domenica
17 Agosto 2025

L’ultimo saluto a Ivano Marescotti – FOTO

In tanti, a Bagnacavallo, per l’ultimo saluto a Ivano Marescotti, il celebre attore morto domenica 26 marzo a 77 anni.

Colleghi, parenti, amici, istituzioni lo hanno ricordato in una cerimonia che si è svolta all’ex convento di San Francesco, dove era stata allestita la camera ardente.

Al termine, la partenza per Ravenna per la cremazione, tra gli applausi e “Bella Ciao”.

Il 5 aprile si insedia la nuova Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna

Il commissario straordinario Guberti: «Un passaggio a un’età più matura»

Foto Guberti Fronte CCIAA
Giorgio Guberti

A seguito della nomina avvenuta il 16 marzo scorso con il decreto del presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini, si insedierà mercoledì 5 aprile il consiglio della nuova Camera di commercio di Ferrara e Ravenna.

«Una nuova identità – ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario dell’Ente di viale Farini e in procinto di diventare presidente del nuovo ente – per la quale le organizzazioni imprenditoriali, sindacali, dei consumatori e gli ordini professionali hanno lavorato con grandissimo impegno in questi mesi e che rappresenta il passaggio ad un’età più matura delle Camere di commercio di origine, un vero e proprio cambiamento di pelle in grado di esaltarne la funzione di partenariato attivo rispetto alle altre istituzioni, valorizzarne la rappresentatività di un sistema economico territoriale più ampio ed ambizioso, renderne più forte la legittimazione nel solco del principio di sussidiarietà».

Si chiude così il sofferto percorso intrapreso dopo l’approvazione del decreto legislativo 219 del 2016 che ha sancito la riforma del sistema camerale nazionale portando a 60 il numero massimo degli Enti camerali esistenti.

Giorgio Guberti è stato il presidente prima, e il commissario straordinario poi, a dover traghettare l’Ente camerale ravennate attraverso il processo di accorpamento con quello ferrarese per dare vita alla nuova Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, con l’ausilio, alla segreteria generale, di Maria Cristina Venturelli prima e poi di Mauro Giannattasio, segretario e commissario ad acta.

Si chiude così una storia lunga 161 anni, quella della Camera di commercio di Ravenna, nata il 31 agosto 1862.

Affresco su strada: la bellezza di Michelangelo violata dalla repressione

Sul pilastro del ponte di via Zalamella l’opera provocatoria dello street artist M_Fulcro, ispirata alla Cappella Sistina

Murales Fulcro Zalamella 1

È apparso qualche giorno fa – come sempre “in sordina” e un po’ nascosto e clandestino – un nuovo murales a Ravenna che si aggiunge ai tanti già realizzati con il festival “Subsidenze” e per inizativa di Bonobolabo di Marco Miccoli. Per la precisione, l’opera che misura 10 metri per 4 è dipinta a spray su un muro-pilastro del ponte della via Zalamella a firma dello street artist M_Fulcro, già autore di altre creazioni a Ravenna, anche per la rassegna “Dante Plus”.

Questa sorta di neo-affresco urbano, raffigura in modo straniante un celebre personaggio della Cappella Sistina di Michelangelo circondato da due agenti di polizia in tenuta antisommossa. Un corto circuito fra spiritualità e bellezza e azione coercitiva e violenta. «Il mio percorso è un salto nel passato alla riscoperta di immagini ideali capaci di provocare stimoli sensoriali e risvegliare forme archetipiche della nostra memoria – racconta l’artista –. In questo caso mi sono ispirato dalla volta della Cappella Sistina dei Musei Vaticani: “la creazione di Adamo” di Michelangelo. Quest’affresco rappresenta uno dei più alti ideali del rinascimento, quello della condizione umana, specchio “a immagine e somiglianza” di Dio. La grazia del corpo descrive le facoltà spirituali e quindi il punto più alto della creazione divina».

