Ultime settimane di tempo per architetti e professionisti per partecipare al concorso di idee. Si partirà poi con il primo stralcio a Marina di Ravenna e Punta Marina nel 2019
Uno dei progetti per gli stradelli retrodunali vincitori del concorso di idee bandito dal Comune nel 2010, finiti nel dimenticatoio
Nel 2010 il Comune di Ravenna corrispose circa 40mila euro ai due progetti vincitori del concorso di idee per la riqualificazione degli stradelli retrodunali degli stabilimenti balneari di Marina di Ravenna e Punta Marina. Idee che sarebbero dovute servire al Comune per poi procedere con la progettazione definitiva e dare conseguentemente via ai lavori con l’obiettivo di vedere realizzato il nuovo percorso pedonale per l’estate del 2013. Poi però i 4 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare al Comune allo scopo (tramite finanziamenti europei) furono dirottati dalla Regione in altri settori e il tutto finì nel dimenticatoio.
Ora la nuova Amministrazione ravennate, come noto, è tornata alla carica e pare che questa possa essere finalmente la volta buona. In agosto è stato infatti pubblicato ufficialmente un nuovo bando di concorso (questa volta internazionale) di progettazione “per la riqualificazione delle fasce retrodunali degli stabilimenti balneari e dei relativi stradelli di accesso”. Architetti e professionisti hanno tempo fino al 31 ottobre per iscriversi (e poi fino al 17 novembre per consegnare il progetto) con il Comune che mette in palio in questo caso (più complesso rispetto al vecchio concorso, prendendo in considerazione tutti i 35 chilometri di costa ravennate) oltre 100mila euro: circa 62mila euro per il primo classificato e quasi 21mila euro ciascuno per il secondo e il terzo. A ribadire le intenzioni del Comune è stato nei giorni scorsi l’assessore Roberto Fagnani a Cervia durante la conferenza del ciclo “SeDici Architettura 2017-2018” della rivista dell’abitare Casa Premium, dove ha potuto dare risposta anche ad alcuni dubbi degli architetti presenti, relativi in particolare alla fase successiva al concorso, quando sarà possibile affidare direttamente i lavori ai professionisti che hanno partecipato e che potranno poi presentarsi con un consorzio o un’associazione di imprese in grado di realizzare il progetto.
Il progetto di riqualificazione degli stradelli sarà realizzato in tre stralci: il primo a Marina e Punta Marina (nel 2019 secondo i piani dell’Amministrazione), il secondo per i lidi sud (nel 2020) e il terzo per i lidi nord a fine legislatura (2021). Complessivamente saranno impegnati dal Comune oltre 10 milioni di euro, provenienti a quanto pare dall’Imu sulle piattaforme, ma che in ogni caso – ha assicurato Fagnani – non sono più in discussione.
In estrema sintesi, l’obiettivo è quello di trasformare gli stradelli in un percorso turistico-naturalistico e di farne – per usare le parole del sindaco – «luoghi di incontro, di aggregazione, di svago e di relax accessibili a tutti. Non più il “retro” dei bagni, ma un nuovo ingresso al mare».
Trainata dal comune di Cervia, la provincia è la seconda in regione dopo Rimini come numero di pernottamenti
Turisti in centro a Ravenna.
Oltre 20mila pernottamenti in meno al mare e oltre mille in meno in città, rispetto al 2016. I dati Istat sui turisti del mese di agosto si chiudono con il segno meno nel comune di Ravenna, che però complessivamente chiude i primi otto mesi dell’anno (tradizionalmente i più importanti) con una perfomance nettamente positiva rispetto all’anno scorso. A condizionare i dati probabilmente anche la chiusura questa estate del camping Bisanzio, struttura che garantiva quasi 10mila presenze all’anno sul territorio.
Complessivamente, in questi primo otto mesi del 2017, la città di Ravenna ha registrato oltre 175mila arrivi (ossia il numero di turisti presentatisi alla reception delle strutture ricettive, indipendentemente dalle notti trascorse), pari al 5,4 percento in più rispetto al 2016, che si chiuse con il record storico per quanto riguarda gli arrivi nel comune. Oltre 345mila, invece, i pernottamenti, in crescita del 6 percento. Al mare gli arrivi sono stati quasi 340mila (+7,6 percento) e i pernottamenti oltre 2 milioni (+4,5 percento). Complessivamente il comune di Ravenna chiude così a fine agosto con 514.958 arrivi (+6,8 percento) e 2.374.467 presenze-pernottamenti (+4,7 percento), secondo comune per importanza della provincia dopo Cervia che registra invece circa 669mila arrivi (il 10,1 percento in più rispetto al 2016) e oltre 3,1 milioni di pernottamenti (+4,3 percento).
A seguire, staccatissimi, il comune di Faenza con quasi 40mila arrivi (+10 percento rispetto all’anno scorso) e oltre 95mila presenze (+7,8) e quello di Lugo con quasi 19mila arrivi (+11,7 percento) e oltre 37mila presenze (+7,1). Da segnalare anche i principali territori collinari: Riolo Terme e Brisighella, con arrivi tra gli 11 e i 12mila e pernottamenti, rispettivamente, a quota 42mila (+22,3 percento per Riolo Terme) e quasi 27mila (+18,6).
Complessivamente Ravenna si conferma sul podio delle province più turistiche della regione con circa 1.280.000 arrivi nei primi otto mesi (in crescita di quasi il 10 percento, dietro a Bologna con 1,4 milioni e i quasi 3 milioni di Rimini) e 5.755.000 pernottamenti (+4,8 percento), seconda provincia in Emilia-Romagna dietro solo l’imprendibile Rimini (quasi 14 milioni di presenze nei primi otto mesi del 2017, in crescita del 3,2 percento). Complessivamente in Emilia-Romagna sono oltre 32 milioni le presenze registrate a fine agosto, in crescita di quasi il 7 percento rispetto all’anno precedente.
