venerdì
12 Settembre 2025

Alternanza scuola-lavoro, la liceale al McDonald’s: «Potrà essermi utile un domani»

Margherita racconta il suo primo giorno. La prof tutor: «Prima esperienza per i ragazzi con una multinazionale, sono curiosa»

Meglio un Big Mac o un libro di ingegneria? Se una volta il liceo era la strada maestra per il mondo dell’università e gli studenti vedevano il proprio futuro solo dentro le mura di una facoltà umanistica o scientifica, oggi anche i sogni dei giovani paiono aver risentito della crisi economica. Diversi liceali infatti hanno scelto di aderire volontariamente al progetto di formazione scuola-lavoro di McDonald’s che prevede un periodo di alcune settimane lavorative non retribuite in cui i ragazzi vengono formati al lavoro del fast food. La formazione lavorativa è diventata obbligatoria con la “Buona Scuola” e prevede moltissime possibilità diverse come aziende, corsi di studio all’estero e laboratori.Liceo Scientifico Mcdonald

Margherita: «L’ho scelto
perché mi sembrava più
attinente al mondo del lavoro»

Perché allora scegliere un lavoro apparentemente così lontano dalla formazione liceale? Margherita fa la quinta al liceo scientifico Oriani e racconta: «Ho fatto questa scelta perché mi pareva quella più attinente con il mondo reale del lavoro, potrà essermi utile un domani se avrò l’urgente bisogno di un impiego stabile». E aggiunge: «Il primo giorno è andato molto bene, mi è stato assegnato il turno pomeridiano (dalle 14 alle 20) e l’accoglienza è stata ineccepibile, ci è stato mostrato tutto il ristorante e spiegate regole e mansioni che dovremo svolgere. Non possiamo ovviamente cucinare per via delle normative sulla sanità, ma battiamo alla cassa, diamo il resto, puliamo i vassoi e vi disponiamo i pasti per i clienti, dopo aver preso l’ordinazione», prosegue, «è stato molto stancante sì, ma comunque un’esperienza nuova ed eccitante. Per di più abbiamo il pasto aziendale!».

La tutor interna referente dell’iniziativa “Benvenuti Studenti”, ovvero il progetto di formazione lavoro di McDonald’s Italia, la professoressa Stefania Capucci dell’Oriani si dice molto colpita dalla serietà del personale con il quale ha preso accordi. «Trovo il progetto in linea con le esigenze e le scelte degli alunni, e mi incuriosisce dato che è la prima esperienza che i ragazzi avranno con una multinazionale delle dimensioni di McDonald’s, la quale aveva dato la disponibilità ad impiegarne quindici. Da tenere presente è che l’Alternanza Scuola-Lavoro non potrà mai assicurare impieghi di alto profilo agli studenti, appunto essendo tali. Mi riservo di dichiararmi però neutrale per ora sull’iniziativa poiché l’iniziativa è appena iniziata. Sono in attesa del giudizio dei ragazzi e del tutor esterno».

Questa storia è stata raccontata da Andrea Piemontese e Mattia Strada su Silenzio Stampa.Ra, il giornale creato da studenti del liceo scientifico Oriani proprio con un progetto di scuola-lavoro, perché al liceo c’è anche chi ha scelto di non fare panini, ma si augura un altro futuro.

Olimpia Teodora, altra amichevole con Perugia in vista dell’inizio del campionato

Volley A2 femminile / Domani, 30 settembre, le ravennati affrontano di nuovo in un test la Bartoccini (questa volta in trasferta) dopo il successo di martedì scorso nel 1° Trofeo Sergio Guerra. Il tecnico Angelini: «Spero di vedere dei miglioramenti rispetto alla partita di qualche giorno fa»

Esultanza Teodora Trofeo Guerra
Una esultanza delle giocatrici ravennati nel corso del Trofeo Guerra vinto contro Perugia (foto D. Ricci)

Se non è un’Olimpia Teodora ancora in forma campionato, poco ci manca, e buoni sprazzi di quello che potrà essere il valore della squadra si sono già visti nell’amichevole vinta martedì scorso contro le umbre della Bartoccini. Al Pala De André, infatti, la squadra ravennate ha superato la “pari grado” Perugia (che affronterà in A2), aggiudicandosi al tiebreak il 1° Trofeo Sergio Guerra, momento clou della giornata dedicata al ricordo dell’allenatore degli undici scudetti consecutivi e dell’indimenticato Vigor Bovolenta.

L’inizio della stagione ufficiale è ormai vicinissimo (si parte l’8 ottobre con la trasferta a Montecchio Maggiore, in Veneto) e non ci sono pause nella preparazione di Bacchi e compagne, che domani (sabato 30 settembre) saranno impegnate in un altro test contro le perugine, questa volta però in casa loro (fischio d’inizio alle 17), mentre mercoledì 4 ottobre ci sarà una sorta di rifinitura finale al PalaCosta contro il Volley Club Cesena di B1 (ore 20.30).