«Malgrado la loro eterna bellezza, i reperti dei musei sono sempre più distanti dal contesto contemporaneo e quindi dalle esigenze degli spettatori – riflette M_Fulcro –, penso che liberarli dalle teche e riportarli nelle strade e nella quotidianità di tutti i giorni faccia scattare una scintilla, un corto circuito, una riflessione all’occhio dello spettatore. Voglio che la quiete, la tragedia, la bellezza del passato si metta in tensione col presente e che racconti qualcosa di nuovo.
Nel nostro paese, come in Europa e nel resto del mondo, le persone che si oppongono al cambiamento climatico, all’avanzata dell’estrema destra, alla crisi economica subiscono puntualmente il pugno di ferro della repressione.  Ma se queste proposte audaci fossero invece la risposta necessaria per cambiare la rotta della nostra società? Stiamo forse tacendo e marginalizzando quelle che possono essere le proposte per un vero cambiamento, una Rivoluzione e, perché no, un nuovo Rinascimento?».

Le foto sono di Marco Miccoli

Con gli stradelli senza parcheggi, il Navetto sarà attivo già a Pasqua

La decisione del Comune di Ravenna, che valuta l’introduzione di un servizio giornaliero dopo la chiusura delle scuole

JBP Pubblico NavettoCon un mese di anticipo rispetto alle consuete tempistiche, da sabato 8 aprile, vigilia di Pasqua, sarà attivo il Navetto mare, il servizio gratuito di bus navetta finanziato dal Comune di Ravenna, in funzione dai parcheggi di via del Marchesato e di via Trieste al litorale di Marina di Ravenna e dal parcheggio di via Trieste al litorale di Punta Marina Terme.

Fino all’11 giugno il servizio sarà sempre attivo al sabato e alla domenica (venti giornate) ma anche in occasione di festivi, ponti ed eventi (ad esempio Pasquetta, ponte del 25 aprile, 1 maggio, per ricordare solo i primi). In aprile (8, 9, 10, 15, 16, 22, 23, 24, 25, 29 e 30) e l’1 maggio sarà attivo dalle 10 alle 20; già da maggio gli orari saranno ampliati (tutti i sabati dalle 12 alle 2 e tutte le domeniche dalle 9 alle 22); arrivando al fine settimana del 2 giugno, il servizio sarà attivo giovedì 1 (prefestivo) dalle 18 alle 2, venerdì 2 e sabato 3 dalle 9 alle 2, domenica 4 dalle 9 alle 22.

Per quanto riguarda il periodo successivo, il calendario sarà meglio definito nei prossimi giorni, ma, in ogni caso, si stanno verificando le condizioni affinché dal 12 giugno, subito dopo la chiusura delle scuole, il servizio possa funzionare tutti i giorni, con una modulazione degli orari che terrà in considerazione i dati rilevati con il monitoraggio della prima fase della stagione.

«Questa calendarizzazione – spiegano gli assessori competenti del Comune, Baroncini e Costantini – è stata il frutto di un importante lavoro di concertazione con la cooperativa Spiagge, sia per quanto riguarda le coperture giornaliere che per ciò che concerne gli orari, avendo gli operatori balneari esperienza diretta dei flussi della clientela. Le valutazioni fatte sono partite dalla convinzione che servizi di trasporto intermodale efficienti siano uno degli ingredienti fondamentali per la compiuta realizzazione del progetto del Parco marittimo (la riqualificazione degli stradelli retrodunali, che farà perdere circa 1.500 posti auto in spiaggia, ndr), le cui peculiarità in termini di riqualificazione ambientale e turistica possono esprimersi al meglio solo se accompagnate da un’adeguata offerta in termini di mobilità. Siamo di fronte a un forte cambiamento, anche di abitudini, con l’obiettivo comune di migliorare fortemente la fruizione delle spiagge».

Il premio Nobel Abdulrazak Gurnah ospite al Festival delle Culture di Ravenna

Lo scrittore africano parteciperà alla rassegna al via il 26 maggio in Darsena, con due incontri: uno per gli studenti ravennati e uno aperto a tutto il pubblico. Tema centrale il destino del “rifugiato”

Dal 26 al 28 maggio la Darsena di città di Ravenna ospita la XVI edizione del Festival delle Culture, la manifestazione che promuove l’aggregazione e il pluralismo culturale con una particolare attenzione alle minoranze e alla popolazione migrante.

