giovedì
21 Agosto 2025

Ladri al deposito vini dell’antiquario: rubate 2mila bottiglie, valore 750mila euro

La denuncia presentata da un professionista cervese: le casse erano in un deposito nel Riminese usato provvisoriamente durante le ristrutturazioni della cantina ravennate

Un noto antiquario cervese ha denunciato il furto di circa 2mila bottiglie di vini pregiati per un valore complessivo di circa 750mila euro. La notizia si apprende dalle pagine di Resto del Carlino e Corriere  Romagna oggi in edicola. Le casse erano a Viserba di Rimini, in un deposito utilizzato temporaneamente durante i lavori di ristrutturazione dell’abituale cantina nel Ravennate. La razzia sarebbe avvenuta tra il 21 e il 25 aprile e sulle porte del deposito non pare risultino segni di effrazione. Circostanza che porta gli investigatori a ipotizzare un colpo su commissione. Tra le bottiglie rubate ci sono Romanée Conti, Masseto, Monfortino, Ornellaia, Petrus, Sassicaia e altri vini pregiati, in parte già venduti ad appassionati del settore. Alcune bottiglie sono munite anche di microchip per l’identificazione.

Lavoratori in festa, tra comizi e musica

Gli appuntamenti in provincia organizzati dai sindacati. A Ravenna ai giardini pubblici interviene Proietti (segreteria confederale Uil)

Festa Dei LavoratoriIl tradizionale appuntamento con la festa del Primo maggio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil quest’anno sarà accompagnato su tutto il territorio nazionale dal messaggio “Lavoro. Le nostre radici. Il nostro futuro”.

A Ravenna la festa sarà ai giardini pubblici di viale Santi Baldini. Si partirà al mattino con il mercatino del riuso per proseguire con il pranzo ai giardini in collaborazione con lo Chalet. Dalle 14.30 prenderà il via il divertimento anche per i più piccoli con i laboratori e l’animazione. Alle 15.30 è previsto l’intervento di Domenico Proietti, della segreteria confederale della Uil, che parlerà in rappresentanza dei tre sindacati. Alle 16 il concerto di Salvo Mauceri con The Faber’s Social Club.

 A Lugo l’appuntamento è in zona Pavaglione in Largo della Repubblica. Dalle 10 ci sarà la tradizionale distribuzione del garofano sulle note della musica di Vittorio Bonetti, mentre a Faenza le celebrazioni si svolgeranno in piazza del Popolo. Alle 9 ci sarà la distribuzione di dolci, bevande e garofani rossi, accompagnati dal concerto del gruppo musicale Arsenio. Per i più piccoli truccabimbi e animazione a cura del mago Giuliano. Alle 10 è in programma il comizio del segretario generale della Cisl Emilia Romagna, Giorgio Graziani, a nome dei tre sindacati.  Alle 11 proseguirà il concerto del gruppo musicale.

A Massa Lombarda l’appuntamento – organizzato da Cgil, Spi e Cia – è alle 10.30 in piazza Matteotti dove è previsto un saluto della confederazione degli agricoltori a cui seguirà l’intervento di Marinella Melandri della segreteria provinciale della Cgil di Ravenna. Nel corso della mattina si svolgerà anche la tradizionale distribuzione del garofano rosso.

Auser e Spi Cgil danno appuntamento anche al centro sociale La Pioppa, a Savarna, dove si partirà alle 12.30 con il pranzo aperto a tutti, a base di pesce. Alle 15 seguirà lo spettacolo con il gruppo ballerini Mille Luci.

A Russi lo Spi Cgil-Coordinamento donne  organizza dalle 14.30, al parco davanti al centro sociale “Porta Nova”, un laboratorio per i bambini di ogni età con i volontari del centro e dello Spi. Verranno forniti pennarelli e magliette. Il tutto sarà accompagnato dalla musica del piano bar.

La Lega Spi Cgil di Lugo dà appuntamento a San Lorenzo dalle 9 alle 12 per la distribuzione del garofano. A tutti i presenti sarà offerta ciambella e musica.

