lunedì
29 Dicembre 2025

Dopo due anni di lavori, inaugura la biblioteca storica del Mic di Faenza

Tornano agibili i locali più antichi del museo, con 68mila volumi inventariati

Biblioteca StoricaSono terminati i lavori di restauro della biblioteca storica del Mic di Faenza, che verrà inaugurata ufficialmente il 6 dicembre alle 18.

Grazie alla ristrutturazione i locali più antichi sono tornati agibili dal pubblico, in sicurezza e adatti a una corretta conservazione del ricco patrimonio.

Dopo la distruzione del bombardamento del 13 maggio 1944, l’architetto Ennio Golfieri, sulle linee delle precedenti, ebbe l’incarico di progettare le nuove scaffalature che rappresentano il nucleo più storico della Biblioteca che rappresenta una unicità in tutto il mondo con un patrimonio librario eccezionale di circa 68mila volumi inventariati, tanto che il riconoscimento Unesco è stato conferito al Mic, usando le parole di Marialuisa Stringa, presidente della federazione italiana Club Unesco e responsabile per l’Italia del Programma “Monumenti e siti testimoni di pace” perché «Il Museo costituisce un punto di riferimento per la ceramica antica, moderna e contemporanea, nazionale e internazionale. Questo sia per la presenza delle preziose opere ceramiche in esso contenute sia per la eccezionale documentazione custodita nella sua biblioteca».

Strettamente connessa alla Biblioteca e, suo complemento naturale, vi è la Fototeca della maiolica italiana, organizzata secondo criteri rigorosamente scientifici con il corredo di dati e indicazioni bibliografiche che ha superato i 16mila numeri di inventario.

«La biblioteca è il cuore pulsante del MiC, depositaria del più vasto sapere al mondo sulla ceramica, un patrimonio di testi e volumi unico al pari delle collezioni del museo. – spiega il sindaco del comune di Faenza Giovanni Malpezzi – Il restauro dei locali storici non era perciò doverosa solo dal punto di vista strutturale ed estetico ma indispensabile per conservare e trasmettere i tratti identitari del patrimonio culturale della nostra città alle generazioni future».

I lavori, avviati dal Comune di Faenza nel settembre del 2017 sono stati resi possibili grazie al prezioso sostegno del Comune di Faenza, della Regione Emilia Romagna, della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, di Credit Agricole e di Giuseppe e Gabriella Ferrero e hanno riguardato in particolare la sostituzione del tetto e la messa a norma dell’impiantistica.

Dopo l’inuagurazione si terrà una visita guidata e un concerto di Ettore Marchi, liuto.

Confesercenti: «Per lo sviluppo economico servono migliori infrastrutture»

Riunione annuale congiunta tra Ravenna e Cesena con la presentazione della ricerca “La Romagna che vorrei”

IMG 2598Il punto centrale per lo sviluppo economico, commerciale e turistico, del territorio sta nel miglioramento e nel potenziamento delle infrastrutture. È la posizione espressa dagli imprenditori di Ravenna e Cesena associati a Confesercenti in occasione dell’assemblea annuale congiunta che si è tenuta alla fiera di Ceena il 2 dicembre.

Molto partecipato, il tradizionale appuntamento di fine anno ha visto i dirigenti dell’associazione impegnati in un confronto pubblico aperto con i due sindaci delle città di Ravenna e di Cesena, Michele De Pascale e Enzo Lattuca.

Si è parlato di strategie condivise per l’ottimizzazione delle risorse e di strumenti per affrontare la grande trasformazione che il mondo del commercio al dettaglio delle città sta vivendo. I dirigenti hanno ribadito l’importanza del ruolo della politica locale, chiamata a recepire le esigenze concrete delle imprese e ad agire, e il loro impegno a confrontarsi costantemente con l’amministrazione pubblica per lavorare nella stessa direzione e nell’interesse di tutti.

Nell’occasione è stata presentata la ricerca “La Romagna che vorrei”, condotta dal Centro Studi delle due Confesercenti territoriali su un campione di 150 imprese associate, lo spunto per un’animato dibattito su diversi temi e sulle priorità emerse grazie ai dati raccolti.