Ospite speciale di questa edizione sarà lo scrittore africano Abdulrazak Gurnah, vincitore del premio Nobel 2021 ed ex professore dell’università del Kent. Gurnah arriva come rifugiato in Inghilterra alla fine degli anni Sessanta, costretto ad allontanarsi dal suo paese, la Tanzania, a causa delle persecuzioni perpetrate verso cittadini di origine araba. Si trasferisce a Canterbury dove inizia la carriera accademica come professore di Letteratura Post Coloniale. La sua opera di ricerca e scrittura è incentrata sulla figura del rifugiato e sulla volontà di stravolgere la prospettiva coloniale per evidenziare quella delle popolazione indigene, anche tramite l’intermezzo di lingue e dialetti africani nei suoi scritti in lingua inglese: «Quando si cerca di unire diverse forme culturali bisogna usare differenti linguaggi, sia per poter esprimere e valorizzare tutte le sfumature di significato, sia perché un termine a noi sconosciuto può risultare ad altri evocativo e famigliare».

Abdulrazak Gurnah

Lo scrittore parteciperà all’apertura del Festival, venerdì 26 maggio, alle ore 18, dove, dopo il quotidiano appuntamento con la Lettura perpetua della Divina Commedia davanti alla tomba di Dante, partirà da piazza San Francesco la tradizionale “Fiumana”, un corteo che attraverserà la città fino all’arrivo in Darsena, dove si chiuderà la prima giornata della manifestazione con il concerto dei Bar l’bluz, gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech.
Durante la presentazione in anteprima dell’evento, Gurnah si è mostrato entusiasta di venire in visita a Ravenna, definendola una città nota non solo per la sua cultura, ma anche per il suo lato umanitario.

Il primo incontro tenuto dal professore è in programma sabato 27 maggio, al Teatro Alighieri. Un convegno sarà moderato dalla giornalista Valentina Petrini e dedicato agli studenti delle scuole di Ravenna. Alle 14 dello stesso giorno, si terrà alla palestra della scuola Montanari il workshop “Blackrootsafro – Afro urban generation”, mentre alle 18, Gurnah sarà protagonista all’Almagià di un dialogo aperto al pubblico, moderato da Nicoletta Brandelli (docente di letteratura inglese all’università degli studi di Milano) e al quale presenzieranno Davide Chirigò (ricercatore all’Unibo di Storia e Istituzioni dell’Africa), Nicolò Maldina (ricercatore a Unico di Letteratura Italiana) e Alberto Cristofori, traduttore dei testi di Gurnah per la casa editrice La Nave di Teseo.

A chiudere la giornata il contest Blackrootsafro (ore 20) e il concerto di Ayom (ore 21.30), band multiculturale della percussionista Jabu Morales, composta da 6 membri provenienti da Angola, Brasile, Grecia e Italia premiata come “Miglior Gruppo” per Songlines 2021 e per il “Miglior Album World Music 2021” secondo Mojo.

Il protagonista dell’ultimo giorno sarà invece Federico Buffa, giornalista e scrittore, con il suo spettacolo “Due pugni guantati di nero”, la storia di Tommie Smith e John Carlos, atleti afroamericani che sacrificarono la loro carriera per portare avanti i valori della lotta antirazzista. Nella stessa giornata, prosegue il workshop “Blackrootsafro” (dalla mattina) e le danze Afro (ore 18). Alle 22.30 gran chiusura del Festival delle Culture con la consueta parata multietnica.

Intorno al festival si muove, durante tutto l’anno, una serie di eventi e incontri di preparazione, tra i quali la settimana contro il razzismo,  il cui programma è consultabile qui.

Sulla nuova edizione dell’iniziativa e sulla presenza a Ravenna del premio Nobel, il sindaco Michele de Pascale e l’assessora all’Immigrazione Federica Moschini hanno sottolineato: «La presenza di Gurnah al Festival delle Culture di quest’anno ci riempie di orgoglio e corona un percorso iniziato in città più di vent’anni fa, grazie a un’intuizione dell’Amministrazione comunale che ha cominciato a lavorare sull’immigrazione non trattandola solo come una questione di emergenza sociale, né come problema di sicurezza, ma costruendo un approccio multidisciplinare e professionale, per rispondere alle sfide del fenomeno migratorio».

