Lugo, che vanta oltre 18.300 kg di rifiuti conferiti alle stazioni ecologiche in questo progetto, ha premiato quest’anno la scuola elementare “Codazzi-Gardenghi” e la media “Francesco Baracca”. Gli alunni della primaria hanno ricevuto 417 euro e 33 risme, mentre gli studenti della media si sono aggiudicati quasi 490 euro e 47 risme di carta.
A “Riciclandino” possono partecipare tutte le scuole, dall’infanzia alle superiori. Ad ogni istituto viene consegnata una tessera che riporta un codice a barre univoco: gli alunni potranno quindi recarsi con la propria famiglia in stazione ecologica dove mostrando la carta Riciclandino e la tessera/bolletta dei servizi ambientali della famiglia, otterranno uno sconto sulla bolletta e contemporaneamente aiuteranno la propria scuola a aumentare il premio. Più conferimenti si effettuano, più riceve la scuola.
Laura Ginestretti, da Bagnacavallo, nominata Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica
Laura Ginestretti
C’è anche una ragazza della provincia di Ravenna, Laura Ginestretti, tra i 26 che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nominerà oggi (22 ottobre) Alfieri del Lavoro.
Si tratta dei migliori studenti d’Italia, quelli con almeno il 9 all’esame di terza media, con minimo la media dell’8 per i primi quattro anni della scuola superiore e con il 100 all’esame di maturità. In oltre tremila sono stati segnalati dai presidi di tutta Italia e i più meritevoli riceveranno l’attestato d’onore insieme con i 25 Cavalieri del Lavoro nominati ogni anno dal capo dello Stato.
La giovane ravennate – più precisamente di Bagnacavallo – è tra quelle che hanno raggiunto l’esame con la media più alta, 9,81, prima di diplomarsi con lode al liceo di Lugo. Oggi frequenta il primo anno di Università nella facoltà di Ingegneria biomedica al Politecnico di Milano. E infatti di fronte alle telecamere di Uno Mattina ha dichiarato di avere il sogno di fondare un’impresa per la produzione di organi artificiali e protesi.
«Ho fatto tanti sacrifici per raggiungere questi risultati – ha detto ancora durante la puntata di ieri, 21 ottobre, della trasmissione di Rai Uno –, ho passato tante ore sui libri, sacrificando anche le uscite con le mie amiche, ma ricevere questo premio significa che l’impegno premia. Ora però sento anche un forte senso di responsabilità perché so che questo riconoscimento deve essere anche un punto di partenza, per continuare con la stessa dedizione».
Avevano una placca di metallo con scritto “polizia privata”
Durante una lite in strada con un automobilista hanno tirato fuori un tesserino dicendo di essere della polizia e si sono allontanati ma era tutto falso. Un portatessera con placca di metallo, simile a quella in uso alle forze dell’ordine, con la scritta “polizia privata” e un tesserino con la dicitura “Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza”. La polizia, quella vera, ha denunciato un uomo e una donna quarantenni italiani per possesso di segni distintivi contraffatti. È successo a Ravenna nella mattinata di giovedì 17 ottobre.
Una volante della questura è intervenuta in via Romea Sud per la segnalazione di un diverbio tra gli occupanti di due auto. Giunti sul posto gli agenti hanno ascoltato le dichiarazioni rese dall’unica persona presente: l’uomo ha raccontato ai poliziotti di aver avuto una discussione per motivi relativi alla circolazione stradale, con un uomo e una donna che si trovavano a bordo di un’auto. Lei, dopo essersi qualificata quale appartenente alla polizia esibendo una placca metallica di riconoscimento, ha ripreso la marcia allontanandosi dal luogo del diverbio. La polizia ha rintracciato l’auto con i due a bordo in sosta nelle vicinanze di viale Berlinguer, poco distante dalla questura.
Una femmina di Setter si era gettata dalla diga e la forte corrente le impediva di raggiungere la spiaggia
La guardia costiera di Ravenna ha salvato un cane in mare che non riusciva a raggiungere la riva. È successo nel pomeriggio di oggi, 21 ottobre, nelle acque di Porto Corsini. Mia, una femmina di Setter, sta bene ed è stata riaffidata al proprietario. La cagna si era gettata in mare dalla diga insieme a un altro cane della stessa razza e la forte corrente li ostacolava nel tentativo di uscire. Il padrone alle 15.40 ha chiamato la capitaneria di porto. Valutata la situazione, la sala operativa della guarda costiera, in considerazione della zona di intervento caratterizzata da bassi fondali e forti correnti, ha impiegato il battello veloce B29: l’equipaggio di turno ha mollato gli ormeggi e alle 16 ha raggiunto la zona, in pochi minuti ha tirato a bordo Mia mentre l’altro cane è riuscito da solo ad arrivare a terra.
