La raccolta rifiuti a Ravenna ha dei problemi. E non è la solita contestazione dell’opposizione che trova pretesti per attaccare la maggioranza. Ormai è sotto gli occhi di tutti e diventa quasi stucchevole chi finge di non vederlo. Chi gira per la città o gira sui social vede le immagini: cassonetti ricolmi, rifiuti abbandonati accanto. Da qualche parte qualcosa bisognerà correggere per migliorare la situazione. C’è anche una buona dose di inciviltà, è vero. Perché un materasso o un frigorifero buttati sul marciapiede chiamano in causa per primo il senso di responsabilità del cittadino che non ha chiamato il servizio, peraltro gratuito, per chiedere il ritiro degli ingombranti. Ma è anche vero che se quando il cittadino chiama deve poi attendere più di un mese per il ritiro, al suddetto cittadino viene richiesta una fortissima volontà per non cedere all’abbandono.
E poi ci sono i bidoncini della differenziata, chiamati con quel diminutivo che li ridicolizza ancora di più. Se esporre in strada bidoni di monnezza è il massimo della genialità partorita nel 2025 dalle menti di amministratori politici e dirigenti di Hera, allora qualche domanda bisognerà farsela. Una implicita conferma è arrivata da re Carlo. Per il suo passaggio è stata sospesa la raccolta differenziata e vietata l’esposizione dei bidoncini. Per ragioni di sicurezza, certo. Ma non si può non vederci anche una questione di decoro. Dal centrodestra propongono i cassonetti intelligenti. Se sia o meno una buona idea non lo sapremo mai. Perché le maggioranze dei governi locali non accoglieranno mai una proposta così radicale proveniente dalla minoranza su un tema così delicato che va a toccare il servizio offerto da Hera, da sempre giocattolino del Pd con poltrone lautamente retribuite. O meglio, lo sapremo solo se e quando tutto il Pd deciderà che si tratta in effetti di una soluzione da tentare.
Eppure Hera con i rifiuti e non solo ci fa quattrini. Utili mostruosi che portano dividendi alle casse dei Comuni. Dal centrodestra hanno provato a dirlo: se i Comuni sono padroni della società, perché non chiedere alla società di fare qualcosa di meglio?
Per il cittadino del comune di Ravenna la spesa per i rifiuti è aumentata in media del 17 percento tra il 2022 e il 2024. Ora si passa dalla Tari alla Tcp. Il mantra del “chi produce meno rifiuti pagherà meno” non sarà del tutto vero: chi oggi produce meno rifiuti di ieri, pagherà comunque più di prima, anche se meno del suo vicino che produce più rifiuti. Quanto meno? Ecco, questo non è dato saperlo al momento. Se funziona così, allora quando arriveranno le bollette il cittadino potrà dire a Hera che pagherà solo quando saprà se gli avanzeranno soldi in tasca?