Nel giardino di casa Varoli sculture in ceramica dell’artista Alessandro Neretti

L’inaugurazione è in programma in luglio, nell’ambito del progetto un bestiario quasi nascosto

Casa Varoli Cotignola 4Verrà inaugurato a luglio nel giardino un bestiario quasi nascosto, nel giardino di casa Varoli a Cotignola.

Il progetto, avviato negli ultimi mesi del 2022, prevede una produzione site-specific dell’artista faentino Nero/Alessandro Neretti, con installazioni che animeranno il giardino della casa studio del maestro cotignolese Luigi Varoli nel primo Novecento. L’edificio rinascimentale è stato recentemente insignito del marchio Case e studi delle persone illustri dell’Emilia Romagna.

Le installazioni, principalmente piccole sculture in ceramica, entreranno in dialogo con frammenti lapidei, colonne e capitelli, pietre e reperti vari, alcuni già presenti nel giardino, raccolti da Varoli per ricostruire la memoria del paese distrutto dalla guerra.

Altri, invece, appositamente portati fuori dai depositi comunali, dopo un attento lavoro di studio e inventariazione effettuato negli ultimi mesi dell’anno da una squadra di archeologi del Dipartimento di storia, culture, civiltà dell’Università di Bologna.

Inoltre, verrà prodotto un catalogo che documenterà passo a passo lo sviluppo del progetto, dai bozzetti iniziali, al suo svolgimento fino all’installazione delle opere.

 

Alessandro Neretti è nato a Faenza nel 1980, vive e lavora a Schio. Ha esposto in Italia (Bologna, Modena, Ravenna, Grottaglie) e all’estero (Corea del sud, Lourdes, Smirne, Paesi Bassi), sia con mostre personali che collettive.

Il progetto è stato presentato dal museo civico Luigi Varoli di Cotignola ed è il vincitore del Pac – Piano per l’Arte Contemporanea 2021, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e destinato alla produzione di opere dell’arte e della creatività contemporanee.

La “Barca di Teodorico” torna a Ravenna: resterà in un magazzino fino al restauro

Il reperto verrà collocato temporaneamente in un immobile di via Zara. Firmato tra Comune e Azimut un contratto di sublocazione da 4.800 euro annui

Nave OriginaleLa cosiddetta barca di Teodorico torna ufficialmente a Ravenna: il Comune la collocherà temporaneamente in un magazzino di via Zara ottenuto in sublocazione da Azimut, in attesa di trovare una definitiva sistemazione espositiva nel Museo Classis.

La delibera della giunta è volta ad accelerare i tempi per il ritorno dell’antica nave romana che deve lasciare il padiglione marino del Museo archeologico di Comacchio, dove è conservata dal 2008, ora oggetto di interventi Pnrr.

Si tratta di un importante reperto archeologico di competenza statale, rinvenuto a Ravenna nel 1998 durante i lavori per la realizzazione del Parco Teodorico. L’imbarcazione, di età tardo-antica, fu ritrovata con parte del carico ancora conservato. L’allora Soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia-Romagna ne dispose il trasferimento all’interno di un discusso guscio protettivo in vetroresina a Comacchio (maggiori informazioni sulla vicenda a questo link). Fino all’annuncio, nel 2021, dell’arrivo di un finanziamento governativo da 2 milioni e mezzo di euro che tra le altre cose avrebbe permesso alla nave di tornare a Ravenna per essere esposta pubblicamente al museo della città e del territorio di Classe (ne avevamo parlato a questo link).

È stato così firmato il contratto, della durata di un anno con possibilità di eventuali proroghe, che riguarda la collocazione transitoria del reperto in una porzione dell’immobile in via Zara n. 13. Il canone annuo ammonta a 4.800 euro per una superficie di 58 metri quadrati, comprensiva del sistema di protezione per la perimetrazione dell’area, video sorveglianza e spese per le utenze, oltre all’utilizzo delle parti comuni. Si tratta di una sublocazione perché il magazzino fa parte di una porzione più ampia di un immobile di proprietà di Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. che lo ha affittato ad Azimut come deposito di mezzi aziendali.

«Abbiamo effettuato un sopralluogo insieme alla Soprintendenza – afferma l’assessore Fabio Sbaraglia – per verificare l’adeguatezza dell’edificio per il ricovero temporaneo di un bene di tale importanza. A breve, saranno stabilite la tempistiche del trasferimento e le successive fasi che porteranno il reperto ad essere restaurato ed esposto in via definitiva al Museo Classis. In questo spazio sublocato sarà possibile effettuare i primi esami diagnostici indispensabili a definire il tipo di restauro che sarà necessario operare».