Apre il nuovo mercato coperto di Ravenna: ecco come sarà

Due ristoranti, sette nuovi chioschi, bar, gelateria, cocktail, libri. Investimento di 13 milioni di euro di Coop Alleanza 3.0 e Molino Spadoni

Il MercatoInaugura domattina (giovedì 5 dicembre) alle 10.30 il nuovo mercato coperto di Ravenna. Al taglio del nastro ci saranno il sindaco Michele de Pascale, il vicario generale dell’Arcidiocesi don Alberto Brunelli, il prefetto Enrico Caterino e i rappresentanti delle due aziende che hanno portato avanti l’investimento, Andrea Volta, vicepresidente di Coop Alleanza 3.0, e Leonardo Spadoni, amministratore delegato di Molino Spadoni.

Il grande edificio del 1922 di proprietà del Comune di Ravenna è stato svelato ieri ai media. Il progetto porta la firma di Paolo Lucchetta, responsabile del Master IUAV Retail Architecture and Design for Social and Commercial Purposes, e ha comportato investimenti per oltre 13 milioni di euro: 10,4 milioni di Coop Alleanza 3.0 per il restauro, l’adattamento funzionale e la realizzazione di un punto vendita Coop nella struttura, e 2,7 milioni di euro di Molino Spadoni. Quest’ultima  ha curato l’allestimento e seguirà la nuova gestione con due ristoranti, 7 nuovi chioschi (panetteria, pescheria, banco succhi ed estratti, salumi e formaggi, piadineria, macelleria e gastronomia, griglieria), bar, pralineria, gelateria, cocktail bar, spazio eventi e cultura, libreria e temporary shop.

Nel punto vendita Coop, in 230 metri quadrati i clienti troveranno un assortimento di prodotti per la piccola spesa quotidiana o per un acquisto “dell’ultimo momento” ma di qualità. “Nelle scansie – si legge nella cartella stampa – fatte di materiali e finiture armonizzate con il resto della struttura, spazio all’ortofrutta tutta biologica sfusa e confezionata, specialmente di stagione, a salumi e latticini del territorio e a marchio Coop, fino ai prodotti surgelati. L’offerta è completata da prodotti non alimentari di uso quotidiano, come gli accessori per la telefonia, pile, lampadine, complementi per la cucina, la casa e cancelleria”.

Nelle botteghe di Molino Spadoni “l’offerta si basa prodotti di qualità, realizzati secondo criteri di sostenibilità, di presidio e controllo della filiera e di autenticità e genuinità dei sapori, con una scelta molto ampia che attraversa il nostro paese e ne raccoglie le migliori eccellenze regionali”. Una proposta che varierà nel corso dell’anno, destinata alla spesa quotidiana o a quella più importante, all’asporto o al consumo all’interno del Mercato, dove sarà possibile trovare formaggi, salumi, carni, pasta fresca tirata a mano dalle sfogline e “azdore” romagnole, così come prodotti di gastronomia, tutti provenienti da produttori accomunati dalla stessa filosofia. “Oltre alla Mora Romagnola si troveranno numerose varietà di carni, provenienti da allevamenti naturali a terra, che condividono la filosofia di benessere animale che viene perseguita nella “Fattoria di Palazzo Zattaglia” del Gruppo. Questo sarà il filo conduttore di tutti i banchi quindi anche della pescheria, della panetteria, del banco estratti e succhi. All’interno del Mercato inoltre verrà servita birra cruda prodotta dal birrificio del Molino Spadoni appositamente per il Mercato Coperto, non pastorizzata e non filtrata, con ricette dedicate e che varieranno nel corso dell’anno”.