Facendo un passo indietro, il tecnico Simone Angelini preferisce non sbilanciarsi sulla prestazione di martedì scorso. «Si è trattata di una partita discreta, anche se contro Pesaro avevamo giocato senza dubbio meglio. Di sicuro il carico di lavoro di due mattine consecutive di pesi non ci ha aiutato, ma avremmo potuto fare di più sia in ricezione, sia in difesa, e anche a muro su palla alta, particolare sul quale abbiamo lavorato molto e sul quale mi aspetto quindi qualche miglioramento. Il risultato, al di là dell’importanza della giornata e del doveroso omaggio a Sergio Guerra e Vigor Bovolenta, ci interessa poco, mentre è fondamentale per noi acquisire il giusto ritmo partita in vista dell’inizio del campionato».

Premiazione Bacchi Assessore Fagnani
Il capitano Lucia Bacchi ritira il premio “Sergio Guerra” dall’assessore Fagnani (foto D. Ricci)

Dopo più di un mese di lavoro in palestra, tra allenamenti e sedute di pesi, le ragazze hanno messo un po’ di “carburante” nel motore, anche se come è ovvio che sia mancano ancora di brillantezza fisica. «Stiamo affrontando qualche giorno di scarico dopo l’ultimo impegno, per preparaci ad affrontare la settimana tipo di campionato. Sabato saremo impegnati a Perugia in una sorta di rivincita del match di martedì sera, dove ancora una volta non ci interessa il risultato, ma vogliamo lavorare meglio rispetto alla partita precedente. Avremo inoltre un’ultima amichevole contro Cesena, che ci permetterà di ruotare e far entrare tutte le ragazze in clima campionato. La prima trasferta sarà abbastanza breve e la affronteremo in giornata, con l’obiettivo di affrontare la partita con serenità, superando l’emozione dell’esordio in A2».

Sugli obiettivi da perseguire, infine, il tecnico mostra di avere le idee molto chiare. «La nostra è una squadra in divenire, che ha tutto il tempo per lavorare e crescere giorno dopo giorno, ma di sicuro il primo obiettivo, come è ovvio per una squadra neopromossa, è la salvezza. Dobbiamo in partenza puntare a fare più punti possibili, perché acquisire una posizione tranquilla in classifica ci permetterebbe di affrontare questo percorso con più serenità. Più avanti durante la stagione, quando avremo anche acquisito come società un po’ di esperienza nella categoria, vedremo cosa ci riserverà il futuro e si potrà puntare anche ad altri obiettivi. Vogliamo cercare di giocare bene e fare punti contro tutti, sfruttando anche le qualità del nostro palazzetto che, essendo piccolo e particolare, si presta a diventare un bel fortino. E per far questo – termina Angelini – sono sicuro che il pubblico di Ravenna ci aiuterà molto».

«Chi vuole estrarre metano è sponsor della festa di San Michele, è vergognoso»

Sinistra Italiana critica il sostegno di Padana Energia al live del 30 settembre: «Sembra l’antica Roma con panem et circenses»

Bagnacavallo Aerea«Pare di fare un salto all’indietro nel tempo, quando nell’antica Roma con un tozzo di pane e uno spettacolo di gladiatori al Colosseo si teneva sottomessa l’intera plebe». Il circolo della Bassa Romagna della federazione di Ravenna di Sinistra Italiana usa proprio la locuzione latina “panem et circenses” per riferisi alla sponsorizzazione del concerto in piazza della Libertà a Bagnacavallo il 30 settembre, appuntamento clou della festa di San Michele. Il sostegno dell’evento è di Padana Energia: «Per chi non ne fosse a conoscenza è la società che da qui a breve, inizierà a trivellare il nostro territorio per estrarre metano».

Alle 21.15 sul palco centrale Davide Liperoti aprirà il concerto dell’ex chitarrista e fondatore dei Timoria, Omar Pedrini, in tour con il suo ultimo album. In un comunicato inviato alla stampa, Sinistra Italiana critica questa operazione commerciale con parole pesanti: «Giudichiamo questa sponsorizzazione scandalosa e vergognosa. Crediamo che nel 2017 le persone, con un minimo di senso civico, non siano più disposte a barattare la propria incolumità e i propri beni comuni in cambio di briciole come spettacoli musicali o casse di laminazione, crediamo che queste operazioni simpatia non funzioneranno, sulla questione delle trivellazioni non calerà il silenzio». Il partito sostiene «la pericolosità e l’inutilità delle trivellazioni, i benefici pari a zero per il territorio» e ritiene menzogne «i milioni di euro in royalties che dovrebbero arrivare».

La Cà del Pino rinasce con Spadoni: «L’obiettivo è offrire materie autoprodotte»

Il patron del molino si è aggiudicato la concessione per sei anni dello storico locale sulla Romea. Riapertura a Natale. Il Comune: «Diventerà una bella tappa per ravennati e forestieri in visita alla Baiona»

CapinoPotrebbe riaprire già per Natale lo storico ristorante Cà del Pino alle porte di Ravenna, a nord immerso nella pineta adiacente a via Romea, il cui progetto di recupero è stato affidato a Casa Spadoni, la società che si è aggiudicata l’asta pubblica bandita dal Comune proprietario del terreno e dell’immobile per individuare un nuovo concessionario per i prossimi sei anni. Il locale avrà 150-200 posti a sedere e un personale di circa 10-15 persone. Attualmente il gruppo Casa Spadoni ne impiega circa 70 nelle sue altre tre location (in via San Vitale a Ravenna, a Faenza e a San Giacomo del Martignone) e altre circa 60 saranno assunte per l’apertura nel 2018 all’interno del Mercato Coperto a Ravenna, ora in fase di riqualificazione.