Luigi De Magistris presenta a Bagnacavallo il libro che racconta la sua storia

Il magistrato ed ex sindaco di Napoli parlerà, venerdì 31 marzo, di “Fuori dal sistema

De Magistris Fuori Dal Sistema
De Magistris durante una presentazione del suo libro “Fuori dal sistema”

Luigi De Magistris, magistrato ed ex sindaco di Napoli, presenterà venerdì 31 marzo a Bagnacavallo il suo ultimo libro: Fuori dal sistema. L’incontro, fissato per le 20,45 alla “Sala delle Cappuccine” (via Vittorio Veneto 1/a) è ospitato dal Circolo di Rifondazione Comunista Un altro mondo è possibile e dai sostenitori di Unione Popolare di Bagnacavallo.

Fuori dal sistema è il racconto della vita di De Magistris, da quando era un giovane magistrato fino alla carriera da eurodeputato e da sindaco della sua città, Napoli, eletto per il primo mandato nel 2011 e per il secondo nel 2016. Nel 2022 poi, in occasione delle elezioni di settembre, viene individuato dalle forze della coalizione di sinistra come capo politico di Unione Popolare, che otterrà però solo poco più dell’1 percento di preferenze alle urne.

Durante l’incontro a Bagnacavallo, De Magistris si sottoporrà al confronto con i cittadini e non mancherà – come nel libro – l’occasione per rivolgere uno sguardo al futuro del Paese «oppresso – come sostengono gli organizzatori dell’evento – non solo dal sistema criminale ma anche da un pensiero unico liberista a cui è urgente proporre un’alternativa che Unione Popolare, lista che l’ex Pm ha contribuito a costruire, può rappresentare come momento organizzativo di “tutti i non allineati al sistema” per tentare di risolvere le tante questioni aperte: l’ambiente, la dignità del lavoro, la pace, la lotta alle mafie, la sanità e la scuola pubblica».

L’offerta più alta per gestire il Pineta è del gruppo dello stilista Roberto Cavalli

L’azienda è già attiva nel mondo della notte tra Milano e Versilia e ha superato la concorrenza di altre sei società. L’obiettivo è riaprire a Pasqua

65872669 10157414287122938 5101016628917698560 NUn’azienda che fa capo al gruppo dello stilista Roberto Cavalli ha presentato l’offerta più alta per aggiudicarsi la gestione della discoteca Pineta a Milano Marittima, sotto sequestro dal 3 marzo scorso. La volontà della società, già attiva nel mondo della notte con la gestione di altri locali a Milano e in Versilia, è di rimettere in pista il locale già per l’imminente weekend pasquale.

L’offerta del gruppo Cavalli è arrivata in risposta alla richiesta del commercialista Claudio Colatorti di Ravenna, nominato dal tribunale come custode del celebre marchio della movida romagnola nell’ambito di una vicenda giudiziaria che intreccia il fallimento del precedente gestore e il passaggio del controllo del locale un anno fa. In totale sono state sette le offerte arrivate entro il termine di oggi, 28 marzo, e stamani si è tenuta l’asta nello studio dell’avvocato Marco Bigari di Ravenna: diversi i rialzi tra i contendenti, a dimostrazione di un interesse concreto per l’attività in viale Romagna.

Al momento non sono note le cifre degli accordi per ragioni legate alla procedura giudiziaria: «C’è stata una gara lunga con diversi rilanci – commenta Colatorti –. Come responsabile della procedura c’è soddisfazione per la prospettiva di poter garantire risorse ai creditori di Andromeda». Colatorti figura anche come curatore nella procedura di liquidazione giudiziale della Andromeda, società di Cervia che gestiva il club fino a marzo 2022.

L’azienda vincitrice della gara potrà firmare un contratto d’affitto di azienda con il custode e subentrerà nella locazione degli immobili (canone annuo da 350mila euro). Come già più volte ricordato nelle puntate precedenti di questa vicenda, che ha preso l’avvio il 3 marzo con il sequestro d’urgenza e il cambio delle serrature in viale Romagna.