Serie A2 / La vittoria dei giallorossi nella prima giornata sul campo di Roseto soddisfa il tecnico, che però non si accontenta: «Potevamo chiuderla prima e manchiamo ancora della necessaria fluidità di gioco»
Il tecnico giallorosso Antimo Martino
«È una vittoria che su questo campo ha un valore doppio». Non nasconde la sua soddisfazione, il tecnico Antimo Martino, per il successo della sua OraSì nella gara di debutto nel campionato di Serie A2. Un’affermazione che nel punteggio finale può sembrare abbastanza netta (75-82), ma che è arrivata al termine di un match combattuto con un’avversario per tradizione ostico come Roseto. «Vincere qui non è mai semplice. Noi abbiamo ancora bisogno del ritmo giusto e della conoscenza necessaria di certi automatismi per evitare i momenti di alti e bassi».
Alla fine, comunque, i giallorossi hanno conquistato i due punti in palio e possono così continuare a lavorare sull’amalgama del gruppo e sui meccanismi tattici della squadra in vista dell’esordio casalingo di domenica prossima contro Orzinuovi (inizio ore 18 al Pala De André). «Questo successo è importante anche perché così torniamo a casa ad allenarci con serenità sugli aspetti in cui dobbiamo ancora crescere. A Roseto siamo stati bravi in alcuni momenti, meno bravi in altri. I nostri avversari si sono fatti sotto nel finale e noi abbiamo vinto grazie soprattutto alla nostra voglia di non mollare e alla nostra esperienza. Sono molto contento».
Qualche aspetto poco positivo, infatti, Martino lo individua nella prestazione dell’OraSì. «Siamo stati costretti a sputarla solo negli ultimi minuti, quando invece nel corso del match c’era stata qualche occasione per chiudere il discorso in modo definitivo. Manchiamo ancora della necessaria fluidità dell’azione, ma questo è normale in considerazione dei problemi che abbiamo incontrato durante il periodo di preparazione. Ho fiducia che in breve tempo miglioreremo sia in qualità di gioco – termina il coach giallorosso – sia in fase difensiva».
Il Carroccio preme per la divisione dall’Emilia e una maggiore autonomia nei rapporti con lo Stato centrale
Le vicende catalane, con il referendum per l’indipendenza della regione spagnola, ridanno nuova linfa alla causa leghista che vuole l’autonomia della Romagna dall’Emilia. «Lanceremo la raccolta di ottantamila firme affinché anche qui si possa indire una consultazione – sprona il segretario romagnolo della Lega Nord, Jacopo Morrone –. Il nostro obiettivo è semplice e molto chiaro: diamo la parola ai cittadini e con la forza del voto popolare andiamo a Roma a rivendicare maggiori competenze e più risorse. Vogliamo chiamare la gente a esprimersi sull’autonomia e lo vogliamo anche in merito a una specifica autonomia della Romagna: il nostro punto fermo resta la necessità di un mandato popolare».
La nota stampa diffusa dalla Lega accosta la Romagna alla Catalogna: «A proposito di quest’ultima – afferna il capogruppo del Carroccio in Regione, Alan Fabbri – va evidenziato l’assordante silenzio di Bonaccini e della sua Giunta, dopo la violenta repressione da parte del governo spagnolo. Una dichiarazione di solidarietà, se non di vicinanza, era doverosa».
Il capogruppo Fabbri critica il documento del presidente Stefano Bonaccini, «in cui viene richiesta una forma totalmente annacquata di autonomia». Secondo Fabbri, nella trattativa con il Governo che Bonaccini si appresta ad affrontare, occore «portare a casa come minimo le ventun competenze previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione, così come chiediamo noi nella nostra risoluzione. Altrimenti non stiamo parlando di autonomia, ma di una cosa diversa».
Il prossimo 22 ottobre Lombardia e Veneto andranno a votare per una consultazione che garantisca maggiori autonomie alle due regioni: «Dopo il voto ci saranno due campionati – dice Morrone –. Le Regioni che hanno votato giocheranno in serie A nella trattativa con lo Stato centrale, mentre quelle che non ne hanno avuto il coraggio resteranno in coda. Bonaccini, la cui risoluzione sull’autonomia, per la sua vaghezza che ad esempio non tocca nemmeno il tema del residuo fiscale, è carta straccia, cosa vuole fare in Emilia Romagna?».
Calcio C / La vittoria in terra marchigiana ha permesso ai giallorossi di compiere i primi passi in avanti in trasferta dopo i due precedenti ko e di portarsi a quota nove punti. Il tecnico: «Stiamo rispettando in pieno i nostri programmi»
Il tecnico del Ravenna Mauro Antonioli
Sei punti conquistati, due gol realizzati, nessuno subito. Questo è il bilancio del Ravenna nelle ultime due gare, quella casalinga con il Modena e quella esterna di Fano, con la vittoria in terra marchigiana che ha permesso ai giallorossi di compiere i primi passi in avanti in trasferta dopo i due precedenti ko. Il cambio di modulo, con il passaggio alla difesa a tre, ha portato degli effetti positivi immediati (in tre match, dalla seconda alla quarta giornata, erano stati incassate ben dieci reti) che ha consentito di spiccare il volo in classifica, raggiungendo una tranquilla posizione a quota nove.
