venerdì
22 Agosto 2025

Una verde speranza: l’orto che cresce al Villaggio del Fanciullo

Ottocento metri quadrati di serre e piante da frutto: la Fondazione utilizza i prodotti per la mensa e la vendita. Un’occasione di inserimento lavorativo per i ragazzi assistiti

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Ortaggi coltivati alla Fondazione Villaggio del Fanciullo

Forse non tutti sanno che il più grande orto cittadino si trova a Ponte Nuovo, in via 56 Martiri 79. Si sviluppa su ben due ettari e mezzo, di cui quasi 800 metri quadrati coperti da serre. Finora sono stati piantati circa 400 alberi da frutto. È di proprietà della Fondazione Villaggio del Fanciullo e, dallo scorso 6 febbraio, è gestito dalla nuova omonima cooperativa sociale presieduta da Paolo Belletti. «L’obiettivo di questo ritorno all’agricoltura che consideriamo il futuro del nostro Paese – afferma Belletti -, è quello di offrire nuove opportunità di inserimento lavorativo a chi ha già affrontato un duro percorso di recupero. Ma è anche un modo per mettere a frutto i beni di proprietà del Villaggio. Una parte dei prodotti coltivati serve per il consumo interno della mensa, mentre il restante è messo in vendita attraverso un mercatino di Campagna Amica in collaborazione con Coldiretti che si tiene ogni martedì e venerdì dalle 8 alle 12».

Già nel 2016, si sono registrati quattro inserimenti lavorativi di ospiti della struttura che sono riusciti a venir fuori dalle dipendenze. «Sono in tutto 92 i ragazzi di cui ci occupiamo – specifica Paola Morigi, presidente della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo -. La funzione della Fondazione è infatti, prima di tutto, di tipo sanitario-terapeutico. Ma oltre che della loro cura, da tempo ci occupiamo anche del loro reinserimento sociale attraverso laboratori come quello di carpenteria, saldatura, cucina e prossimamente anche di gelateria, per utilizzare la frutta della nostra terra, e fare anche la felicità dei bambini di Ponte Nuovo».

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Paolo Belletti, presidente Fondazione Villaggio del Fanciullo

Attorno all’agricoltura, si è sviluppato il progetto “Verde speranza”, attraverso appunto la trasformazione dei terreni in campi agricoli adatti alla coltivazione. «La nuova cooperativa – aggiunge Belletti – prenderà in carico il progetto per trasformarlo in una realtà produttiva a tutti gli effetti. Vogliamo sviluppare ulteriormente la produzione e la vendita diretta dei prodotti che sono tutti biologici, ma anche acquisire nuove attrezzature, ampliare le tipologie di prodotti e valorizzare certe colture del territorio». Dallo scorso anno, il Villaggio del Fanciullo è fornitore di tre ristoranti di qualità: I Passatelli, l’Antica trattoria Al Gallo e La Campaza. Il sogno? Diventare presidio Slow Food, associazione con cui già è stato aperto un bel rapporto di collaborazione. «Il Villaggio del Fanciullo – commenta Mauro Zanarini di Slow Food Ravenna – ha tutte le carte in regola per fare bene. “Buono, pulito e giusto”, questi sono i principi che ci sono cari, a cui ispirarsi».

Da Nek a Bobo Vieri, fino alla sfilata: il fine settimana di Cervia e Mi.Ma.

Al via il “Bobo Summer Camp”, concerto di Nek in piazza e moda in viale Gramsci

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Nek in concerto sabato 15 luglio a Cervia

A Cervia e Milano Marittima il week end è all’insegna dello sport, spettacolo, musica e moda, con tanti eventi e iniziative da non perdere.

Infatti è in corso al Circolo tennis di Milano Marittima il “Vip Master Tennis” giunto alla 27^ edizione, il singolare torneo di tennis fra personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della televisione, della cultura e della stampa. Sabato 15 parte inoltre la “Bobo Summer Cup” che si concluderà il 30 luglio, con Bobo Vieri e tanti protagonisti del calcio internazionale che si sfideranno a foot volley per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Proprio da lui nasce quest’iniziativa che permetterà di raccogliere fondi per la ricostruzione di quei luoghi. Le 72 squadre selezionate si sfideranno per accedere alla fase finale e battersi con Bobo Vieri in coppia col famoso conduttore Alessandro Cattelan. L’evento sarà in diretta su Skysports presso il bagno Fantini.