Nasce un nuovo movimento civico: Insieme per Cambiare Romagna

L’associazione è l’unione delle forze tra le liste che si sono presentate a Faenza e Ravenna nelle ultime amministrative. Poggiali presidente

Insieme per Cambiare Romagna. Da sinistra Domizio Piroddi (segretario), Giovanni Poggiali (presidente), Vanni Casadei Baldelli (vice), Massimiliano Penazzi (coordinatore)

La volontà di partecipare alle dinamiche locali e di intervenire nelle problematiche che riguardano i cittadini sarà l’anima dell’approccio di Insieme per Cambiare (Ixc) Romagna, il nuovo movimento che si affaccia sul panorama politico locale unendo le esperienze delle liste civiche Insieme per Cambiare Faenza e Insieme per Cambiare Ravenna scese in campo nelle ultime elezioni comunali dove hanno raccolto rispettivamente il 6,84 percento nel 2015 e l’1,97 nel 2016. In un incontro con la stampa  e i cittadini – fra il pubblico c’erano anche altri due noti esponenti di liste civiche del territorio, il lughese Silvano Verlicchi e il consigliere provinciale Gianfranco Spadoni – è stato presentato il progetto di questa iniziativa «dalla forte vocazione territoriale, attraverso la quale sviluppare sinergie tra i comuni e le città della Romagna».

L’imprenditore ravennate Giovanni Poggiali è presidente della nascente associazione. Vanni Casadei Baldelli è il vice, Domizio Piroddi è il segretario e Massimiliano Penazzi è il coordinatore. Gli ultimi due vengono dal territorio faentino (Penazzi è consigliere comunale di Ixc e Piroddi è assessore all’Urbanistica) mentre Casadei Baldelli viene dal Ravennate (alle scorse amministrative era nella lista Ravviva Ravenna in coalizione con Ixc a sostegno di De Pascale).

«Con questo movimento civico – ha detto il presidente – vogliamo dare maggiore profondità e strutturazione alle singole esperienze locali, con uno sguardo proiettato a tutta la Romagna. Questo percorso nasce dalla volontà di impegnarsi con continuità in un progetto civico, pragmatico e moderato, sganciato dagli schemi della politica nazionale, con una prospettiva che va oltre le singole città. Per la Romagna è tempo di darsi una strategia e in quest’ottica ci auguriamo che si uniscano al nostro percorso altre realtà, singoli cittadini o altre liste civiche accomunati dalla nostra stessa volontà di fare qualcosa per il nostro territorio».

Piroddi ha ribadito la natura civica di Insieme per Cambiare: «Fin da quando siamo partiti nel 2009 con Insieme per Cambiare Faenza, abbiamo innanzitutto voluto dare una opportunità ai cittadini, attraverso questa lista civica, di partecipare alla vita del proprio territorio, ponendoci al di fuori delle logiche dei partiti tradizionali. È su questa strada che intendiamo andare avanti».

La volontà di contribuire a risolvere i problemi dei cittadini è stata sottolineata da Casadei Baldelli: «Attraverso l’aggregazione di liste civiche possiamo far sentire maggiormente la voce dei cittadini, unirsi è fondamentale per aiutare e per spronare maggiormente le amministrazioni locali a dare delle risposte, ma anche per essere considerati di più su scala regionale. Per cui invitiamo tutti coloro che hanno voglia di spendersi per la propria città a unirsi a questo progetto».

Penazzi ha concluso ribadendo l’importanza di unire le forze: «Pragmatismo, concretezza, volontà di dare risposte efficaci sono alla base del nostro movimento. A partire da questa unione di intenti, coinvolgendo le diverse città della Romagna, possiamo realmente fare qualcosa per la nostra bella terra».

Tra cozze e seppie c’è una nuova generazione di pescatori a Marina

Il 33enne che ora getta le reti dopo aver lasciato il lavoro al bar e il 32enne in mare da 14 anni. Per una barca servono almeno 150mila euro e 4 membri di equipaggio

Tutti i giorni in mare, con un unico limite: il clima. Per il resto le nuove generazioni di pescatori a Marina di Ravenna hanno portato una ventata di freschezza al mestiere.