La prestazione e il risultato pieno fanno così dimenticare al tecnico Mauro Antonioli il forte mal di schiena che lo affligge da qualche giorno. «A Fano c’è stata una grandissima prova dei miei ragazzi – inizia il tecnico – non solo sul piano difensivo, ma anche per la capacità di proporsi sempre in avanti, contro una squadra tosta su un campo sempre molto difficile. Dovevamo sfruttare meglio alcune ripartenze e provare a chiudere la gara già nel primo tempo ma questo è l’unico appunto che posso muovere ai miei ragazzi che per il resto sono stati perfetti».
Non c’è però tempo per rifiatare, in quanto mercoledì 4 ottobre il Ravenna scenderà subito in campo, affrontando alle ore 18.30 al “Benelli” l’ambizioso Padova di Bisoli, reduce dal netto 3-0 sul Santarcangelo che lo ha spinto a dieci punti, a cinque lunghezze dalla vetta occupata dal Renate, che finora ha però disputato una partita in più. «Questa vittoria e la prestazione della mia squadra mi inorgogliscono e la classifica molto buona ci dà la conferma che possiamo giocarcela con tutte. La mia formazione – termina il tecnico – sta rispettando in pieno quelli che sono i suoi programmi».
Canottaggio / Tornato in nazionale dopo sette anni, il portacolori della Canottieri Ravenna al Mondiale di Sarasota ha fatto subito centro giungendo al terzo posto nell’otto azzurro. «Un risultato inaspettato quando ho deciso di rientrare a tempo pieno»
Il momento della premiazione di Bruno Rosetti al Mondiale di Sarasota
Mostra i muscoli sul podio, Bruno Rosetti, nel giorno della vittoria del bronzo iridato. Tornato in nazionale dopo tanto tempo, il portacolori della Canottieri Ravenna ha infatti fatto subito centro con l’otto azzurro, capace di piazzarsi al terzo posto dietro ai colossi della Germania e ai padroni di casa degli Stati Uniti e di precedere altre potenze del canottaggio come Olanda e Nuova Zelanda. A Sarasota, in Florida, il ravennate torna a sorridere e la speranza di tutti, sua ma anche di tecnici e dirigenti italiani, è che per lui sia iniziata una seconda avventura nella nazionale piena di soddisfazioni. «Sono contentissimo di questo risultato, assolutamente inaspettato quando ho deciso di rientrare a tempo pieno. Arriva grazie a un gruppo affiatato, persone che – e non parlo solo dell’otto – formano una vera famiglia, che mi ha accolto dandomi l’opportunità di esprimermi al meglio. Grazie a loro, è un piacere stare in raduno, non senti la fatica».
«La gara – racconta Rosetti – è stata fantastica, un testa a testa fino all’ultima palata con equipaggi di enorme valore. Siamo riusciti a tenere dietro l’Olanda, bronzo a Rio di Janeiro, e questo credo dia ancora piu valore al nostro risultato. Non siamo partiti bene come al solito, ma abbiamo sempre mantenuto il contatto con gli altri equipaggi e dopo mille metri abbiamo iniziato ad aumentare il ritmo fino ad arrivare agli ultimi 400 metri, dove abbiamo cominciato una ulteriore progressione che ci ha portato al bronzo mondiale».
Per il quasi trentenne bizantino si apre quindi un nuovo capitolo della carriera azzurra e all’orizzonte, ancora lontano tre anni, si inizia intravvedere l’immagine dell’Olimpiade del 2020. «Sono tornato nel giugno dell’anno scorso dopo sette anni di stop, e la mia ultima gara con la nazionale era stato il Mondiale Under 23 del 2009, quindi non poteva esserci miglior lieto fine al mio rientro. Riguardo al futuro del nostro equipaggio sarà la direzione tecnica a decidere, però abbiamo dimostrato che questo otto ha tutte le carte in regola per andare bene. La medaglia iridata, infatti, mancava in questa specialità dal 2006. Sono carico in vista dei prossimi obiettivi, sarà dura ma gli altri non sono così lontani – termina Rosetti – dobbiamo solo continuare a lavorare per andarli a prendere».
Due palcoscenici, cento protagonisti: ecco La stagione dei teatri 2017/18 di Ravenna. Previste anche otto proposte fuori abbonamento e iniziative collaterali. Nonni, direttore di Ravenna Teatro: «Siamo in una città che grazie ai suoi artisti e ai suoi operatori culturali viene presa come esperienza unica e originale»
Il Servo, dalla pièce teatrale “The Servant”, dal romanzo omonimo di Robin Maugham
Per il secondo anno consecutivo i due teatri cittadini, Alighieri e Rasi, uniscono le proprie programmazioni dando vita alla stagione dei teatri, cartellone volto al superamento della tradizionale separazione tra prosa e contemporaneo. Tredici titoli, trentasei repliche, otto titoli fuori abbonamento (per altre diciotto repliche), la proiezione del film di Marco Martinelli “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” e gli incontri de “I parlamenti d’aprile”. Per tutti i dettagli e le informazioni complete della programmazione si può consultare il sito di Ravenna Teatro: ravennateatro.com.
Da anni Ravenna Teatro, che cura la stagione ravennate, «porta avanti l’idea di un teatro libero da generi e distinzioni, un teatro che non ha più senso catalogare in base a vacue apparenze formali e che si vuole invece mostrare partendo da quella che è la base più genuina e ancestrale del suo essere, un composito e variegatissimo viaggio attraverso le questioni dell’uomo». La stagione 2017/18 si propone «per indagare in profondità l’indistinguibilità dei linguaggi drammaturgici di questo complesso momento storico e sociale, in una geografia sempre più affastellata di temi e riflessioni dove le distinzioni tra “classico” e “contemporaneo” fanno sempre più fatica a trovare spazio».