Il direttore del museo e il curatore della mostra di Chuck Close resplicano al mosaicista che per questa edizione lamentava poca attenzione a Ravenna
Dopo la lettera aperta con cui Felice Nittolo, maestro mosaicista di Ravenna, criticava alcune linee adottate dal Museo d’arte di Ravenna a proposito della Biennale del Mosaico recentemente inaugurata, arriva la replica dal Mar. Due le risposte, una firmata dal direttore Maurizio Tarantino e l’altra di Daniele Torcellini, curatore della mostra di Chuck Close. Riceviamo e pubblichiamo le risposte.
Questo l’intervento di Maurizio Tarantino, direttore del Mar:
Il Mar persegue da sempre una ricerca dedicata al mosaico contemporaneo e dal 2017 una più approfondita riflessione sulle diverse interpretazioni e letture del concetto musivo.
Nel 2017 con la mostra Montezuma, Fontana, Mirko curata da Alfonso Panzetta con Daniele Torcellini si è restituito al mosaico, declinato in tutte le sue forme il diritto pieno di cittadinanza nelle più vivaci e attuali regioni dell’arte contemporanea. Rimane un punto fermo e di non ritorno sull’ampiezza del concetto di musivo e sull’importanza dei mosaicisti ravennati, tra i quali a Felice Nittolo spettava un ruolo non certo irrilevante
La linea è stata ulteriormente consolidata e ha assunto vigore, quest’anno, con la scelta di un artista internazionale da proporre alla città.
Lungamente pensata e studiata dal suo curatore, Daniele Torcellini, e fin da subito auspicata dalla direzione del Mar, la mostra di Chuck Close ha visto la piena collaborazione di diversi attori scelti dallo stesso Close, come Mosaika e Magnolia, laboratori vicini all’artista da diversi anni nella creazione delle sue opere.
Il Mar è un museo pubblico e persegue la ricerca e la divulgazione dell’arte in tutte le sue forme espressive. La VI edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo (nella quale a Felice Nittolo è stato ancora una volta riservato uno spazio assai significativo), è stata pensata e organizzata dal Mar proprio con questo intento: parlare al mondo dell’arte internazionale senza dimenticare le presenze del territorio.
Questo l’intervento di Daniele Torcellini, curatore della mostra Mosaics:
Chiamato in causa direttamente da Felice Nittolo, vorrei cogliere dal suo intervento uno spunto di riflessione da condividere con chi a Ravenna e non solo si interessa di questi temi. Che il mosaico come tecnica e come linguaggio abbia saputo conquistarsi un posto nell’ambito della ricerca artistica contemporanea è cosa non da poco ed è cosa di cui si hanno positivi segnali negli ultimi anni. E credo che sia il frutto di un percorso non facile, alla maturazione del quale anche Felice ha partecipato. I modi in cui il mosaico trova esistenza nel mondo dell’arte sono però molteplici e non si può certo pretendere di limitarli ad una ortodossia dell’autonomia ideativa ed esecutiva, tanto meno ad un’esclusività verso le forme della tradizione ravennate (il Manifesto sull’A-Ritmismo non era proprio una presa di distanza dalla tradizione?).
La stessa mostra del 1959, che Felice cita, è emblematica in questo senso. Diversi e importanti artisti dell’epoca furono chiamati a dipingere i cartoni preparatori. I mosaici furono realizzati dai laboratori di Ravenna (e mi chiedo se anche quelle esecuzioni si debbano definire “eccellenti fatture tecniche” similmente a come Felice definisce le esecuzioni delle opere di Chuck Close). Di contro, nella stessa mostra del 1959, Georges Mathieu genera scompiglio perché si rifiuta di dipingere un bozzetto e chiede di eseguire egli stesso il mosaico, improvvisando e sbarazzandosi delle regole della tradizione (tuttavia però, anche in questo modo, contribuendo a valorizzarle, in una dialettica dove identità e alterità sono due facce della stessa medaglia).