Christian Morini, 33enne, da cinque anni si dedica alla pesca in Adriatico. Prima aveva un bar, in via delle Industrie, chiuso per seguire una passione che lo accompagna sin da quando – giovanissimo – abitava in Sicilia. «Anche lì uscivo in mare, ero un ragazzino. Poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti qua e ho aperto un locale», racconta mentre si pulisce le mani dal nero di seppia, il pesce di questa stagione. L’anno scorso andò benissimo, quest’anno non troppo. «Colpa delle mareggiate, le seppie si muovono col mare calmo». È così che si infilano nelle nasse, le reti da posta che i pescatori piazzano e tutti i giorni vanno a controllare. Christian ne ha circa trecento, un buon numero. In estate è tempo di canocchie anche se il periodo più pescoso è quello autunnale, tra ottobre e dicembre. Meglio il mare della Sicilia? «Sono due luoghi differenti, con caratteristiche che non si possono paragonare». Prima di questa attività, il 33enne si era dedicato alla pesca nelle acque interne, con la raccolta di vongole.

Mercato Del Pescejpg05Sul “Pagoda” c’è Michele Luciani, appena tornato dal giro in mare per controllare lo stato delle reti dopo le ultime mareggiate. Ha 47 anni e fa questo mestiere da una ventina d’anni. Anche lui era partito dalle vongole, poi ha acquistato la barca per uscire in mare. Va a cozze fino all’autunno, poi si dedica al pesce: «Una stagione non è mai uguale all’altra: lo scorso anno ad esempio c’erano tante sogliole e niente orate, con molte seppie. Quest’anno le seppie non si vedono». In media si pesca una trentina di chili di pesce al giorno ma sono capitate anche pescate da quattro a cinque quintali: «Quando succede non è buon segno. Significa che arriva l’“acqua cattiva” e dopo non si prende niente per settimane». Diversa la situazione per le cozze: «Servono due licenze diverse. Le quantità vanno in base alla richiesta di mercato ma se si vuole fare una stima del pescato vanno considerati dieci quintali a barca, per un totale di otto barche».

Le cozze sono quello che può essere definito il core business del bacino pescherecci ravvennate. «Ma la concessione per quelle raccolte sulle piattaforme è una prerogativa di Marina di Ravenna». A parlare è Alan Barberini, 32 anni di cui gli ultimi quattordici trascorsi in mare. «Ho cominciato con mio padre – racconta -. All’inizio era un ripiego, poi è diventata una passione. Quando ti accorgi quanto si sta bene in mare è difficile cambiare…». Alan va in mare con la “Moby Dick”, l’ultima nave del bacino ad usare lo strascico, poi la scelta di dedicarsi solo alle cozze. Negli ex magazzini del mercato del pesce Alan e i suoi soci hanno realizzato un centro di depurazione di cozze e vongole, l’Ulisse. Da lì i mitili vengono inviati ai ristoranti. «I nostri clienti principali – spiega Barberini – sono gli stabilimenti balneari. Certo, è stata dura: abbiamo investito nel 2013 e solo ora cominciamo a vedere i frutti del nostro lavoro». Si tratta di un investimento da decine di migliaia di euro.

Mercato Del Pescejpg02Per un giovane iniziare un’attività in proprio, partendo da zero, non è semplice: il costo di una barca usata parte da 150mila euro, a cui si aggiunge la burocrazia che impone, ad esempio di avere almeno quattro persone a bordo quando si pescano cozze. In mare poi si divide la quota di pescato: due parti alla barca, uno a testa all’equipaggio. I finanziamenti sono pochi e insufficienti, anche quello regionale per i giovani pescatori non convince il 32enne: «Penso che questi soldi finiranno a poche realtà e difficilmente a Marina di Ravenna. Siamo troppo piccoli rispetto a Cesenatico e non abbiamo figure che curano proprio la ricerca di questo tipo di finanziamenti. Però il fatto che ci siano giovani interessati alla pesca è positivo, anche se non vedo ancora la prossima generazione».

Elenoire Casalegno divorzia dopo tre anni di matrimonio, l’annuncio su Instagram

La 41enne ravennate ex modella e conduttrice a luglio 2014 aveva sposato il 47enne Sebastiano Lombardi, direttore di Rete4. Lei è madre di una figlia avuta nel 1999 con Dj Ringo

99 477795 000045L’annuncio ufficiale passa da Instagram, dal profilo personale sul social network fotografico: dopo quasi tre anni di matrimonio Elenoire Casalegno divorzia da Sebastiano Lombardi. La 41enne ex modella ravennate sposò il 47enne direttore di Rete 4 a luglio del 2014 sul Lago di Garda.