Sarà dunque di nuovo possibile sedersi ai tavoli di un locale, aperto dal 1966, in cui sono passati tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura e importanti imprenditori, fra cui Walter Chiari, Carla Fracci, Alberto Tomba, Raul Gardini, Serafino Ferruzzi e anche Alberto Sordi che qui girò alcune scene del film “Il presidente del Borgorosso football club”.

«Stiamo cercando di valutare l’entità degli interventi da eseguire alla Cà del Pino – spiega Leonardo Spadoni, patron del gruppo alimentare che affonda le radici nel molino di Coccolia –. Ci sono certamente da rifare il tetto e la cucina e da mettere in sicurezza i locali, ma ciò che resterà invariata è l’anima del locale così come conservata per oltre cinquant’anni da Armida Turchetti che continuerà a restare con noi. Questo ristorante rappresenta il naturale completamento di un percorso di cultura e riscoperta gastronomica che da qualche anno stiamo portando avanti. Ci mancava la parte ‘mare’ e soprattutto ‘valle’, per tenere vive le tradizioni del nostro territorio in un mondo sempre più globalizzato e uguale».

Qualche novità nella nuova veste? «Anzitutto, metteremo un nuovo grande camino al centro del salone con una imponente griglia in legno per cuocere il pesce di valle e la cacciagione. Poi sarà ampliata l’offerta dei primi piatti con l’arrivo delle ‘sfogline’ che saranno presenti tutti i giorni per tirare la pasta a mano come una volta, dietro a una vetrina. L’obiettivo è di proporre al cliente materie autoprodotte al 95 percento. Per questo si sta pensando anche a una birra di nostra ricetta, oltre ovviamente al pane, alla polenta e alla carne di mora romagnola del nostro allevamento all’aperto di Zattaglia».

Unico neo, secondo Spadoni, è il vincolo imposto dalla concessione: sei anni di tempo, ma con possibilità di rinnovo. «Non è stato facile – precisano al riguardo gli assessori alle Attività produttive Massimo Cameliani e all’Ambiente Gianandrea Baroncini -, trovare un imprenditore disposto a investire in casa d’altri per un periodo limitato visto che il bene in questione è interamente di proprietà comunale, sia l’edificio sia la terra. Poteva essere solo un imprenditore sognatore come Spadoni. Il ristorante diventerà una bella tappa per ravennati e forestieri in visita alla Piallassa Baiona. In proposito, c’è un progetto di riqualificazione che sarà portato a termine entro due o tre anni, che creerà importanti percorsi naturalistici e conseguenti importanti flussi turistici».

Alcol, vetro e lattine vietati nel quartiere dei giardini Speyer fino al 31 gennaio

Dal 2 ottobre l’ordinanza del Comune contro il degrado. Il vicesindaco: «Necessario in questo momento accanto a iniziative di animazione»

Fusignani2Vietato bere alcol in qualsiasi contenitore e qualunque altra bevanda in contenitori di vetro o latta, per chi sgarra 200 euro di sanzione. Arriva il giro di vite promesso dal Comune di Ravenna per il quartiere dei giardini Speyer: l’ordinanza entra in vigore il 2 ottobre e resterà valida fino al 31 gennaio.

Queste le vie interessate (a questo link la mappa dettagliata scaricabile): Isola San Giovanni, giardini Speyer e aree limitrofe di piazza Anita Garibaldi, via Giosuè Carducci e le laterali via San Giovanni Bosco e parco Amadesi e via Monghini, viale Carlo Luigi Farini, piazza Carlo Luigi Farini, viale Giorgio Pallavicini, via Alberoni (nel tratto compreso fra viale Pallavicini e via Candiano) e via Candiano, via di Roma (nel tratto compreso fra via Diaz e via Carducci), piazza Mameli, via Maroncelli (nel tratto compreso fra viale Farini e via Colonna).

Il divieto non si applica nelle aree di pertinenza degli esercizi pubblici di somministrazione bevande e delle attività artigianali del settore alimentare; per gli esercizi commerciali l’esenzione riguarderà solo gli operatori dotati di appositi spazi già autorizzati per essere destinati al consumo. Ai due divieti sono ammesse deroghe in concomitanza con particolari eventi di interesse per la cittadinanza, previa autorizzazione del sindaco, sentito il comando della polizia municipale.

«Per riqualificare e valorizzare una zona che si trova nel cuore della città e ne rappresenta la porta di accesso al centro per chi arriva a Ravenna in treno – spiega il vicesindaco Eugenio Fusignani con delega alla Sicurezza – abbiamo ritenuto necessaria questa ordinanza temporanea. Dopo il 31 gennaio valuteremo la necessità o meno di una eventuale proroga. Abbiamo condiviso il provvedimento con la prefettura. Ma è fondamentale accompagnare le azioni di controllo e repressione con iniziative che permettano alla comunità di riappropriarsi di questi bellissimi spazi, come ad esempio l’imminente festa del quartiere Farini».