In quest’ottica, Molino Spadoni ha scelto di affidare la caffetteria ad un partner specializzato, di indiscussa competenza nel mondo di caffè e miscele: il Gruppo Pascucci seguirà il bar principale dell’atrio proprio all’ingresso di Piazza Andrea Costa, la zona cioccolateria e praline con marchio Rizzati e la gelateria artigianale. Al piano superiore, con affaccio sul piano terra e sulle ampie vetrate dello splendido edificio, un importante bar in stile Decò, destinato alla mixologia botanica e ai “classici”, per un aperitivo o un dopo cena, anche gustando in compagnia le “pizze alla pala”. Aperto dalla tarda mattinata fino ad oltre la mezzanotte, offre tavoli e sedute libere per tutta la giornata e affianca il palco destinato a spettacoli, concerti, presentazioni ed eventi. “Ci si potrà sedere liberamente – assicurano dal Molino Spadoni – anche solo per godersi uno degli speciali burger acquistati al piano inferiore oppure per un goloso cono di fritti, o per un calice di vino, una tisana, o un gelato”.

Sempre al primo piano, c’è anche un book corner, che con la collaborazione di Librerie.coop offrirà una scelta selezionata di titoli, presentazioni con gli autori e diverse opportunità regalo per il Natale. L’offerta culturale dello spazio sarà seguita con la collaborazione delle principali istituzioni cittadine, come Ravenna Festival, con proposte site specific, Fondazione Ravenna Antica e gli enti di promozione del turismo. I servizi generali della struttura sono affidati al Gruppo Igd.

Tutti i chioschi saranno aperti tutti i giorni, dalle 8 alle 24, e anche più tardi in serate speciali come il Capodanno; il bar aprirà invece alle 7; il supermercato Coop, fino al 6 gennaio sarà aperto dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 21.

I Verdi: «Ventisei pietre d’inciampo a Lugo per ricordare gli ebrei deportati»

Ravaglia e Serantoni: «Di fronte all’antisemitismo strisciante un gesto concreto a ricordo di chi fu vittima del nazifascismo»

Attachment 2019 12 04T140227.841I Verdi lughesi chiedono che siano posizionate 26 pietre d’inciampo in centro a Lugo per ricordare i cittadini di religione ebraica deportati  nei lager nazisti e mai più tornati come testimonia la lapide all’entrata della Rocca . «La storica ed attiva presenza della comunità ebraica nella nostra città – scrivono gli esponenti del partito Angelo Ravaglia e Gabriele Serantoni –  è documentata ormai solo da una famiglia superstite, i Marach, dal cimitero ebraico e dal significativo toponimo Ghetto che identifica il rione dell’attuale corso Matteotti”.

Oggi, «di fronte al rinascere di manifestazioni di antisemitismo strisciante, come il caso Segre, a cui si aggiungono il recente episodio nella civilissima Faenza denunciato dallo lo scrittore Roberto Matatia e la vergognosa vicenda del respingimento delle pietre d’inciampo a Schio, sarebbe importante rimarcare nuovamente la mostruosità della Shoah. Pertanto a Lugo, unica città romagnola sede di un Ghetto, dovrebbero essere poste 26 pietre d’inciampo, simboli e memoria dei propri cittadini deportati, vittime del nazi-fascismo, possibilmente presso le loro abitazioni, se ancora identificabili, o presso l’ex sinagoga».

“Morto nel 1945, nato nel 1981”: la gaffe nel cartello stradale di via Badiali

Pur se segnalato da molti cittadini, specialmente via web, il cartello che segna la data di nascita e di morte del medico non è stato sostituito

BadialiUna banale inversione di numeri e Alfredo Badiali – medico e combattente – sembra essere uomo che viaggiava nel tempo. Nato l’ 8 febbraio 1891, Badiali .è morto l’ 11 novembre 1945, ad appena 54 anni. Nel luglio di quest’anno, la vecchia targa della strada intitolata alla sua memoria, situata nel quartiere San Biagio, tra via Vicoli e via Lercaro, in prossimità del discount Lidl, è stata però sostituita con una nuova, nella quale si legge, ferma restando la data della morte, che egli è “rinato” nel 1981. A segnalare il caso è Alvaro Ancisi LpRa.

«La portentosa resurrezione non è sfuggita ai residenti e ai numerosi cittadini che frequentano la zona. La foto della targa è velocemente circolata sui social web, alimentando espressioni entusiastiche per il “Ritorno al futuro” dell’illustre concittadino. La notizia, finita anche su un quotidiano, è perciò diventata di pubblico dominio”. Dopo cinque mesi dal caso però la targa però è rimasta tal quale, perciò Ancisi chiede al sindaco di sistemare la questione in un’interrogazione. Il Comune era stato molto più veloce nell’ottobre scorso quando in via Po comparse l’erroraccio da matita blu: un apostrofo.