Questo il testo del post del 22 aprile: «Ci sono momenti in cui preferirei restare in silenzio, tutelando la mia privacy, e quella delle persone a me care. Purtoppo, non sempre è possibile. Negli ultimi mesi molto si è detto, romanzato, ma la verità, dolorosa, non si trova in superficie, dimora nello strato più profondo della nostra intimità. Ogni scelta della mia vita è stata dettata dal cuore, e così anche il mio matrimonio. Avrei sperato non fosse questo l’epilogo, ma accetto ciò che la vita mi propone, anche i momenti di sofferenza, perché insieme ad essi, ci sono ricordi di gioia e felicità. L’unica certezza che rimane è l’affetto che continuerò a provare per colui che è stato mio marito».

 

Bandi turismo contestati, l’assessore: «Gare nazionali e commissioni qualificate»

I chiarimenti di Costantini dopo le polemiche per l’aggiudicazione di due concorsi da quasi 90mila euro a due società di una coppia di imprenditori vicini al Pd nella campagna elettorale. Ancarani (Forza Italia): «Come si spiega che a dicembre qualcuno aveva già indovinato l’esito?»

Alberto Ancarani e Giacomo Costantini

L’assessore comunale al Turismo, Giacomo Costantini, replica alle critiche sollevate dal movimento civico Cambierà a proposito dell’aggiudicazione di due bandi pubblici per un totale di circa 90mila euro a due società riconducibili alla coppia di imprenditori Lidia Marongiu e Beppe Giaccardi, pubblicamente vicini al Pd nel corso della campagna elettorale del 2016.

Riportiamo il testo diffuso dall’ufficio stampa di Palazzo Merlato e firmato da Costantini: «Per entrambe le gare, al fine di garantire la massima partecipazione, sono state scelte procedure estese su tutto il territorio nazionale. Per la gara di analisi reputazionale dei lidi si è operato attraverso indagine di mercato e successivo invito alla procedura negoziata, non essendo la tipologia di questo servizio ricompresa nel catalogo del Mepa (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione). Per la gara sulla “Strategia di comunicazione della destinazione Ravenna” si è proceduto attraverso una richiesta di offerta sul Mepa rivolta a tutti gli operatori economici iscritti al capitolo inerente (oltre 4.000 imprese). Per le basi d’asta delle due gare avremmo potuto aggiudicare direttamente, nel caso della procedura sui lidi; oppure invitare direttamente almeno 5 operatori economici, per la procedura relativa alla “Strategia di comunicazione della destinazione Ravenna”. Abbiamo quindi scelto la massima apertura affinché potessero giungere le più numerose e migliori proposte. Per assicurare poi una valutazione ancor più qualificata dei progetti, si è scelto di prevedere all’interno delle due commissioni giudicatrici dei commissari esterni: due docenti universitari (uno per ognuna delle due commissioni) la cui alta qualifica professionale è strettamente correlata alle richieste dei bandi. Ogni commissione era composta da persone diverse. Con questo passo ci stiamo dotando di strumenti utili per migliorare la proposta turistica della nostra città, settore fondamentale per noi e che ci coinvolge tutti. Per questo avrò il piacere di presentare al più presto i due progetti vincitori in occasione di una iniziativa pubblica, magari già con le prime informazioni sulla reputazione della nostra città come destinazione turistica».

Il caso è esploso perché la consigliera comunale Samantha Tardi (Cambierà) ha reso noto che a dicembre aveva inviato a se stessa una email certificata in cui già si diceva sicura di chi avrebbe poi vinto le gare. La circostanza viene ora ripresa da Alberto Ancarani, consigliere comunale di Forza Italia, con un question time al sindaco: «Per il bando riguardante la strategia di comunicazione sono sopraggiunte 24 offerte, di cui 3 non accettate per errori formali, per un totale di 21 opzioni di scelta, mentre per il bando relativo ad un’analisi reputazionale online dei 9 lidi ravennati hanno risposto 16 aziende, con un avanzo di 7 opzioni di scelta. Qualora il sindaco non sia convinto delle doti soprannaturali della collega Tardi, gli sovvengono altre spiegazioni per gli esiti fortunati delle ipotesi di vittoria dei vari bandi da ella in anticipo formulate?».