Nel caso Consip anche le manovre per indebolire lo 007 ravennate diventato scomodo

Su La Repubblica un’inchiesta di Bonini e Foschini che ricostruisce le lotte di potere e i veleni che ruotano attorno all’indagine di Woodcock e del Noe dei carabinieri: ai servizi segreti qualcuno vorrebbe mettere all’angolo Marco Mancini, uomo forte dell’epoca Pollari e fratello del procuratore capo di Ravenna. Tutto in un file docx allegato a una email

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Marco Mancini aiuta la giornalista Giuliana Sgrena a scendere dall’aereo al rientro in Italia dopo la liberazione dal sequestro in Iraq nel 2005

C’è anche il nome di un ravennate, un 57enne ex carabiniere di Lugo da tempo ai servizi segreti, tra quelli che punteggiano la trama della storia Consip. Le manovre, i veleni e i personaggi che ruotano attorno all’affaire che sta agitando larghe fette dello Stato sono ricostruiti in una inchiesta giornalistica firmata da Carlo Bonini e Giuliano Foschini in due puntate su La Repubblica. I due reporter hanno messo in fila le informazioni raccolte da sette diverse fonti qualificate e dalla lettura di carte riservate per fotografare quanto ci sia di vero e quanto ci sia di complottista nella vicenda.

Alcune mosse dei principali protagonisti dell’inchiesta sarebbe state fatte, secondo Repubblica, anche per mettere all’angolo il lughese Marco Mancini, fratello del procuratore capo di Ravenna e 007 depositario di parecchi segreti dell’epoca in cui alla direzione del Sismi stava Niccolò Pollari.

La vicenda si collega al passaggio del colonnello Sergio De Caprio, più noto come “Ultimo”, dal Noe dei carabinieri all’Aise, agenzia informazioni e sicurezza esterna. In buona sostanza lo spionaggio italiano all’estero. Il trasferimento è la richiesta di Ultimo per lasciare il reparto da lui plasmato ma diventato inviso ad alcuni per la portata di certe indagini. Ecco un passaggio del servizio di Bonini e Foschini: «Il direttore dell’Aise, Alberto Manenti, coglie in De Caprio un’opportunità. Dal giorno in cui ha messo piede nella stanza di direttore dell’Aise […] è, infatti, assediato dai veleni della stagione del Sismi di Niccolò Pollari. E dal suo epigono, Marco Mancini. Ex carabiniere, benvoluto nei circoli di certa sinistra, è stato potentissimo capo divisione all’acme delle fortune pollariane, travolto con infamia dall’extraordinary rendition di Abu Omar e dalle vicende della centrale di spionaggio parallelo cresciuta all’ombra della Telecom di Tronchetti Provera. Marco Mancini è un sopravvissuto. Ha attraversato le tempeste giudiziarie protetto dal segreto di Stato, ma ne è uscito menomato nelle sue ambiziosissime aspettative di carriera. È stato parcheggiato per un po’ a Vienna. Poi è rientrato a Roma dove è stato messo dietro a una scrivania al Dis. Anche se non ha un incarico da niente. Perché controlla la contabilità, coperta da segreto».

Manenti considera Mancini come una minaccia interna. Il lughese è considerato – ma su questo gli stessi giornalisti non hanno elementi per confermare o smentire – «il depositario di inconfessabili segreti che riguardano la stagione dei pagamenti dei riscatti per gli italiani sequestrati in Iraq durante il conflitto e persino della morte di Nicola Calipari».

Mancini.docx” è il nome del file allegato a una delle due email che il capitano dei carabinieri Giampaolo Scafarto, membro del Noe coinvolto nella vicenda Consip, ha indirizzato a De Caprio quando era già passato ai servizi. Mancini sarebbe considerato come un problema da risolvere per timori sulla fedeltà degli 007 alla intelligence: «In quella mail – si legge ancora da Repubblica – si svela il rapporto tra Italo Bocchino e Marco Mancini, documentato da intercettazioni telefoniche alcune delle quali non allegate agli atti “ufficiali” di indagine, e dunque si allunga l’ennesima ombra sull’ultimo dei pollariani nella nostra Intelligence, il custode dei segreti di quella stagione». L’avvocato di Ultimo, Francesco Antonio Romito, assicura che quelle mail forse non sono state neppure lette e certamente non le ha sollecitate.

Alla luce di questa dettagliata ricostruzione di Repubblica, assume un contorno diverso quanto scrisse Il Tempo un anno fa a proposito di un fascicolo di indagine aperto a Ravenna da una denuncia per minacce di morte presentata proprio da Mancini.

Senza capitan Tucceri Cimini, il Ravenna Woman debutta a Empoli in campionato

Calcio A femminile / Domani, 30 settembre (inizio ore 17), la formazione di San Zaccaria disputa la prima partita della stagione sul campo della matricola toscana. Il tecnico Balacich: «Appuntamento prezioso per farci capire il nostro livello»

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Il tecnico Mirko Balacich con la mascotte del Ravenna Woman

Come lo scorso anno, anche in questa stagione parte da una debuttante il cammino in campionato del Ravenna Woman del duo di allenatori Balacich-Rizzo. La squadra biancorossa, infatti, farà il proprio esordio domani, sabato 30 settembre, in trasferta contro il neopromosso Empoli Ladies. La gara, posticipata dalla Federazione alle ore 17 (arbitro Davide Giacometti di Gubbio), sarà un primo banco di prova importante per la squadra romagnola, che potrà così testare sul campo e in un incontro molto impegnativo la qualità del lavoro svolto nel corso dell’ultimo mese di preparazione.