Ale e Franz
Il cartellone in abbonamento de La stagione dei teatri 2017/18 si apre allora con lo spettacolo di Annibale Ruccello Ferdinando (Rasi, 18 novembre), testo vincitore del Premio IDI – che debuttò per la regia dello stesso autore nel 1986 – e affermatosi in questi trenta anni come un classico della drammaturgia contemporanea.
È invece una prima assoluta quella di Va pensiero, il nuovo spettacolo di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro su scrittura originale di Marco Martinelli, che si ispira a un fatto di cronaca per raccontare come la corruzione dell’Italia di oggi abbia soppiantato gli ideali risorgimentali inscritti nella musica di Giuseppe Verdi (Alighieri, da giovedì 7 a giovedì 14 dicembre, pausa lunedì 11).
Per la prima volta a Ravenna, La Bottega degli Apocrifi presenta poi Lorenzo Milani, di Stefania Marrone, in cui si racconta la storia di don Milani dalla fine, quando è troppo malato per fare scuola e resta a Firenze a combattere una delle battaglie che più gli sta a cuore: cercare di persuadere sua madre, l’agnostica intellettuale Alice Weiss, che lui non avrebbe potuto fare altrimenti e che quello che è stato ha avuto un senso (Alighieri, da giovedì 25 a domenica 28 gennaio).
Ecco quindi Il servo, da un romanzo breve di Robin Maugham del 1948 (considerato all’uscita in Inghilterra “un piccolo capolavoro di abiezione”): co-diretto da Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe, e interpretato tra gli altri da Lino Musella, racconta la vicenda di un rapporto di dominazione e assuefazione di un uomo su un altro uomo (Alighieri, mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio).
Un grande classico della commedia napoletana e del repertorio di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano, sarà impreziosito dall’interpretazione di Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, diretti da Liliana Cavani (Alighieri, da giovedì 8 a domenica 11 febbraio).
Dopo il successo della tournée internazionale di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, premio Ubu nel 2014 per la migliore novità italiana, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano ora con Il cielo non è un fondale, il cui punto di partenza è il fenomeno irreversibile dell’urbanizzazione dei paesaggi e dei modi di vivere (Rasi, 15 febbraio).
Un’apprezzatissima Veronica Voss due stagioni fa, quest’anno Monica Piseddu è la protagonista dalla straordinaria capacità introspettiva di Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia vincitore del Premio Campiello 2010 (Rasi, venerdì 23 e sabato 24 febbraio).
Stefano Ricci, disegnatore e artista grafico di fama internazionale, che sarà al centro di Più giù, in cui disegnerà in tempo reale, con pennelli e dita, accompagnato dal contrabbasso di Giacomo Piermatti e live eletronics di Vincenzo Core (Rasi, 27 febbraio).
Emilia Romagna Teatro Fondazione porta a Ravenna La classe operaia va in paradiso, spettacolo costruito attorno alla complessa sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, alla drammaturgia di Paolo Di Paolo e ai materiali che testimoniano la genesi del film omonimo, che per il regista Claudio Longhi diventa il punto di partenza per uno sguardo ficcante sul mondo del lavoro e del precariato del nostro paese e che vede tra i protagonisti i giovane Lino Guanciale (Alighieri, da giovedì 8 a domenica 11 marzo).
E ancora ERT per Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, adattato e diretto dal quarantenne moscovita Konstantin Bogomolov, tra le voci più lucide della scena contemporanea russa, connotato da uno stile irriverente, provocatorio e contemporaneo (Alighieri, martedì 13 e mercoledì 14 marzo).
Per la prima volta all’interno della stagione ravennate arrivano poi due tra gli attori comici più amati, Ale e Franz, con Nel nostro piccolo. Gaber/Jannacci/Milano, uno spettacolo poetico e divertente sui loro illustri concittadini (Alighieri, da martedì 27 a venerdì 30 marzo).
Il Teatro dell’Elfo ed Elio De Capitani tornano a Shakespeare con Otello, spogliandolo della “tradizione” per tornare al cuore del meccanismo drammatico e della sua tragica normalità, quella di un generale potente e blandito dalla nobiltà veneziana che però frana nella sua solitudine di debolezze e dubbi (Alighieri, da venerdì 13 a domenica 15 aprile).
Infine, in Ifigenialiberata, il regista Carmelo Rifici – apprezzatissimo due anni fa a Ravenna con Il gabbiano di Cecov – indaga il mito degli Atridi dando spazio alle ragioni di tutti i personaggi della vicenda, Agamennone, Menelao, Ulisse e Clitemnestra, per porre domande sulla all’annosa questione di dove nasce la violenza, di come si può fermarla e perché il mondo resta immobile nell’incapacità di trovare un’alternativa.
«È necessario sottolineare – dice il direttore di Ravenna Teatro, Marcella Nonni – che siamo in una città che grazie ai suoi teatri, ai suoi artisti (siano essi teatranti o fotografi, musicisti o disegnatori), ai suoi operatori culturali viene presa come modello, come esperienza unica e originale».
Questi gli spettacoli oltre l’abbonamento.
TEATRO RASI
Notte d’oro – sabato 7 ottobre – ore 19 Ascoltate! Romagna relax
di Gianni Farina e Consuelo Battiston, con Consuelo Battiston, regia Gianni Farina, produzione E/Menoventi, Bellaria Film Festival in collaborazione con Drammi Collaterali.