«Dalla Pigna solo polemiche politiche di piccolo cabotaggio»

I vertici di RavennAntica respingono le accuse sollevate dalla lista di opposizione in merito alla liquidazione della srl in capo alla Fondazione

Onda Mosaico Museo Classe
Il grande mosaico “Onda“ in fregio all’ingresso del museo storico-archeologico a Classe di RavennAntica la cui apertura è prevista nel 2018.

Non ci stanno i vertici della fondazione RavennAntica – nel caso l’ex presidente e ora assessore comunale alla cultura Elsa  Signorino, e gli attuali vicepresidente vicario Lanfranco Gualtieri e direttore Sergio Fioravanti – chiamati in causa dalla lista di opposizione in consiglio comunale La Pigna, ad essere accusati di una presunta malagestione della srl recentemente liquidata e “assorbita” dalla Fondazione dopo un “buco di bilancio” di 170mila euro che aveva portato al fallimento dell’impresa (vedi articoli correlati).

«La Fondazione RavennAntica, nel pieno rispetto del proprio statuto, stabilendo che tutte le cariche sociali venissero esercitate a titolo gratuito – precisano in un comunicato inviato alla stampa i dirigenti di RavennAntica – nel 2010 ha costituito una società a responsabilità limitata, RavennAntica Srl, allo scopo di partecipare a un bando di gara pubblicato dal MiBact finalizzato alla gestione dei servizi aggiuntivi nei monumenti statali ravennati, tra i quali Sant’Apollinare in Classe. RavennAntica Srl ha partecipato come capofila di un raggruppamento di imprese che annoverava al suo interno le maggiori società nel campo dell’editoria e della gestione di servizi museali, come Skira e Sycomor, gestore di servizi anche per i musei del Bardo, Venaria Reale, e Versailles. Purtroppo non sempre nelle gare la qualità paga e il raggruppamento non si aggiudicò l’appalto. A fronte di tale esito la Fondazione RavennAntica decise per un diverso utilizzo dell’Srl, sempre nell’ambito del suo oggetto sociale. Nel 2008 la Fondazione aveva realizzato in Siria un importante progetto di restauro e formazione di restauratori per conto del Ministero degli Affari Esteri, progetto condiviso con Soprintendenze, Università di Bologna e Opificio delle Pietre Dure, culminato con la visita del Presidente Napolitano a Damasco. A seguito del buon esito di quel progetto la Fondazione aveva avviato rapporti in fase di avanzata definizione con Paesi del Mediterraneo come Tunisia e Libia. A tal fine la Fondazione decise di indirizzare questa attività di restauro del mosaico antico alla Srl, con l’obiettivo di acquisire nuovi appalti, nella duplice intenzione di portare la competenza di Ravenna nel mondo e di realizzare proventi da reinvestire nella Fondazione stessa. Purtroppo questo percorso è stato interrotto per via dei noti drammatici eventi che hanno reso impraticabile ogni aspettativa di realizzazione. Tuttavia fino al 2014 si è cercato di superare la congiuntura, riuscendo anche a realizzare alcuni prestigiosi progetti in Francia, che però hanno avuto tempi di realizzazione più lunghi del previsto e non sono stati sufficienti a mantenere gli equilibri di bilancio».
«La mancanza di concrete prospettive ha quindi indotto la Fondazione a concludere l’esperienza societaria – prosegue la nota di RavennAntica – ereditandone le attività residue, che comprendevano anche crediti per un valore di circa 20mila euro e il subentro nei lavori in corso per un valore di circa 50mila euro. Nonché attraverso l’acquisto, per soli 1000 euro, dell’attestazione Soa (Attestato di Qualificazione Professionale) necessaria per proseguire in proprio i lavori. 
Nessun debito è stato ripianato alla ditta Prp di Paola Perpignani. Tutti gli atti relativi all’Srl sono stati costante oggetto di confronto, approvazione e verifica nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Per quanto riguarda i Laboratori di Restauro e l’assetto strumentale della Srl, si sottolinea che la Fondazione RavennAntica ha proceduto in data 10 luglio 2009 alla promulgazione di un avviso pubblico, uscito sulla Gazzetta Ufficiale e sulle maggiori testate nazionali e locali, con il quale sono stati selezionati il responsabile del Laboratorio, i restauratori e le aziende disponibili a partnership con la Srl, nonché eventualmente interessate alla cessione della Soa. 
Preme peraltro sottolineare che la selezione, condotta in ragione di stringenti requisiti di professionalità, è stata effettuata da una commissione formata dal direttore di RavennAntica, un professore dell’Università di Bologna e un restauratore esperto della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. L’esistenza del Laboratorio di Restauro all’interno della Fondazione è in tutto analogo a quanto accade nei maggiori musei del mondo (come Venaria e Musei Vaticani) ed è strettamente funzionale alla gestione delle attività di istituto della Fondazione (Museo, area archeologica, sale espositive). Nel caso specifico tale istituzione è frutto di un’intesa sottoscritta con Università di Bologna e Soprintendenza già nel 2008».
«La Fondazione RavennAntica in quindici anni di attività ha restituito al pubblico siti altrimenti indisponibili, come la Domus dei Tappeti di Pietra, il complesso di San Nicolò – Museo Tamo, la Cripta Rasponi e l’Antico Porto e sta procedendo all’ultimazione del Museo di Classe – conclude il comunicato – . Ha realizzato in collaborazione con Soprintendenze e Università importanti attività di scavo, studio e ricerca, allestito sette mostre temporanee di rilievo nazionale, progettato attività laboratoriali per i più piccoli ed oggi ha nei suoi siti oltre 150mila visitatori all’anno, con introiti da biglietteria e bookshop pari a circa 450mila euro. Con i suoi giovani ed esperti quaranta collaboratori è una realtà di tutto rilievo che non merita di essere coinvolta in polemiche politiche di piccolo cabotaggio».

