La cooperativa Mani Unite costituita nel 2007 dalle 14 famiglie selezionate dal Comune si smarca dallo stato in cui si trovano le palazzine nel forese: completate un anno fa a spese dell’amministrazione per farne case popolari ma restano vuote. Il presidente Mattioli accusa Palazzo Merlato
«Non vorremmo che la cittadinanza pensasse che lo stato di abbandono delle due palazzine a Filetto all’angolo tra via Baiardo e via Malmesi fosse in qualche modo responsabilità nostra. Ora dipende esclusivamente dal Comune di Ravenna». La cooperativa Mani Unite, quella costituita dalle 14 famiglie selezionate nel 2007 con un bando pubblico per un progetto di autocostruzione delle proprie abitazioni, rompe il silenzio con una breve nota firmata dal presidente Matteo Mattioli. Che scrive dopo un sopralluogo attorno all’area delle case: «Ci piange il cuore. A distanza solo di un anno dalla fine dei lavori sono già evidenti i danni causati dalla ruggine sulle scale esterne e le crepe nell’intonaco, frutto forse di lavori non realizzati ad arte ma anche dell’abbandono».
La storia di Filetto si trascina da oltre un decennio. Doveva essere una delle tre sperimentazioni ravennati, tra i primi casi in Italia, di un progetto che aveva un sapore buono: 14 famiglie, selezionate con un bando comunale tenendo conto anche di facilitare l’integrazione italiani-stranieri, avrebbero partecipato alla realizzazione delle due palazzine per le loro case prestando manodopera in un cantiere coordinato da professionisti.
Il Comune face un bando e siglò un protocollo con una società che rientrava nella galassia di una Ong con progetti in giro per il mondo. Le famiglie riunite in cooperativa accesero un mutuo con Banca Etica per pagare materiali e progettazione. A un certo punto i lavori cominciarono a rallentare per problemi della società edilizia, Banca Etica erogava i pagamenti ma l’avanzamento non sempre risultava perfettamente parallelo e le erbacce crescevano alte. La vicenda si infilò nel più classico dei pasticci all’italiana: rimpalli di responsabilità, società con lo stesso nome e stessi manager che raccontavano di essere solo omonime e tutto il resto del repertorio. Si arrivò a una causa per risarcimento danni intentata dal Comune contro gli autocostruttori. Per completare le palazzine ci hanno messo soldi (circa un milione di euro) il Comune, la Regione e Acer per farne case popolari da assegnare. Il cantiere si concluse a gennaio 2018 e gli autocostruttori avrebbero un diritto di prelazione per l’acquisto: 150mila euro per una casa invece degli 85mila di dodici anni fa. Senza alcun riconoscimento delle ore prestate in cantiere. Ma tre anni fa il Comune andò a intitolare il parcheggio davanti alle case.
«Ci piange il cuore – dice Mattioli – perché in queste mura, in queste case, abbiamo, anzi avevamo riposto i nostri sogni e le nostre speranze. Abbiamo creduto, sbagliando, che questo fosse un bel progetto e che l’amministrazione fosse in grado di gestirlo e vigilarlo. Ci siamo sbagliati».
«Per 3 anni abbiamo trascorso le ferie ed i fine settimana a lavorare in quel cantiere, in veste di muratori, carpentieri, ferraioli: abbiamo avanzato la richiesta che ci venisse riconosciuto il lavoro svolto e che il Comune ritirasse la richiesta di danni nei nostri confronti, richiesta ingiusta anche perché i costi affrontati dal Comune saranno ammortizzati nel prezzo delle future assegnazioni. La nostra richiesta è stata respinta. Il Comune ci ha intimato di firmare l’accordo senza offrire nulla in cambio. Da qui il nostro rifiuto. Il Comune di Ravenna sta facendo ammalorare le case, vuote, perché non vuole riconoscerci neppure il lavoro svolto».
Dall’1 agosto la pro loco di Lugo ha un nuovo consiglio direttivo: il presidente è Cristiano Cavolini, già vicepresidente, che prende il posto di Mauro Marchiani (il candidato sindaco dell’M5s alle Amministrative di maggio). L’associazione si è già rimessa al lavoro e ha stilato il calendario delle iniziative fino all’Epifania 2020.
