Tassa di soggiorno, l’opposizione esce dal consiglio comunale: «È un affronto»

In discussione anche il bilancio di Ravenna Holding: «Inutile legittimare un dibattito su vicende a discapito dei cervesi»

L’ordine del giorno per la seduta del consiglio comunale prevedeva la discussione sul regolamento della tassa di soggiorno e sul bilancio di Ravenna Holding ma in apertura di riunione sei consiglieri di opposizione (Cervia prima di tutto, M5s e Cervia Domani) hanno abbandonato l’aula. «Abbiamo preso la decisione di non legittimare in alcun modo, anche solo con la nostra presenza in sede di dibattito e di voto, questo affronto non tanto a noi quanto ai cervesi e alla città», si legge in una nota congiunta che oggi spiega le motivazioni del gesto sinora mai accaduto.

Uno dei temi del contendere è la tassa di soggiorno che quest’anno verrà introdotta a Cervia: «Avevano giurato e spergiurato di non volerla e proprio grazie alla bugia sull’imposta di soggiorno il Pd e il suo sindaco sono riusciti ad uscire indenni dal primo turno delle elezioni amministrative con una maggioranza mai così tanto risicata e quindi a falsare il voto amministrativo per le comunali del 2014, prendendo in giro anche i loro stessi elettori e quelli delle liste civiche che in coalizione con il Pd si erano fidate delle false promesse ricevute. Come mai l’imposta di soggiorno ci deve essere a tutti i costi? Sono forse finiti i soldi attentamente accantonati per colpa del Patto di Stabilità nei precedenti 10 anni e ora bisogna trovare altre fonti di entrata?».

L’altro argomento di rottura è il bilancio di Ravenna Holding, la società per azioni di cui il Comune detiene il 10 percento (il Comune di Ravenna ha il 77) in cui confluiscono partecipazioni a società di servizi e patrimoni. «Dall’inizio della legislatura chiediamo di poter discutere separatamente i bilanci almeno delle principali società controllate da Ravenna Holding, richiesta sempre frustrata dalla giunta e dalla maggioranza. Tuttavia, mentre a noi cervesi viene negato questa possibilità, a Ravenna è prassi da tempo il discutere i bilanci esattamente come noi abbiamo sempre richiesto». Entrando più nel merito, l’opposizione è critica su più partite: «Ricordiamo i problemi relativi a Hera che preferisce giocare alla società quotata in Borsa acquisendo altre aziende del settore, facendo margini sugli appalti e non garantendo uniformità e qualità dei servizi, il tutto a fronte di costi enormi per tariffe dei settori regolamentati quali sono quello dei rifiuti e dell’acqua. Romagna Acque senza alcuna preventiva informazione alla cittadinanza cervese, ha ben pensato di escludere il nostro comune dalla fornitura idrica di Ridracoli per sostituirla con quella proveniente dal Canale Emiliano-Romagnolo. La forza di Azimut ha portato a non ampliare il nostro cimitero per optare per un ulteriore riempimento di quello attuale e ha portato all’inedita decisione di non approvare un piano urbanistico già adottato creando enormi danni ai privati cittadini proponenti. Quindi che cosa può interessarci mai se vengono dichiarati da Ravenna Holding dividendi e attivi e se la contropartita per crearli viene costruita a discapito di Cervia, dei cervesi e dei nostri ospiti?».

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