E anche il Comune di Cervia introduce l’imposta di soggiorno

Dal 2016 garantirà dai 3 ai 5 milioni all’anno. Il sindaco ha lanciato
il piano per “sbloccare” la località: 28 milioni di investimenti in 5 anni

Si surriscalda a Cervia il clima politico con il sindaco Luca Coffari che ha presentato un “piano urgente” in 7 punti di rilancio e sviluppo della città che ha ribattezzato, sull’onda renziana, “Sblocca Cervia”.

«La nostra città si trova ad un bivio – si legge in una nota del sindaco –. Siamo fermi da anni per tante ragioni (crisi, patto di stabilità), i tagli di circa 3,5 milioni del governo, i danni dell’emergenza rischiano di immobilizzarci ancor più e far perdere competitività alla città. Ci sono due strade avanti a noi: attendere, aprire le infinite discussioni, utilizzare gli schemi e metodi adottati fin qui, oppure scegliere la strada più difficile del coraggio e lanciare una grande sfida di cambiamento e d’innovazione che affronti i nodi irrisolti della nostra città e che metta in moto un grande piano di rilancio e sviluppo. Abbiamo deciso la seconda». Ed ecco così un piano in 7 punti (che pubblichiamo integralmente tra gli allegati in fondo all’articolo) che non prevede nuove tasse per i cittadini cervesi, ma introduce l’imposta di soggiorno per i turisti (e indirettamente gli albergatori).

I punti sono relativi agli investimenti (28 milioni in 5 anni), la semplificazione, la rigenerazione edilizia, l’urbanistica (con l’individuamento dei piani di pronta cantierabilità e l’approvazione entro 8-12 mesi, tralasciando invece gli altri), il ricettivo (prevedendo i cosiddetti condo-hotel), la spiaggia (annunciando scelte definitive per l’apertura fino a mezzanotte, da prendere entro Natale) e le opere di mobilità e comunità (come il sottopasso all’Adriatica o la scuola di Castiglione).

Il tutto, come detto, prevedendo l’introduzione dell’imposta di soggiorno a partire dal 2016, con dettagli ancora da concordare con le associazioni di categoria, ma un gettito previsto che va dai 3 ai 5 milioni di euro all’anno.

Furibonda la reazione dell’opposizione, con il berlusconiano Paolo Savelli che chiede le dimissioni del sindaco e si dice pronto a presentare una mozione di sfiducia, parlando di vero e proprio «imbroglio politico» e di elezioni falsate, non avendo mai parlato Coffari in campagna elettorale dell’introduzione della tassa. Ora invece pare essere diventata fondamentale per non alzare invece – come ribadisce il sindaco – le tasse per tutti i cittadini cervesi. Gli introiti dell’imposta di soggiorno – assicura Coffari – dovranno andare tutti in investimenti, una destinazione obbligatoria che sarà inserita nel regolamento che la introdurrà.

Polemiche erano nate anche a Ravenna, dove l’imposta di soggiorno è stata introdotta dall’amministrazione Matteucci nel 2013 e alcuni albergatori dei lidi sud ravennati avevano lanciato la provocazione di volersi trasferire proprio nel comune di Cervia. Dal 2016, invece, non ci saranno più differenze.

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