La nostra riviera è una metropoli balneare che non ha equivalenti in Europa, ieri luogo della vita notturna internazionale, oggi tempio del relax. In scena anche un ospite “romagnolo” a sorpresa.
VULKANO
da martedì 24 a venerdì 27 ottobre – ore 21 Don Giovanni in soffitta
riscrittura scenica da Molière e Cesare Garboli drammaturgia Giulia Castellani con Valerio Apice, Giulia Castellani, Davide Tassi regia Valerio Apice produzione Teatro Laboratorio Isola di Confine.
Sganarello, sopravvissuto al suo padrone, prova ad aprirci gli occhi sulle rocambolesche seduzioni e le resistenza di Donna Elvira, ponendo la riflessione sulla nostra epoca che vive nella dittatura della maschera e dell’apparenza.
CINEMACITY MULTIPLEX
da giovedì 9 a mercoledì 15 novembre Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
un film scritto e diretto da Marco Martinelli, soggetto Marco Martinelli e Ermanna Montanari, con Ermanna Montanari, Sonia Bergamasco, Elio De Capitani, Fagio, Christian Giroso, Roberto Magnani, Vincenzo Nemolato, Alice Protto, Massimiliano Rassu e un coro di bambine alla loro prima volta sullo schermo, produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro coproduzioneStartCinema.
Debutto al cinema di Martinelli e Montanari: un film d’arte, immaginifico e limpidamente didattico, sui vent’anni agli arresti di Aung San Suu Kyi, leader del Movimento per la democrazia in Birmania e Premio Nobel per la pace. Presentato al Biografilm Festival di Bologna e al Festival Kilowatt, al Festival della Mente di Sarzana e agli incontri di Cinematografo alla Biennale di Venezia, arriva nelle sale a partire da Ravenna.
VULKANO
da giovedì 23 a domenica 26 novembre – ore 21 Lost generation
di e con Alessandra Crocco e Alessandro Miele, produzione Progetto Demoni, con il sostegno di Kilowatt Festival.
Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda sono protagonisti di quella generazione perduta degli anni ’20 resa popolare da Ernest Hemingway con Fiesta; passano da una festa all’altra in un clima di spensieratezza fino alla grande crisi del ’29, che coincide con l’inizio della crisi del loro matrimonio.
TEATRO RASI
sabato 2 dicembre – ore 21 West
ideazione Luigi De Angelis e Chiara Lagani, drammaturgia Chiara Lagani, con Francesca Mazza, regia e spazio scenico Luigi De Angelis, produzione Fanny & Alexander, Festival Delle Colline Torinesi.
Fanny & Alexander celebrano il loro 25° anniversario ripercorrendo il loro fortunato percorso artistico con film, incontri. Il teatro Rasi ospita “West”, che ha portato Francesca Mazza al premio Ubu come miglior attrice.
VULKANO
sabato 16 e domenica 17 dicembre – ore 21 Ella
di Herbert Achternbusch traduzione Luisa Gazzero Righi con Maurizio Lupinelli, ideazione Maurizio Lupinelli e Eugenio Sideri, regia Eugenio Sideri, produzione Nerval Teatro
Herbert Achternbusch è pittore, poeta, attore di teatro, sceneggiatore, regista, racconta storie di “ordinaria follia quotidiana” spesso autobiografici. Maurizio Lupinelli porta in scena Ella, madre tenuta ai margini della società.
TEATRO RASI
martedì 16 gennaio – ore 21 Morte di Zarathustra
drammaturgia e regia Clemente Tafuri, David Beronio, con Luca Donatiello, Francesca Melis, Alessandro Romi, Felice Siciliano, produzione Teatro Akropolis.
Teatro Akropolis nasce dal sodalizio artistico tra artisti interessati alle questioni di matrice filosofico-letteraria. In questo spettacolo l’indagine parte dagli studi di Nietzsche sulla nascita della tragedia e l’abbandono dei riti dionisiaci e di come questo abbia segnato la storia dell’uomo.
TEATRO RASI
da giovedì 5 a domenica 8 aprile I Parlamenti di aprile
I Parlamenti di aprile sono seminari che riuniscono annualmente nella sala Mandiaye N’Diaye del teatro Rasi filosofi, artisti, studiosi intorno a nodi di pensiero e di azione che il Teatro delle Albe propone di condividere a partire dal proprio percorso artistico ed esistenziale.
TEATRO RASI
da lunedì 16 a sabato 21 aprile STANZE. Racconto per camera preparata
tratto da The bells will sound forever di Thomas Ligotti, con Massimiliano Rassu, Muna Mussie, regia Alessandro Panzavolta, produzione Orthographe con il sostegno di Villa Nappi/Marche Teatro nell’ambito del Progetto Residenze.
Orthographe è una compagnia fondata a Ravenna da Angela Longo e Alessandro Panzavolta, fin dall’inizio impegnata nella creazione di lavori che combinano arti visive, performative e teatrali. Al Rasi presenteranno spettacoli e laboratori.
TEATRO RASI
venerdì 20 aprile – ore 21 Illusioni
di Ivan Vyrypaev, traduzione e regia Teodoro Bonci del Bene, con Carolina Cangini, Kristina Likhacheva, Jacopo Trebbi, Teodoro Bonci del Bene, produzione Big Action Money.
Due coppie di sposi scoprono di non conoscere chi sia la persona con la quale hanno trascorso tutta la vita. Drammaturgo, regista e sceneggiatore russo, tra i più premiati in Europa, Ivan Vyrypaev ha firmato la regia di film presentati ai più prestigiosi festival.