Mosaico Pesce RavennaAnticaA queste dettagliate precisazioni la lista civica La Pigna non ha fatto mancare un’ulteriore nota polemica: «La replica del trio Signorino – Gualtieri – Fioravanti è davvero inquietante – scrive la coordinatrice Veronica vellichi –. Comunicano ai ravennati che hanno fatto deliberare al Consiglio di amministrazione della Fondazione Ravenna Antica la costituzione di una srl con lo scopo di partecipare ad una gara d’appalto. Appalto perso pure miseramente. Un qualsiasi amministratore capace avrebbe invece optato per un’Associazione Temporanea di Imprese, da costituirsi una volta aggiudicato l’appalto. Ma d’altra parte, a differenza delle aziende private, a pagare i costi – e in questo caso anche le perdite – ci pensa il Comune (leggasi i cittadini) e non certo i tre con le loro tasche. […]  Gioverà ricordare, anche ai tre, che la Fondazione riceve cospicue contribuzioni annuali dal Comune di Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna – conclude la controreplica della Pigna –. Quindi, è lecito dedurre che buona parte dei soldi ricevuti dal Comune siano serviti a ripianare le perdite dovute ad una gestione a dir poco criticabile. A quanto pare, per i tre soggetti in questione non vale la regola che chi sbaglia paga. Ecco perché la nostra denuncia non si fermerà qui. I responsabili devono andarsene a casa, e se avessero solo un minimo di dignità rassegnerebbero le dimissioni. Utilizzare i soldi dei ravennati per i propri fallimenti gestionali è da irresponsabili».

Rapina con minacce di morte: arrestato un 35enne. Il bottino un giubbotto da 70 euro

È accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale perché scappato all’alt di un carabiniere in borghese richiamato dalle grida della commessa. Per la fuga usata un’auto rubata: accertamenti su altri vestiti trovati a bordo

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I rilievi della polizia scientifica sull’auto rubata usata per la fuga

Un uomo è in stato di arresto per la rapina messa a segno stamani, 29 aprile, in un negozio di abbigliamento di via della Lirica a Ravenna: si tratta di un 35enne marocchino fermato dalla squadra mobile della polizia in viale Randi mentre si allontanava a piedi dopo aver abbandonato l’auto danneggiata in un incidente nelle fasi iniziali della fuga in cui non si era fermato all’alt di un carabiniere in borghese. L’uomo – con precedenti ma in regola con il permesso di soggiorno e residente nel Ravennate – si trova in cella di sicurezza con le accuse di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. Il  bottino della rapina, un giubbotto del valore di 70 euro, è stato recuperato dopo che lo aveva lanciato per disfarsene. La Scientifica ha svolto i rilievi sulla Fiat 500 bianca usata dal rapinatore – rubata nei giorni scorsi in zona – e sono ancora in corso accertamenti su altri capi di abbigliamento trovati a bordo della vettura e ritenuti probabile bottino di altri colpi.