Sabato 15 luglio, inoltre, in piazza Garibaldi il concerto di Nek “Unici in tour”. Il concerto metterà al centro dell’attenzione i brani di “Unici”, mentre domenica 16 a Milano Marittima sfilata di moda “ArtInFashion” con i migliori marchi della moda italiana e le migliori proposte Winter 2017, alle 21 in viale Gramsci.

Misure per vietare simboli fascisti: Forza Italia e Forza Nuova all’attacco

L’intenzione dell’amministrazione di studiare strumenti per impedire gesti o simboli riconducibili al fascismo nelle manifestazioni fa discutere. Forza Italia: «In questa città il Pd si comporta da fascista». E Forza Nuova annuncia manifestazioni a breve

Come ampiamente prevedibile, la notizia da noi riportata secondo cui in Comune si sta studiando una misura per vietare simboli fascisti alle manifestazioni, ha provocato reazioni nel mondo politico locale. Un po’ come, del resto, il decreto legge Fiano sull’apologia del fascismo sta facendo a livello nazionale. Anche se, va precisato, l’idea di intervenire in Comune su questo fronte è di molto antecedente al dibattito nazionale di questi giorni. Qui Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia, scrive:

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Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia

«Le armi di distrazione di massa dell’amministrazione De Pascale per mascherare un anno di inefficienze non finiscono mai. Dopo la costituzione di parte civile su un caso di cronaca nera avvenuto nel comune contro il dermatologo Cagnoni, apprendiamo dalla stampa – e non come sarebbe dovuto in una sede istituzionale – che è intenzione del Sindaco scimmiottare il suo compagno di partito On. Fiano al fine di inasprire norme contro il presunto pericolo fascista sul nostro territorio. La vicenda non solo è allucinante per l’assoluta distonia fra i problemi reali della città e l’impegno dell’amministrazione in questioni ben meno importanti per la vita dei cittadini quali una presunta “recrudescenza di manifestazioni fasciste”, ma è addirittura comica se si pensa che se c’è un partito che in questa città si comporta in maniera fascista è proprio il Pd». Come noto Ancarani da anni chiede di poter intervenire durante le celebrazioni della Liberazione, cosa che di prassi non viene concessa in Consiglio Comunale. E come alcuni ricorderanno, per protesta, lo scorso dicembre Ancarani lesse il proprio discorso a microfono spento mentre si svolgeva il consiglio comunale. E aggiunge infatti: «Sono infatti proprio i colleghi dell’On. Fiano quelli che ogni anno impediscono al sottoscritto, consigliere di opposizione, di intervenire in consiglio comunale dove sono stato eletto dai cittadini esattamente come loro, in occasione dell’anniversario della Liberazione della città. Quando sei in maggioranza e impedisci all’opposizione di parlare perché non ti piace quello che potrebbe dire, c’è forse un termine diverso da “fascista” per definirti? Ebbene questa gente, che fa dell’antifascismo militante una specie di religione, ha il coraggio di proporre strette contro chi la pensa diversamente nonostante si tratti di ideologie sconfitte dalla storia». Infine, Ancarani sottolinea ancora una volta come l’argomento di cui occuparsi davvero in queste ore «va detto che ci piacerebbe che il Sindaco si preoccupasse piuttosto di ciò che in queste ore sta investendo la città ovvero l’ennesima e sempre più penetrante presenza di fenomeni mafiosi. In tal senso ci aspetteremmo che venisse proposta una stretta, compatibilmente con le competenze del comune, sui requisiti di chi possa partecipare a gare per qualunque tipo di appalto o di concessione rilasciata dal Comune di Ravenna ed, in particolare, di chi dopo aver vinto appalti o concessioni faccia entrare soggetti terzi nella compagine vincitrice dei bandi bypassando in tal modo la normativa antimafia nazionale. Evidentemente però il problema di questa città per De Pascale è il fascismo… ».

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Momenti di tensione in piazza del Popolo a Ravenna tra manifestanti di Forza Nuova e antifascisti, durante una manifestazione nel 2015

Anche Forza Nuova interviene prontamente con le parole della responsabile provinciale Desideria Raggi. «Viva la democrazia: finalmente avremo un’ordinanza in linea con la libertà di pensiero come recita l’art. 21 della Costituzione Italiana perchè questo recita l’articolo costituzionale caro sindaco, o forse stiamo tralasciando qualche comma nascosto tra le righe o non pubblicato per errore nel quale si specifica che per libertà di pensiero si intende esclusivamente quello sinistroide?».  Raggi parla di divieti dittatoriali e soprattutto annuncia nuove manifestazioni a breve:  «Se la “barzelletta piddina” ravennate pensa di emanare divieti dittatoriali degni eredi del regime comunista stalinista o leninista, esclusivamente per riuscire a vietarci i prossimi appuntamenti forzanovisti previsti a breve sulla città bizantina, è chiaro che sta prendendo un grosso abbaglio, forse dovuto alle alte temperature della stagione estiva».