L’allestimento delle opere di Chuck Close al Mar
Per entrare nel merito di quelle che Felice definisce, per l’appunto, “eccellenti fatture tecniche”, mi sento invece di fare una precisazione. Non credo sia corretto pensare Chuck Close come un pittore che, in questi ultimi anni, ha deciso di vedere i suoi dipinti sotto forma di mosaici, come se si trattasse di un capriccio di anzianità. Chuck Close, piuttosto, è un artista visivo che, negli anni, ha sperimentato un’ampia gamma di tecniche, forzandone continuamente i limiti alla ricerca di possibilità inedite, esplorando così le tensioni tra superficie e rappresentazione, tra realismo e astrazione, tra il tutto e le parti, tra materia e idea, temi centrali di una ricerca che lo ha visto lavorare, come egli stesso dichiara, “costruendo” le sue opere, pezzo dopo pezzo, elemento dopo elemento, in un modo che intrinsecamente potremmo definire musivo. Nel fare questo, in molte occasioni, Close ha messo in atto processi collaborativi. Si è avvalso di gruppi di lavoro fatti di esperti delle diverse tecniche sperimentate. L’utilizzo del mosaico e la collaborazione con il laboratorio Mosaika Art and Design ha seguito questo approccio. Close e la direttrice artistica di Mosaika, Saskia Siebrend, si sono confrontati, scambiati idee e proposte nell’elaborazione delle tipologie di mosaico e nella scelta dei materiali. Non solo. Che una stessa immagine fotografica si incarni in un dipinto, poi in una stampa, poi in un arazzo, o che il dipinto si incarni in una stampa o in qualcos’altro è una delle caratteristiche del lavoro di Close che fa continuamente interagire i media tra di loro, proponendo la stessa immagine in infiniti modi diversi. E il mosaico è uno dei mezzi che, da alcuni anni, Close ha incluso nel perimetro già molto ampio delle sue sperimentazioni. Ridurre l’esecuzione dei mosaici, caro Felice, ad una eccellente fattura tecnica, spiace dirlo, significa non conoscere bene la ricerca artistica di Close. Personalmente credo che, piuttosto che di tecnicismo, sia criticamente più corretto parlare di un approccio analitico alle tecniche e ai linguaggi dell’arte, mosaico compreso, approdo del tutto coerente con il suo percorso artistico. E questo è uno dei modi in cui il mosaico esiste nell’arte contemporanea.
In via Diaz propone piatti tipici della tradizione est-europea. Il titolare è il proprietario di Danubiana Group, società di importazione di prodotti alimentari
L’interno del ristorante è decorato con oggetti della tradizione rumena
Hanul românilor, tradotto “La locanda dei rumeni”, è il ristorante di cucina rumena aperto poche settimane fa in via Diaz 83 per conto di Danubiana Group s.r.l, la società di importazione di prodotti alimentari provenienti dall’Est Europa fondata e gestita dall’imprenditore rumeno Nicodim Raducu.
L’azienda è presente in Italia dal 2005, quando Raducu aprì il suo primo negozio di prodotti alimentari a Siena. Da allora, il giro d’affari si è ampliato notevolmente, e a nome di Danubiana Group risultano oggi ben 17 negozi in diverse città italiane, un punto vendita all’ingrosso in zona Bassette e due ristoranti, entrambi a Ravenna: il primo, il Salon Danubiana di via Achille Grandi, fu inizialmente concepito come sala per ospitare eventi e solo in un secondo tempo fu convertito in ristorante. La posizione “nascosta” non soddisfaceva però il proprietario, che ha così deciso di aprire un secondo locale in pieno centro a Ravenna.
L’imprenditore rumeno Nicodim Raducu, amministratore unico della società Danubiana Group s.r.l
Collocato all’inizio di una delle principali vie del centro cittadino, Hanul românilor ha ricevuto sin da subito di un’ottima risposta da parte dei clienti, che «non sono solo rumeni – come ci dice Raducu – ma anche turisti e ravennati».
Anche i cittadini quindi sono curiosi di provare qualcosa di diverso dal solito cappelletto al ragù: particolarmente apprezzati risultano le sarmale, involtini di cavolo ripieni di carne speziata, riso e cipolla, e i mititei, le salsicce di carne suina alla griglia.