64570052 10157358735272938 3944202054284607488 NAll’orizzonte ora si stagliano tre questioni. Entro il 4 aprile la società Hdp22, che ha rilevato la gestione dalla Andromeda, può presentare ricorso contro il sequestro. Il 23 maggio in tribunale a Bologna si terrà il ricorso contro la dichiarazione di liquidazione per la Andromeda. E infine è questione di ore per lo scioglimento della riserva da parte del giudice a cui si è rivolta la società Romagnola srl, proprietaria dei muri dove ha sede il Pineta, per chiedere lo sfratto della Hdp22 che ha accumulato un debito di 140mila euro di affitti non pagati. L’interesse del gruppo dello stilista fiorentino potrebbe essere un argomento a favore del mantenimento del contratto di affitto.

Controlli tra stazione e giardini Speyer: cento identificati, alcuni denunciati

Operazione disposta dalla prefettura per contrastare fenomeni di illegalità e spaccio. Oltre 30 le unità coinvolte per i controlli nell’area adiacente a viale Farini

Polizia Stazione Ravenna

La prefettura di Ravenna ha disposto un’operazione straordinaria di controlli di sicurezza nei pressi della stazione ferroviaria, in viale Farini e nelle aree adiacenti, compresa la zona dei giardini Speyer. In totale sono state identificate circa cento persone e alcune sono state denunciate: furto, resistenza a pubblico ufficiale, ubriachezza molesta, violazione del daspo urbano e sostituzione di persona. Emessi anche due decreti di espulsione nei confronti di due cittadini irregolari con le norme di soggiorno e sequestrati 4 grammi di hashish. I controlli hanno riguardato gli avventori degli esercizi di viale Farini e le persone presenti ai giardini. I servizi saranno ripetuti anche nelle prossime settimane

L’operazione prevedeva interventi straordinari di vigilanza e controllo del territorio nelle ore pomeridiane e serali con un dispositivo “interforze,” messo a punto in un apposito tavolo tecnico tra tutte le forze di polizia. Hanno partecipato all’intervento oltre 30 unità tra squadra mobile, polfer, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, due equipaggi del reparto prevenzione crimine provenienti da Bologna, l’Ispettorato del Lavoro e l’Ausl Romagna.

L’Ispettorato del Lavoro ha accertato attività lavorative senza comunicazione al Centro dell’Impiego, con conseguente sospensione dell’attività commerciale, mentre a cura dell’Ausl e della Polizia Locale sono stati contestati altri illeciti e irregolarità amministrative a vari esercizi pubblici.

«Con queste operazioni – ha commentato il prefetto Castrese De Rosa – vogliamo aumentare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio con servizi mirati e congiunti, sia a scopo preventivo che repressivo ed aumentare la percezione di sicurezza nei cittadini. Per questo, così come prevede la direttiva del ministro, è nostra intenzione riproporre questi interventi ad alto impatto sia nelle aree della stazione ferroviaria che in altri luoghi dove ne rileviamo la necessità».

Politica e informazione ai tempi dei social, ne parla Filippo Ceccarelli al Cisim

L’appuntamento con giornalista romano è domenica 2 aprile, al centro culturale di Lido Adriano, per un'”istantanea” sui delicati temi di giornalismo e propaganda nell’era digitale

Ceccarelli Foto di Adolfo FredianiIl giornalista e scrittore romano Filippo Ceccarelli (storico collaboratore de La Repubblica e ospite fisso del programma Propaganda Live) sarà ospite a Lido Adriano domenica 2 aprile, in occasione del nuovo appuntamento di Istantanee, format ideato dal Cisim in collaborazione con Studio Doiz.

L’ultimo libro di Ceccarelli si intitola Lì dentro. Gli italiani nei social e da quest’ultimo prenderà spunto l’oggetto del talk, una riflessione sul delicato tema dell’informazione in questi anni Venti del Duemila, e di come il modo di riferire notizie sia cambiato dopo l’avvento dei social. Presupposto dell’incontro è indagare su quanto internet abbia cambiato la popolazione, come i social abbiano influito sulla classe dirigente e com’è conseguentemente cambiato il modo far politica nell’era contemporanea.