La stessa conclude lanciando una frecciatina anche in merito alla polemica sulle commemorazioni nel cimitero locale che ha accolto le spoglie del gerarca fascista Ettore Muti fino a poche settimane fa, quando la famiglia ha deciso di trasferirle, come da noi rivelato. «In ultimo, le ricordiamo che le commemorazioni presso il cimitero monumentale non sono mai state politiche bensì storiche, contrariamente ad altri soggetti che hanno varcato i cancelli del Cimitero con bandiere rosse timbrate con simboli politici, quest’ultimi gli unici che dovrebbero seriamente essere messi al bando». A questo proposito va precisata l’intenzione dell’amministrazione di intervenire sul regolamento cimiteriale vietando tutte le manifestazioni politiche nel luogo in cui sono accolti i defunti.

 

Esce a pesca e scompare. La barca vuota ritrovata ancorata a otto miglia dalla costa

Il disperso è un pensionato di 76 anni. Allarme lanciato dai familiari. L’imbarcazione era al largo di Casal Borsetti. Ricerche in corso

È uscito in mare per una battuta di pesca, da solo a bordo di un semicabinato di colore bianco di circa sei metri con motore fuoribordo, e non è più rientrato. Un pensionato di 76 anni risulta disperso dal pomeriggio del 13 luglio. Nella serata di ieri l’elicottero delle ricerche ha avvistato l’imbarcazione a otto miglia dalla costa al largo di Casal Borsetti:  è stata ritrovata vuota e ancorata. L’anziano era partito da Porto Garibaldi dove è residente e quando i familiari non hanno più avuto sue notizie hanno dato l’allarme.

Era uscito per una battuta di pesca sportiva nell’area di mare compresa tra la piattaforma Naomi Pandora e la zona antistante Casalborsetti. Le ricerche della persona scomparsa continuavano nell’area di mare e procedono con il coinvolgimento di tutti i mezzi navali.

Genitori rubano carta di credito al supermercato e comprano videogiochi per i figli

In totale con capi di abbigliamento, occhiali da sole e altri acquisti una spesa da 800 euro. Merce ritrovata in casa. Denunciati

RerCi sono anche due videogiochi per la Playstation tra gli acquisti fatti da una coppia con tre figli utilizzando una carta di credito rubata in un supermercato ravennate. Oltre ai giochi anche capi di abbigliamento, profumi e occhiali da sole. In totale una spesa di 800 euro. I due adulti sono stati denunciati dalla polizia.

L’indagine è partita a seguito di una denuncia di furto di una carta di credito. Gli agenti hanno recuperato le immagini delle telecamere di videosorveglianza in cui si vedono gli autori del furto proprio mentre si appropriavano della carta di credito all’interno di un ipermercato. Tracciando l’iter telematico è stato possibile identificare i due, lui 31 anni e lei 34, residenti a Bologna. Il pubblico ministero ha emesso un ordine di  perquisizione dove veniva ritrovato il materiale acquistato.

Operazione antimafia, il bancario della Cassa resta in silenzio nell’interrogatorio

In cella a Rimini, Sangiorgi si è avvalso della facoltà di non rispondere: vuole parlare con il giudice che ha emesso l’ordinanza

FinanzaNell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari di Rimini, la città del carcere in cui è detenuto, è rimasto in silenzio: stamani, 14 luglio, il 59enne Domenico Sangiorgi di Faenza, funzionario della Cassa di Risparmio di Ravenna ora sospeso dopo l’arresto nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria che ipotizza i reati di associazione mafiosa e riciclaggio a vario titolo per 57 persone indagate tra cui il faentino, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Secondo l’accusa, Sangiorgi sfruttava il suo ruolo nella banca – le contestazioni si riferiscono al periodo 2011-15 in cui è stato direttore di filiale prima a Bologna e poi a Rimini – per agevolare la gestione delle consistenti disponibilità economiche dei clan. Il 59enne, unico non campano tra i 57 indagati e subito sospeso dalla banca, davanti al gip ha solo ribadito la propria innocenza.