Tasse, in provincia pesano fino al 61 per cento nel bilancio delle imprese

L’analisi della Cna sui tributi analizza le differenze tra Faenza, Ravenna, Lugo e Cervia. La Città del Sale è la più cara per le aziende

Attachment 2019 12 04T134029.456Una differenza di tassazione che varia da comune a comune, con complicanze per le imprese che da tempo chiedono un fisco trasparente e semplice, che non scoraggi l’iniziativa d’impresa. Il tema del confronto organizzato dalla Cna di Ravenna, è partito da questa richiesta e dalla necessità di un alleggerimento della pressione fiscale che pesa per il 59,1 per cento delle imprese. Non è mancata un’analisi dei Comuni ravennati. Per ognuno di loro è stato stimato il peso complessivo delle tasse e il “tax free day”, vale a dire il giorno in cui le aziende si “liberano” del peso fiscale e cominciano a lavorare per guadagnare.

Faenza , Ravenna, Lugo e Cervia: questi i territori presenti nell’analisi della Cna nazionale, presentata del responsabile Politiche Fiscali Claudio Carpentieri. Faenza è la città più virtuosa: al 14esimo  posto nazionale le tasse pesano per il 55,7 per cento e la “liberazione” è fissata al 21 luglio 2019. Segue Ravenna (58,6 per cento, tax free day al primo agosto, 55esima posizione). Al 59esimo posto troviamo Lugo (59,2 per cento, tax free day il 3 agosto) e, infine, Cervia dove il peso delle tasse arriva al 61,6 per cento e in cui i commercianti lavorano fino al 12 agosto per pagarla.  «È evidente – sottolinea la Cna – la differenza nella tassazione locale, non solo nei Comuni di quest’area: basti pensare che tra il primo e l’ultimo in classifica ci sono 62 giorni di distanza nel tax free day».

Tutto ciò «mette in evidenza l’esigenza di una tassazione più equa e di una semplificazione generale. Servono interventi di riduzione dell’Irpe, la riduzione e la completa deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali, una più omogenea attribuzione dei valori catastali, l’agevolazione dei passaggi generazionali delle imprese individuali e, infine un uso intelligente della fatturazione elettronica per sgravare le imprese degli oneri dei controlli»

È seguita la tavola rotonda con gli amministratori Locali, moderata da Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna che ha chiesto un commento ai dati dell’Indagine Cna. Per tutti e quattro i partecipanti al dibattito, la percezione della pressione fiscale è sempre negativa, nonostante l’impegno dei Comuni per mantenere bassa la parte di pertinenza locale. Occorre, però, essere trasparenti nei confronti di cittadini e imprese e dare riscontro di come vengono spese le risorse. Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha affermato che nel 2020 non ci saranno incrementi nell’imposizione fiscale perché la disponibilità di risorse e le campagne di fundraising messe in campo sono sufficienti a sostenere il piano degli investimenti e a confermare la qualità dei servizi. Per il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, è importante proseguire con la politica di sobrietà iniziata da qualche anno, che ha permesso di ridurre il debito del Comune aumentando la qualità dei servizi offerti. Il sindaco di Lugo Davide Ranalli ha spiegato come l’impianto fiscale di un Comune non può essere incoerente con quello dei comuni vicini, soprattutto nel caso delle Unioni di Comuni: ogni azione va ponderata in una visione di insieme. Infine, il vicesindaco di Cervia, Gabriele Armuzzi, ha sottolineato l’importanza del confronto con le associazioni e le parti sociali in genere. Il Comune si impegna a non aumentare la pressione fiscale, ma attuerà una politica di razionalizzazione delle spese e di investimenti più consistenti per garantire alla cittadinanza servizi eccellenti.