Immatricolata come autocarro, cilindrata 999, 85mila km percorsi. Offerte entro il 19 ottobre
Se la fiducia ispirata da un politico si misura dalla propensione a comprare da lui un’auto usata, come recitava la campagna elettorale di Richard Nixon nel 1960, allora il sindaco di Sant’Agata sul Santerno Enea Emiliani avrà presto un bel banco di prova: il Comune nella Bassa Romagna infatti mette in vendita una Fiat Panda a benzina del 1997 con 85mila km percorsi. Il prezzo a base d’asta è di 250 euro e sono a carico dell’acquirente i costi relativi al passaggio di proprietà. La vettura è immatricolata come autocarro, cilindrata 999 e ultima revisione del 5 aprile 2016.
La scadenza per presentare le offerte è fissata per giovedì 19 ottobre 2017 alle 13. Gli interessati dovranno far pervenire un plico sigillato e raccomandato, controfirmato sui lembi di chiusura, riportante all’esterno la dicitura “Comune di Sant’Agata sul Santerno – Avviso pubblico per la vendita di automezzo usato immatricolato autocarro di proprietà del Comune”. Il plico dovrà contenere l’offerta, espressa mediante aumento sul prezzo a base d’asta, sottoscritta con firma leggibile; dovrà essere indicato un recapito telefonico ed eventuale fax o email dell’offerente, nonché dovrà essere allegata una fotocopia del documento d’identità. Il plico, che può essere consegnato anche a mano, va indirizzato a: Unione dei Comuni della Bassa Romagna, piazza dei Martiri, 1, 48022 Lugo (RA). È possibile visionare il veicolo, previo appuntamento chiamando allo 0545 919911 (Alessia Cimatti).
Il conducente ha lasciato la vettura cappottata sul marciapiede ed è fuggito a piedi. Per il proprietario 389 euro di multa, per il guidatore circa cinquemila
Ha prestato l’auto a un amico e non l’ha vista tornare: è stata la polizia municipale a dirgli che era finita ruote all’aria sul marciapiede di viale De Pinedo a Lugo e il conducente era fuggito a piedi. Gli agenti si sono rivolti al proprietario poche ore dopo l’incidente ipotizzando che fosse lui al volante ma hanno capito come stavano le cose: il reale guidatore della Peugeot 206, un ventiseienne ecuadoregno che non ha mai conseguito alcuna patente di guida per autoveicoli, è stato rintracciato alla stazione ferroviaria di Lugo: a suo carico sanzioni amministrative per un totale cinquemila euro ed è stato denunciato per appropriazione indebita. Al proprietario del veicolo è stata invece contestata la sanzione di 389 euro, per aver affidato il veicolo a una persona sprovvista di patente.
È uno dei due casi di pirateria stradale avvenuti negli ultimi dieci giorni in Bassa Romagna: in entrambi i casi gli agenti della Polizia municipale hanno rintracciato gli autori della fuga in poche ore.
L’altro caso a Massa Lombarda. Un ventenne albanese, alla guida di una Mercedes Classe A, in via Amendola si è scontrato con un’autovettura Suzuki proveniente da viale Dante, condotta da un settantenne imolese; a seguito dell’urto il ragazzo si è allontanato facendo perdere le proprie tracce. Gli operatori giunti sul posto, anche grazie a un testimone che si è annotato la targa del veicolo fuggiasco, hanno rintracciato il conducente del veicolo che, in stato di libertà, è stato denunciato per fuga e omissione di soccorso a seguito di incidente stradale. Al ventenne è stata inoltre ritirata la patente di guida albanese, in quanto non utilizzabile in Italia per coloro che sono residenti da oltre un anno.
Dall’inizio dell’anno gli episodi di pirateria stradale in Bassa Romagna rilevati dalla municipale sono stati sette, quattro con feriti e tre con soli danni alle cose; in tutti i casi i fuggitivi sono stati rintracciati e denunciati all’autorità giudiziaria.
Calcio / I risultati della quinta giornata nei tornei regionali di Eccellenza e Promozione e del terzo turno di Prima Categoria. Il Cervia si aggiudica la sagra del gol, il Faenza blocca i biancorossi e festeggia il Sanpaimola
Il Faenza ha pareggiato 1-1 a Classe
ECCELLENZA Nella quinta giornata del campionato di Eccellenza, girone B, a sorridere è soprattutto l’Alfonsine, che grazie alle reti di Riccardo Innocenti, Filippi e Magri sbriga la pratica Castrocaro e raggiunge al terzo posto in classifica il Classe, bloccato in casa dal Faenza del bomber Grazhdani. Festeggia anche il Sanpaimola, che fa sua la sfida esterna con il Real San Lazzaro per merito dell’uno-due nei primi 17 minuti a firma di Musiani e Tonini. Spettacolo e gol a Milano Marittima, con il Cervia che regola 4-3 l’Argentana (decisivo il 4-2 di Domini), mentre il Russi completa una bella rimonta a Diegaro, passando dal 2-0 dei forlivesi al 2-2 siglato al 90° da Sebastiani. Brutte notizie invece dai fronti San Pietro in Vincoli e Massa Lombarda, entrambi finiti ko in trasferta: i verdiblù a Corticella e i bianconeri a Riccione, addirittura subendo 5 reti per mano della capolista.
Risultati (5ª giornata): Alfonsine-Castrocaro 3-1, Cervia-Argentana 4-3, Classe-Faenza 1-1, Corticella-San Pietro in Vincoli 1-0, Diegaro-Russi 2-2, Fya Riccione-Massa Lombarda 5-1, Marignanese-Savignanese 0-1, Progresso-Granamica 1-1, Real San Lazzaro-Sanpaimola 1-2.