Tramite gli avvocati Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi intende fare ricorso al tribunale del riesame per chiedere di essere sentito quando sarà a conoscenza delle accuse che gli vengono mosse e di fronte a un giudice che conosca la vicenda in prima persona mentre quello di Rimini, per legge, era delegato dal collega di Napoli che ha emesso l’ordinanza.

La minoranza del Pri si prende la rivincita: Gambi eletto segretario regionale

Dopo la sconfitta al congresso comunale arriva una sorpresa a livello emiliano-romagnolo. «Confronto con tutte le realtà territoriali, l’Edera torni autonoma»

Paolo GambiUscito sconfitto dal congresso comunale, dove aveva presentato una mozione in contrapposizione a quella di Eugenio Fusignani, Paolo Gambi si prende una rivincita all’interno del Partito Repubblicano: è stato infatti eletto segretario regionale. Gambi aveva espresso la necessità, durante l’assise ravennate, di ritrovare un’identità per il partito a suo dire in crisi sia a livello nazionale sia locale, dove è l’alleato principale del Pd. A ottobre sarà convocato la convenzione generale di tutti gli iscritti al Pri emiliano-romagnolo. «Nel frattempo incontrerò tutte le realtà territoriali repubblicane». Sarà interessante il confronto proprio con Fusignani che è ancora segretario provinciale in vista del congresso previsto per il prossimo anno.

La linea sembra la stessa per quanto riguarda il partito regionale. Gambi si impegna a «definire il ruolo e la nuova identità dei repubblicani di questa regione nei confronti, innanzitutto, della società civile, con l’obiettivo di rinnovare la nostra capacità di elaborazione programmatica sui principali temi, dalla sanità, allo sviluppo, agli assetti istituzionali». Inoltre il nuovo segretario regionale assume l’impegno di «definire
definire le modalità con le quali il Pri dell’Emilia-Romagna dovrà farsi carico direttamente ed in prima persona della ricostruzione e del rilancio del Pri nazionale, affinché esso torni a chiedere in autonomia un consenso elettorale diretto». Insomma, l’Edera deve tornare sulla scheda elettorale, «per altro progetto non vale la pena spendersi» perché «il Pri non può più dividersi su quale schieramento frequentare o essere ospite di liste altrui».

«Le chat sono ormai una dipendenza e il telefonino è il grande pericolo al volante»

Il nuovo comandante della polizia municipale, Andrea Giacomini, lancia l’allarme. In autunno il Comune annuncerà la nuova sede del Corpo

RAVENNA 14/07/17. ANDREA GIACOMINI, NUOVO COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE DI RAVENNA
Andrea Giacomini, comandante della polizia municipale di Ravenna

Il bisogno di essere sempre online, sui social network o in chat, sta espandendo i confini dei territori in cui si utilizzano i telefonini e l’abitacolo dell’auto è ormai colonizzato: si consulta lo schermo con frequenza sempre maggiore aumentano i rischi per la sicurezza stradale. È il riassunto della riflessione fatta dal comandante della polizia municipale di Ravenna, Andrea Giacomini, a proposito dei comportamenti alla guida. «Una volta chi usava il telefonino alla guida lo faceva per le chiamate mentre ora lo fa sempre più spesso per mantenersi connesso a internet. Aumentano i pericoli».

Il dirigente comunale, entrato in carica l’8 luglio, non ha dubbi nell’indicare il cellulare come il pericolo pubblico numero uno per le strade: «È una constatazione dettata dall’esperienza più che dai riscontri statistici perché l’uso del telefonino alla guida non è di facile contestazione e si presta a ricorsi. Per il guidatore è fin troppo facile sostere che stava solo spostando l’apparecchio e non lo stava usando». Mettere in buca i trasgressori richiede servizi specifici ben articolati, pattuglie in borghese con dispositivi video per filmare gli automobilisti: «Un dispendio di risorse importante ma anche necessario per arginare il fenomeno». La pericolosità degli smartphone porta il comandante a fare una previsione forte: «Non mi stupirei se entro qualche anno il codice della strada mettesse l’uso del telefonino al pari delle droghe e dell’alcol».