Sapori forti, speziati, che sapranno conquistare chiunque abbia voglia di aprire la mente (e il palato) a cucine e tradizioni differenti da quelle nostrane.
Il ristorante è aperto da martedi alla domenica dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 22.
Appuntamento il 22 ottobre con chi opera nel campo musivo. Invitati anche Sindaco e Presidente della Regione
Domani 22 ottobre, alle 17, alla Sala Martini del Mar, nell’ambito della Biennale di Mosaico Contemporaneo. si terrà un incontro sul tema “Ravenna capitale del mosaico” e relative implicazioni culturali, artistiche, produttive e occupazionali,
L’evento sarà un’occasione aperta agli interventi e alle riflessioni sullo stato dell’arte del mosaico a Ravenna, un bilancio delle risposte che la città Capitale del Mosaico ha saputo dare alla globalizzazione soprattutto in merito all’emergenza dell’istruzione artistica in Italia e in particolare a Ravenna. A introdurre l’argomento sarà Marcello Landi, ex dirigente scolastico del Liceo artistico e presidente dell’associazione Disordine che da tempo promuove iniziative a sostegno dell’arte musiva. Per l’occasione sono stati invitati a partecipare il Sindaco di Ravenna e il Presidente della Regione Emilia-Romagna, tutti i consiglieri e gli assessori del Comune di Ravenna e della Regione Emilia Romagna, i dirigenti e gli operatori culturali direttamente o indirettamente coinvolti e tutti i cittadini interessati. Al termine del confronto sarà redatto un documento di sintesi sugli Stati Generali dell’Arte del Mosaico.
Il fiuto del labrador Bac ha trovato 80 grammi suddivisi in dosi per lo spaccio. Arrestato un giovane con precedenti: obbligo di firma in attesa della nuova udienza
È sceso dal treno in stazione a Ravenna e ad accoglierlo c’era il naso di Bac, un labrador dell’unità cinofila della guardia di finanza che ha fiutato della droga nel suo zaino. Un giovane originario del Gambia è stato arrestato nella serata di ieri, domenica 20 ottobre.
Il cane antidroga delle Fiamme Gialle, già protagonista di molti interventi a contrasto dello spaccio, è stato impiegato sui marciapiedi della stazione nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione al traffico di sostanze stupefacenti.
Nello zaino del giovane c’era un sacchetto di cellophane con oltre 80 grammi tra marijuana e hashish già suddivisi in dosi per essere smerciate. Il gambiano è risultato anche privo di regolare permesso di soggiorno e con precedenti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattinata odierna al processo per direttissima il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di firma a carico dell’imputato ed ha fissato, su richiesta del difensore, una nuova udienza.
Il ritrovamento per strada in una traversa di via Trieste: il proprietario non si era ancora reso conto della perdita quando è stato contattato dai vigili urbani
Hanno trovato a terra un portafoglio con 95 euro e dopo averlo consegnato alla polizia locale hanno rifiutato la ricompensa offerta dal legittimo proprietario affermando che il loro gesto era motivato da senso civico. Protagonisti dell’episodio accaduto a Ravenna sono due due stranieri, uno originario della Nigeria e uno della Sierra Leone, residenti a Ravenna. Il ritrovamento del portafoglio è avvenuto in via Opicina, traversa di via Trieste. All’interno anche documenti e diverse tessere: il proprietario è stato subito rintracciato e non si era ancora reso conto della perdita.
Prosegue il viaggio nelle cantiche dantesche, alla ricerca di maestri e modelli che ci accompagnino verso la “retta via”
Lo scorso 19 ottobre i cancelli del penitenziario si sono riaperti alla città per l’ottava edizione dello spettacolo teatrale dei “Dante in carcere” dal titolo “Oltre il muro” per la regia di Eugenio Sideri di Lady Godiva teatro, coordinatore del laboratorio teatrale “Sezione Aurea”, parte del Coordinamento Teatro Carcere dell’Emilia Romagna, con la collaborazione di Carlo Garavini. Prosegue il viaggio nelle cantiche dantesche, alla ricerca di maestri e modelli che ci accompagnino verso la “retta via”, ieri come oggi. Un viaggio in cui il punto di vista è “oltre il muro”. Allo spettacolo hanno preso parte, come per gli anni precedenti, gli studenti del Liceo Classico Dante Alighieri, il coro Ludus Vocalis VB di Elisabetta Agostini.