La formazione avversaria, che ha assunto questa denominazione da appena tre anni, nella passata stagione ha vinto di misura il girone A della Serie B con 58 punti, uno più della Novese. Il ruolino di marcia delle toscane è stato di prim’ordine: oltre a essere stata l’unica a non perdere nemmeno una partita in tutta la categoria cadetta, la squadra azzurra ha terminato il campionato con il miglior attacco del suo girone e la miglior difesa (66 gol fatti e 11 subiti).

L’allenatore Mirko Balacich è pronto al debutto nonostante qualche problema di troppo: il più grande indossa è rappresentato dall’infortunio occorso con la maglia azzurra della nazionale a Linda Tucceri Cimini, che non potrà scendere così in campo. «È un grande rammarico non averla a disposizione – spiega il tecnico – perché per noi è una giocatrice molto importante. Comunque sia il lavoro svolto fino a questo punto mi soddisfa».

Oltre a Tucceri ci sono altre situazioni da valutare, come precisa lo stesso Balacich. «Campesi non è al meglio e poi ci sono giocatrici che hanno iniziato la preparazione più tardi rispetto alle altre. Anche se non siamo al meglio, sappiamo però che il debutto è importante soprattutto in un campo difficile come quello dell’Empoli, una squadra dotata di buone individualità, ma proprio per questo l’appuntamento sarà prezioso per farci capire il nostro livello».

I precedenti Quella tra Empoli Ladies e Ravenna Woman è la prima volta assoluta nella quale le due squadre incrociano il loro cammino. Questo vale anche prima che la formazione toscana venisse acquistata dall’Empoli e assumesse questa denominazione, vale a dire quando ancora era conosciuta con il nome di Castelfranco.

Coppa, ricorso contro la sconfitta a tavolino La società Ravenna Woman, in seguito al Comunicato Ufficiale nel quale è stata comminata la perdita a tavolino per 3-0 della gara di Coppa Italia contro l’Imolese, la multa di 200 euro e la squalifica del dirigente accompagnatore Claudia Mariani, ci tiene a precisare quanto segue: «le tesserate Linda Giovagnoli e Francesca Cicci erano state autorizzate, a norma dell’art. 34 comma 3 e 3 bis delle NOIF, dal Comitato Regionale dell’Emilia Romagna già per la scorsa stagione. La società sottolinea che l’articolo 34 delle NOIF prevede che vi sia l’autorizzazione del Comitato di appartenenza, ma non che questa debba essere richiesta ogni anno. La società ci tiene a ribadire da una parte il suo pieno rispetto delle regole federali, ma prima di tutto e sopra a ogni altra cosa il rispetto e la massima tutela della salute delle proprie tesserate. Proprio alla luce di quanto sopra e nonostante la punizione della perdita della gara contro l’Imolese a tavolino non vada a inficiare il passaggio del turno di Coppa Italia, il Ravenna Woman intende presentare ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo, per dimostrare e vedere certificati dagli stessi organi federali il pieno rispetto sia delle regole, sia della salute delle proprie atlete».

Primavera in Emilia La formazione Primavera di Marinella Piolanti dopo il debutto casalingo  vittorioso di sabato contro il Sassuolo (4-2) disputerà a San Paolo (Modena) la sua seconda gara di campionato.

L’Inferno in bottega: i mosaici ispirati alla Divina Commedia nei laboratori di Cna

Un percorso dantesco che proseguirà nel 2019 con il Purgatorio e nel 2021 con il Paradiso

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La presentazione del progetto della Cna in municipio

Ci sono donne a Ravenna che portano avanti una tradizione millenaria: quella del mosaico. Da sempre segno distintivo della città nel mondo, nato come tecnica povera è diventato nei secoli un tassello imprescindibile della storia dell’arte occidentale. In occasione della Biennale del Mosaico le botteghe d’arte di Ravenna aderenti a Cna si cimenteranno in altrettante opere ispirate a dieci canti dell’Inferno dantesco. «L’importante segno che tutte le realtà del mosaico e non solo collaborano alla realizzazione di questo importantissimi momento per la città», spiega l’assessora alla Cultura Elsa Signorino.

«La Cna, con i suoi mosaicisti – aggiunge Elisa Brighi, portavoce di Cna – sarà ancora protagonista di numerose iniziative ed eventi: le visite guidate nei laboratori, il restauro di un mosaico dedicato a Pier Paolo D’Attorre, la valorizzazione dei Fiori di Mosaico in collaborazione con Linea Rosa e altri eventi. Non mancheranno poi le singole iniziative che ogni laboratorio ha programmato per il periodo del Festival (programma su www.ravennamosaico.it)».

«Inoltre, unendo le forze di 11 mosaiciste – prosegue ancora Brighi – per questa edizione del Festival abbiamo voluto rimarcare il profondo legame tra la città e Dante Alighieri, mettendo in relazione due forti simboli dell’identità ravennate: Dante e il mosaico. Sotto la supervisione e il coordinamento della responsabile del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico di Ravenna, nonché curatrice della collezione dei mosaici moderni del Mar, Linda Kniffitz, abbiamo realizzato “L’Inferno in Bottega – La Commedia di Dante alla luce del Mosaico”. Ogni laboratorio ha realizzato un mosaico ispirato a un canto dell’Inferno creando un vero e proprio percorso dantesco tra le botteghe che sarà condotto dalla guida Alessandra Bollini. Nel 2019 sarà la volta del Purgatorio, per arrivare nel 2021, anno delle celebrazioni dantesche, al Paradiso. Un progetto di lungo respiro che nasce come libera e originale testimonianza di un artigianato che diventa arte attraverso le sue opere e che, ci auguriamo, possa trovare l’accoglienza positiva del pubblico».