Classifica: Fya Riccione 12 punti; Corticella 11; Alfonsine e Classe 10; Cervia, Faenza e Granamica 9; Diegaro 8; Progresso e Sanpaimola 7; San Pietro in Vincoli e Savignanese 6; Castrocaro e Russi 5; Massa Lombarda 4; Argentana 2; Marignanese 1; Real San Lazzaro -1.
PROMOZIONE Nel quinto turno di Promozione, girone C, non arriva nessuna vittoria per le ravennati: il Conselice viene fermato sul pari casalingo dal Ravarino, il Lavezzola centra comunque un punto positivo a Casalecchio e lo Sparta Castel Bolognese, sempre alla ricerca del primo successo stagionale, cade in terra bolognese contro il Persiceto. Nel girone D prosegue la scalata della Del Duca Ribelle, che spegne il fanalino Bellaria e raggiunge in vetta il Tropical Coriano e il Ronco Edelweiss. Vince anche il Cotignola, infliggendo un bel 3-0 esterno alla Sampierana, mentre scivolano tutte le altre: il Savio a Gatteo, il Savarna a Igea Marina, il Reda a Pietracuta e la Reno a domicilio contro la Giovane Cattolica.
Classifica: Tropical Coriano, Ronco Edelweiss e Del Duca Ribelle 10 punti; Cotignola, Pietracuta e Giovane Cattolica 9; Torconca, Gambettola e Stella 8; Reno e Cava 7; Reda, Gatteo Fc e Igea Marina 6; Savarna e Sampierana 4; Savio 3; Bellaria Igea Marina 0.
PRIMA CATEGORIA Terza giornata invece nel girone G di Prima Categoria e primi successi stagionali per Real Fusignano e Fosso Ghiaia: i neroverdi la spuntano sul Santa Sofia e i bianconeri esultano nel derby con il Solarolo. Il Romagna espugna il campo del Meldola, mentre le note dolenti arrivano dalla Virtus Faenza, che perde partita e leadership nella trasferta San Leonardo, e dal Bagnacavallo, che cade a Civitella e resta ultimo con un solo punto.
Risultati (3ª giornata): Civitella-Bagnacavallo 2-1, Due Emme-Tre Martiri 1-1, Fosso Ghiaia-Solarolo 1-0, Fratta Terme-San Vittore 4-0, Meldola-Gs Romagna 2-3, Pianta-Forlimpopoli 1-1, Real Fusignano-Santa Sofia 3-2, San Leonardo-Virtus Faenza 3-0.
Classifica: Fratta Terme, San Leonardo e Civitella 9 punti; Gs Romagna e Virtus Faenza 6; Santa Sofia e Due Emme 4; San Vittore, Meldola, Solarolo, Real Fusignano e Fosso Ghiaia 3; Pianta e Tre Martiri 2; Bagnacavallo e Forlimpopoli 1.
La polizia chiamata dalla procuratrice speciale dell’immobile ha trovato un 37enne che si era stabilito all’interno: denunciato
L’appartamento era sotto sequestro e in teoria doveva essere sfitto ma la procuratrice speciale che segue l’immobile a Lido Adriano si è accorta di un ampio foro nella porta d’ingresso al posto della maniglia. All’interno la polizia, chiamata dalla donna nella serata dell’1 ottobre, ha trovato un 37enne brasiliano: in regola con le norme sul soggiorno e senza fissa dimora, aveva occupato abusivamente l’appartamento. L’uomo è stato fatto uscire dall’abitazione che veniva riconsegnata alla procuratrice: il 37enne è stato denunciato per danneggiamento di cose sottoposte a sequestro edinvasione di edifici.
Angiolini: «I ravennati dovrebbero essere più curiosi, mi piacerebbe collaborare con l’università. Il 2019? Esperienza unica. In città mancano spazi europei per la musica e le sue contaminazioni»
Il Bronson sold out lo scorso inverno per il concerto dei Marlene Kuntz
Aperto nel 2003 nell’ex scuola di ballo di Madonna dell’Albero, il Bronson in pochi anni ha portato la grande musica rock internazionale, più o meno alternativa, in una città come Ravenna tradizionalmente esclusa da quel circuito.
Christopher Angiolini, patron di Bronson Produzioni
Ne abbiamo parlato con Christopher Angiolini, patron di Bronson Produzioni con cui gestisce anche il bagno Hana-Bi di Marina e il Fargo caffè, in centro a Ravenna.
Non ti sei ancora stancato di organizzare concerti?
«Bella domanda, a volte me la pongo anche io. In realtà questo è solo un aspetto del mio lavoro, ma capisco cosa intendi. La musica continua a incuriosirmi, è un lavoro di ricerca sempre stimolante che ovviamente diventa per forza di cose multidisciplinare rientrando in un quadro culturale e sociale molto più ampio. Qui non si tratta di “organizzare concerti”, ma di affrontare ogni volta nuove sfide, divulgare suoni e pensieri, allenare un pubblico, mantenere viva una comunità, per tenere una finestra sempre aperta sul mondo». A questo proposito, come è cambiata Ravenna da quando hai aperto il Bronson e come il Bronson ha cambiato Ravenna?
«È stato un lavoro lungo e quotidiano per così tanto tempo, che la città si è trasformata senza forse nemmeno rendersene pienamente conto. Abbiamo aperto alla musica moderna internazionale, a circuiti indipendenti prima inesplorati che ora fanno parte del linguaggio quotidiano. nonostante questo penso sempre che il pubblico ravennate dovrebbe avere più coraggio, più curiosità, perchè a volte davvero non sa cosa si perde. In questo senso mi piacerebbe poter collaborare e aprire un filo diretto con scuole e università. Fortunatamente il nostro pubblico più affezionato si allarga a tutta la Romagna e sempre più frequentemente anche ad un raggio molto più ampio, fino ad arrivare a Beaches Brew (il festival di giugno del bagno Hana-Bi, ndr) in cui ormai le presenze internazionali sono vicine al 50 percento».
