L’isterico dibattito pubblico che resta muto sul Pug

Fausto PiazzaMa come si è ridotto nelle ultime settimane, in termini di competenze e costrutto – mi sono chiesto – il cosiddetto “dibattito pubblico” a Ravenna? Una ridda di commenti in gran parte concentrati sui due casi del Jova Beach Party e poi del nuovo logo della “Città del Mosaico”, presentato dal Comune.

Sarà la siccità, sarà la neondata covid ma con lo “scroll”, soprattutto sui social web, ho trovato un flusso di opinioni sconcertante nella sua proverbiale pochezza. A parte qualche rara eccezione, direi vomitevole nelle espressioni di post profeti di sventura, ansiogeni, insultanti, deridenti, sciocchi… al punto da volermeli proprio “scrollare” subito di dosso.

E dire che un tema credo assai più rilevante su cui discutere pubblicamente invece, con “calma e gesso”, ci sarebbe e si chiama Pug. Che sta per Piano Urbanistico Generale. Ma a quanto pare di questo complesso documento di pianificazione che deciderà chi, come, quando, cosa e perché della crescita della città e quindi del benessere dei cittadini – in termini economici, sociali, ambientali, di qualità della vita – sembra non interessare a nessuno se non gli addetti ai lavori.

Il Pug è ormai a una svolta, verificate “arbitrariamente” le cosiddette “osservazioni”, entro fine anno dovrebbe essere adottato e poi approvato definitivamente con tutte le consegeuenze del caso. Anche nel caso non fosse proprio un buon piano, almeno immaginando gli esiti.
Eppure sono in tanti a mormorare perplessità e critiche, fra i portatori di interessi, esperti e tecnici del settore, ma (quasi) nessuno si è ancora preso la briga di rendere pubblici rilievi e proposte correttive, magari aiutando i cittadini a capire di cosa e di quale portata si sta trattando nel disegnare la Ravenna futura.
Ho scritto “quasi” perché, in verità, nonostante il punto di vista particolare e anche parziale, rispetto al ponderoso Pug, i sindacati di categoria di artigiani e piccole imprese hanno avuto la bella idea di rendere pubblica la loro opinione, in modo semplice, evidente, costruttivo sul Piano comunale (abbiamo pubblicato un articolo dettagliato in proposito su queste pagine).

Ma i professionisti del settore – architetti, ingegneri, geometri –, le altre categorie economiche, a partire dagli esercenti, gli ambientalisti, l’opposizione politica in consiglio comunale, cosa ne pensano? Non c’è traccia… Significa che va tutto bene, solo piccole questioni formali? Sarebbe bello saperlo. Magari hanno deciso di studiare le centinaia di pagine, tabelle e mappe del Pug durante le vacanze estive… Ma il tempo stringe e al ritorno dalle ferie, proprio perché crediamo nell’importanza strategica del piano, saremo noi ad andare a chiedergli le loro valutazioni. Ci piacerebbe fossero preparati.

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