«Questo progetto – spiega Marcello Monte, presidente Cna comunale Ravenna – nasce come libera e originale testimonianza di un artigianato che diventa arte, attraverso le opere di 11 mosaiciste che vano ad arricchire il patrimonio artistico e culturale di Ravenna. Ci tengo anche a ribadire che questo evento è uno dei tanti progetti di qualità che la Cna di Ravenna sta promuovendo, con lo spirito di valorizzare il mix di offerta che il nostro territorio è in grado di esprimere, anche in chiave di sostegno allo sviluppo turistico».

Sono previsti tre tour guidati per osservare le opere dantesche l’8, il 21 ottobre e il 4 novembre con partenza alle ore 16.30 dalla Tomba di Dante. Partecipazione gratuita ma, per ragioni logistiche, a numero chiuso; occorre quindi prenotarsi all’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna, tel. 0544 35755.

Nel match di Montichiari con Verona si sente profumo di Superlega per la Bunge

Volley / Nel torneo organizzato al Palageorge i ravennati domani (sabato 30 settembre) affronteranno alle ore 20.30 la Calzedonia, mentre domenica 1° ottobre se la vedranno, in base ai risultati delle due semifinali, con una tra Gi Group Monza e Revivre Milano. Il tecnico Soli: «Questa manifestazione ci aiuterà a continuare a conoscerci e ci indicherà dove bisogna concentrarsi di più sul piano tecnico»

VOLLEY PALLAVOLO, TROFEO LOBIETTI. BUNGE RAVENNA SANTA CROCE.
L’opposto austriaco Paul Buchegger si è ben comportato nel test di Civitanova

Con alle spalle il positivo test di Civitanova, dove si è misurata alla pari per quattro set con i campioni d’Italia della Lube, è sempre tempo di amichevoli per la Bunge, che in questo fine settimana parteciperà al “Torneo di Montichiari”, in provincia di Brescia, che vedrà in campo quattro squadre di Superlega. Sul campo del Palageorge, teatro fino al 2009 del grande volley maschile grazie all’allora Acqua Paradiso di Berruto, i ravennati domani (sabato 30 settembre) affronteranno alle ore 20.30 la Calzedonia Verona. Le altre due partecipanti alla manifestazione sono la Gi Group Monza e la Revivre Milano, che si sfidano sempre domani alle ore 17.30.

In base ai risultati della prima giornata, domenica 1° ottobre si disputeranno le due finali del torneo: alle ore 15 quella per il terzo posto, alle 17.30 quella per il primo. In caso di vittoria contro i veneti, la Bunge se la vedrà con la vincente del derby lombardo, in caso di sconfitta, con la perdente. Gli organizzatori hanno fissato dei prezzi ‘popolari’ dei biglietti, in modo da favorire la presenza del numero maggiore di appassionati di pallavolo sulle tribune del palazzetto: 5 euro per la singola giornata e 8 per i due giorni (3 euro per gli Under 14 e 5 per gli Over 65). Non ci saranno coppe nelle premiazioni, ma quadri decorati su vetro realizzati dalla cooperativa sociale “La Sorgente” di Brescia.

La Calzedonia rappresenta un avversario difficile da superare, costruito per piazzarsi tra le prime quattro alla fine della stagione: allenata da Grbic, la formazione veronese può contare sul palleggiatore ex Bunge Spirito, l’opposto Djuric, le bande Maar, Stern e Manavinezhad (quest’ultimo iraniano), i centrali Pajenk, Birarelli e il ravennate Mengozzi e il libero Pesaresi. «Noi veniamo dalla buona prestazione di Civitanova – spiega il tecnico Fabio Soli – che ci è stata utile per misurarci con una squadra di altissimo livello. La base di partenza è incoraggiante e il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere, cosa che speriamo di fare già a Montichiari, dove vogliamo aggiungere un altro po’ di qualità al nostro gioco. In più si tratta di un torneo ufficiale, dove cominceremo a sentire il profumo del campionato».

Assenti giustificati saranno ancora l’infortunato Tiziano Mazzone e il cubano Gutierrez, impegnato con la nazionale cubana nelle qualificazioni mondiali. «La nostra è una squadra da scoprire piano piano, considerate le numerose novità in organico che portano a un sestetto quasi del tutto rinnovato. Ci stiamo conoscendo giorno per giorno, acquisendo la consapevolezza sui nostri pregi e difetti. Questa manifestazione amichevole ci aiuterà a proseguire in questo percorso, indicandoci dove dobbiamo concentrarci di più sul piano tecnico. Purtroppo non sono siamo al completo, ma per fortuna c’è Klobucar a darci una mano. Jan è un ragazzo fantastico, si è subito integrato nel gruppo – termina Soli – e lavora in allenamento come se la squadra fosse sua: di questo lo ringrazio».