L’incontro, realizzato in collaborazione con Librazione Società Cooperativa e Europe Direct, è ad ingresso gratuito riservato a tutti i soci Aics, le porte apriranno alle ore 17 e il talk inzierà alle 18.

Per coloro che saranno impossibilitati a seguire l’incontro in presenza al centro culturale di viale Giuseppe Parini 48, sarà possibile visionare il video dell’intervento su YouTube o ascoltare il podcast dedicato su Spotify. Su questi canali sono già presenti i materiali relativi agli scorsi appuntamenti di Istantanee, la rassegna nata con l’obiettivo di fare rapidi ritratti a intellettuali, artisti e protagonisti della scena culturale italiana, per fare il punto assieme al pubblico, di come e dove la società odierna si stia snodando.

Opere d’arte, archivi e arredi: il sorprendente patrimonio artistico di Ausl Romagna

Una mostra a Palazzo Rasponi ripercorre la storia secolare delle istituzioni che si sono occupate di cura e la stratificazione di donazioni e acquisizioni oggi ospitate nelle raccolte civiche delle città romagnole

Vaso Maiolica Ausl Pietro Melandri
Vaso in maiolica di Pietro Melandri

A distanza di più di 40 anni dalla mostra “Arte e pietà” che fu il primo tentativo promosso dall’IBC (Istituto dei Beni Culturali) della regione Emilia-Romagna di avviare uno studio sistematico dei beni artistici di proprietà di ospedali e opere pie, è stata inaugurata una piccola mostra a Ravenna a Palazzo Rasponi che ospita una selezione di opere e oggetti appartenenti al patrimonio dell’Ausl della Romagna.
Curata da Paolo Trioschi e Sonia Muzzarelli, conservatrice del patrimonio storico e artistico dell’Ausl romagnola, “La cura attraverso l’arte. Opere dal patrimonio storico e artistico Ausl Romagna” permette di comprendere in sintesi la complicata storia della nascita delle istituzioni che fin dal Medio Evo si occupavano in modo capillare dell’attività di cura: dal loro riorganizzarsi e unificarsi fra il ‘400 e il ‘500 sotto la guida dei signori delle città romagnole o della Chiesa fino alla creazione e trasformazione attraverso i tre ultimi secoli nei vecchi e poi sempre più recenti e innovativi complessi ospedalieri.

La valorizzazione di questo patrimonio ricco e composito – composto da documenti, archivi, strumenti scientifici, fotografie, opere d’arte, arredi sacri e profani – è stata una conquista lenta e difficile: ancora nel 1997, in occasione della mostra “Non solo pietà. Opere d’arte dagli Ospedali della provincia di Ravenna” allestita presso il Museo di Bagnacavallo e alle Pescherie della Rocca di Lugo, il Direttore generale dell’allora Azienda Usl ravennate rimarcava lo stato di abbandono e degrado del patrimonio artistico appartenente agli ospedali e delle opere pie. Si ringraziava in quella occasione la Regione e l’Ibc per aver promosso una nuova fase di ricognizione e di valorizzazione del patrimonio, soprattutto in un momento di trasformazione istituzionale e di riorganizzazione dell’azienda che poteva compromettere anche il patrimonio. Grazie al Decreto legislativo del 502/94 che attribuiva la proprietà delle opere all’allora Usl era iniziato un lavoro di inventariazione di circa 750 opere, queste almeno quelle reperite allora per la provincia ravennate.

Saffo Dipinto Luigi Folli
“Saffo sulla rupe di Leucade”, dipinto di Luigi Folli

Nel 2021, l’ingresso della grande Ausl romagnola nell’Associazione Culturale degli Ospedali Storici italiani (Acosi) ha sancito di fatto la consapevolezza dell’importanza di questo patrimonio storico e artistico, mobile e immobile, diffuso su tutto il territorio. In mostra a Palazzo Rasponi se ne può vedere solo un piccolo assaggio – ma basta un’occhiata alla pagina del sito dell’Ausl – per vedere mappata la diffusione dei beni e scaricare guide descrittive complete di ogni singolo luogo. Il patrimonio è multiforme e comprende luoghi fisici di grande interesse: la mostra può quindi rilanciare una visita all’Oratorio di Sant’Onofrio di Lugo – affrescato da Tommaso Missiroli e Ignazio Stern fra la fine del ‘600 e la prima parte del ‘700 – o alla famosa Spezieria Rossi di Lugo, antica farmacia ancora arredata con scansie del ‘500 in legno di noce massello realizzate dai Margotti.