 

Rigenerazione urbana, bando da 21 milioni di euro stanziato dalla Regione

I progetti possono riguardare il risanamento di alloggi esistenti o la realizzazione di nuovi, da attuare preferibilmente attraverso il recupero di edifici inutilizzati o in seguito all’abbattimento di quelli vecchi

Casa AcquistoLa Regione ha stanziato 21 milioni di euro da destinare a progetti di rigenerazione urbana, architettonica e ambientale, che migliorerà e amplierà l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale e pubblica, attraverso il recupero e la realizzazione di nuove abitazioni, la messa in sicurezza degli edifici esistenti e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici. La Giunta ha infatti approvato una ‘manifestazione di interesse’ rivolta ai Comuni con una popolazione superiore a 50 mila abitanti, per individuare quattro proposte progettuali che richiedono un contributo tra 5 e 5,5 milioni di euro ciascuna. Cifra a cui si aggiungerà una quota di cofinanziamento da parte di soggetti locali, pubblici e/o privati, non inferiore al 20% del contributo richiesto.

I progetti possono riguardare il risanamento di alloggi esistenti o la realizzazione di nuovi, da attuare preferibilmente attraverso il recupero di edifici inutilizzati o in seguito all’abbattimento di quelli vecchi. Le proposte dovranno anche contribuire ad incrementare la qualità urbana dei quartieri degradati e caratterizzarsi come strumento per migliorare e risolvere le situazioni di disagio abitativo e sociale. Tra le caratteristiche edilizie richieste sono comprese la messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili, tramite interventi di adeguamento o miglioramento sismico, efficientamento impiantistico, energetico, e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

«La casa è un bene primario- spiega il presidente della Regione con delega alle Politiche abitative, Stefano Bonaccini- e tutti devono poter contare su un alloggio stabile e dignitoso. Per questo abbiamo messo a punto un programma straordinario destinato a prevenire il disagio abitativo, aumentando l’offerta di alloggi a prezzi accessibili e migliorando lo stato di quelli già esistenti da destinare alle persone più fragili economicamente, perché senza un’abitazione stabile e dignitosa le famiglie rischiano l’esclusione sociale».

A Classis 52mila visitatori in un anno. Ravennantica: «Tra i primi 100 in Italia»

I biglietti stimati inizialmente erano 60mila. «Ma le previsioni di incasso sono state comunque rispettate»

Foto1 Esterno Classis

Arriva il primo bilancio del museo Classis Ravenna, inaugurato un anno fa: il museo archeologico di Classe ha visto l’ingresso di poco più di 52mila visitatori. Di questi, i paganti sono stati 31.038 (il 60%) mentre 21.186 (40%) sono  stati i biglietti emessi a titolo gratuito. L’incidenza delle gratuità sul dato complessivo – si legge nel comunicato della fondazione Ravennantica – è largamente al di sotto del 48% della media nazionale e in linea con i musei che vantano le migliori percentuali.

Inevitabile è tuttavia il confronto sui paganti rispetto a quanto preventivato lo scorso anno: erano stimati 60mila biglietti, ne sono arrivati meno. La Fondazione però assicura che le previsioni di entrata – pari a 226mila euro – sono state rispettate. Nel dettaglio: « Sono stati incassati 148.640 euro da biglietti; 11.450 euro da visite guidate; 36.246  euro da book-shop;  29.664 euro da affitto sale. Ciò è stato possibile grazie ad una spesa media per ogni visitatore che si è rivelata superiore alla previsione stimata dal rapporto Cles pari a euro 3,5 e che si è assestata, invece, a 3,76 euro». Il comunicato sottolinea anche «apprezzamento unanime degli addetti ai lavori e le lusinghiere recensioni della stampa specializzata». In ogni caso Classis è tra «i primi cento musei più visitati d’Italia nel quale, per quanto riguarda l’Emilia Romagna, figurano attualmente soltanto il MAMbo e la Pinacoteca Nazionale di Bologna oltre al Complesso della Pilotta di Parma che, peraltro, consta di tre realtà: la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese ed il Museo Archeologico Nazionale».