Tra il 26 e il 28 agosto la statale 67 Ravegnana che collega Ravenna e Forlì sarà riaperta al traffico in entrambe le direzioni dopo dieci mesi di lavori all’altezza di San Bartolo, per il ripristino dell’argine del fiume Ronco su cui corre l’asfalto, dopo il
Il cantiere per la riqualificazione del mercato coperto di Ravenna, con
La stesura della perizia non inciderà sui tempi di completamento delle opere: il consorzio Mercora (costituito da Coop Alleanza e Integra) che ha vinto il bando del Comune per la ristrutturazione e ha poi affidato i lavori alla Cmc, ha deciso di non sospendere il cantiere come aveva chiesto con due diffide l’avvocato della Franchini prima di presentare il ricorso e il giudice che ha accolto la richiesta per l’accertamento non ha disposto l’interruzione dei lavori. La perizia si baserà sulla lettura delle carte ma anche su eventuali sopralluoghi in piazza Andrea Costa, ammesso che il proseguimento dei lavori renda accertabile lo stato delle opere risalente a quasi dieci mesi fa.
Il bando già citato è in project financing. Venne aggiudicato a Coop Adriatica e Ccc di Bologna (quest’ultima diventata poi Integra) che costituirono la società di progetto Mercora (da mercato coperto Ravenna). Integra ottenne l’affidamento dei lavori e incaricò la sua consorziata Cmc. E il colosso delle costruzione stipulò un contratto da circa 1,3 milioni di euro con l’aziende riminese, realtà consolidata e nota a livello internazionale nel settore dell’impiantistica. La Fratelli Franchini ha portato avanti i lavori facendo fronte ai ritardi dei pagamenti di Cmc, aggrappandosi anche alle rassicurazioni di chi nella catena degli affidamenti stava sopra alla cooperativa. Fino a novembre 2018 quando la situazione si è fatta insostenibile.
I carabinieri della compagnia di Ravenna, nella notte di giovedì 15 agosto, a Marina di Ravenna hanno arrestato un ventenne originario del Gambia con l’accusa di spaccio: per i militari il ragazzo era probabilmente il pusher di riferimento di molti giovani in vacanza al mare. Quando il ragazzo è stato fermato è stato trovato in possesso della cifra corrispondente a quanto appena sborsato dai clienti fermati in precedenza. Nell’abitazione sono stati trovati 30 grammi di marijuana oltre a un bilancino di precisione. Stamani, 16 agosto, il giudice ha convalidato l’arresto e accolta la richiesta di patteggiamento: otto mesi di reclusione e una multa di 1.200 euro.








«Le quotazioni di pesche e nettarine si sono dimezzate nel corso dell’anno, rispettivamente da 45-60 a 20-28 cent/kg e da 47-60 a 30-38 con costi di produzione non inferiori a 60 centesimi al chilo: è improrogabile l’attuazione di un piano frutticolo nazionale suddiviso per comparto e areale; necessari correttivi alla programmazione dell’offerta. Le aziende frutticole della regione abbandoneranno presto la produzione se non diamo loro un fattivo supporto». L’allarme arriva dal vice-presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Nicola Servadei: il bilancio di mezza estate di un produttore di pesche e nettarine si chiude quest’anno con una perdita media del 30-40 percento.
Il sindaco di Ravenna ha nominato il nuovo dirigente dello
Saranno la cantautrice Noemi e il rapper Rocco Hunt i protagonisti del “concertone” della Notte d’Oro 2019, la notte bianca di Ravenna, in programma sabato 5 ottobre.
Il concerto ravennate è pubblicizzato dal Comune con mesi di anticipo anche attraverso i cartelloni elettronici luminosi che informano sul traffico in tempo reale, in particolare lungo le strade che portano al mare.


Maila Conti, la cinquantunenne che nella notte fra lunedì e martedi scorso ha accoltellato e ucciso il compagno Leonardo Politi in una piadineria di Lido Adriano che gestivano assieme, durante l’interrogatorio del giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti, ha spiegato il suo gesto come un atto di legittima difesa contro l’aggressione dell’uomo.