Il punto di viale Pertini dove il rapinatore ha abbandonato l’auto danneggiata

L’episodio odierno è avvenuto all’interno di Squash. Il magrebino è entrato e si è provato il giubbotto poi l’ha appoggiato su un ripiano del negozio ed è uscito: approfittando di un momento di distrazione della commessa è rientrato di nascosto afferrando il capo ma l’allarme antitaccheggio ha richiamato l’attenzione della commerciante che l’ha seguito nel parcheggio antistante chiedendo la restituzione. Salendo in auto l’uomo l’ha minacciata dicendole che si togliesse altrimenti l’avrebbe ammazzata investendola. Le richieste di aiuto della donna hanno attirato l’attenzione di un carabiniere di passaggio (il comando provinciale dell’Arma è proprio di fronte al negozio) che ha intimato l’alt ma non è bastato. La fuga in auto è durata poche decine di metri: in viale Pertini l’urto con un marciapiede ha mandato fuori uso l’auto. Il successivo tentativo a piede è finito tra le braccia della polizia.

Il computer della polizia scientifica incastra un 38enne sospettato per uno scippo

Comparazione tra le immagini delle telecamere di sicurezza e una foto segnaletica

Gli accertamenti della polizia scientifica, che ha eseguito una comparazione tecnica fra la foto segnaletica di un sospettato e i fotogrammi della videosorveglianza, hanno permesso di identificare l’autore di uno scippo commesso nei mesi scorsi in via Laghi a Faenza ai danni di una donna. Si tratta di un 38enne italiano con numerosi precedenti per rapina, furto, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, evasione, spaccio, porto d’armi.

La donna è stata aggredita all’uscita da una farmacia: avvicinata dall’uomo che prima ha gridato di consegnargli i soldi contenuti nella borsetta e poi l’ha presa strattonandola, facendola rovinare a terra. Durante la fuga il ladro è stato raggiunto da un passante che ha cercato di bloccarlo: nella breve colluttazione che ne è seguita il malvivente è riuscito a fuggire, ma è stato costretto ad abbandonare la refurtiva.

Il 38enne è stato segnalato all’autorità giudiziaria anche perché nel corso delle indagini gli investigatori hanno accertato che, nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in un paese della periferia faentina, in più occasioni si era allontanato raggiungendo varie località del nord Italia. L’uomo è stato denunciato per il reato di furto con strappo e, a seguito delle violazioni all’obbligo di dimora, è stato emesso un provvedimento di custodia in carcere.

Si impicca in garage ma le grida della moglie attirano due turisti che lo salvano

Ha legato una corda a una trave del garage di casa e ha provato a suicidarsi impiccandosi ma la moglie l’ha trovato in tempo e si è messa urlare in preda al panico attirando così l’attenzione di due turisti di passaggio nei pressi dell’abitazione che sono intervenuti e hanno salvato l’uomo. Sono intervenuti anche i carabinieri ma quando sono arrivati l’uomo era già stato salvato: attualmente ricoverato in ospedale per le cure del caso.

Riolo Terme, De Carli (Pdf): «Se diventerò sindaco non celebrerò unioni civili»

Il ravennate che ha raccolto l’1,3 percento alle amministrative 2016 di Bologna ora ci prova nel comune faentino sempre con il Popolo della Famiglia: «Ci sono le condizioni per tentare un laboratorio politico». Uno sguardo in Francia: giudica «innaturale» il matrimonio tra Macron e la moglie di 24 anni anni più vecchia

MirkoGià candidato sindaco a Bologna nel 2016 (dove raccolse l’1,3 percento) e responsabile nazionale del Pdf, il ravennate Mirko De Carli correrà come sindaco a Riolo Terme l’11 giugno contro Alfonso Nicolardi del Pd che cerca la riconferma, mentre il presidente nazionale del partito, Mario Adinolfi, sarà candidato a Ventotene.