La volontà espressa dal Ministero dei Beni Culturali, dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, in fase di attuazione dell’Accordo di Valorizzazione, di promuovere e proporre con un biglietto integrato il circuito Classiario, «in questo primo anno ha già conseguito risultati molto interessanti. Le potenzialità però, sono di ampio margine e potranno concretizzarsi efficacemente allorché il sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale si sta dedicando Ravennantica avrà completamente preso avvio».

Sul versante della didattica museale, per esempio, «circa 5mila presenze delle 52mila complessive sono riferibili ai laboratori realizzati per le scolaresche e per le famiglie. Questo risultato pur rappresentando un dato ragguardevole, è però suscettibile di un aumento sostenuto in considerazione del fatto che, quest’anno, si è potuto disporre delle aule didattiche solo dal 15 maggio. Ora che si può disporre da subito delle nuove aule didattiche e che, conseguentemente, si è potuto avviare per tempo la promozione dei laboratori , è lecito attendersi risultati molto superiori in linea con l’esperienza significativa maturata da Ravennantica».

Infine, il successo più rilevante del Museo Classis – secondo i promotori – «si è manifestato con tutta la sua forza nella capacità di sviluppare collaborazioni a livello locale, regionale e nazionale instaurando e rafforzando rapporti sinergici con realtà museali, culturali e istituzionali tali da portare a compimento processi che consentono di entrare in circuiti culturali e turistici di grande rilevanza». Vanno letti in questo senso gli accordi di collaborazione sottoscritti con il Mann di Napoli e con il Sistema dei Parchi della Val di Cornia ai quali si sono aggiunti, da ultimo, il Museo del Delta di Comacchio e Il Mic di Faenza.

«Alla soddisfazione derivata dall’alto numero dei visitatori – dice il presidente di Ravennantica, Giuseppe Sassatelli – va affiancata anche la soddisfazione, non meno importante sul piano squisitamente culturale. L’offerta innovativa del nuovo Museo di Classe sia nella sua impostazione di fondo (Museo della città e del territorio) che nei suoi apparati espositivi ha catturato l’interesse di tanti visitatori che hanno avuto così la possibilità di approfondire un segmento importante della storia della città e del suo territorio, accrescendo in primo luogo le proprie conoscenze, ma collegandole anche al resto del patrimonio storico e archeologico della città, in una sinergia e con un intreccio che aprono scenari affatto nuovi sul piano della valorizzazione del nostro patrimonio culturale e anche su quello della crescita culturale dei cittadini». Michele de Pascale parla di  eccellenti risultati in termini di numero di visitatori e di apprezzamento della stampa» che «confermano con nostra grande soddisfazione, il valore dell’investimento e la qualità del disegno originario. Non si tratta di un punto di arrivo, ma del raggiungimento di un traguardo parte di un percorso di visione, ampio e ambizioso, che vedrà il museo proiettarsi nel tempo sempre con nuovi progetti e servizi, come ad esempio la promozione e la proposta del circuito Classiario nel suo insieme attraverso un biglietto integrato che raggiungerà la sua completa espressione grazie al sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale RavennAntica sta lavorando».

La Berkan B scivola ancora verso il fondo, allarme di Ap: «Rischia di ribaltarsi»

La procedura di appalto per la rimozione è in corso ma non si può aspettare, così Autorità portuale ha affidato ad una ditta riminese il rinforzo di cavi e pali di sicurezza

2019 02 10 Berkan5 Ph Cristiano Mazzoli

Il relitto della motonave Berkan B si è inclinato ancora e mette a rischio la sicurezza della navigazione. Lo hanno rilevato durante un sopralluogo i tecnici di Autorità portuale, lo scorso 22 novembre. Circostanza confermata tre giorni dopo, quando si è proceduto ad un’analisi più approfondita della situazione. La Capitaneria di Porto è stata immediatamente avvisata ma la situazione dal punto è apparsa complicata: il bando di gara per la rimozione del relitto è stato pubblicato ma si è ancora nella fase burocratica dell’affidamento dell’appalto. Peccato che i tempi stringano: Ap osserva in un documento che «la tempistica necessaria per la conclusione della procedura» non è «compatibile con l’esigenza di intervenire urgentemente per assicurarsi che il relitto non si sposti ulteriormente dalla posizione attuale».