La serata ha visto anche la partecipazione del fotoreporter Giampiero Corelli che ha condotto all’interno del carcere un laboratorio fotografico i cui scatti più belli e significativi sono diventati oggetto della mostra fotografica che gli ospiti della serata hanno potuto ammirare. Anche quest’anno lo spettacolo è stato di grande intensità ed ha emozionato il numeroso pubblico presente. E’ intervenuta l’Assessore alla Cultura Elsa Signorina che ha espresso parole di grande apprezzamento dando appuntamento al prossimo anno. La serata è stata dedicata a “Giuseppe” il detenuto tragicamente scomparso nel mese di settembre. Al termine dello spettacolo è stato offerto a tutti i presenti un ricco apericena.
Il consorzio del settore termoidraulico e arredobagno ha ristrutturato uno spazio abbandonato nel piazzale accanto all’ospedale. Svolta green per il parco auto: 4 Smart elettriche
Inaugurato il nuovo showroom del Ciicai a Cervia. Il consorzio che associa gli installatori professionisti del settore termoidraulico, condizionamento e arredobagno, ha un nuovo punto nel piazzale accanto all’ospedale ma manterrà aperta anche la precedente sede cervese di via Levico con funzione di magazzino. Nel nuovo spazio il Ciicai – oltre alla propria attività espositiva e commerciale – potrà anche ospitare, in accordo con l’amministrazione comunale, eventi e iniziative di carattere pubblico, grazie soprattutto al suo ampio patio.
Qualche centinaia di persone hanno partecipato il 19 ottobre al taglio del nastro (preceduto, la sera prima, da una preview ad invito riservata agli architetti) con i vertici del consorzio – il presidente Marco Rontini e il direttore Claudio Bassi – e lo staff di professionisti che ha curato il progetto di ristrutturazione dell’edificio (coordinato dall’architetto Emilio Rambelli di Nuovostudio di Ravenna, con la collaborazione operativa del collega cervese Mattia Missiroli, e con il tocco artistico dell’interior design Monica Poletti). L’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Cervia, Michele Fiumi, ha chiuso il momento ufficiale sottolineando «l’importanza per l’intera comunità di uno spazio riportato alla vita attiva dopo anni di degrado».
Tra le novità recenti che riguardano il Ciicai e la sua attenzione alle tematiche green, va segnalato anche l’acquisto di quattro Smart elettriche destinate ai quattro punti vendita: Ravenna, Lugo, Cervia e San Giuseppe di Comacchio. «La scelta parte da una sensibilità del consorzio verso l’ecologia e la sostenibilità, e vuol essere al tempo stesso un segnale importante anche nei confronti della clientela», spiega il presidente Rontini. Le vetture sono state fornite dalla concessionaria De Stefani di Ravenna.
L’ottobre a cui stiamo assistendo è l’ennesimo indice del cambiamento di questi anni: «Temperature da record ma è meglio non gioirne»
«Più che il 21 ottobre, è l’82 agosto». Così il meteorologo Pierluigi Randi, con una battuta, definisce la congiuntura climatica attuale. «Su vaste aree della Romagna stiamo solcando il limite de 25 gradi all’ora di pranzo, il che presuppone che nel corso del pomeriggio si giunga a valori estivi (quelle di una volta beninteso)». Randi, che è il fondatore di MeteoRomagna, affida le sue riflessioni ad un post su Facebook.
Il record del giorno più caldo di ottobre – anche se con dinamiche diverse – è stato il 24ottobre dello scorso anno, quando si registrarono temperature fino a 30 gradi, picchi che però erano dovuti ad una condizione eccezionale: venti di fohn. Molto caldi ancheil 24 ottobre 2006 (26/27 gradi sulla costa) e il 25 ottobre 1999, in questo caso i 28 gradi si raggiunsero tra Cesena o Rimini. «Siamo lì – dice Randi – , ma raggiungere o superare o meno un record ha importanza relativa. Il problema grosso è un altro, e cioè il solito, sintetizzato dal panorama continentale delle anomalie termiche attuali e quello dell’anomalia mensile di temperatura media (ottobre) fin qui raggiunta». Non bisogna gioire – avverte Randi – «per questi scempi. I nodi verranno al pettine e paraltro mica finisce qui».