Festa in stile western alla Scuderia del Borgo: spettacoli e giochi per beneficenza

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La Scuderia del Borgo

Torna OktoberWest, la festa a tema “Old Wild America” organizzata domenica 1 ottobre dalla Scuderia del Borgo di Ravenna con il patrocinio del Comune, presso il proprio centro in Via Benaco 59 (traversa di Via Spinelli, zona Centro Iperbarico). Il fine è benefico: tutto il ricavato verrà utilizzato per i progetti di ippoterapia per persone con disabilità psico-motoria, di accoglienza per i bimbi della case famiglia e di inserimento per i ragazzi del Tribunale dei Minori. Tutti progetti che da tempo la Scuderia del Borgo ha avviato in sinergia con gli enti preposti.

Si inizierà con l’apertura della festa alle 10 mentre alle 11 iniziano gli spettacoli con le ragazze e i ragazzi della scuola della Scuderia del Borgo che presenteranno “MusicHorse”, una coreografia equestre eseguita dai piccoli cavalieri a tempo di musica. Lo spettacolo verrà replicato nel pomeriggio alle ore 14:30.

Sempre nel pomeriggio alle 15.30 Sciucarén e Ballerini Romagnoli, a cura del Gruppo Italiano Folk “alla Casadei” e della Scuola di Ballo “Malpassi”.

Alle 16.30 si terrà la sfida “Old Wild Games” un mini torneo con giochi e prove di abilità in stile americano a cui potranno partecipare squadre formate da genitore e bambino, con un premio finale messo in palio dal Ristorante Molinetto di Ravenna.

Durante tutta la giornata sarà possibile gustare il “Pranzo del Cowboy” e specialità western americane, come hot dog e tornado chips. E per il dolce, una gara di torte. A disposizione di tutti Bagno Balzén, il mitico gioco americano che permette di far fare un tuffo in acqua al malcapitato di turno, semplicemente colpendo il bersaglio. E non poteva mancare la “Fiera del West” un mercatino a tema, con prodotti hobbistici, creazioni artigianali, prodotti naturali e bio.

Sarà presente anche un punto informativo di Advs, i donatori di sangue dell’ospedale di Ravenna.

Ingresso sarà a offerta libera (info su Facebook e al 333.3427633).

 

Un’alternativa di sinistra al Pd: prove generali per l’Alleanza popolare

Manzoli, consigliere di Ravenna in Comune, alla vigilia della presentazione pubblica del progetto lanciato a Roma da Anna Falcone e Tomaso Montanari

Il 30 settembre alla sala D’Attorre di Ravenna alle 15.30 è convocata la prima riunione di presentazione (aperta a tutti) dell’Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza, ossia, si legge nel volantino, «un percorso partecipato fra cittadini, forze civiche e soggetti politici in adesione all’appello lanciato il 18 giugno al teatro Brancaccio da Anna Falcone e Tomaso Montanari per costruire sui territori una politica dal basso». Punti di riferimento, la Costituzione, temi sul tavolo: ambiente, lavoro e povertà. Nessun nome, nessun ordine dei lavori.

Manzoli
Massimo Manzoli (al centro) al presidio dei lavoratori Ferrari davanti allo stabilimento Marcegaglia a fine agosto

Ma ad aprire il pomeriggio ravennate sarà Massimo Manzoli, ingegnere, attivo nell’associazionismo per la lotta alla mafia, consigliere comunale con Ravenna in Comune, lista nata dall’unione di numerose forze a sinistra del Pd che candidò Raffaella Sutter a sindaco (Manzoli le è subentrato lo scorso giugno a palazzo Merlato come consigliere). Da lui quindi cerchiamo di capire di più di questa nuova realtà di sinistra che sta cercando di nascere.