Così l’ente ha chiesto alla Procura (attualmente il relitto è sotto sequestro) il permesso di eseguire operazioni di rinforzo sotto la sorveglianza della Capitaneria. Nulla osta immediatamente concesso il 28 novembre. L’inclinazione della motonave riscontrata fa presupporre il rischio di scivolamento verso il centro del canale Piombone, «fino a forzare i pali di ritegno precedentemente infissi, che potrebbero pertanto perdere stabilità ed inclinarsi, oltre all’eventualità che il relitto possa ribaltarsi». Così Ap ritiene necessario potenziare le strutture di contenimento del relitto con il rinforzo dei cavi di sicurezza che attualmente lo assicurano . I lavori costeranno 39mila euro, una cifra che essendo inferiore a 40mila euro permette procedure di affidamento più snella. Sarà l’Ecotec di Rimini ad occuparsi dell’operazione.

Ponte sullo Scolo Canala di via Romea Nord: partiti i lavori

Il progetto prevede la sostituzione del ponte esistente con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo

Schermata 2019 12 04 Alle 11.38.24Sono partiti nella mattinata del 3 dicembre i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte sullo scolo Canala in via Romea nord, che comporterà un investimento di 600mila euro. In base alla durata contrattuale dei lavori, è previsto che l’intervento sia ultimato entro il 10 aprile. Il ponte è in zona Bassette, a servizio della via Romea nord, strada comunale di collegamento tra la strada statale 309 – direzione Romea e la viabilità di scorrimento veloce interno alla città, utilizzata per la maggior parte da un traffico di tipo pesante.

Il progetto prevede la sostituzione del ponte esistente con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo; dopo la demolizione e il risanamento delle spalle, si procederà con tutte le opere necessarie alla ricostruzione del nuovo ponte, che sarà costituito da un sistema di travi in acciaio e una soletta in calcestruzzo. Si provvederà poi al rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso, all’installazione di nuovi guard rail e al rifacimento della segnaletica stradale orizzontale.

La realizzazione dell’intervento comporterà un miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale. Nell’ambito dello stesso intervento sarà anche demolito il ponticello situato circa 100 metri prima, sempre su via Romea Nord, verso via Bacci. Il manufatto si trova su unex scolo consorziale dismesso; pertanto, dopo la demolizione, sarà rinterrato e sarà realizzato un nuovo pacchetto stradale.

In allegato lo schema delle deviazioni in atto durante i lavori.

Presunti abusi su una ragazzina di 13 anni: arrestato il convivente della madre

A scoprire che la giovane era stata vittima di atti sessuali è stato il padre naturale che poi ha denunciato tutto ai carabinieri

CarabinieriUn uomo di circa cinquant’anni è stato arrestato dai carabinieri di Faenza con l’accusa di aver abusato la figlia della convivente, di soli 13 anni. I fatti risalgono a circa un anno fa quando l’uomo era andato a convivere con la compagna e la ragazza. Dopo circa un anno – secondo quanto ricostruito dal Resto del Carlino di Ravenna che riporta la notizia – la giovane aveva chiesto di andare a vivere con il padre naturale. E’ stato proprio lui, cercando di capire quali fossero i problemi della figlia, a scoprire i presunti abusi e ha denunciare il fatto ai carabinieri che hanno arrestato il faentino.

Lugo, il bilancio di previsione 2020 prevede investimenti per sei milioni di euro

Proseguiranno i restauri della Rocca Estense, Villa Malerbi, Museo Baracca, Casa Rossini e Teatro Rossini. Attenzione anche all’edilizia scolastica

Attachment 2019 12 03T195449.644Attenzione alla riqualificazione del centro e alla viabilità, senza dimenticare la scuola, l’ambiente, lo sport e la cultura. Sono gli obiettivi del bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Lugo. Il bilancio è stato presentato in conferenza stampa martedì 3 dicembre nel Salone Estense della Rocca alla presenza del sindaco di Lugo Davide Ranalli, dell’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati e dell’assessore alla Scuola Luigi Pezzi.