De Carli, perché questa scelta?
«Perché a Riolo ci sono le condizioni per tentare una sorta di laboratorio politico. Oltre al Pd siamo l’unica forza strutturata, con una propria sede in paese e abbiamo persone pronte a candidarsi».

Quindi andrete da soli e con il vostro simbolo?
«Certo, siamo aperti al dialogo con le persone, chiunque condivida il nostro programma è ben accetto, ma non ci interessano apparentamenti, anche perché, ripeto, a Riolo non ci sono altre forze in grado di organizzarsi».

Che tipo di laboratorio politico immagina?
«Come a Ventotene, vogliamo dar vita a una “città della famiglia” con una serie di politiche tese all’incremento della natalità e a facilitare l’insediamento di famiglie giovani tramite misure amministrative come il reddito di maternità, bonus bebé, bonus famiglia, una modulazione dell’addizionale Irpef che pesi meno sulle famiglie numerose e un fondo di garanzia destinato a coppie giovani senza contratti stabili e idonei a ottenere mutui e contratti di affitto per la casa. E pensiamo a un progetto di rilancio turistico legato alle terme attraverso un dialogo fattivo con i funzionari europei incentrato sulle terme e sull’Abbazia di Valsenio».

Ma con quali finanze pensa di poter coprire i costi di tutti questi bonus e incentivi?
«Presenteremo le cifre nel dettaglio a ridosso delle elezioni».

E se fosse eletto cercherebbe di agire anche sui consultori rispetto al tema dell’aborto?
«Certo, rispettando la legge, la 194. Perché la battaglia per cambiare una legge va fatta in Parlamento, qui ci adoperemo perché ogni donna che chiede di abortire sia pienamente consapevole delle scelte alternative che può compiere. Siamo una forza pro vita, che vuole contrastare la cultura della morte».

E naturalmente non celebrerebbe unioni civili…
«Esatto, obiezione di coscienza per sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Ma non siamo dei barbari, ci sarebbe un funzionario a garantire l’applicazione delle legge per le coppie che volessero unirsi civilmente».

Un’ultima domanda: se fosse in Francia chi voterebbe?
«Farei scheda bianca, perché Macron è un prodotto dei finanzieri e dei burocrati europei, ma la Le Pen appartiene a una cultura di destra che rischia di ghettizzare battaglie giuste come quelle che portiamo avanti noi per la famiglia».

Adinolfi ha definito “innaturale” il matrimonio di quello che viene dato come il probabile presidente della Francia, Macron, e sua moglie, di 24 anni più vecchia di lui. È d’accordo con lui?
«Si tratta di un’opinione personale di Mario con cui concordo. Ormai si vuol far passare per “normale” ciò che normale non è, ma credo che anche tanti media vogliano concentrarsi su questo aspetto per non parlare di altro, di chi ha davvero messo lì quel Frankestein politico…»

Finge guasto all’auto, scrocca al bar lasciando documenti poi denuncia smarrimento

In un noto bar in via Dismano ha raccontato di essere rimasto a piedi e si fatto pure prestare 50 euro per il soccorso stradale: carta d’identità e patente lasciati in garanzia…

È entrato in un bar lamentandosi per essere rimasto a piedi con l’auto: ha consumato senza pagare e ha chiesto 50 euro in prestito per il soccorso stradale lasciando i documenti come garanzia ma dopo due settimane invece di saldare i debiti ha denunciato lo smarrimento del portafoglio con i documenti. I carabinieri di Campiano, frazione nel forese sud di Ravenna, hanno denunciato per insolvenza fraudolenta e falsità ideologica un 38enne nullafacente della provincia di Forlì. L’uomo all’inizio di aprile si è presentato in un noto bar in via Dismano e dopo aver ringraziato il barista per la consumazione e il prestito ha lasciato a garanzia la carta di identità e patente di guida. Era sembrato abbastanza al barista per fidarsi. Dopo la denuncia è stato avviato l’iter per il foglio di via obbligatorio dal comune Ravenna.

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