Concessioni balneari, De Pascale chiede al Governo di «evitare il disastro»

Il sindaco sulla decisione del Consiglio di Stato: «La colpa è di chi non è intervenuto in questi dieci anni…»

De Pascale Palazzo Merlato«La pesante evoluzione che si sta sviluppando attorno alla vicenda delle concessioni balneari rappresenta un pericolo gravissimo per il settore turistico e per un sistema di imprese che ormai da settant’anni garantisce crescita e occupazione nel nostro territorio e che ha contribuito, insieme alle comunità locali e ad altre categorie imprenditoriali, a fare della Romagna uno dei più importanti distretti turistici del mondo».

Sono le parole di Michele de Pascale sindaco di Ravenna e presidente della Provincia, in merito alla decisione del Consiglio di Stato di far decadere le concessioni balneari a fine 2023.

«La valorizzazione ai fini turistici dei nostri arenili – continua De Pascale – non si è sviluppata allo stesso modo in tutto il Paese e in particolare l’accelerazione verso le evidenze pubbliche, con l’incertezza che minaccia di crearsi nei prossimi anni e la conseguente possibilità di stravolgimento del nostro modello turistico, rischia di avere un impatto estremamente negativo soprattutto sulla Romagna, dove più che in nessun altro luogo d’Italia si sono coniugati crescita, sviluppo, tutela dell’ambiente, capacità di offrire servizi sia a chi ha alta capacità di spesa sia a chi cerca una vacanza a prezzi contenuti, servizi comunque integrati con la possibilità di tutti i cittadini di fruire delle spiagge, sia quelle libere che quelle concesse».

«In questo senso – attacca il sindaco – c’è un’unica grande responsabilità, che è quella che va attribuita a tutti coloro, di qualsiasi parte politica, che in questi ormai più di dieci anni hanno esercitato funzioni di governo nazionale, di non essere stati capaci di affrontare insieme all’Unione europea gli effetti di una cattiva applicazione dei principi della concorrenza e dei principi europei, pregiudicando una loro corretta declinazione, coerente con l’interesse nazionale. Le associazioni di categoria e le cooperative del nostro territorio hanno sempre chiesto garanzie per i loro investimenti e per il valore delle loro imprese, come Comuni della costa romagnola abbiamo chiesto di non stravolgere un modello turistico vincente che ha nella piccola e media impresa uno dei suoi punti di forza. Nessun Governo, di centrodestra, di centrosinistra, tecnico, gialloverde, giallo rosso o persino di unità nazionale come quello attuale non solo non ha mai dato nessun tipo di risposta credibile, ma non ha nemmeno trasmesso la sensazione di occuparsi significativamente del tema».

Il tempo però secondo De Pascale non è ancora scaduto. «C’è la possibilità da parte del Governo di un intervento tempestivo che eviti il disastro – conclude -. Il Comune di Ravenna, ovviamente nella piena legalità, sarà però sempre in prima fila a difesa del nostro modello turistico, degli interessi di Ravenna e della Romagna e di quegli imprenditori e quelle imprenditrici che negli anni, spesso di generazione in generazione, hanno contribuito a trasformare una delle zone più povere d’Italia nel più importante distretto turistico del mondo».

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