Il Comune di Lugo prevede di sostenere 6.077.898 euro di investimenti nel 2020, tra risorse riferite a investimenti del 2020 e riguardanti investimenti di competenza degli anni precedenti ma che si finiranno nel 2020.Gli investimenti riguarderanno la manutenzione straordinaria di immobili comunali, interventi per la sicurezza sismica di edifici pubblici e storici e scuole, manutenzione delle strade e del verde e realizzazione dei nuovi bacini di laminazione.

Tra i punti previsti dal Documento unico di programmazione c’è la riqualificazione del centro storico e del patrimonio cittadino. Proseguiranno i restauri della Rocca Estense, Villa Malerbi, Museo Baracca, Casa Rossini e Teatro Rossini. Inoltre, sono in programma la progettazione degli interventi di adeguamento sismico del campanile del complesso di San Domenico e al centro sociale “Il Tondo”, il completamento dei lavori di rifacimento di piazza Savonarola e la manutenzione straordinaria degli impianti di riscaldamento e centrali termiche, compreso quella di Voltana. In programma anche interventi per la messa in sicurezza della copertura dell’ala nord di Palazzo Rossi e l’ampliamento degli impianti di videosorveglianza. Si prevedono inoltre 500mila euro di investimento per Acer, che saranno usati per la manutenzione dell’edilizia popolare.

Attenzione anche all’edilizia scolastica con investimenti per la scuola di San Potito, l’elementare di San Bernardino e la materna Capucci. In programma anche la ristrutturazione della palestra della scuola media “Francesco Baracca”, l’adeguamento sismico della palestra della scuola media “Silvestro Gherardi” e la realizzazione degli impianti di prevenzione incendi nel plesso scolastico di Voltana.

Particolare cura sarà dedicata alla manutenzione del sistema di viabilità. In programma la manutenzione delle strade e della segnaletica, oltre alla realizzazione dei percorsi casa/scuola per una rete di piste ciclabili e percorsi promiscui che colleghi le scuole del territorio. Sono previste, inoltre, la conclusione del fosso a Lugo Sud e la realizzazione dei bacini di laminazione a Lugo Sud e a Lugo Nord.

Il Comune di Lugo non dimentica la cultura con la tutela e la valorizzazione dei suoi beni e delle attività connesse. Proseguirà il progetto di restauro e digitalizzazione dei fondi archivistici “Balilla Pratella” e “Francesco Baracca”, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibacn). È prevista entro la fine del 2020 la riapertura del Teatro Rossini, interessato da interventi antisismici e di restauro. Sono tante le iniziative in programma per rendere Lugo ancora più viva. È previsto, ad esempio, il consolidamento del rapporto con Ravenna Manifestazioni per implementare la stagione musicale anche nel periodo estivo, portando stabilmente a Lugo un festival di levatura internazionale come il Ravenna Festival. Si porterà poi avanti lo sviluppo della proposta culturale della scuola di musica Malerbi. Continuerà, infine, il sostegno all’associazionismo locale per l’organizzazione di rassegne culturali di grande qualità come Lugo Music Festival, Scrittura Festival, Caffè letterario, Lugo contemporanea, Lugo Land e altre, così come continuerà l’organizzazione del cinema estivo in centro.

Per quanto riguarda le politiche giovanili e lo sport, infine, continuerà il sostegno alle tante società sportive del territorio per l’organizzazione delle manifestazioni, così come per l’adeguamento degli impianti sportivi. Sarà ulteriormente valorizzato il ruolo della Consulta dello Sport e confermata la realizzazione della Giornata dello Sport, quale momento di riconoscimento e messa in valore degli atleti locali e dei risultati raggiunti. Per quanto riguarda le azioni di promozione urbana, oltre alla collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per la valorizzazione del territorio, sarà portato avanti il rapporto con il consorzio AnimaLugo e con le associazioni economiche e di volontariato, per la realizzazione di molti eventi di qualità. Per quanto riguarda il debito del Comune, dal 2014 è stato ridotto del 30%, passando da 1.360 euro per abitante del 2014 a 890,91 euro del 2019. Non sono inoltre previsti incrementi di imposte e tasse.

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