Quali sono state le cose che ti hanno dato più gratificazioni in questa avventura?
«Avventura è un termine che trovo azzeccato, la gratificazione che le comprende un po’ tutte è la consapevolezza di avere posizionato Bronson Produzioni sulla mappa internazionale, sapere che questo lavoro in provincia tra mille difficoltà è stimato da pubblico, artisti e operatori in tutto il mondo. Per farti un esempio, solo poche settimane fa Costantino della Gherardesca (noto giornalista e conduttore, ospite a fine agosto all’Hana-Bi, ndr) mi diceva che era venuto a conoscenza dell’Hana-Bi mentre si trovava a San Francisco a intervistare John Dwyer degli Oh Sees, che gli raccontò di questo posto in Italia…». Ti è capitato di scontrarti con artisti intrattabili o dalle pretese assurde?
«Lo so che i personaggi intrattabili sono sempre un elemento di curiosità, ma in genere devo ammettere che con quelli preceduti dalla loro pessima fama non abbiamo mai avuto grossi problemi, potrei citarti Blixa (Bargeld, leggendario leader degli Einsturzende Neubauten, ndr), che è il terrore di molti promoter e direttori artistici ancora oggi, ma dopo averlo portato a cena all’Osteria del Tempo Perso è immediatamente diventato il mio migliore amico: gli piace molto mangiare e bere bene. Oppure Michael Gira (degli Swans, ndr) con il quale poi sono stato anche due settimane in tour negli Stati Uniti. O il sempre polemico e indecifrabile Mark Kozelek. In realtà sono semplicemente persone che vanno trattate con rispetto e professionalità, ma allo stesso tempo guardate dritte negli occhi, se capisci cosa intendo. Le difficoltà di comunicazione più evidenti per me rimangono con gli artisti italiani che secondo parametri tutti loro si considerano “arrivati” e si dotano di inutili sovrastrutture che complicano solo la buona riuscita di un evento».
Con Jeremy Barnes in una foto da Beaches Brew
I concerti a cui sei più legato? Ai festival Transmissions e Beaches Brew siamo riusciti a vivere e regalare esperienze indimenticabili. Ci sono tantissimi artisti a cui sono molto legato, primo fra tutti il texano Micah P. Hinson, David Eugene Edwards (di Wovenhand, ndr), Damien Jurado, Jeremy Barnes (di Neutral Milk Hotel, Beirut e A Hawk and a Hacksaw, ndr), Stephen O’Malley (dei Sunn O))), ndr), i Moon Duo, i nostrani Bruno Dorella e Nico Vascellari. Ho anche avuto la possibilità di incontrare e lavorare con personaggi che per me erano miti assoluti, te ne cito un paio, Ian MacKaye (dei Fugazi, ndr) e Kristoffer Rygg (fondatore degli Ulver, che torneranno a Ravenna al prossimo festival Transmissions, ndr), ma potrei andare avanti a lungo anche con questa lista. Ecco, mi piacerebbe ricordare due giganti prematuramente scomparsi come Vic Chesnutt e Jason Molina». Sei diventato ormai un’istituzione della città e ora iniziano a vedersi (più o meno) nuove generazioni che cercano forse di seguire le tue orme…
«Ti ringrazio per questo riconoscimento. Dopo tanti anni di semina abbiamo sicuramente contribuito a creare un pubblico e un’idea e una visione per l’organizzazione di eventi, a partire dall’artwork per passare dalla comunicazione fino al nocciolo della questione: i contenuti. Quest’influenza è oggi piuttosto evidente e vedo con piacere che sono in diversi che tentano di cimentarsi nel cosiddetto mondo dell’indie. Sicuramente è un motivo di orgoglio sapere di aver inserito nella quotidianità della città percorsi che fino a pochi anni fa erano considerati alieni. È molto interessante vedere come i più giovani si ispirino al tuo lavoro, lo riconosco da tanti dettagli, alcuni chiedono consigli e forme di collaborazione, e questo mi fa sempre davvero molto piacere, altri vogliono fare le cose autonomamente, vivere la loro esperienza, fare i propri errori. Sicuramente noi abbiamo tracciato un sentiero, ma come in ogni campo è comunque necessaria una sana e dura “gavetta”».
Christopher Angiolini (il secondo da sinistra) nella foto ufficiale dello staff di Ravenna2019
Ci sono rimpianti per Ravenna2019? Come giudichi quell’esperienza che ti ha visto direttamente coinvolto nello staff? Cosa manca a Ravenna per essere davvero una Capitale europea della cultura?
«L’esperienza 2019 è stata per Ravenna qualcosa di unico, ha creato un fermento, una trasversalità e una comunità d’intenti che difficilmente si potranno ripetere. Ovviamente come accade per ogni cosa in italia è un’esperienza che è stata strumentalizzata da ognuno a proprio piacimento. Quello di Ravenna è da sempre un problema di mentalità. Bisogna avere il coraggio di aprirsi a nuove esperienze. Ma ormai questo è il passato, guardiamo avanti, e se proprio vogliamo trovare qualcosa in cui bisognerebbe migliorare questa città è la qualità e la quantità degli spazi disponibili per la musica e le sue contaminazioni, basandosi su modelli più europei di gestione e di servizi».