Che cosa è Alleanza popolare? Un nuovo soggetto nato per unire la sinistra che finirà per dividerla ulteriormente?
«Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza è l’idea di una grande coalizione civica che possa unire (e non dividere) le varie anime della sinistra a tutte quelle realtà civiche che vivono nel nostro Paese. Il punto di partenza, se vogliamo, è il più semplice: attuare quanto scritto nella Costituzione e da lì ripartire per affrontare varie tematiche, anche quelle che difficilmente entrano nella discussione politica attuale».
Chi aderisce a questa Alleanza allo stato attuale?
«L’idea di Falcone e Montanari nasce come un tentativo nuovo di intendere la politica. Entrambi hanno più volte chiarito che l’obiettivo non è creare una lista elettorale, ma tentare di riunire tutte quelle voci che non trovano più rappresentanza nei vari partiti o movimenti a sinistra. E da questa base nasce anche a Ravenna la giornata del 30. Sarà la prima chiamata pubblica per ragionare di questa idea di politica. A livello nazionale è stata data ampia importanza alla rete delle città in Comune, cioè la rete di liste civiche di sinistra sorte in tutta Italia nell’ultimo anno. È una rete di cui RiC fa parte fin dall’inizio. Ma come noi ci sono altre realtà civiche, come quella faentina, che sono attive nell’organizzazione dell’incontro, che avrà un respiro provinciale».
Ma c’è l’idea di costruire qualcosa in vista delle elezioni del 2018? O quando tutte queste realtà andranno al voto politico saranno in ordine sparso?
«È una domanda che andrebbe fatta a ogni referente provinciale di ogni partito. Io seguo quello che accade a livello nazionale, e mi occupo della mia realtà comunale. Non ho mai avuto tessere di partito quindi difficilmente posso dare un parere sulle logiche che si creano all’interno in vista delle elezioni. Ovviamente non mi dispiacerebbe che questo progetto potesse avere una rappresentanza parlamentare nell’immediato futuro. Da “civico” trovo sia un bel tentativo e che sia giusto provarci. Tra qualche mese si tireranno le somme».
Cosa ci dovrebbe essere questa volta di diverso rispetto agli altri tentativi (fallimentari) di unire la sinistra?
«A mio avviso, la vera differenza è la non esasperata necessita di costruire nell’immediato una lista elettorale. Se il primo obiettivo fosse stato quello non sarei qui, quando il primo obiettivo diventerà quello probabilmente farò un passo indietro dedicandomi “solo” al mio comune. Ma sono convinto che per creare qualcosa di nuovo, che sia diverso dal passato, perché sappiamo tutti che quelle esperienze non hanno funzionato, potrebbe servire tempo. Poi se ci sarà l’occasione di presentarsi alle elezioni con un movimento orizzontale, il più ampio possibile, ben venga».
Si tratta di un movimento che si presenta come alternativo al Pd. Ma c’è uno spazio concreto per una sinistra senza i dem? O si rischia di restare mera testimonianza?
«Se non fossimo convinti che c’è lo spazio, anzi, che è necessario uno spazio alternativo e a sinistra del Pd, non staremmo mettendo in campo questa iniziativa. La dimostrazione è evidente anche nei pochissimi mesi in cui sono in consiglio a ravenna. Ci sono temi, legati al lavoro, che solo una lista a sinistra e alternativa al Pd ha sollevato e sostenuto. Parlo, ma sono solo due esempi, della situazione dei dipendenti Euro&Promos e della vertenza Ferrari».
Ma perché secondo lei in Italia non si è riusciti a fare un’operazione alla Corbyn? In Gran Bretagna molti giovani si sono iscritti allo storico partito dei Labour per poi eleggere un leader di sinistra…  
«È un’ottima domanda, molto complessa. Siamo in un periodo in cui la politica non è attrattiva, da anni c’è una totale disaffezione alla politica e ai partiti. Non serve ricordare le percentuali andate al voto alle ultime regionali. In questo contesto è molto più probabile che le persone fuggano e si allontino invece che avvicinarsi per cambiare le cose. E la fuga dal Pd degli ultimi 4-5 anni ne è un esempio».
Andrà a sentire Pisapia, Bersani ed Errani a Ravenna? Le interessa il progetto?
«Se l’idea è quella di costruire un centro-sinistra, stringendo alleanze col Pd, come sembra dalle dichiarazioni nazionali recenti, direi proprio di no. Mi stupisce anche la domanda, visto che viene fatta a un consigliere di lista di sinistra alternativa al Pd. È semplice coerenza».
Dentro RiC perà c’è chi sta lavorando a questo progetto…
«Ravenna In Comune per la pluralità di partiti e movimenti che tiene dentro è una realtà rara in Italia. Ci sono partiti con sensibilità molto vicini al Pd a livello nazionale che, però, hanno iniziato questo progetto con tutti noi. Non è né un segreto né una provocazione. E credo di avere e aver avuto con loro un rapporto sempre molto schietto e trasparente. In entrambe le direzioni intendo».

Una settimana di scambio culturale tra studenti con l’inclusione come tema portante

Gli studenti ospiti provenivano da Grecia, Lituania e Paesi Bassi: sono stati osptitati dalle famiglie ravennati. Alla fine concerto di saluto in Darsena

Erasmus+Per sette giorni, l’inclusione è stata al centro dell’incontro tra i ragazzi di diversi paesi d’Europa con Ravenna capitale. Merito del progetto Erasmus+ Include coordinato dal Liceo Classico Alighieri. Grecia, Lituania e Paesi Bassi: questi i paesi di provenienza di venti studenti e otto insegnanti che sono stati ospiti delle famiglie ravennati. Con i coetanei ravennati, i ragazzi hanno messo al centro il tema dell’inclusione e hanno fatto visita a diverse realtà sociali della città: dal Villaggio del Fanciullo, storica fondazione di Ponte Nuovo, a Marinando, associazione che porta la passione per il mare anche alle persone con disabilità.

Molto dibattuto l’incontro con l’assessore all’Istruzione, Ouidad Bakkali. Non sono mancate ovviamente le visite ai monumenti della città e un excursus a Venezia. La visita si è conclusa con un concerto in Darsena Pop Up: quello di Jack Guitar Manzoni e della sua Band. Il coro che accompagna il chitarrista era per l’occasione composto da soli ragazzi africani provenienti dai campi di rifugiati della zona. Un altro buon esempio – spiegano gli organizzatori – di uno strumento universale come la musica per includere, aprire nuovi orizzonti, interrogarsi e capire qualcosa di questo mondo. In totale, tra italiani e stranieri, una cinquantina le persone coinvolte. Il percorso non si ferma qui: come da tradizione per l’Erasmus ci saranno altre occasioni di scambio culturale per un progetto destinato a coprire l’intero anno scolastico e a rimanere nel cuore degli studenti.

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