RAVENNA 14/07/17. ANDREA GIACOMINI, NUOVO COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE DI RAVENNA
Da sinistra il vicesindaco Eugenio Fusignani con delega alla Sicurezza, il sindaco Michele de Pascale e il comandante della polizia municipale Andrea Giacomini

La selezione di Giacomini, comandante del Norm dei carabinieri a Cervia dal 2011, risale ad alcuni mesi fa ma questioni burocratiche hanno allungato i tempi e solo quest’oggi, 14 luglio, la presentazione ufficiale in municipio. Il comandante ha scelto di congedarsi dall’Arma dopo aver fatto ricorso al Tar contro il no del comando centrale alla concessione dell’aspettativa. Ma proprio la carriera nei carabinieri è un motivo che porta l’amministrazione comunale a spendere parole importanti: «Già in queste settimane ci siamo avvalsi della sua consulenza e sarà sempre più evidente il cambio di passo del corpo”, ha detto il vicesindaco Eugenio Fusignani con delega alla Sicurezza. Il sindaco Michele de Pascale ha ribadito che nel corso del suo mandato l’organico della Pm ravennate aumenterà di 40-50 agenti per arrivare a circa 220 membri, in linea con gli standard regionali, e ha tracciato la linea: «Competenza, professionalità, sorriso. La volontà è quella di collaborare con le altre forze dell’ordine per fare la nostra parte che consiste nel dare un servizio al cittadino, cercando di trasmettere la giusta sensazione di sicurezza per rispondere ai bisogni quotidiani dei cittadini».

Il neo comandante si è presentato assicurando di voler restituire alla città la riconoscenza che c’è stata in queste settimane di attesa per l’entrata in servizio. Mentre sul piano più operativo è chiaro che il banco di prova sarà il controllo delle spiagge contro l’abusivismo. Giacomini ha assicurato che sarà in prima linea: «Domenica per gestire gli spostamenti dal mare dopo lo spettacolo delle Frecce Tricolori abbiamo messo in strada anche agenti assegnati di solito a compiti di ufficio e io stesso ho preso la paletta. Questo ha fatto sì che mi sia preso il mio bell’insulto da un automobilista ma è la dimostrazione che sono alla pari degli uomini e delle donne dotati di grande professionalità in questo corpo». A proposito dei flussi di traffico, l’amministrazione risponde alle polemiche: «Le strade sono quelle e imporre un senso unico in uscita per il deflusso del traffico sarebbe stato un provvedimento eccessivo». Il sindaco conclude con una battuta: «Ci piacerebbe avere più spesso polemiche per troppa gente agli eventi».

Per l’autunno arriverà invece la scelta definitiva del Comune su quella che sarà la sede dei vigili urbani. Oggi il corpo si divide tra piazza Mameli e darsena. Sul piatto ci sono alcune alternative da valutare, immobili pubblici che in alcuni casi appartengono al Comune e in altri ad altri enti.

 

«Arresti e condanne indicano che il contrasto alle infiltrazioni mafiose funziona»

Il presidente della Provincia, Michele de Pascale, commenta l’operazione della Dda di Napoli che ha sequestrato cento immobili a Russi e portato in manette un dipendente della Cassa

«Ogni qual volta parte un’indagine, vengono compiuti arresti o viene comminata una condanna, alla giusta e comprensibile preoccupazione va abbinata la fiducia nel fatto che le azioni di contrasto, nel loro complesso, continuino a dare risultati tangibili e perciò vadano sostenute con ancora maggiore forza e convinzione». Lo afferma il sindaco e presidente della provincia di Ravenna, Michele de Pascale, a commento dei sedici arresti disposti dal tribunale di Napoli nell’ambito di una vasta inchiesta su associazione mafiosa e riciclaggio che ha portato in manette un dipendente della Cassa di Risparmio di Ravenna e al sequestro di circa cento immobili a Russi.

«Siamo tutti consapevoli – dichiara De Pascale – che la mafia ha interesse e interessi nel nostro territorio e che istituzioni, imprese, cittadini e associazioni devono essere costantemente a servizio di magistratura e forze dell’ordine per contrastare ogni infiltrazione nel nostro tessuto sociale ed economico. Insieme agli altri sindaci della provincia siamo consapevoli di dover alzare ulteriormente il livello di guardia e lo faremo fianco a fianco alla società civile della nostra provincia».

Maltempo 2013-15: via alle domande per gli indennizzi. In provincia 210 segnalazioni

Domande entro il 4 settembre, tetto massimo di rimborso 450mila euro per ogni sede dell’impresa danneggiata

MALTEMPO SULLA COSTA RAVENNATE. LIDO DI SAVIO

La giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il bando per la concessione dei rimborsi alle oltre 1.100 aziende che, secondo la stima effettuata con le ricognizioni successive ai singoli episodi, hanno subito danni per un totale di circa 80 milioni di euro da cinque ondate di maltempo tra il 2013 e il 2015 per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. In provincia di Ravenna sono 210 le aziende interessate, con danni stimati in oltre 9,2 milioni di euro.