Come mai così tante opere – in gran parte oggetti d’arte – appartengano ad un’azienda sanitaria non appare strano conoscendo la storia della nascita delle istituzioni di cura che vengono sintetizzate a Palazzo Rasponi nelle sezioni che suddividono il territorio romagnolo fra le varie città. A Ravenna si hanno notizie di un ospedale originario dal nome Santa Maria in Xenodochio che farebbe risalire le strutture assistenziali addirittura ai tempi dei bizantini. L’ospedale di Santa Maria della Croce, poi delle Croci, viene ricordato in una bolla pontificia del 1160, data che attesta l’esistenza di strutture assistenziali fin dal periodo romanico. A metà del ‘400, la trentina di ospedali esistenti a Ravenna venivano gestiti da confraternite religiose e laiche.

Maschera Ossigeno Ausl - Opere d'arte: il sorprendente patrimonio artistico dell'Ausl Romagna
Una antica maschera per l’ossigeno dalle collezioni antiquarie dell’Ausl

Il numero elevato può spiegarsi – come a Rimini – per la presenza dei numerosi pellegrini che partivano dalle due città per recarsi a Roma e in Terrasanta. Agli inizi del ‘500, gli istituti ravennati si erano ridotti a sei ma la necessità di riorganizzarli in un solo luogo fisico e porli sotto un’unica amministrazione si deve alla lungimiranza del Presidente della Romagna, Pietro Donato Cesi, che nel 1558 stese il progetto poi portato in parte ad esecuzione una decina di anni dopo.
Il processo di riorganizzazione e unificazione degli enti di assistenza fu comunque simile in tutte le città romagnole: diversi gli attori, diversi i contesti e gli spazi, ma simili le necessità di razionalizzare.

Molti di questi enti avevano quindi chiese e pertinenze, stanze per ospitare e amministrare: nei luoghi si sono stratificati arredi e donazioni creando un patrimonio a volte sorprendente, e oggi ospitato spesso nelle raccolte civiche delle città romagnole. Dal Museo della città di Rimini proviene il San Marco Evangelista attribuito a Claude Vignon e forse opera del grande Cagnacci, che lo eseguì nel 1539. Allo stesso secolo appartengono anche un San Giorgio che uccide il drago di un anonimo olandese e una Madonna con Bambino e Sant’Anna attribuita a Francesco Longhi, forse di una fase molto giovanile, mentre del ‘600 è una bella tela ad olio raffigurante San Giovanni Evangelista attribuito al Centino.
Alcuni strumenti medici come una maschera per anestesia e un microscopio inframmezzano la sezione artistica che prosegue con i beni provenienti da Forlì, fra cui sono alcuni paesaggi novecenteschi di Maceo Casadei e un’interessante edizione della Divina Commedia illustrata da Amos Nattini fra gli anni ‘30 e ‘40 del secolo scorso. Da Cesena proviene un affresco del ‘500 riportato su tela raffigurante Cristo e la Samaritana al pozzo, un’opera di impianto classicista, semplice ma interessante, di cui però non vengono date indicazioni della provenienza originaria.
Termina la mostra la sezione dedicata a Ravenna che raccoglie i beni provenienti anche da Faenza, Fusignano, Lugo e Massa Lombarda. Fra questi, attirano gli sguardi un superbo vaso in maiolica di Pietro Melandri – eseguito nel 1926 e realizzato per il nuovo padiglione Bagni dell’Ospedale degli Infermi di Faenza – e una Saffo sulla rupe di Leucade, dipinta nel 1860 da Luigi Folli e conservata assieme ad opere cinquecentesche del Bastianino e del Garofalo presso il centro culturale Carlo Venturini di Massa Lombarda.

“La cura attraverso l’arte. Opere dal patrimonio storico e artistico Ausl Romagna”. Fino al 16 aprile. Orari di apertura: feriali 15.30-19 / sabato, domenica e festivi 10.30-19. Chiusura ogni lunedì feriale. Ingresso libero. Palazzo Rasponi dalle Teste, Piazza Kennedy, Ravenna.

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