Sono cinque gli eventi meteorologici eccezionali che si sono succeduti tra marzo 2013 e settembre 2015 in Emilia-Romagna, ai quali si applicano le disposizioni sui risarcimenti dei danni deliberate dal Consiglio dei Ministri. Due riguardano la provincia di Ravenna: la primavera 2013 e il febbraio 2015.

In provincia di Ravenna la città capoluogo conta 151 segnalazioni per oltre 4,65 milioni. Seguono: 48 segnalazioni per 3,8 milioni a Cervia; tre per oltre 719mila euro a Conselice; una per 83mila a Bagnacavallo; due per oltre 24mila euro a Lugo; una per 15mila a Solarolo; due per più di 10mila a Faenza; una per novemila a Russi e una per 250 euro a Fusignano.

Le imprese avranno tempo dal 27 luglio al 4 settembre per presentare domanda per gli indennizzi. Saranno rimborsati la ristrutturazione di immobili sede dell’attività, la sostituzione o il ripristino di macchinari ed attrezzature, l’acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti danneggiati.
Il tetto massimo degli indennizzi sarà di 450mila euro per ogni sede dell’impresa danneggiata. In caso di interventi di ripristino strutturale e funzionale dell’immobile sede dell’attività, l’indennizzo sarà concesso fino al 50 percento del valore minimo tra la stima del danno indicata nella ricognizione post evento presentata al Comune e la stima della perizia asseverata che l’impresa deve fornire. La percentuale sale all’80 percento per il ripristino o sostituzione di macchinari, attrezzature o acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

Nei 60 giorni successivi alla presentazione delle istanze, la Regione effettuerà l’istruttoria delle richieste pervenute e trasmetterà l’elenco delle domande accolte al Dipartimento di Protezione Civile. L’obiettivo è ottenere l’approvazione della graduatoria dei contributi entro il 31 dicembre 2017, per procedere quindi all’erogazione.

Vaccini: il documentario “Il ragionevole dubbio” all’incontro con genitori e medici

Appuntamento il 18 luglio a Ravenna

Il Gruppo Genitori Libera Scelta di Ravenna organizza per martedì 18 luglio alle 20.30, alla Sala D’Attorre di via Ponte Marino 2 a Ravenna, una serata dal titolo “Vaccini. Quattro chiacchiere tra genitori e medici”. L’iniziativa si aprirà con la proiezione del documentario di Ambra Fedrigo “Il ragionevole dubbio”, nel quale vengono intervistati alcuni medici, scienziati, ricercatori e alcune famiglie che hanno subito danni da vaccino. Il tema è quello dei rischi e dei benefici delle vaccinazioni.A seguire, si terrà un dibattito coordinato da Silvia Manzani con Ugo Ceroni, pediatra di famiglia; Marina Calisesi, ginecologa; Sabine Eck, medico chirurgo e ricercatrice ed esperta in medicine naturali. L’ingresso è libero.

Il codice avviamento postale compie 50 anni. In provincia di Ravenna ne esistono 22

Introdotto a luglio 1967 per far fronte all’aumento della corrispondenza nel boom economico. Identifica località o quartiere

CofIl codice di avviamento postale, più noto come Cap, festeggia il cinquantesimo compleanno. In provincia di Ravenna attualmente ne sono in vigore 22, in un territorio suddiviso in 145 zone di recapito servite dai centri primari di distribuzione di Ravenna Meucci, Bagnacavallo, Faenza e Lugo e dai centri secondari di Castel Bolognese e Cervia.

Il codice è stato adottato ufficialmente in Italia nel luglio del 1967. A cinque cifre, identifica univocamente una località o il quartiere di una città e fu introdotto per far fronte all’aumento della corrispondenza conseguente alla crescita economica degli anni precedenti (i volumi erano passati da 3 miliardi di pezzi nel 1950 a circa 5 miliardi nel 1960). Lo scopo fu quello di consentire un più agevole recapito della posta e soprattutto aprire la strada allo smistamento automatico, adottato nel corso degli anni Settanta e Ottanta con la realizzazione dei Centri di Meccanizzazione Postale.

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